LG Tone Free sono arrivate da pochissimo in Italia e cercano di farsi spazio in un mercato che è ormai diventando molto competitivo, specialmente nella fascia di prezzo tra i 100 e i 150 euro. La casa coreana ha però in serbo alcuni assi da giocare che potrebbero convincere numerosi utenti a scegliere questi auricolari al posto di altri. Primo tra tutti c’è una tecnologia per sterilizzare e pulire tramite luce UV, ma durante la prova abbiamo scoperto che è presente anche il nuovo sistema di accoppiamento Google Fast Pair.
INDICE
COSTRUZIONE E CASE
La maggior parte delle innovazioni e delle unicità sono racchiuse nel case. Probabilmente siete stati attirati dal titolo dell’articolo che menziona la luce UV come strumento per disinfettare gli auricolari. Questa luce, secondo LG, riesce a eliminare sino al 99% dei batteri presenti sulle cuffie. Tale funzione si attiva però solo ricaricando le cuffie per più di 10 minuti utilizzando il cavo.
Non credo che LG abbia pensato di realizzare questo prodotto solo dopo che si è diffusa la pademia da Covid-19, ma è probabile che avesse in cantiere il progetto da tempo visto che gli scorsi anni sono emersi numerosi studi che hanno dimostrato come i batteri presenti sui nostri auricolari possano essere causa di infezioni alle orecchie.
Trovo quindi positivo che la casa di Seul abbia deciso di esplorare tale ambito: sicuramente non sarà questa la funzione che farà vendere più auricolari Tone Free ma rimane comunque da apprezzare come l’azienda presti attenzione anche alla salute dei propri utenti. La luce UV è presente solo nel case del modello FN6, ma più avanti vedremo le principali differente con la variante FN4.
Oltre a questa caratteristica il case è uno dei più piccoli e comodi che abbia mai testato. Le dimensioni contenute consentono di trasportarlo in tasca senza che risulti troppo ingombrante. È disponibile in due colorazioni: bianca e nera. A parer mio la scura è più gradevole della chiara, non solo per un fattore puramente estetico, ma anche perché la bianca è lucida e liscia al tatto mentre la nera è opaca e sembra quasi vellutata. Per i nostalgici queste rifiniture sono identiche a quelle presenti nei vecchi Google Nexus 5 il cui hardware era prodotto proprio da LG.
Gli auricolari presi singolarmente sono molto leggeri, sono di tipologia in-ear e, quando posizionati nelle orecchie, risultano molto comodi. In confezione sono presenti il cavo per la ricarica e gommini di diverse dimensioni per adattarli meglio alle nostre orecchie. C’è la solita stanghetta per avvicinare il microfono alla bocca e queste le rende adatte per effettuare chiamate (i miei interlocutori mi hanno sempre sentito senza problemi o interferenze).
Il cofanetto si apre a conchiglia e le cuffie rimangono ben salde all’interno grazie all’utilizzo dei magneti. Si ricarica tramite porta USB Type C oppure sul modello FN6 si può sfruttare la carica wireless. La cuffie hanno un’autonomia di circa 6 ore (varia in base al volume di riproduzione usato) mentre il cofanetto consente di ricaricarle per due volte. Quindi si avranno potenzialmente 18 ore di autonomia totale.
COME SI COLLEGANO
Nell’uso quotidiano le Tone Free funzionano molto bene: zero problemi di connessione o difficoltà nella trasmissione dei dati. La cosa che più mi ha soddisfatto è il sistema di primo accoppiamento che permette di collegarle in pochi istanti senza alcuna difficoltà con tutti i dispositivi Android, esattamente come le Pixel Buds, recensite nella versione italiana qualche settimana fa.
La prima associazione con lo smartphone si effettua aprendo il cofanetto vicino al telefono – si vedrà comparire una notifica con la richiesta di accoppiamento con le cuffie. Con un tap le Tone Free saranno connesse e subito dopo riceveremo un’altra notifica che chiederà se vogliamo scaricare l’applicazione per la gestione delle funzionalità.
Insomma un’operazione davvero semplice, alla portata di tutti e con mi fa rimpiangere i vecchi metodi che necessitavano della pressione prolungata di un pulsante e l’attesa infinita nelle impostazioni del Bluetooth. Qui in pochissimi secondi avremo tutto collegato e spero che questa soluzione venga adottata da altri brand perché la differenza rispetto al vecchi metodi è netta.
Il secondo punto cruciale è quello legato alla sincronizzazione perché questa tipologia di collegamento permette di associare le cuffie alla nostra email Google e le rende quindi subito disponibili anche sugli altri dispositivi Android sui quali avete impostato lo stesso account. Prendendo infatti un altro smartphone precedentemente configurato con la mia Gmail, ho trovato una notifica che mi avvisava della possibilità di collegarmi alle cuffie, nonostante queste non fossero mai entrate in comunicazione con il secondo smartphone.
Le LG Tone Free agiscono proprio come avevamo visto con le Airpods nell’articolo di approfondimento sull’ecosistema Apple. Si collegano semplicemente e sono subito disponibili su altri dispositivi. Speriamo che in futuro arrivi una più stretta collaborazione tra Google e Microsoft per rendere disponibile anche sui portatili Windows questo protocollo e creare così un bel sistema di prodotti che interagiscono tra loro.
