Nel corso degli ultimi anni la sfida più grande per i produttori di notebook gaming è stata quella di rendere le soluzioni che appartengono a questa categoria sempre più sottili e leggere senza dover scendere a compromessi eccessivi in fatto di riduzione della potenza di calcolo. Asus è senza dubbio una delle aziende più intraprendenti e di anno in anno continua a proporre per i propri notebook nuovi design e nuovi form factor che permettano di coniugare prestazioni, estetica ed ergonomia.
La famiglia Zephyrus, nelle sue varie declinazioni, è senza dubbio quella più rappresentativa di questa tendenza e non per nulla parliamo delle soluzioni top di gamma, ovvero quelle che portano sul mercato tutte le novità più rilevanti e le ingegnerizzazioni più azzardate. Il ROG Zephyrus S17 GX703 è uno degli ultimi arrivati e, a mio modo di vedere, anche uno dei meglio riusciti, sia in termini estetici sia per quanto riguarda le prestazioni. Ma ora vi racconto tutto con calma.
SOMMARIO
MECCANISMO INVERTITO
Iniziamo dalle dimensioni perchè la prima volta che ho tirato fuori dalla scatola questo Zephyrus S17 ho pensato che Asus avesse sbagliato ad inscatolare il modello da 15 pollici. Le cornici del display molto sottili e il lavoro di ottimizzazione degli spazi portato a termine da Asus ha fatto sì che, almeno all’apparenza, questo notebook risulti molto più compatto di quello che si rivela in realtà leggendo la scheda tecnica. 1,99 mm di spessore e 2,8 Kg di peso non sono pochi ma, considerando la tipologia di prodotto restano comunque più che accettabili, anzi, fino a qualche tempo fa sarebbero suonati come un traguardo quasi impossibile.
Per riuscire a contenere in questo modo le dimensioni mantenendo comunque un livello prestazionale degno di nota Asus ha dovuto lavorare tanto sulla massimizzazione dell’efficienza del sistema di smaltimento del calore. Parliamo di un sistema di raffreddamento attivo che ha ovviamente bisogno di muovere un volume di aria importante per poter svolgere efficacemente il suo lavoro. Asus ha quindi pensato di dotare questo Zephyrus di un meccanismo che solleva la tastiera dal resto della scocca, aprendo così una fessura lungo tutto il perimetro della stessa; fessura dalla quale le ventole possono aspirare l’aria necessaria a raffreddare il sistema.
Dal punto di vista ingegneristico l’azienda ha sostanzialmente ribaltato il concetto utilizzato nei precedenti Zephyrus S, dove a sollevarsi era tutta la scocca. Ora la scocca resta salda sul tavolo mentre si solleva il piano della tastiera, un po’ come accade con il secondo display di Zephyrus Duo.
Il beneficio è duplice. Da un lato abbiamo un flusso d’aria maggiore e dall’altro una tastiera che offre una migliore ergonomia grazie alla leggera inclinazione verso l’alto.
Tastiera che tra l’altro mi ha davvero convinto e che a mio modo di vedere rappresenta un perfetto punto d’unione tra le classiche tastiere meccaniche e quelle a membrana. Tecnicamente si tratta a tutti gli effetti di una tastiera meccanica ma la corsa non è troppo profonda, il click è netto e preciso senza, allo stesso tempo, risultare fastidioso. Insomma, abbiamo il giusto feedback quando giochiamo ma potete tranquillamente scriverci per ore senza che le dita si stanchino troppo. Il layout è classico, ad eccezione del tastierino numerico inserito sopra alla croce direzionale, che resta comunque ben separata e accessibile.
Ovviamente la tastiera è interamente retroilluminata per singolo tasto ed è compatibile con il sistema Aura Sync. Possiamo quindi variare la colorazione in base ad alcuni preset oppure crearne di nuovi e personalizzati con la massima libertà d’azione.
Veniamo poi al touchpad che è della giusta dimensione, è interamente cliccabile e offre buona precisione e scorrevolezza. Ovviamente supporta il multitouch e possiamo in questo modo sfruttare a pieno le gesture di sistema. In alto a sinistra troviamo poi il tasto di accensione e spegnimento che integra un lettore di impronte veloce e preciso e, dalla parte opposta della tastiera una rotellina detta MultiWheel. Quest’ultima può essere configurata per rispondere a diversi comandi e di default consente di abbassare e alzare comodamente il volume in qualsiasi momento.
Spendo poi due parole sulla dotazione di porte che è decisamente completa: sul lato destro abbiamo due USB-A e il lettore di schede SD; sul lato sinistro troviamo invece una HDMI, una Gigabit Ethernet, due USB-C di cui una con supporto Thunderbolt 4, jack audio combo, un’ulteriore USB-A e il connettore proprietario per l’alimentazione. Per quanto riguarda la connettività senza fili abbiamo invece WiFi AX e Bluetooth 5.0.
