Huawei P40 Pro era uno smartphone che aspettavamo molto, non fosse altro che per il gran ricordo che abbiamo tutti del P30 Pro, che, a conti fatti, si è dimostrato uno dei migliori prodotti del 2019 su tanti fronti. Di mezzo c’è stato il “pasticciaccio brutto” del ban voluto da Trump e un calvario per il colosso cinese di cui ancora non si vede la fine.
Ci troviamo adesso con in mano il Huawei P40 Pro, smartphone importante, massimale dal punto di vista tecnico, elegante, costoso ma con un particolare complicato da digerire: non ci sono i servizi di Google. E’ arduo il nostro compito, valutare un prodotto al di fuori dei nostri parametri di riferimento, perché il fatto che non ci sia Google implica una serie di complicazioni non banali nell’utilizzo di tutti i giorni, a tal punto che per noi è impossibile riassumere tutto in una valutazione. Non troverete dunque il voto a fine articolo, così come è stato per la recensione di Huawei P40 Lite. Nel prosieguo di questo articolo vi proponiamo un’analisi del prodotto, con un paragrafo dedicato all’assenza dei servizi di Google in cui vi spieghiamo cosa significa in termini pratici.
DESIGN DI CARATTERE
Appena spacchettato e fatto girare tra le mani per qualche istante, Huawei P40 Pro ha suscitato in noi una serie di emozioni contrastanti. Immediatamente si percepisce la qualità costruttiva, eccellente: i materiali sono freddi, lisci, le giunture sono smussate e gli spigoli inesistenti, forse persino troppo visto anche lui si inserisce di diritto tra gli smartphone saponetta. A proposito di qualità è presente la certificazione IP68 per acqua e polvere.
Parallelamente si sente il peso, 209 grammi leggermente sbilanciati verso la parte superiore, lontano quindi dal fulcro (ovvero il palmo della nostra mano) e questo ve li fa sembrare troppi senza mezzi termini. Non è tanto la presenza in tasca che ci lascia perplessi, a quella probabilmente si fa l’abitudine, ma è la presa, difficoltosa e poco confortevole che non convince.
Posteriormente si nota immediatamente il grande gruppo ottico sopraelevato di un millimetro e mezzo circa rispetto alla scocca. Huawei ha lavorato bene per renderlo meno pesante aggiungendo una doppia finitura del vetro e la stampigliatura LEICA con le specifiche delle lenti.
Sul bordo destro trovano posto il bilanciere del volume e il tasto di accensione/standby, in alto la porta infrarossi e un microfono, il lato sinistro è totalmente libero, in basso il cassettino per due nano SIM o una nano SIM e una nano SD, lo speaker di sistema. Interessante il design del vetro frontale che è curvato su tutti e 4 i lati, Huawei lo chiama “Quad Curve Overflow”, sui lati lunghi la curvatura segue quella del display OLED, mentre in basso e in alto si tratta solo di un effetto del vetro, simile ad un 2.5D accentuato.
Sarà fragile? Probabilmente sì, come tutti gli smartphone in vetro, ma dobbiamo avvertirvi che non ce la siamo sentita di provare un crash test.
Fa parte del carattere quel punch hole allungato che sembra un notch vecchio stile ma spostato sulla sinistra. Contiene due sensori fotografici, quello principale per i selfie e uno per il rilevamento della profondità di campo. Contrariamente a quanto ci saremmo aspettati non c’è un sistema di sblocco 3D. E’ presente un emettitore IR per consentire lo sblocco al buio ma non possiamo dire che si tratti di un riconoscimento del volto in 3 dimensioni. Il sensore di profondità aggiunge comunque sicurezza rispetto alla sola visione con la fotocamera standard, inoltre percepisce bene l’illuminatore IR sbloccando anche in condizioni notturne.
Huawei P40 Pro
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DISPLAY A 90 HZ E AUDIO DALLO SCHERMO
Huawei si è ormai da un paio d’anni buttata sui display OLED per la fascia alta e con P40 Pro introduce il tema dell’alto refresh rate arrivando ai 90 Hz. La qualità è molto buona, ottima la luminosità di picco e la leggibilità all’aperto è perfetta, piuttosto si intravede leggermente la griglia dei pixel a bassa luminosità, un aspetto che ci ha sorpreso ma che rientra nella normalità per questi display P-OLED con matrice PenTile.
