Da diversi giorni sto felicemente convivendo con iPhone 12 Pro, uno smartphone che potrei riassumervi in una sola parola: efficace.
Sì perché dietro ad un nuovo design e a qualche tecnicismo in realtà si nasconde tutta la prudenza di Apple, che prima di introdurre qualcosa di nuovo si assicura che quel cambiamento non vada paradossalmente a cambiare troppo l’esperienza d’uso confortevole a cui gli utenti sono abituati. Prudente ma efficace, la solita Apple con il solito iPhone, cascasse il mondo rimane una sicurezza.
Prima di cominciare mettiamo un po’ di ordine: la recensione di oggi è quella di iPhone 12 Pro, che però non è il solo “nuovo iPhone 12”, ce ne sono altri tre e hanno caratteristiche ben diverse, in breve:
- iPhone 12 Mini: il piccolino e meno costoso, arriverà a novembre
- iPhone 12: il successore di iPhone 11, è il modello più equilibrato tra prezzo e specifiche, abbiamo già fatto la recensione QUI.
- iPhone 12 Pro: grande come il 12 ma con qualcosa in più (fotocamere, Lidar, schermo, materiali)
- iPhone 12 Pro Max: il più grosso, leggermente più pompato sulle fotocamere rispetto al 12 Pro, anche lui arriverà a novembre.
Rispetto allo scorso anno c’è poca differenza tra iPhone 12 e 12 Pro, motivo per cui probabilmente il modello base è quello da scegliere se non si hanno esigenze specifiche e si vogliono risparmiare 200 Euro a parità di taglio di memoria di 128GB.
In ogni caso vi proporremo presto un confronto più dettagliato e una guida all’acquisto per scegliere consapevolmente e senza rimpianti quello che fa per voi.
INDICE
DESIGN: CAMBIO DI STILE
Cambiano alcuni particolari estetici su iPhone 12 Pro rispetto al modello dello scorso anno, il design ritorna alle linee viste su iPhone 5 e abbraccia lo stile industrial e minimale del nuovo iPad Air. Deve piacere, anzi, dovete vederlo dal vivo. Personalmente il primo impatto non è stato particolarmente esaltante e immediatamente ho pensato che ci fosse qualcosa “da digerire”. Così però non è stato per alcuni miei colleghi che fin da subito hanno apprezzato il nuovo design.
A ben vedere posteriormente è quasi uguale ad iPhone 11 Pro, idem lo schermo con il notch bello grande, cambiano i bordi che diventano netti e gli spigoli che diventano accentuati. Sembra poca cosa ma la globalità dell’aspetto viene totalmente variata e appunto, un paio di cose non mi hanno convinto, per quanto chiaramente il gusto estetico sia un fatto strettamente personale.
I bordi in acciaio sono raffinati, bellissimi ma si sporcano di ditate che è un piacere e queste si notano molto di più rispetto ai bordi stondati a cui eravamo abituati. Seconda cosa il vetro anteriore completamente piatto con uno spigolo netto rispetto al bordo, è qualcosa che non si vedeva da molto e al quale bisogna fare l’occhio.
Il vetro piatto viene colpito dalla luce senza riflessi che mascherano le cornici. Il risultato? A primo impatto sembra quasi che iPhone 12 Pro abbia cornici più spesse rispetto al predecessore anche se sappiamo che non è così.
Design e gusti a parte, iPhone 12 Pro ha dimensioni di compromesso che per me sono quelle giuste, non è super maneggevole in quanto la larghezza supera i canonici 70mm limite ed è aumentato di un paio di mm in altezza, ma risulta comunque ben utilizzabile con una sola mano, con iOS che aiuta posizionando gli elementi importanti sempre a portata di pollice.
Pesa 189 grammi, si fanno sentire pur non essendo troppi. iPhone 12 però con 25 grammi in meno è un’altra comodità, calcolando anche che oltre allo smartphone bisogna prevedere almeno una trentina di grammi per cover e eventuale protezione del display. Aggiungiamo poi che il peso agisce psicologicamente in due direzioni: la prima suggerisce solidità e qualità costruttiva, la seconda associata al design a lingotto concretizza l’idea di “mattoncino”. A mio parere sono entrambe vere.
A proposito di qualità dei materiali c’è da segnalare la certificazione IP68 fino a 6 metri di profondità e un trattamento chiamato Ceramic Shield che dovrebbe rendere ancor più resistente alle cadute il vetro protettivo del display e i primi drop test sembrano confermarlo.
