Per poter realmente comprendere il nuovo Zenfone 7 Pro di Asus (qui il nostro unboxing) è necessario anzitutto conoscere la filosofia alla base delle scelte effettuate dal produttore in fase di progettazione. Da sempre l’azienda taiwanese si distingue per i suoi tentativi di portare nelle mani dell’utente la migliore tecnologia possibile per quanto riguarda tutte le componenti principali di un prodotto. È così da anni se pensiamo al mondo dei PC, dove Asus è leader ed è comunemente riconosciuta come la scelta dei cosiddetti “power user”, e da un paio di generazioni questo concetto è stato esteso anche agli smartphone, sia per i ROG Phone sia per gli Zenfone.
L’obiettivo è quindi quello di mettere a disposizione di chi acquista il nuovo Zenfone 7 Pro uno smartphone completo e concreto, che sia in grado di battagliare alla pari con la concorrenza mantenendo comunque degli importanti elementi di differenziazione. Mi riferisco ovviamente alla Flip Camera, che viene riproposta e migliorata rispetto allo scorso anno. In tutto ciò il prezzo non è più così basso ma rimane comunque il top di gamma con 865+ più economico del momento.
Uno Zenfone 7 Pro che ormai da due settimane è mio fedele compagno di tutti i giorni. L’ho provato in lungo e in largo, ci ho scattato diverse foto, girato video, l’ho maltrattato a dovere e sono quindi pronto a parlarvene in maniera approfondita sotto tutti i punti di vista. Quindi non scappate perché sono sicuro che non vi deluderà.
INDICE
LA FLIP CAMERA DIVENTA TRIPLA
Cominciamo subito con il cosiddetto botto. La tripla fotocamera rotante, detta appunto Flip Camera, è senza dubbio l’elemento che identifica lo smartphone e che lo rende davvero diverso da tutta la concorrenza. Sarò sincero, non avendo provato Zenfone 6, se non per qualche minuto qua e là, non avevo idea di quanto potesse essere utile avere una fotocamera del genere ma sono rimasto piacevolmente stupito dall’efficacia di questa idea e della sua implementazione.
Andiamo con ordine. Rispetto allo scorso anno tutto il meccanismo di apertura e chiusura è stato rivisto e riprogettato per essere più robusto, rapido e fluido nel movimento. Il motorino è stato fisicamente spostato fuori dal modulo rotante ed offre ora una maggiore velocità di rotazione e il supporto, teorico, ad un numero ancora maggiore di aperture e chiusure. É stato aggiunto un sensore che misura l’angolo di apertura della fotocamera e consente alla Flip Camera di ritrarsi correttamente fino a fine corsa ogni volta che viene richiusa. Il sensore permette anche di impostare tre gradi di angolatura predefiniti e impostabili come preset all’interno dell’app della fotocamera. Così facendo basta un click per riportare la fotocamera in posizione di scatto.
A cosa serve una flip camera? Fondamentalmente per due scopi. Il primo è quello di poter eliminare qualsiasi interruzione sullo schermo; e infatti Zenfone 7 Pro non ha notch, fori o altri elementi che disturbano la visuale. La seconda ragione è invece legata alla qualità dei selfie. Utilizzando le stesse fotocamere sia per le foto standard che per gli autoscatti la qualità di questi ultimi è ovviamente superiore a quella di qualsiasi alternativa che possiate trovare sul mercato, sia per versatilità che per caratteristiche dell’immagine. Ciò vale ovviamente anche per i video e rende Zenfone 7 Pro lo smartphone migliore per i V-logger.
A parte il meccanismo di apertura e chiusura, Asus ha portato delle migliorie significative a livello di specifiche e struttura delle fotocamere che rispetto allo scorso anno aumentano anche di numero: si passa da due a tre ottiche guadagnando lo zoom. La configurazione risultante è quindi composta da una fotocamera con lente standard (f/1.8) e sensore Sony IMX686 da 64 MP, un secondo modulo con lente wide da 113 gradi di angolo di visione e sensore da 12 MP, e per concludere una fotocamera con sensore da 8 MP e zoom ottico 3x. La fotocamera principale e quella zoom sono stabilizzate otticamente mentre quella grandangolare offre soltanto la stabilizzazione elettronica, comunque molto efficace.