Più nel dettaglio abbiamo un pannello OLED da 6,58 pollici con risoluzione 1200 x 2640 pixel HDR10, i colori sono ben calibrati e molto più naturali rispetto agli ultimi modelli della casa, a testimonianza del passo in avanti che c’è stato. E’ possibile impostare la “risoluzione intelligente” che regola tra FullHD+ e HD+ in base alle applicazioni visualizzate, per quanto riguarda i 90 Hz invece la gestione è piuttosto basilare con la sola scelta tra 60 e 90 senza un’attivazione automatica.
In tutto ciò la resa per l’utente è ottima, l’esperienza visiva è sempre appagante ed è esaltata dalla straordinaria fluidità che riesce a garantire l’hardware integrato. La multimedialità è poi completata da un potente speaker mono posizionato in basso, migliorato rispetto a quello di Huawei P30 Pro, così come è stata affinata l’emissione audio Acoustic Display Technology che sfrutta piccole vibrazioni dello schermo per generare il suono, in sostituzione della capsula auricolare. Guardando i video in orizzontale si perde la stereofonia ma la corposità dello speaker principale riesce a compensare senza grossi sacrifici.
MAESTRO DELLA TECNICA
Un maestro della tecnica Huawei P40 Pro, scorrendo la sua scheda non si trova nulla fuori posto e una completezza che mette in difficoltà gli altri competitor. Il protagonista principale è il processore, o meglio, la piattaforma mobile Kirin 990, octa core realizzato a 7 nm+ EUV e composto da 2 core da 2.86 GHz Cortex-A76; 2 core da 2.36 GHz Cortex-A76 e 4 core da 1.95 GHz Cortex-A55, si aggiunge poi il modem 5G integrato con supporto a tutte le bande di frequenza l’elaboratore grafico Mali G76 MC16 e una NPU dual core.
Non gli manca niente anche sul fronte della memoria con ben 256 GB di spazio d’archiviazione UFS 3.0 espandibile con nano SD e 8 GB di RAM, la batteria sfoggia 4200 mAh, con una possibilità di ricarica fino a 40 Watt cablata e 27 Watt wireless (con pad di ricarica Huawei).
A completare l’opera una eSim che può essere usata insieme alla sim fisica, il WiFi 6, GPS a doppia frequenza e la USB C 3.1 con uscita video. Riassumiamo a seguire la scheda tecnica completa.
CARATTERISTICHE TECNICHE
- Display: curvo, pannello OLED da 6,58 pollici, 2640×1200 pixel e refresh rate 90 Hz, 475ppi
- Sistema operativo: Android 10 su EMUI 10.1 con HMS (senza Servizi Google)
- SoC: Kirin 990 CPU OctaCore, 2x Cortex-A76 2,86 Ghz, 2x Cortex-A76 2,36 Ghz, 4x Cortex A55 1,95 Ghz
- Memoria: 8 GB di RAM, 256 GB di memoria interna espandibili tramite NanoSD di altri 256GB
- Fotocamere posteriori: UltraVision 23mm da 50 MP e f/1.9 OIS + ultra grandangolare 18mm da 40 MP f/1.8 + teleobiettivo periscopico (5x ottico, 125mm) SuperSensing da 12 MP e f/3.4 + ToF 3D
- Video: 4K a 60fps sia con cam anteriore sia posteriore, Timelapse 4K, slow motion fino a 7680fps
- Fotocamera anteriore: 32 megapixel, f/2.2 (sensore principale e di profondità), sensore IR
- Sblocco: identificazione biometrica tramite impronta digitale posto sotto lo schermo (area +30%)
- Connettività: GSM, HSPA, LTE, 5G NSA/SA, Bluetooth 5.0, WiFi 6, NFC, GPS, AGPS, Glonass, Galileo, QZSS
- Porte: USB-C 3.1, Dual-SIM + eSIM (solo due contemporaneamente, solo una in 5G)
- Batteria: 4200 mAh con ricarica a 40W e ricarica wireless a 40W
- Audio: Acoustic Display Technology, no jack audio da 3,5mm
- Dimensioni e peso: 158,2 x 72,6 x 8,95 mm, 203 g
- Certificazione: rating IP68 (fino a 1,5m di profondità per massimo 30 minuti)
AUTONOMIA E USO DI TUTTI I GIORNI
Bene, è uno smartphone che compie egregiamente tutti i suoi doveri da telefono, la qualità del segnale è eccellente (Huawei non dichiara per il momento il valore SAR) il GPS preciso, WiFi e Blueooth stabili, nessun problema con NFC e collegamento con PC o schermi per sfruttare la EMUI Desktop.