MULTIMEDIALITÀ: SEMPRE AL TOP, MA…
Il display da 6,1 pollici di diagonale è un Super Retina XDR OLED HDR10 con risoluzione 1170×2532 pixel (19,5:9). Non cambia rispetto ad iPhone 11 Pro nel dato tecnico con un picco di luminosità di 1200 nits e la solita impeccabile calibrazione cromatica con copertura piena dello spazio colore DCI-P3.
Tradotto in termini pratici con iPhone 12 Pro avrete sempre un’ottima leggibilità (grazie anche al trattamento antiriflesso e a quello oleofobico impeccabili), colori brillanti ma non innaturali. Attenzione, questo non significa che iPhone abbia il miglior schermo in assoluto tra gli smartphone di fascia alta, ma è certamente uno di quelli sfruttati meglio, seppur le possibilità di personalizzazione per l’utente siano pari a zero.
A tal proposito ecco due cose su cui Apple non si è sbottonata, nonostante la concorrenza spinga forte su nuove tecnologie.
PRIMO
La frequenza di aggiornamento a 60Hz, ci sono sicuramente buoni motivi per non adottare qualcosa di più moderno ma almeno permettere all’utente la scelta dei 90Hz mi sembrava auspicabile. D’accordo l’autonomia ne avrebbe risentito, certo le animazioni fluide di iOS sono appaganti anche senza un maggior RR; però l’ultimo smartphone che mi è capitato di recensire è un Realme 7 che costa 179 Euro e ha i 90Hz, tutti i top di gamma Android ora permettono di godere dei 90 o addirittura 120 e 144Hz, in circolazione ci sono prodotti come Samsung Galaxy Note 20 Ultra con display OLED LTPO VRR (variable refresh rate) che sono un capolavoro.
Ecco, con questo iPhone 12 Pro rimane uno smartphone che sazia al 100% l’occhio, ma il mondo là fuori corre svelto, mi sembra giusto chiarirlo.
SECONDO
Niente DC Dimming, come Samsung anche Apple tiene molto alla qualità della riproduzione cromatica che deve essere stabile e costante su tutto il delta di luminosità. Con il DC dimming, infatti, a basse luminosità la qualità dei colori sull’OLED subirebbe una degradazione. I vantaggi sarebbero quelli di un minor affaticamento della vista e meno disturbi per i soggetti più sensibili alla variazione dell’impulso luminoso che crea uno “sfarfallio” degli OLED controllati con PWM.
Un’opzione da abilitare a discrezione dell’utente sarebbe la benvenuta.
La parte multimediale è poi completata da due potenti speaker capaci di emettere probabilmente il miglior audio stereo su uno smartphone per corposità del suono e profondità dei bassi. A ciò si aggiunge la perfetta gestione del Bluetooth con le cuffiette di Apple, che consente un’usabilità pratica e immediata come abbiamo visto nel nostro approfondimento sull’ecosistema Apple.
SCHEDA TECNICA E PRESTAZIONI
IPHONE 12 PRO
- display: OLED Super Retina XDR da 6,1″ 2532×1170, 460ppi contrasto 2.000.000:1, luminosità tipica 800 nits, 1.200 nits in HDR, gamma cromatica P3, True Tone
- processore: Apple A14 Bionic
- memoria:
- 6GB LPDDR4X
- 128/256/512GB
- sblocco: Face ID
- batteria: 2.815mAh
- connettività: 5G, Lightning
- sensori: Face ID, Scanner LiDAR, Barometro, Giroscopio a 3 assi, Accelerometro, Sensore di prossimità, Sensore di luce ambientale
- fotocamera anteriore: 12MP, lente 5P
- tripla fotocamera posteriore:
- LiDAR
- 12MP zoom 2x f/2.2
- 12MP grandangolare con lente 7P, f/1,6
- 12MP tele 52mm con zoom ottico 4x, lente 5P
- Dual OIS
- Smart HDR 3, registrazione video Dolby Vision
- colorazioni: blu, oro, grafite, argento
- materiale: vetro e acciaio inossidabile
- peso e dimensioni: 146,7 x 71,5 x 7,4 mm e 187 grammi
Se vi aspettate che con il nuovo Apple A14 Bionic iPhone diventi più veloce rimarrete delusi: ormai il livello di reattività e performance raggiunto è così elevato che i cambiamenti sono impossibili da percepire per le operazioni di tutti i giorni. Potreste rendervi conto dei miglioramenti esportando un file video con iMovie oppure nei pochi istanti di attesa dopo aver scattato una foto con modalità notturna. Inezie.
