Prima di partire per IFA 2024, dove ho avuto modo di vedere in azione un X40 Pro Ultra prototipale e svariate nuove tecnologie che vedremo in futuro, ho iniziato ad utilizzare in casa il Dreame L40 Ultra. Parliamo di un modello molto simile all’X40 Ultra ma leggermente depotenziato, che però non rinuncia ad alcune caratteristiche molto interessanti.
Il prezzo è ovviamente a favore di questo nuovo modello: Dreame L40 Ultra viene venduto a 1199€ ma già è in sconto a 1099€ e quindi un posizionamento molto diverso rispetto ai 1499€ di X40 Ultra. Le differenze come detto sono minime nell’uso di tutti i giorni: 11000 Pa anziché i 12000 dell’X40 Ultra, lavaggio dei moci a 65°C anziché 70°C ed una altezza di pochissimo maggiore.
Aggiungo che recentemente ho anche avuto modo di provare il Roborock Qrevo Curv e qualche confronto sarà presente essendo robot non troppo distanti a livello di prezzo e caratteristiche generali. Entrambi tra le varie funzionalità, vantano una stazione di ricarica e pulizia super smart ed “autonoma”: il contenitore dello sporco viene svuotato ogni volta che il robot torna alla base ed anche il serbatoio dell’acqua viene ricaricato alla stessa maniera.
Anche la zona di pulizia dei moci viene “raschiata” ad ogni fine lavaggio, così da non lasciare tracce di sporco. Troviamo inoltre anche qui il mocio di destra estensibile come anche la spazzola laterale, così da pulire al meglio anche alle estremità. Anche su questo Dreame è presente un piano “smart” di pulizia all’interno dell’applicazione, dove il robot in autonomia riesce a capire in quali zone pulire meglio, identificare la necessità o meno di un lavaggio più approfondito e quali ostacoli vanno evitati, come cavi, scarpe e via dicendo.
Un prodotto insomma completissimo, e a questo prezzo non ci saremmo aspettati diversamente, ma ciò che ci ha stupito è l’affidabilità del robot, la sua silenziosità generale, la capacità di riconoscere ed evitare gli ostacoli e l’applicazione ricchissima di funzioni. Come anche per tutti i suoi rivali c’è solo un punto che è migliorabile, ma ve lo raccontiamo alla fine. Ora iniziamo con la recensione di questo Dreame L40 Ultra.
INDICE
UNBOXING E PRIMO CONTATTO
Il Dreame L40 Ultra arriva, ovviamente, in un pacco dalle generose dimensioni tutto ben protetto e imballato. La basetta, il pezzo più fragile ma è così ben incastonato e protetto che prima dovrete levare tutto il restante tra cui:
- Il robot aspirapolvere e lavapavimenti
- Una box che contiene: la spazzola tri-cut, un detergente targato DREAME, una spazzola con taglierino
- I due moci ed un ricambio del sacchetto dello sporco (si cambia sporadicamente)
- La stazione di ricarica con una parte di base in una box differente.
Ciò che abbiamo apprezzato di più è sicuramente la spazzola TriCut che abbiamo prontamente installato al posto di quella in gomma, avendo a casa un cane ed un gatto, ed il detergente! Il Qrevo Curv che abbiamo recensito qualche giorno fa non ha uno slot dedicato al detergente né lo supporta in via ufficiale (come sappiamo è possibile usare una piccola quantità di detergente non saponoso diluita nel serbatoio dell’acqua per avere un buon profumo di pulito dopo la pulizia).
Dreame L40 Ultra può essere allacciato anche alla rete idrica di casa con un kit opzionale, così da non dover neanche raboccare l’acqua pulita e rimuovere quella sporca. Il primo settaggio si fa tramite app Dreame Home. L’account si crea in qualche secondo, il pairing invece vi porterà via qualche minuto in più.
LA STAZIONE DI RICARICA E PULIZIA
Dreame L40 Ultra, come citato prima, può far fede ad una stazione di ricarica e pulizia intelligente, smart. Il robot prima di iniziare le pulizie carica il serbatoio dell’acqua e permette ai moci di bagnarsi, si assicura che il contenitore dello sporco sia vuoto e che ovviamente il robot sia carico.
Durante la pulizia invece la base verrà sfruttata per fare un refill dell’acqua e pulire i moci in modo da avere una pulizia sempre ottimale. I moci, tra l’altro, possono essere anche scollegati automaticamente dal robot quando richiediamo soltanto una pulizia a livello di aspirazione, senza lavaggio, così da evitare il contatto manuale con essi. Viceversa quando richiediamo il lavaggio essi verranno installati automaticamente.
Il detersivo, una volta inserito nello specifico slot vicino al sacchetto raccogli polvere, può essere anch’esso dosato automaticamente. Ovviamente possiamo scegliere la modalità di lavaggio, se averla più intensa e con un maggior consumo d’acqua o più blanda. Anche la temperatura del lavaggio può essere scelta fra 4 preset.