Lo sblocco del dispositivo può avvenire tramite riconoscimento dell’impronta digitale ad opera di un sensore posizionato sotto il display con superficie utile aumentata del 30% rispetto agli ultimi smartphone della casa. E’ veloce e sempre preciso, tanto che non abbiamo mai sentito la mancanza di un altro metodo di sblocco, rimane però il fatto che vedendo quella grande apertura sul display in alto sale il rammarico per non poter sfruttare uno sblocco 3D, su cui peraltro Huawei aveva già dimostrato di saperci fare con Mate 20 Pro.
Si conferma ottima la EMUI 10.1 che su Huawei P40 Pro non mostra particolari novità estetiche e funzionali se non una nuova app per videochiamate tra smartphone Huawei. In realtà il grosso salto c’è stato con la versione 10 che ha svecchiato l’interfaccia e resto tutto più coerente e piacevole. Le funzionalità non sono mai mancate, molto utile lo spazio privato per gestire di fatto due profili completi sullo stesso smartphone o la barra laterale per le app in multitasking, ben realizzata anche la modalità scura, seppur manchi una voce per poterla attivare automaticamente e lo sfondo non si scurisce come il resto dell’interfaccia. Ottima notizia l’integrazione del DC dimming nelle opzioni “Protezione occhi”, è possibile usufruirne, anche se nuovamente non sono previste regole di attivazione automatica.
Cosa manca? I servizi di Google, ma ve ne parliamo esaustivamente nel prossimo paragrafo.
L’autonomia è strepitosa, 4200 mAh con la solita ottimizzazione di Huawei che rende i suoi smartphone particolarmente parchi nei consumi quando si trovano in standby. Anche sotto stress comunque non ci sono particolari drain e surriscaldamenti. Difficile darvi comunque un giudizio assoluto vista l’assenza dei servizi di Google, possiamo considerarlo un ottimo compagno anche per le giornate difficili e raffrontato con gli altri smartphone, potremmo ipotizzare quasi un paio di giorni di utilizzo medio.
Per lo stato attuale del software non abbiamo fatto fatica a coprire le tre giornate piene, un vero record, specialmente sulla fascia alta del mercato.
MANCANO I SERVIZI E LE APP DI GOOGLE
La questione è complessa, in questi giorni abbiamo speso molto tempo nel tentativo di fotografare correttamente la situazione. Al momento il ban imposto dagli USA obbliga Google e Huawei a non avere rapporti commerciali, questo significa che il software montato su questo Huawei P40 Pro è privo delle applicazioni di Google preinstallate e dei servizi di Google (GMS). La versione di Android installata è la numero 10 del software open source, mancano quindi alcune certificazioni di Google e le patch di sicurezza vengono fornite direttamente da Huawei, cosa implica tutto ciò per l’utente finale?
Di fatto a primo impatto Huawei P40 Pro appare come qualunque altro smartphone Android, ma utilizzandolo alcuni minuti comincerete a rendervi conto che c’è qualcosa che manca. Fin dalla prima configurazione non vi verrà proposto di effettuare il log in con l’account di Google per ripristinare un backup precedente, i contatti, le mail, le foto ecc. Questo di per sé non è un grosso problema perché vi verrà in soccorso Phone Clone, un’app di Huawei che potete scaricare sul vecchio telefono e che in pochi minuti trasferirà tutti i dati dal vostro precedente smartphone.
Dopo la configurazione iniziale vi renderete conto che non ci sono tutte le app di Google che solitamente trovate preinstallate: PlayStore, Google Maps, Gmail (ovviamente potete usare la mail di Google sull’ottimo client Mail Huawei), Google Chrome, YouTube, Drive, YT Music, Play Film, Duo, Foto) probabilmente Phone Clone le avrà trasferite ma provandole ad avviare riceverete un messaggio di errore. Perché? Perché su Huawei P40 Pro non ci sono i Google Play Services, un codice su cui si appoggiano molte app (praticamente tutte quelle di Google) per poter funzionare. App di terze parti si appoggiano ai GMS per la localizzazione, per verifiche di sicurezza, per le notifiche push e molti altri servizi.
