Lo devo ammettere, dopo ormai oltre 11 anni di fiere e eventi di lancio di nuovi prodotti le volte in cui rimango davvero incuriosito da un prodotto sono sempre meno, diciamo che in un anno le dita di una mano bastano e avanzano. Quest’anno uno dei prodotti che ha suscitato sin da subito la mia curiosità è senza dubbio il nuovo Asus ROG Zephyrus G16, visto per la prima volta a gennaio al CES di Las Vegas e da qualche giorno, finalmente, nelle mie mani. Eh beh, devo dirvi che questa volta, da semplice curiosità, questo notebook si è trasformato in una enorme scimmia.
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SOBRIO E BEN COSTRUITO
Già perchè quest’anno, Asus, come ormai accade sempre più spesso, ha voluto inserire nella sua lineup di notebook da gaming un prodotto che potesse abbinare la potenza di calcolo di una soluzione destinata ai videogiocatori con un design assolutamente elegante e sobrio. E ve lo dico subito, ci è riuscita benissimo.
Sin dal momento in cui si estrae questo Zephyrus G16 dalla scatola l’impressione è quella di essere di fronte ad un notebook davvero ben assemblato e soprattutto molto più sobrio di quello che tradizionalmente siamo abituati a vedere quando ci approcciamo al mondo del gaming. Posso tranquillamente dirvi di aver avuto la stessa soluzione solamente la prima volta che ho preso in mano il Razer Blade 16 su cui ho provato la RTX 4090 Laptop lo scorso anno. Insomma, un portatile da gaming ma che non sfigura se appoggiato sulla scrivania di un ufficio non è cosa di tutti i giorni, e potreste rimanere ancora più stupiti se vi dicessi che l’illuminazione LED Matrix del pannello dietro al display si limita quest’anno ad un’unica striscia di led bianchi, ovviamente personalizzabile, che lo attraversa in diagonale.
Ma non posso non parlarvi anche della scocca, tutta in lega di alluminio lavora a CNC e in grado di restituire una sensazione di solidità molto elevata. Il pannello non flette, il poggiapolsi non flette, e nemmeno il piano della tastiera cede di un millimetro, esattamente quello che ci aspetteremmo da un notebook top di gamma; la stessa sensazione che si prova quando teniamo tra le mani in MacBook Pro. Oltretutto questo Zephyrus G16 raggiunge questi traguardi rimanendo comunque anche abbastanza compatto e leggero, ovviamente in relazione al tipo di prodotto. Parliamo di solo 1,74 cm di spessore e meno di 2 Kg di peso; più leggero quindi di un MacBook Pro 16, anche se leggerissimamente più spesso.
Ho già accennato alla tastiera ma ve ne parlo un pochino meglio perchè è senza dubbio ben riuscita. La corsa dei tasti è leggermente più profonda rispetto allo standard; parliamo di 1,7mm contro i tipici 1.5, non è una differenza incredibile ma fidatevi che si sente, e per un notebook che comunque punta ad una utenza ibrida gaming/produttività resta una soluzione che riesce ad accontentare bene entrambe le parti. Il layout è abbastanza standard, fa eccezione solo l’Invio più basso per fare spazio alla u accentata, ma tolto questo dettaglio, vuoi anche per il feedback molto buono, assimilerete le sue caratteristiche molto presto e scriverete velocemente e senza errori in poco tempo.
Anche il trackpad è fatto molto bene. Grande, praticamente quanto quello di un MacBook Pro, che solitamente è la macchina che si prende come riferimento da questo punto di vista. Ma non solo, lo scorrimento delle dita è ottimo, così come anche la precisione, ma la cosa che mi è piaciuta di più è il click, bello netto, profondo, con un suono sordo degno di un video ASMR; peccato solo che non tutta la superficie sia cliccabile ma ci si fermi poco sopra la metà.
E infine uno sguardo alle porte di espansione perchè anche qui difficilmente si può rimanere delusi. Abbiamo infatti due USB-C, due USB-A, una HDMI, jack audio combo e addirittura un lettore di schede SD in formato standard, ormai una rarità ma comunque un dettaglio che conferma come Asus abbia pensato questo prodotto per un utilizzo ibrido. Cosa manca? Probabilmente una Ethernet, ma considerate le 4 USB credo proprio che una si possa sacrificare per un eventuale adattatore senza troppi rimpianti. Ah, dimenticavo, c’è un connettore proprietario per la ricarica, ma se non vi servono i 240W erogati dal caricatore in confezione possiamo usare anche la USB-C con una potenza massima in ingresso pari a 100W.