COME SUONANO E APPLICAZIONE
Quando si parla di dispositivi audio la cosa più importante è però il loro funzionamento e soprattutto la qualità della riproduzione sonora. Per parlarvi di questo dobbiamo prima sapere che le nuove Tone Free sono nate dalla collaborazione tra LG e Meridian, una nota azienda operante in Inghilterra che realizza da anni prodotti di altissima qualità per audiofili.
Questo rapporto si estende anche nell’applicazione dove troviamo 4 profili creati dal brand inglese:
- Immersive;
- Bass Boost;
- Natural;
- Treble Boost.
Sebbene non sia un grande amante delle cuffie con le frequenze basse incredibilmente “pompate”, con le nuove Tone Free mi sono trovato molto bene con il profilo Bass Boost, non è esagerato e i suoni risultano chiari su tutto lo spettro. Se desiderate un maggior controllo, l’app consente costruirsi il proprio profilo secondo gusti e preferenze. Mi è piaciuto il fatto che il profilo custom non sia unico, si possono salvare due versioni differenti. Questo risulta comodo nel caso in cui vogliate ascoltare un genere musicale con una precisa equalizzazione.
Sempre tramite l’applicazione possiamo regolare l’effetto “Ambient Sound”. Essendo cuffie in-ear, gran parte dei suoni esterni vengono bloccati fisicamente dai gommini (non c’è cancellazione del rumore attiva). Questo può creare comunque un effetto bolla e ci potremmo sentire eccessivamente isolati dall’ambiente circostante. Per prevenire evitare tale sensazione o per restare vigli sul mondo intorno a noi, interviene l’Ambient Sound che cattura i suoni esterni e li riproduce nel nostro orecchio. L’effetto non è perfetto come avviene con le Airpods Pro, ma ho apprezzato l’assenza di lag tra la sorgente di input e l’output riprodotto nel mio orecchio.
Ho inoltre gradito come non ci sia differenza di volume usando le cuffie sullo smartphone o sul computer. Spesso abbiamo riscontrato problemi usando auricolari Bluetooth sul PC dove l’audio risultava molto basso e di difficile fruizione.
CONTROLLI TOUCH DIFFICILI DA USARE
L’unica vera pecca che ho trovato alle Tone Free è nei controlli touch che risultano molto difficili da usare, non perché sono complessi da apprendere, ma perché molto spesso il commando non viene recepito. Durante i primi giorni di prova i controlli erano praticamente inusabili, dopo un aggiornamento sono migliorati leggermente, ma necessitano ancora di qualche affinamento.
Per far sì che il tocco venga acquisito bisogna premere in un punto ben preciso dell’auricolare, tra la superficie piatta e quella lucida. Con un tap si mette in pausa una canzone e o si continua la riproduzione; questa funzione è sempre affidabile e il punto di tocco non rappresenta un problema, dopo un paio di giorni mi ero già abituato.
Il problema arriva con il doppio tap che in teoria dovrebbe consentire di aumentare il volume sulla cuffia destra e diminuirlo su quella sinistra. Il comando però funziona correttamente con una frequenza di 6 / 7 volte su 10 ed è davvero difficile da usare quotidianamente. Spesso si usano i comandi su cuffia quando siamo impegnati a far altro e non possiamo prendere lo smartphone, ma le Tone Free richiedono un’eccessiva attenzione per renderli effettivamente funzionali.
Con il triplo tap si va avanti o indietro nella scaletta di riproduzione mentre con uno prolungato si disattiva o accende l’Ambient Sound. Spero che con i futuri aggiornamenti questo piccolo ma importante problema venga risolto perché è una di quelle cose che nell’uso di tutti i giorni rende l’esperienza poco gradevole e incide negativamente sul giudizio finale del prodotto.
DIFFERENZE LG TONE FREE FN4 VS FN6
Le cuffie Tone Free nelle varianti FN4 e FN6 sono sostanzialmente identiche, le uniche differenze risiedono nella custodia. Gli auricolari sono uguali, hanno le stesse dimensioni, stesse funzioni e stessa resa sonora. Il cofanetto sembra molto simile tra i due modelli, ma le FN6 sono il modello top di gamma e solo queste hanno la ricarica wireless, la luce UV per uccidere i batteri e la carica rapida.
CONCLUSIONE E PREZZI
LG ha fatto centro con le nuove Tone Free perché ha proposto un prodotto diverso dalla concorrenza e riesce a portare delle funzioni nuove e utili in un mercato incredibilmente saturo. I controlli touch sono da migliorare, ma la luce UV e il nuovo sistema di accoppiamento le rendono un prodotto molto valido.
Il prezzo richiesto varia in base al modello scelto. Come vi abbiamo anticipato le FN6 sono le top di gamma e le più complete, su Amazon si riescono a trovare con un prezzo compreso tra i 140 e i 146 euro (dipende dall’offerta del giorno). Le FN4 non hanno la pulizia Nano UV, la ricarica wireless e il fast-charging ma il prezzo di listino è fissato a 99 euro. La scelta sta a voi: preferite avere il modello top con tutte le funzioni oppure volete risparmiare qualcosina e acquistare il modello un po’ più economico?
Pro e Contro:
VIDEO
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