Ma veniamo alla qualità delle fotocamere che, come vedrete, hanno compiuto grandi passi in avanti rispetto allo scorso anno e sono probabilmente in grado di competere ad armi pari con molti dei top di gamma attualmente disponibili. A partire dal modulo principale che è in grado di riprendere delle immagini con una qualità sicuramente elevata. Ho apprezzato il dettaglio, la nitidezza, il buon contrasto e i colori vivaci. Sicuramente interessante la resa dell’HDR che è in grado di risolvere anche le situazioni di controluce più difficili senza però risultare troppo invadente. Buone anche le foto scattate con poca luce, così come la modalità notturna. Ho sicuramente apprezzato come vengono mantenuti i dettagli anche nelle parti illuminate della foto ma anche il bilanciamento del bianco sempre molto molto efficace e sicuramente migliore rispetto a Zenfone 6 dello scorso anno.
Tutti i discorsi appena fatti valgono pure per la fotocamera grandangolare che supporta anche la fotografia macro e restituisce immagini che non soffrono eccessivamente della distorsione dovuta alla lente. L’algoritmo che corregge quest’ultima funziona bene e non si scorgono artefatti compromettenti ai margini delle foto. Di giorno tutto bene e il giudizio è paragonabile a quello della fotocamera standard. La sera, o in presenza di poca luce, invece, resta la possibilità di sfruttare la modalità notte. I risultati sono invidiabili e caratterizzati soltanto da un pizzico di nitidezza in meno (specialmente ai bordi) rispetto alla fotocamera principale. Nulla di compromettente, anzi, resta secondo me una delle migliori interpreti del ruolo.
E chiudo parlando della lente zoom che, come per quella standard, può contare sulla stabilizzazione ottica. Forse anche per questo motivo le immagini scattate mi hanno positivamente sorpreso. Specialmente le foto riprese di giorno godono di una nitidezza e di un dettaglio che non mi sarei aspettato. La stabilizzazione poi limita il più possibile il micro-mosso e permette così di mantenere l’otturatore aperto quel tanto che basta per avere foto comunque luminose. La sera la situazione è abbastanza differente e, a meno che non vi troviate di fronte ad un soggetto abbastanza illuminato (come quelli che vedete nella galleria), il rumore di fondo si farà sentire e i dettagli non saranno così nitidi. Non c’è infatti la possibilità di attivare la modalità notturna ma, se avete a disposizione un cavalletto o un appoggio comodo, potete sfruttare i comandi Pro per aumentare i tempi di scatto.
Decisamente efficace anche la modalità ritratto. Il soggetto viene riconosciuto bene e scontornato con precisione. La possibilità di regolare l’intensità dell’effetto bokeh permette poi di ottenere un risultato molto naturale e non sfocare eccessivamente le parti in secondo piano.
Il vantaggio di avere a disposizione la Flip Camera consiste nella possibilità di sfruttare tutto quanto appena detto anche per la modalità selfie, ovviamente sia per foto che per video. Nelle immagini qui sopra potete osservare l’efficacia dell’HDR e della gestione delle fonti di luce.
[embedded content]
E passiamo a parlare di video che nella loro risoluzione massima possono essere catturati in 8K a 30 fps. Sappiamo bene come si tratti ancora soltanto di un esercizio di stile utile più che altro a dimostrare la potenza del SoC. I risultati migliori li abbiamo infatti in 4K a 60 fps, risoluzione alla quale i video registrati con Zenfone 7 Pro non hanno nulla da invidiare agli altri top di gamma, anzi. La stabilizzazione è molto buona, salvo qualche piccolo scatto che verrà probabilmente risolto con i primi aggiornamenti, le immagini conservano una buona nitidezza e un ottimo bilanciamento dei colori, che restano sempre vivaci senza però eccedere e risultare extra-saturi. Ciò vale anche per la fotocamera grandangolare. Qui non abbiamo la stabilizzazione ottica ma quella elettronica svolge un lavoro ugualmente buono e l’ampiezza della visuale aiuta ulteriormente a mitigare l’effetto che i movimenti hanno sulle immagini riprese.