Più che altro fa la differenza l’ottimizzazione di Apple sul sistema operativo e sul modo in cui le app possono sfruttare le risorse, un aspetto su cui Android paga lo scotto di un’eccessiva frammentazione tra i diversi produttori. Non pensate che un iPhone 12 Pro sia più veloce di un OnePlus 8 Pro per esempio, semplicemente iPhone riesce ad essere super efficace sempre con il minimo consumo di risorse possibile.
Questo si traduce in alcuni aspetti importanti: l’autonomia è sorprendente considerando il modulo batteria da nemmeno 3000 mAh, iPhone 12 Pro rimane sempre fresco e non da mai l’impressione di essere in apnea, nel tempo le prestazioni rimarranno stabili anche con il passare degli aggiornamenti.
Ancora una volta, non mi stancherò mai di dirlo, è il software che fa la differenza o meglio, il modo in cui il software riesce a sfruttare tutta la potenza offerta da questi incredibili chip a 5nm. Alcuni altri smartphone riescono a fare meglio sul software in punti specifici, Google per esempio con la fotocamera, ma nella globalità iPhone è sempre un riferimento.
Piccola considerazione invece sul chip Neural Engine a 16 core e sulla disponibilità di tanta RAM: il primo diventa necessario in tutta la parte di imaging (deep fusion, video HDR) la memoria torna invece utile per le applicazioni che sfruttano il sensore LiDAR.
Ecco su questi campi iPhone 12 Pro è costretto a mostrare i muscoli e mi è capitato di dover attendere un po’ per vedere elaborato un ritratto HDR in notturna, mentre con il LiDAR succede che la memoria si riempia con crash o rallentamenti vistosi. Ecco qui forse c’è il limite hardware per un hardware così compatto che di certo non può essere paragonato ai dispositivi che normalmente si occupano di queste operazioni di elaborazione, workstation.
5G: IN STILE APPLE MA INCOMPLETO
Apple ha ceduto al fascino del 5G e l’ha fatto in modo intelligente, anche se non completo lato hardware. Mancano infatti le antenne mmWave per gli esemplari venduti in Italia ed è un gran peccato. Prima di tutto perché in USA gli iPhone ne sono dotati e già questo mi lascia perplesso, poi perché se un domani il 5G dovesse spiccare il volo nel nostro paese ci ritroveremmo con un iPhone azzoppato irrimediabilmente.
Non avere le antenne mmWave è come presentarsi ad un concerto e poi ascoltarlo da fuori i cancelli, che tristezza! Il 5G funziona con due tipi di frequenza, le onde sotto i 6Ghz che sono quelle già attive e le mmWave che ancora in Europa non vengono utilizzate ma che rappresentano la parte veramente interessante della tecnologia.
Avevo speso parole di critica per Samsung in occasione del lancio della serie Galaxy S20, anche loro senza antenne mmWave, e mi sembra giusto per par condicio prendermela anche con Apple.
In questo momento usando un iPhone 12 Pro in Italia la considerazione che ho appena esposto è totalmente ininfluente. Ma un domani? magari tra 2 o 3 anni, che tra l’altro è tranquillamente entro il tempo medio di vita di un iPhone top di gamma? in quel momento il vostro iPhone diventerà obsoleto nonostante sia un 5G, mentre per quello del vostro cugino americano inizierà la festa. C’est la vie.
Un colpo al cerchio e uno alla botte, dopo questa doverosa critica non posso far altro che togliermi il cappello di fronte alla gestione intelligente delle reti 5G che Apple ha pensato. “5G in stile Apple”, con solita nota autocelebrativa la casa di cupertino lo presenta così.
Che significa? la connettività 5G si attiva dinamicamente solo quando è necessario, ovvero mentre l’utente richiede velocità e poca latenza, non nei download in background o mentre ci si muove con il telefono in tasca, non se la rete LTE è più veloce e stabile. Il tutto però è personalizzabile forzando la connettività 5G.