DISPLAY QHD A 165HZ
Ed eccoci a parlare del pannello che abbiamo già introdotto in riferimento alle dimensioni. Si tratta di un display da 17,3 pollici di diagonale, con risoluzione QHD, rapporto d’aspetto di 16:9 e finitura opaca, sempre molto apprezzata per minimizzare i riflessi. Passando invece alle caratteristiche che più interessano i videogiocatori abbiamo un refresh rate di 165Hz e un tempo di risposta di 3ms; oltre a tecnologia Optimus e G-Sync. Difficile volere di più.
Si tratta di un pannello a mio modo di vedere perfetto da affiancare all’hardware a disposizione, ma questo lo vediamo tra poco. Nel frattempo posso dirvi che anche per la produzione di contenuti questo schermo si rivela assolutamente valido grazie soprattutto alla copertura completa del Gamut DCI-P3 e a dei delta E abbastanza contenuti. Buono anche il rapporto di contrasto mentre avrei gradito qualche nit in più in termini di retroilluminazione. Non vi allarmate, in interna si vede sempre alla grande.
Giusto poi spendere due parole anche sull’audio. Gli speaker sono posizionati alla base del notebook e hanno un doppio sfogo, il primo verso il basso e il secondo frontale. Il volume è più che sufficiente e la qualità del suono è molto buona. I suoni sono nitidi e alti e medi garantiscono un audio cristallino. Ovviamente non possiamo aspettarci i bassi di un sistema Hi-Fi ma, considerando la tipologia di prodotto, siamo sicuramente su un ottimo livello. Ovviamente per ottenere l’esperienza più immersiva quando giocate vi consiglio comunque di optare per delle buone cuffie.
SCHEDA TECNICA
- CPU Intel Core i9 11900H, 8 core a 2,5GHz
- RAM 32 GB DDR4 3200 (espandibile fino a 48GB)
- GPU NVIDIA GeForce RTX 3080 Mobile
- Display 17,3 QHD (1440p), 165Hz, 3ms, Pantone, DCI-P3 100%, G-Sync
- Storage SSD PCIe 4.0 Samsung da 2 TB, 3 slot SSD M.2 Supporto RAID
- Porte
- 1x Type-C Thunderbolt 4
- 1x Type-C USB3.2 Gen2
- 1x Type-A USB3.2 Gen2
- 2x Type-A USB3.2 Gen2
- 1x HDMI 2.0b
- jack audio 3,5mm
- Lettore SD
- LAN
- Rete WiFi 6 2×2 con ROG Range Boost, Bluetooth 5.2
- Tastiera meccanica, illuminazione RGB Per-key, AURA SYNC, N-key, corsa 1.9mm
- Camera HD (720p)
- 6 Altoparlanti, Smart AMP, Dolby Atmos, Array microfoni
- Sistema Operativo Windows 10 Home/Pro
- Batteria 90WHr, alimentatore 280W
- Dimensioni 394,9 x 264,3 x 19,9mm
- Peso 2,8 Kg
HARDWARE E PRESTAZIONI
Ma veniamo a parlare un po’ dei componenti che si nascondono sotto la scocca. La piattaforma si bassa su una CPU Intel Core i9 11900H dotato di 8 core e 16 thread con un clock base di 2,5 GHz, a questo è stata affiancata una GeForce RTX 3080 con un TDP che NVIDIA dichiara configurabile fino a 150W ma che qui in realtà fa registrare dei picchi un pochino più alti. Non mancano poi 32 GB di RAM DDR4 e un SSD PCIe 4.0 Samsung da 2 TB con velocità di lettura e scrittura di 7000 e 5000 MB/s. Insomma, tanto ben di dio che ha bisogno però di essere messo a punto nella maniera corretta per poter rendere al meglio. Sarà riuscita Asus ad ottimizzare il tutto?
Prima di mostrarvi i risultati dei nostri stress test vi ricordo che per ottenere il massimo da questo Zephyrus dovete attivare la modalità Turbo all’interno dell’app Armoury Crate che vi permette di scegliere tra 5 modalità d’uso predefinite oppure di crearne una personalizzata. Così facendo potete regolare a piacimento la velocità di rotazione delle ventole e quando farle entrare in azione, così come impostare manualmente i valori di PL1 e PL2.
Ma veniamo al sodo. Lo stress test che coinvolge la sola CPU caricata al 100% mostra come questo Zephyrus S17 riesca a mantenere per tutti i 10 minuti una frequenza media su tutti i core di oltre 3,5 GHz, con una temperatura media dei core che si aggira intorno agli 87 gradi e un TDP medio di 90W con picchi fino a oltre 110 W. Un risultato a mio modo di vedere molto buono, che dimostra l’efficacia del sistema di dissipazione. Può sembrare uno scherzo ma mantenere queste frequenze su tutti i core per tutta la durata del test non è per nulla semplice, specialmente parlando di portatili. E qui il risultato acquista ancora più valore perchè la frequenza media registrata è in realtà quella mantenuta costantemente durante il test e non è frutto della media di valori di picco alternati a momenti di down. Grazie alla tecnologia Optimus, in questo caso, la GPU discreta resta sostanzialmente spenta per praticamente tutta la durata del test e il carico grafico è affidato unicamente alla scheda integrata.