DISPLAY OLED
Ma le buone impressioni a proposito di questo Zephyrus non si fermano all’aspetto estetico, tanto che è difficile non sorridere quanto si accende il display. Il pannello integrato qui è un OLED (nome commerciale Nebula) di qualità molto molto alta. La risoluzione è 2560×1600 pixel, con un rapporto d’aspetto di 16:10 che ancora una volta strizza l’occhio alla produttività, e un refresh rate massimo che può arrivare fino a 240Hz.
Trattandosi di un pannello OLED non è un display super luminoso, in SDR la luminanza massima arriva poco sotto i 500 nit, che rimane comunque un valore ottimo considerata proprio la tecnologia con cui è realizzato il pannello. Dall’altro lato abbiamo comunque dei neri profondissimi che aiutano a rendere l’esperienza di visione sempre estremamente appagante elevando il contrasto all’infinito. La tridimensionalità e la definizione del pannello sono davvero di livello assoluto e questo contribuisce molto a rendere la nostra esperienza molto immersiva a prescindere dal contenuto che andiamo a riprodurre.
Ma essendo un prodotto che si può tranquillamente prestare per la produzione di contenuti Asus non ha trascurato nemmeno la parte di calibrazione del pannello, con un Delta E medio di solo 0.7 e una copertura completa dello spazio colore sRGB e di quello DCI-P3. Diciamo quindi che se state cercando un prodotto che possa darvi una mano anche nelle operazioni di montaggio video o fotoritocco, non sarà certo il display a deludervi.
E chiudo questa parte di disamina parlandovi un attimo anche dell’audio perchè devo dire che non mi aspettavo un suono così corposo e pulito allo stesso tempo. Gli speaker ai lati della tastiera direzionano i suoni verso l’utente e hanno una resa molto buona sia in termini di volume che di pulizia nella riproduzione delle diverse frequenze. MacBook Pro resta leader in questo ambito per via di una maggior presenza di bassi, ma di questo passo lo scettro vacillerà a breve, bene così, la concorrenza è fondamentale per alzare il livello.
HARDWARE E PRESTAZIONI
Bene, ma cosa si nasconde sotto la scocca di questa bella bestiolina? Partiamo dalla CPU che è un Intel Core Ultra 9 185H, il top della nuova serie di chip Meteor Lake, dotato di 16 core complessivi di cui 6 core Performance, 8 core Efficency e 2 core Low Power. Tutto questo con unTDP massimo che nel caso di questo Zephyrus G16 è stato impostato a 110W. Una CPU che è poi accompagnata da una GPU discreta Nvidia GeForce RTX 4090 Laptop, che rappresenta l’opzione più alta in gamma tra le GPU Nvidia per laptop attualmente disponibili.
In termini di memorie parliamo poi di 32 GB di RAM LPDDR5 affiancati da uno storage su SSD PCIe 4.0 con capacità di 2 TB. Quest’ultimo è anche l’unico elemento che si può sostituire ma, onestamente, si tratta di una operazione che difficilmente si renderà necessaria. Il disco pre-installato è infatti molto veloce e soprattutto, con questa capacità risulta davvero difficile da saturare. Pensate che io ci ho installato ben 10 titoli AAA e ho ancora quasi la metà dello spazio a disposizione ancora libero.
Ma parliamo di prestazioni. Viste le dimensioni, e soprattutto lo spessore di questo notebook, Asus ha optato per una messa a punto molto equilibrata. Una decisione che porta ad un throttling che è ovviamente presente ma comunque non penalizzante, al punto che caricando tutti i core della CPU al 100% per oltre 10 minuti abbiamo una media di frequenza sui P-Core che sfiora i 4GHz, con gli E-Core che si stabilizzano poco sotto, intorno ai 3GHz. Sono valori ottimi, che calano ovviamente se entra in gioco la GPU, senza però mai arrivare ad un livello tale da far sentire questo calo in termini di prestazioni complessive del portatile, che rimane sempre e comunque reattivo. In breve parliamo di un comportamento molto soddisfacente anche durante lo stress test, che è comunque uno scenario estremo, oggettivamente non replicabile nell’utilizzo di tutti i giorni.