Altra problematica è relativa alle certificazione digitali, molte app infatti si affidano ai DRM WideVine (forniti da Google). Il risultato è che Disney Plus, Dazn, Netflix non funzioneranno o potranno riprodurre contenuti solo in SD. Con Rai Play non abbiamo riscontrato problemi, idem con Amazon Prime Video seppur con quest’ ultimo la risoluzione sia limitata a 480p.
LO SCENARIO ATTUALE
Lo scenario quindi è il seguente: non ci sono le app di Google, la maggior parte di esse non può funzionare (abbiamo provato Snapseed e Google Chrome con esito positivo) oppure viene eseguita con alcune limitazioni (Google Maps non permette log in e accesso ad alcuni menù, potrete quindi usare solo le funzioni cartografiche. Non è tutto: moltissime altre app di terze parti non si apriranno, oppure funzioneranno solo in parte. L’app di The Fork per esempio si aprirà, ma non potrà localizzarvi dandovi i consigli sui ristoranti, Call Of Duty Mobile si potrà usare solo se non avete registrato il vostro account su Activision. Alcune app bancarie (sperimentato con UBI e Hype) non consentono di effettuare il login, non si possono dunque utilizzare.
Questo succede perché tante applicazioni per Android si appoggiano ai GMS, dunque non si avvieranno sul Huawei P40 Pro. Abbiamo sperimentato anche un altro problema: alcune app che apparentemente non avevano problemi, dopo gli ultimi aggiornamenti hanno smesso di funzionare, è successo per esempio con l’app di Trip Advisor o anche per Netflix, significa che la situazione è in costante divenire e ciò che ha esito positivo adesso potrebbe non averlo tra qualche giorno e viceversa. Non è sempre così però, ad esempio Facebook, WhatsApp, Telegram, Instagram, Here We Go Maps, Waze, Uber, Edge,Skype funzionano senza alcuna limitazione.
LE SOLUZIONI DI HUAWEI
Le soluzioni di Huawei a tutto questo si chiamano App Gallery e HMS. App Gallery è lo store alternativo di Huawei che funziona esattamente come il PlayStore ma contiene applicazioni compatibili con i dispositivi Huawei. In questo momento permette di scaricare alcune app, ma la strada per essere davvero completo è ancora lunga. HMS sono invece i Huawei Mobile Services, l’equivalente dei GMS, servizi accessori su cui si possono appoggiare le app per poter eseguire correttamente le varie funzionalità di cui dispongono. Gli sviluppatori possono adeguare senza grossi problemi le proprie app per poter funzionare sulla piattaforma Huawei e la casa cinese sta investendo parecchio in questo senso. Anche qui possiamo dire che Huawei ha imboccato una strada chiara ma che il percorso è lungo e necessita di tanto tempo.
LE “PEZZE” TEMPORANEE
In questo momento con uno smartphone Huawei appena uscito (da questo discorso sono esclusi tutti gli smartphone usciti prima del P30 Pro e Nova 5T) le soluzioni non sono moltissime. Come abbiamo visto nella recensione di Huawei P40 Lite, per un utilizzo base non ci sono grossi sacrifici, le app di messaggistica non hanno problemi, così come i social, per il resto gli smartphone godono di un ottimo rapporto qualità prezzo. Con prodotti del calibro di P40 Pro, con un listino superiore ai 1000 Euro e enormi potenzialità hardware il rammarico è tanto.
Huawei propone di utilizzare alcune app alternative a quelle di Google (Here We Go al posto di Google Maps) di accedere ad alcune piattaforme da browser, per esempio su YouTube. Potete poi affidarvi ad alcuni stratagemmi, come scaricare le app sotto forma di apk (ricordandovi però che alcune non funzioneranno o che potrebbero smettere di funzionare dopo un aggiornamento), TrovApp è un servizio comodo in tal senso, oppure potete sempre rischiare metodi alternativi (cercateli su Google) per provare a installare Google App e servizi di Google. In ogni caso anche TrovApp vi obbligherà a scaricare Apk Pure per poter usare le app scaricate come APK, Occhio sempre a non giocare con la vostra privacy, ricordandovi sempre che le app scaricate da store alternativi non sono controllate e privi di rischi come quelle disponibili sul Play Store.