L’asciugatura ha una temperatura standard ma c’è la scelta se effettuarla in 2, 3 o 4 ore. C’è anche una modalità di ausilio per il lavaggio manuale della piastra di lavaggio. I due cestelli d’acqua hanno una capacità di 4,5L per quello dell’acqua pulita e di 4L per quello dell’acqua sporca, in plastica scura tra l’altro così da mascherare al meglio il colore più scuro dell’acqua sporca.
La stazione di ricarica quindi ha anche più funzioni di molti competitor, a conti fatti. L’unico appunto che farei è sul design: la plastica rigida non restituisce pienamente giustizia alla fascia alta del prodotto ed infine il robot è sempre esposto, al contrario esempio di come avviene con il Qrevo Curv.
Due parole sulla ricarica: la batteria è inferiore all’X40 Ultra poiché parliamo di 5200mAh rispetto ai 6300mAh del modello di punta. Per passare dal 58% di batteria al 78% ha impiegato 47minuti. Con una ulteriore ora e dieci minuti è avvenuta poi la ricarica completa. La ricarica è più veloce della precedente generazione del 30%.
LA QUALITÀ DI PULIZIA
Per arrivare al 58% di autonomia residua ho effettuato una pulizia complessiva di 46m2 per la durata di 81 minuti, in profilo “CleanGenius”, quello smart. L’unica cosa che ho tenuto disattivato in tutto ciò è il lavaggio doppio delle zone con rilevamento dello sporco più presente. La casa in origine ha una superficie pari al doppio di quella pulita, 90m2. L’X40 Ultra avrebbe completato la pulizia con circa il 70% di autonomia, a volte più a volte meno.
Il sistema di mappatura non cambia rispetto all’X40 Ultra: abbiamo una torretta LiDAR affiancata da una fotocamera RGB e una luce strutturata 3D per effettuare una pulizia ottimale anche in condizioni di scarsa illuminazione o per rilevare al meglio lo sporco più fine. La mappatura dell’appartamento ha occupato circa 10 minuti, un tempo congruo e perfettamente comparabile ai migliori modelli.
Sull’app avremo notificati tutti gli ostacoli rilevati e quando alcuni mobili e arredi vengono notificati verranno posizionati automaticamente sulla mappa. Occhio ad un fattore: ho in casa due statue di cane drago cinesi ed esse vengono rilevate come animali domestici. Nulla di drammatico: una volta chiarito al robot che sono oggetti inanimati non verrà più notificato.
I cavi vengono perfettamente evitati, decisamente meglio del Qrevo Curv. Questo poiché il robot rimane più conservativo, evitando ogni eventuale danno. Anche il riconoscimento di cavi bianchi su pavimentazione bianca avviene meglio, così da poi evitarli. Dreame L40 Ultra è uno dei pochissimi robot che durante la prima pulizia non si è incastrato in alcuna zona di casa e cavo.
La videocamera può essere utilizzata anche come cam di sorveglianza: il robot può andare anche alla ricerca del nostro animale domestico per casa! C’è un assistente vocale tra l’altro, al quale possiamo fare tantissime richieste, purtroppo soltanto in inglese.
LE SPAZZOLE E I DUE MOCI PER LA PULIZIA
Ho utilizzato il Dreame L40 Ultra sempre con il profilo “CleanGenius”, sporadicamente con la “Pulizia Profonda” attiva che attiva un lavaggio intensivo ed una pulizia migliorata delle aree più sporche. Possiamo inoltre scegliere se effettuare l’aspirazione e pulizia o passare il mocio dopo l’aspirazione.
Seppur abbiamo “soltanto” 11000 Pa, rispetto ai 16000 e 18000 di alcuni modelli attuali top di gamma, a conti fatti abbiamo una pulizia molto simile a quei modelli top. Questo perché come avviene un po’ con i picchi di luminosità degli smartphone, quelli dichiarati dalle aziende (4000, 6000 Nits) poi nella realtà risultano essere inferiori ai 1800 Nit. Qui allo stesso modo i picchi di potenza d’aspirazione sono per brevi momenti.
La spazzola rotante frontale è estensibile verso l’esterno, come anche il mocio di destra. In questo modo il robot andrà a pulire perfettamente anche le estremità del nostro appartamento. Non solo perché ho notato di come, in situazioni estreme dove il robot è impossibilitato ad andare in profondità, come un mobile rialzato ma non troppo, lui ondeggia per arrivare col il mocio il più lontano possibile. Questa tecnologia viene chiamata “SideReach” e “MobExtend RoboSwing”. Il panno raggiunge una profondità di 4cm con una estensione di 10mm.
La tecnologia che invece rileva lo sporco più ostinato viene chiamata “OmniDirt”. La spazzola che abbiamo montanto noi, con le lamelle, viene chiamata “Tri Cut”. Non ci soffermiamo molto sui nomi roboanti di queste tecnologie ma vogliamo trasmettervi al massimo l’esperienza d’uso:
- La spazzola laterale è molto efficace e si estende più spesso della concorrenza.