Al di la del suo aspetto però, questo è e rimane un notebook da gaming e quindi non possiamo non analizzare il suo comportamento in questo ambito. Come già anticipato ho provato le sue prestazioni con 10 titoli abbastanza recenti e tutti discretamente dispendiosi in termini di risorse richieste. I risultati? Ovviamente molto buoni, anche se non siamo ai livelli dei portatili che riescono a sfruttare al massimo la 4090, ma che sono anche caratterizzati da uno spessore e da un peso decisamente superiori. Sfruttando le tecnologie di super sampling, in questo caso il DLSS 3 di NVIDIA, si riescono a ottenere e superare i 60 fps in 1440 in praticamente ogni titolo provato.
Ovviamente le prestazioni potrebbero essere ancora migliori vista la dotazione, ma la 4090 qui presente non è mai spremuta al massimo delle sue possibilità per ovvi limiti fisici e di raffreddamento, anche nelle situazioni più complicate non si va mai oltre i 120-130W di TGP, ma parliamo di una scheda che su altri portatili arriva anche a superare i 180W. C’è però una buona notizia, ed è che tutto questo si ottiene con una rumorosità tutto sommato accettabile. Certo, dopo qualche minuto di gioco le ventole si fanno sentire, ma rispetto ad altri portatili gaming provati il fruscio è più sommesso e sopportabile; al netto del fatto che un paio di cuffie restano comunque consigliate.
Insomma anche con qualche compromesso dovuto alle dimensioni ci si può giocare davvero con soddisfazione, specialmente se si è alla ricerca di una soluzione appagante anche dal punto di vista estetico. E parliamo di un notebook che si presta molto bene anche per un utilizzo più legato alla produzione di contenuti. Montaggio, video e fotoritocco, anche a livelli medio-alti, sono assolutamente supportati nel migliore dei modi, con il vantaggio offerto dalle soluzioni NVIDIA in termini di potenza di calcolo legata alle funzioni AI, ormai strumenti sempre più diffusi e in grado di fare la differenza in molto situazioni.
AUTONOMIA
Bene, siamo quindi al momento di parlare un pochino di autonomia, che non è il punto di forza di questo Zephyrus G16 ma che comunque non mi ha deluso. Sotto la scocca troviamo una batteria da 90Whr, che non è un record assoluto ma che è comunque sufficientemente capiente da poter garantire fino a 7 ore di autonomia con un utilizzo lavorativo “da ufficio“, fatto principalmente di navigazione web, videoscrittura, qualche video in streaming su youtube e musica da Spotify, tutto con luminosità al 50% e modo d’uso Bilanciato.
Ovviamente spingendo sull’acceleratore e utilizzando il notebook nel pieno delle sue possibilità in termini di prestazioni, per esempio giocando, questa autonomia cala in maniera importante fino a poco meno di un’ora e mezza di utilizzo. Parlando invece di ricarica occorrono circa 90 minuti per completarne una con il notebook in stand-by. Il caricatore in confezione, come anticipato, è da 240W ed è discretamente ingombrante.
CONSIDERAZIONI
Ma quindi comprerei questo Zephyrus G16? Assolutamente sì, se non fosse che il prezzo di listino è quasi proibitivo. Per questa versione con Core Ultra 9 e RTX 4090 parliamo infatti di una cifra molto vicina ai 4.000 euro. Si parla quindi di un prezzo assolutamente fuori portata per la maggior parte dei comuni mortali ma questo non vuol dire che non si tratti di un notebook molto molto bello e con diversi aspetti che giocano a suo favore, e quindi nel caso in cui si abbia questa disponibilità non è sicuramente un prodotto che delude.
Volendo essere del tutto analitici, tuttavia, il discorso da fare qui potrebbe essere un’altro. Considerando il fatto che questo design obbliga comunque a scendere a compromessi in termini di consumi, potrebbe avere assolutamente senso pensare di optare per una configurazione un pochino meno spinta ma che non si distanzierebbe molto da questa in termini di prestazioni. Un esempio? La versione con Core Ultra 7 155H e RTX 4070 potrebbe essere un buon compromesso restando sotto i 3.000 euro.
PRO E CONTRO
VIDEO
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