FOTOGRAFIE E VIDEO SUPERLATIVI
Il comparto fotografico di Huawei P40 Pro è il terreno di scontro scelto per affrontare gli avversari. Huawei l’ha studiato con il miglior hardware possibile per sostenere la pesante eredità del predecessore P30 Pro.
Sulla parte posteriore trovano posto 4 obiettivi, il principale è associato ad un sensore RYYB da 50MP 1/1,28″, il più grande sensore equipaggiato attualmente su uno smartphone, ad accompagnarlo un teleobiettivo a periscopio con ingrandimento ottico 5X, stabilizzazione sul sensore e risoluzione di 8MP, c’è poi la Cinelens, grandangolare con sensore da 40 MP F/1.9, usata anche per realizzare video con stabilizzazione digitale; per concludere troviamo anche un TOF e il flash a doppia tonalità di colore.
La qualità degli scatti è eccellente, in molte occasioni siamo rimasti colpiti dall’ampiezza della gamma dinamica e dalla naturalezza dei colori. Le foto vengono scattate a 10 MP con pixel binning ma si possono anche realizzare a piena risoluzione. In tutti i casi non manca il dettaglio ed è perfetta la gestione di alte luci e ombre.
Ottime le fotografie macro, con un bokeh ottico morbido, benissimo i ritratti e le grandangolari, impressionante la qualità dello zoom fino al 10X ibrido. E’ evidente che la versatilità offerta da questo smartphone sia capace di far dimenticare la macchina fotografica.
In notturna le performance sono quelle attese, solide specialmente con la modalità notturna ma convincenti anche con il punta e scatta dove interviene una pesante elaborazione software in post produzione ma senza che vengano creati artefatti o colori troppo slavati. In proporzione alle foto diurne però, non abbiamo visto particolari miglioramenti rispetto allo scorso anno, evidentemente siamo vicini ai limiti hardware.
Questo pacchetto fotografico tuttavia ha anche dei difetti: il teleobiettivo talvolta non si attiva immediatamente dopo la selezione, per questo capita che una foto scattata “al volo” rimanga impastata perché catturata dal sensore principale con un forte crop: manca coerenza stilistica tra i 3 sensori che restituiscono immagini diverse per colori e contrasti: la fotocamera principale soffre in alcune situazioni di una forte dominante magenta.
In linea generale si tratta di problemi software risolvibili, complessivamente possiamo dire che ancora il software non è capace di sfruttare tutte le potenzialità del comparto foto, attendiamo sviluppi.
Molto bene i selfie e i ritratti, Huawei ha fatto un notevole salto di qualità sotto questo punto di vista. La fotocamera da 32MP in accoppiata con il sensore di profondità lavora egregiamente nello scontorno e nel bokeh simulato, particolarmente valide anche le performance con poca luce.
Ci sono piaciuti anche i video selfie, manca un po’ di stabilizzazione ma la qualità delle immagini è ottima.
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Ultimo capitolo dedicato ai video, vero punto di forza per questo dispositivo. Viene sfruttato il sensore della fotocamera grandangolare, 40MP che garantiscono un’ottima definizione dei dettagli. Inoltre l’ampio angolo di visuale viene ritagliato per una migliore stabilizzazione digitale. Questa accoppiata vincente riesce a regalare ottimi video dal FullHD fino al 4K a 60 fps, slow motion e time lapse, ottima anche la cattura dell’audio stereo.
IN CONCLUSIONE
Huawei P40 Pro viene proposto a 1049 Euro, con in regalo il Huawei Watch 2 per chi registra l’acquisto fino al 5 maggio 2020. Prezzo alto ma in linea con i top di gamma usciti nelle ultime settimane e coerente con lo straordinario pacchetto hardware di cui dispone.
La qualità c’è e ad una mera analisi tecnica non possiamo che inserire P40 Pro tra i migliori smartphone del momento. La problematica legata all’assenza di app e servizi di Google è un limite, quasi una scommessa che Huawei richiede ai suoi fedeli utenti. La strada per vedere smartphone del colosso cinese completamente autonomi e sfruttabili al 100% è ancora lunga ma il percorso è avviato e confidiamo che già nei prossimi mesi potranno cominciare a vedersi dei miglioramenti. L’alternativa è che i governi di Cina e USA trovino un accordo, mai dire mai.
Huawei P40 Pro
VIDEO
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