[embedded content]
Non manca poi la possibilità di riprendere video in 4K a 120 fps con immagini che possono essere quindi rallentate per uno slow motion molto d’effetto. Ovviamente con queste impostazioni la stabilizzazione elettronica non è attiva e dovete assicurarvi di avere un buon appoggio per ottenere i risultati migliori. Buona la qualità generale anche se rispetto ai video girati in modalità classica abbiamo immagini un po’ meno nitide.
[embedded content]
Ancora una volta la flip camera risulta essere il vero valore aggiunto di questo smartphone perchè ci permette di avere, anche per i video, le stesse funzioni e la stessa qualità anche nei video ripresi in modalità selfie. Una caratteristica più o meno utile a seconda delle vostre abitudini e dell’utilizzo che fate dello smartphone, ma comunque presente e all’occorrenza disponibile.
CPU E MEMORIE AL TOP!
Ovviamente tutto questo ha bisogno di un motore che sia in grado di reggere l’impatto e dentro a Zenfone 7 Pro abbiamo quanto di meglio oggi si possa desiderare. Parlo dell’ultimo Qualcomm Snapdragon 865+, il top di gamma del produttore americano che va ad aggiungere qualche ulteriore cavallo alla già più che ottima potenza di calcolo del fratello Snapdragon 865. A ciò dobbiamo aggiungere 8 GB di RAM LPDDR5 e 256 GB di storage su memorie UFS 3.1, anch’esse ai vertici della categoria e paragonabili a quelle che troviamo dentro al nuovo ROG Phone 3.
La memoria di archiviazione, tra le altre cose, è anche espandibile con schede micro SD fino a 2 TB e se devo essere sincero non me lo aspettavo proprio. Il classico “carrellino” può invece accogliere al suo interno due schede SIM in formato Nano e una scheda microSD, rendendovi così in grado di sfruttare contemporaneamente il dual SIM e l’espansione di memoria.
Come va quindi Zenfone 7 Pro? Bene, e mi viene da dire che ci mancherebbe altro! Inutile spendere troppe parole rischiando di essere noiosi; lo smartphone va semplicemente benissimo in tutto quello che gli chiedete di fare. I top di gamma di questo 2020 che montano uno Snapdragon 865 sono impeccabili dal punto di vista delle prestazioni e quindi come potrebbe non esserlo anche Zenfone 7 Pro?
Posso tranquillamente dirvi che non c’è una operazione che voi possiate compiere con uno smartphone che lo metta in crisi. Il multitasking è supportato molto bene, le app si aprono velocemente, i giochi girano a dovere, la navigazione è ottima e la gestione e modifica di foto e video non sono mai un problema. Insomma, se volete un’esperienza fluida e reattiva in tutto e per tutto qui la trovate sicuramente.
Anche dal punto di vista della connettività direi che non ci possiamo lamentare. C’è il 5G con il modem integrato che supporta sia le reti SA che NSA. Molto bene la ricezione, sia nella velocità di agganciamento del segnale che nel suo mantenimento. Abbiamo poi il Bluetooth in versione 5.1, WiFi 6, GPS completo e NFC. Buona la qualità dell’audio in chiamata e, come su Zenfone 6 e ROG Phone 3 il dialer permette di registrare le chiamate in ingresso e in uscita.