Aggiungendo invece la GPU all’equazione ecco che per tenere a bada le temperature occorre abbassare un pochino l’erogazione nei confronti della CPU. Il TDP medio (CPU) scende quindi a 50 W mentre quello della scheda grafica si attesta a circa 90 con picchi che arrivano a sfiorare i 190. Di conseguenza anche le frequenze sono un pochino più basse e la media su tutti i core è di circa 2,6 Ghz, comunque più che sufficienti per mantenere il sistema fluido e reattivo in ogni occasione. La temperatura sulla GPU resta sempre abbastanza stabile intorno ai 70 gradi mentre i core raggiungono un picco di 95 gradi per poi calare fino ad attestarsi sui 75, con una media finale di poco superiore ai 76. In tutto questo le tre ventole presenti all’interno raggiungono regimi di rotazione molto elevati, con un conseguente fruscio importante che a lungo andare potrebbe infastidire.
Traducendo quanto appena detto nella vita reale abbiamo un notebook che è sempre reattivo e che difficilmente verrà messo in difficoltà, anche in presenza di carichi di lavoro importanti. La scocca, soprattutto sul piano della tastiera, non raggiunge mai temperature fastidiose; altro effetto positivo dell’averla sollevata rispetto al cuore del sistema. Parlando poi di quello che è il suo pane quotidiano, ovvero il gaming, siamo di fronte ad una soluzione assolutamente di primo livello, sempre tenendo conto del fatto che ci riferiamo all’ambito mobile, ovviamente. Praticamente tutti i giochi che abbiamo utilizzato nei nostri test girano al massimo del dettaglio e della risoluzione, che in questo caso è 1440p, con un framerate medio che supera i fatidici 60 frame per secondo. In alcuni casi si superano anche i 100 fps sfruttando in parte l’altro refresh rate del pannello. Anche attivando il Ray tracing, dove disponibile, si riesce a godere di prestazioni sufficienti, specialmente se a questa tecnologia abbiniamo anche il DLSS.
Ovviamente, considerando quelle che sono le prestazioni al massimo del dettaglio e della risoluzione basta scendere a pochi compromessi, regolando leggermente verso il basso le impostazioni, per poter godere di framerate ancora più alti e giocare in competitiva al massimo livello senza comunque dover rinunciare a troppo in termini di qualità visiva.
Tanta potenza di calcolo quindi, che può essere sicuramente sfruttata anche per lavorare, specialmente per quanto riguarda la creazione di contenuti. La GPU è in questo senso un prezioso alleato nell’accelerazione di tutti i processi che prevedono il suo impiego; i programmi più comuni per montaggio video, fotoritocco e modellazione 3D girano senza problemi come su una vera e propria workstation portatile, permettendo in molti casi di fare dello Zephyrus S17 un ottimo sostituto del desktop di casa o dell’ufficio.
AUTONOMIA E RICARICA
Ovviamene non possiamo pretendere la cosiddetta botte piena e moglie ubriaca, ma diciamo che viste le prestazioni e il TDP di CPU e GPU era preventivabile un consumo energetico abbastanza elevato, anche in situazioni di calma apparente. La batteria qui dentro è da 90Wh, capacità comunque elevata, e ci consente di lavorare sotto rete WiFi in modalità Windows Mode per circa 6 ore. Utilizzando il notebook per guardare video su Netflix o YouTube l’autonomia sale di circa un’ora mentre, a pieno carico, non si va oltre l’ora e 20 di utilizzo.
Il caricatore in confezione è sicuramente da tenere in considerazione quando parliamo di ingombro. Pesa quasi 1 Kg ed è in grado di erogare fino a 280W, consentendoci di caricare il notebook in standby in circa un’ora e mezza. Nel caso in cui siate però sicuri di non dover sfruttare tutta la potenza del notebook potete anche affidarvi ad un caricatore Type-C fino a 100W.
CONSIDERAZIONI
Siamo quindi al momento di tirare le somme e non possiamo certo evitare di parlare di prezzo che è un’altra delle poche, anzi pochissime, note negative. Questo Zephyrus S17 sarà infatti disponibile in Italia a partire da 3169 euro. Parliamo di una cifra sicuramente elevata, che lo rende per ovvie ragioni accessibile a pochi. Ipotizzando il costo delle componenti che differenziano la configurazione da noi provata rispetto al modello base, potremmo ipotizzare poi per quest’ultima un prezzo intorno ai 3.800 euro.
Vero è che siamo di fronte ad una soluzione validissima sotto molti aspetti e che riesce a coniugare con raro equilibrio prestazioni elevate, design sobrio e ingombri tutto sommato accettabili; ma diciamolo, 3.800 euro sono in ogni caso tanti, sia in valore assoluto che in relazione ad un notebook come questo. Lo comprerei? Beh, se avessi la disponibilità economica per farlo probabilmente sì, magari aspettando il primo giro di offerte per risparmiare comunque qualche centinaia di euro.
PRO E CONTRO
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