- I moci fuoriescono meno di altri, ma ondeggiando coprono una area maggiore.
- Il detergente aiuta a pulire in modo più approfondito ed evitare un secondo intervento manuale
- La spazzola tri-cut soltanto in rarissimi casi ha bisogno di manutenzione sul lungo tempo, per qualche capello che resta incastrato sul laterale. Nel 99% dei casi questa spazzola adempie il suo compito. Occhio però ai tappeti con frange!
- I due moci e la spazzola frontale si possono alzare fino a 10.5mm, così da evitare di danneggiare tappeti o moquette.
- Il robot è abbastanza silenzioso da non entrare nelle videochiamate effettuate semplicemente con i microfoni del telefono.
- Il contenitore della polvere è da 300ml, il serbatoio dell’acqua da 80ml.
Vi rimando alla videorecensione per capire al meglio come effettua la pulizia e come aspira lo sporco. Quello che posso dirvi in più è che possiamo superare ostacoli fino a 22mm di altezza e che i tappeti, anche se abbastanza leggeri, vengono gestiti bene dal robot. Soltanto in rare occasioni ho trovato quello del bagno leggermente ripiegato su se stesso verso un lato o leggermente spostato, ma parliamo di un tappeto effettivamente leggero ed il pavimento ha meno grip delle altre zone della casa.
L’APPLICAZIONE E’ EFFICACE!
L’applicazione Dreame è stabile, reattiva ed affidabile. L’italiano delle traduzioni è buono, anche ottimo, ma è assente nell’assistente vocale che attiviamo con “Ok, Dreame”. Al momento questa funzione è disponibile soltanto in inglese, per questo robot e può attivare diverse azioni tra le quali: “clean up here”, “clean pet area”, “wash mops”, “switch sunction mode”, “change mop pad humidity”. In breve potremmo chiedere al robot di pulire una determinata zona, aerea o spazio dedicato agli animali, ma anche cambiare la potenza di aspirazione ed il livello di acqua utilizzato.
Queste ed altre funzioni si possono ovviamente attivare anche dall’app. Possiamo cambiare come il robot si interfaccia con i tappeti, ridurre le collisioni con le pareti, il riconoscimento IA delle macchie e dello sporco, attivare il “SideReach” e “MopExtend” e andare ad impostare quanto raccontato prima riguardo alla stazione di ricarica. Non mancano opzioni per attivare o disattivare svariati parametri per quanto riguarda la gestione degli ostacoli e degli animali domestici, come anche alla cattura delle immagini di essi.
Sulla mappa è selezionabile la visualizzazione di casa 2D o 3D, ma manca una visualizzazione “Matrix” con ricostruzione effettiva degli ambienti tramite la fotocamera dello smartphone. Sulla mappa ovviamente possiamo intervenire manualmente cambiando la tipologia di stanza, la sequenza di pulizia, aggiungere rampe o tende oltre che a zone riservate e mobili. Non manca il cambio della tipologia del pavimento per ottimizzare la pulizia di esso.
CONCLUSIONI E PREZZO
Cosa dire in conclusione quindi di questo Dreame L40 Ultra? Beh che seppur costi 400€ meno, ad oggi, del modello di punta, in realtà le differenze sono poche e non si avvertono poi molto. Se come nel mio caso non avete necessità di superare grandi ostacoli, non vi serve il doppio laser dell’X40 Ultra come non vi serve la sua batteria più capiente, ecco che questo L40 Ultra risulta essere il compromesso migliore. La lama che taglia è davvero ottima per gli animali e questa potrebbe essere la chiave di scelta rispetto ad un altro prodotto dal posizionamento simile.
Facendo un breve paragone con il Qrevo Curv provato qualche giorno fa, abbiamo indubbiamente qualche specifica in meno, ma al netto di un prezzo molto più basso probabilmente l’L40 Ultra può essere un compromesso più che accettabile – Nota bene: il Roborock ha un listino di 1499€ mentre il Dreame di 1199€ e quindi ci basiamo sui listini e non sulle offerte periodiche -. Benissimo poi il riconoscimento degli ostacoli di questo Dreame: in queste settimane mi sono potuto permettere anche di lasciare un po’ di disordine in giro che non ha intaccato la routine di pulizia.
Il vero upgrade futuro potrebbe essere il rullo anziché il doppio mocio. Ipotizzo che questo sarà un passaggio che svariate aziende proveranno a fare nel 2025 ma non abbiate paura, a maggior ragione se avete una casa non enorme come nel mio caso: basterà impostare un lavaggio più frequente dei due moci per avere una efficacia di pulizia altrettanto valida, in attesa di provare nel 2025 soluzioni differenti.
Intanto brava Dreame per aver portato un X40 Ultra “lite” che non rinuncia a molto e farà la felicità di tanti.
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