Due parole infine sullo speaker e sulla componente audio in generale. L’altoparlante è stereo ma in realtà abbiamo soltanto uno speaker vero e proprio ed è posizionato in basso, alla destra della USB-C. Quest’ultimo è accompagnato nella riproduzione di file audio dalla capsula auricolare che però non ha la stessa potenza e corposità. L’audio risulta quindi un po’ sbilanciato e in generale, a fronte di un buon volume, abbiamo una qualità inferiore rispetto ad alcuni top di gamma che utilizzano invece due speaker veri e propri. Ovviamente anche qui siamo pronti a scommettere che si tratti di una rinuncia dovuta alla presenza della flip camera che, proprio in corrispondenza della capsula auricolare, occupa molto dello spazio a disposizione.
DISPLAY AMOLED A 90 HZ
Ed eccoci a parlare del display che è anch’esso uno degli elementi di differenziazione rispetto allo scorso anno. Cambiano le dimensioni, si passa da 6,4 a 6,67 pollici, ma cambia anche la tipologia di pannello. Zenfone 6 era stato molto criticato a causa del suo schermo IPS e quindi quest’anno si è passati ad un AMOLED con refresh rate a 90Hz e risoluzione FullHD+. L’ho già detto ma lo ripeto anche qui, a costo di sembrare noioso: l’accoppiata risoluzione-refresh rate è secondo me quella più sensata. Unisce infatti una buona definizione e fluidità alla possibilità di risparmiare qualcosina in termini di autonomia.
Il display prodotto da Samsung sfiora le 500 cd/mq per quanto riguarda la luminosità e offre un’ottima visibilità in esterna, merito probabilmente anche di un trattamento anti-riflesso efficace. Ma non solo, misurando il pannello con la nostra sonda e il software Calman abbiamo registrato dei delta E inferiori a 3 sia per la scala di grigi che per i colori, a testimonianza della bontà e della precisione del display anche nella riproduzione dei colori.
All’interno delle impostazioni possiamo inoltre scegliere tra diversi preset per quanto riguarda la calibrazione del pannello. Io vi consiglio quello Standard o in alternativa Cinema, che sono senza dubbio i più precisi oltre che quelli un po’ più caldi. Non solo, Asus offre anche la possibilità di selezionare manualmente il refresh rate che può essere impostato su Automatico oppure 90 o 60 Hz fissi.
OCCHIO ALL’ACQUA E ALLA BILANCIA!
Ovviamente il display così ampio condiziona anche quelle che sono le dimensioni complessive di Zenfone 7 Pro che misura la bellezza di 165 mm di altezza per 77,28 di larghezza e 9,6 mm di spessore nel punto più sporgente della fotocamera. Il dato che impressiona maggiormente è però sicuramente quello del peso: 230 grammi. Inutile nascondersi dietro un dito, sono sicuramente parecchi ma vi assicuro che, complice una migliore distribuzione rispetto allo scorso anno, ci si abitua più rapidamente del previsto. Diciamo che dopo qualche ora non vi sembrerà più così pesante e passati un paio di giorni non ci farete proprio più caso.
L’ergonomia non è al top e non sono solo le misure a condizionarla. La finitura lucida è abbastanza scivolosa e vi consiglio quindi di utilizzare una delle due cover che trovate in confezione per migliorare sensibilmente il grip. Detto questo resta uno smartphone costruito molto bene con una cover posteriore in vetro Gorilla Glass che gli dona un aspetto sicuramente elegante.
Bene anche la cornice in alluminio che ospita sulla destra il tasto di accensione e spegnimento con integrato il lettore di impronte. Si tratta di un sensore molto rapido e preciso. Onestamente non capisco per quale motivo siano così pochi i produttori che adottano tale soluzione: personalmente la trovo estremamente comoda. Oltre al lettore di impronte c’è il riconoscimento del volto che sfrutta la Flip Camera per l’inquadratura. L’apertura è sufficientemente rapida ma si tratta comunque di un riconoscimento 2D. Se potete continuate quindi a preferire il lettore di impronte.
Manca invece il jack audio, a cui quest’anno Asus ha dovuto rinunciare per mancanza di spazio. Lo spostamento del motorino di azionamento della Flip Camera al di fuori del modulo ha infatti costretto gli ingegneri a scendere a qualche compromesso in fase di progettazione. Poco male, dal momento che ormai le auricolari wireless sono più che sdoganate.
Oltre al jack audio manca poi l’impermeabilità. Non c’è alcuna certificazione IPxx, ma non è difficile capire il perché. Rendere stagna la Flip Camera è un’impresa quasi impossibile ma, sinceramente, se dovessi scegliere tra la resistenza all’acqua e la versatilità di queste fotocamere non avrei alcun dubbio, la vecchia bustina sigillata per la spiaggia è più che sufficiente!
ANDROID QUASI STOCK E OTTIMA BATTERIA
Due parole infine sul software e sull’autonomia. A bordo di Zenfone 7 Pro abbiamo Android 10 in una versione praticamente Stock. A mio modo di vedere si tratta di un punto a favore e non cambierei mai e per nessuna ragione questa esperienza originale con quella di una qualsiasi interfaccia che ne stravolga l’utilizzo. Poche semplici aggiunte, spesso utili, e stop. Proprio come ha fatto Asus con questo smartphone.
L’aspetto dell’interfaccia è fondamentalmente inalterato rispetto al sistema operativo come l’ha pensato Google. Sono stati aggiunti alcuni strumenti e software che sono però sempre utili. C’è ad esempio la possibilità di avviare uno strumento di pulizia della memoria, sia quella di archiviazione che la RAM e nelle impostazioni troviamo alcune interessanti funzioni legate alla batteria, tra cui la possibilità di disattivare la ricarica rapida per preservarne lo stato di salute.
E dato che vi ho appena citato la batteria vi sarà utile sapere che il modulo che troviamo dentro a Zenfone 7 Pro offre una capacità di 5.000 mAh, ottima se consideriamo la media delle altre soluzioni top di gamma sul mercato e l’autonomia che ne deriva mi ha particolarmente soddisfatto. Con una carica completa sarà praticamente impossibile non portare a termine un’intera giornata di utilizzo, anzi, non sarà difficile vedere l’indicatore della carica segnare più del 20% anche dopo cena. Se poi ci limitiamo ad un uso meno intenso, magari perché durante la giornata siamo spesso seduti alla scrivania davanti al monitor del PC, è possibile pensare di andare oltre e coprire anche la seconda giornata di utilizzo.
C’è poi la ricarica rapida con il caricatore in confezione che eroga una potenza massima di 30W. Non è un caricatore super rapido, ma si tratta della potenza massima supportata dallo smartphone. Come per la possibilità di disattivare la ricarica rapida, anche il limite a 30W è stato imposto per poter preservare l’integrità e la durata della batteria nel tempo.
LO SNAPDRAGON 865+ PIU’ ECONOMICO
Ed eccoci alle nostre conclusioni in cui ovviamente non posso non parlarvi del prezzo. Quest’anno il listino compie un passo in avanti deciso e importante rispetto al 2019. Il nuovo Zenfone 7 Pro sarà infatti disponibile da oggi sull’eshop ufficiale Asus e nei Gold Store ad un prezzo di 799 euro. Se prendiamo in considerazione la 30 Edition di Zenfone 6, che è il modello che più si avvicina al Pro per concetto e caratteristiche, siamo di fronte ad un incremento di 100 euro, che salgono a 200 rispetto a Zenfone 6 nella versione 8/256 GB.
Il punto non è però tanto l’aumento di prezzo quanto il capire se quest’ultimo sia giustificato o meno. Se volete il mio parere questi 200 euro lo sono assolutamente. Le due fotocamere con stabilizzazione ottica, la riprogettazione del meccanismo di apertura, il processore, le memorie più veloci e il nuovo display AMOLED a 90 Hz testimoniano un passo in avanti notevole. Quest’anno Zenfone 7 Pro può davvero competere ad armi pari con la concorrenza e nonostante ciò rimane comunque uno dei top di gamma con il prezzo di listino più basso. Anzi, se consideriamo solo quelli con 865+ è il più basso in assoluto.
PRO E CONTRO
VOTO: 8.6
VIDEO
[embedded content]