A questo aggiungiamo una qualità da riferimento nel comparto telefonico, come ricezione (RAR: 0.99 W/kg testa – 0.99 W/kg corpo) e come comfort in chiamata dalla capsula, in vivavoce e via Bluetooth. iPhone 12 Pro sa fare il telefono nel migliore dei modi e per chi lo usa in questo senso è un’ottima notizia.
MAGSAFE, LIGHTNING E IL PIANO DI APPLE
Mettiamo sul piatto alcuni dati di fatto: 1, nella confezione niente carica batterie e niente auricolari. 2, nuovo MagSafe con basetta di ricarica wireless con tanti nuovi accessori. 3, in confezione c’è un cavetto lightning/Type-C. 4, con la basetta wireless niente alimentatore incluso ma cavetto Type-C collegato non separabile. Riuniamo i pezzi del puzzle.
Apple dichiara di voler puntare al risparmio di emissioni serra grazie al trasporto di iPhone in confezioni più piccole, non si sprecano risorse inutili e non si immette altra “futura spazzatura” nel pianeta. Ottimo, ma non è così semplice.
Probabilmente sarete portati ad acquistare auricolari e alimentatore USB C da 20 Watt spendendo rispettivamente 19 e 25 Euro. Ipotizzando che circa un 20% di acquirenti di iPhone acquisti anche gli accessori separatamente, a Cupertino entreranno almeno 1 miliardo e mezzo di dollari in più. Comunque abbiamo già fatto per benino i conti in tasca ad Apple, trovate qui l’articolo di approfondimento.
L’altro pezzo della storia riguarda il MagSafe e la porta Lighting. L’Unione Europea raccomanda l’utilizzo di porte di tipo c per la ricarica e in effetti se avete acquistato un qualunque pezzo di tecnologia negli ultimi mesi probabilmente sarà dotato di un connettore Type-C, Apple però non ci sta e piuttosto che cambiare tecnologia preferisce eliminarla.
Forse non arriverà a farlo fisicamente ma con un iPhone 12 l’idea è quella di non utilizzare più la porta Lightning se non in rari casi. Trasferimento dei file rigorosamente via AirDrop, ricarica rigorosamente wireless grazie ai nuovissimi accessori MagSafe.
Sul nome MagSafe potremmo anche discutere visto che non ha nulla a che vedere con il connettore MagSafe dei MacBook di vecchia data, ma tant’è. Il nuovo MagSafe per gli iPhone è formato da una basetta di ricarica wireless che si ancora magneticamente alla scocca posteriore dell’iPhone in modo che la ricarica ad induzione avvenga in piena efficienza.
Tutti gli iPhone 12 sono dotati dei magneti necessari per la compatibilità con la basetta di ricarica. Poi ci sono le cover con magneti integrati, cover portafoglio, basette doppie, triple, colorate, plastiche eccetera eccetera, un mare di nuovi accessori pensati obiettivamente benissimo che diventeranno il nuovo regalo di Natale più gettonato per i possessori di un iPhone.
Apple chiaramente ci sta dicendo che il modo più semplice e comodo per ricaricare un iPhone è con il suo accessorio dedicato e lo fa prima di tutto eliminando il caricabatterie dalla confezione di vendita. Per ricaricare un iPhone “old style” vi basta un vecchio alimentatore, se invece volete farlo come si deve allora avrete a disposizione i vari accessori e una basetta di ricarica. 49 Euro la custodia compatibile, 55 Euro la basetta singola originale.
Fin qui devo dire che son d’accordo con Apple, innovare con intelligenza e giustamente guadagnare. Però l’alimentatore no, quello secondo me è troppo, se non c’è nella confezione di iPhone deve essere presente insieme alla basetta wireless. Quello originale Apple Type-C costa altri 25 Euro, eddai.
LiDAR: OTTIME PROSPETTIVE
LiDAR: diventerà probabilmente il nuovo standard sugli smartphone e tablet della mela morsicata ed è un piccolo sensore con grandi potenzialità. Grazie a questo l’iPhone 12 Pro è in grado di tracciare in 3 dimensioni l’ambiente circostante con una buona precisione, non paragonabile a strumenti professionali ma quanto basta per le applicazioni consumer.
Sblocca certamente una “nuova utilità” dello smartphone e mi viene in mente un paragone con la presenza del pennino per i tablet Apple e Samsung, qualcosa che aggiunge valore tangibile e subito spendibile per l’utente.
Il funzionamento è complesso per la miniaturizzazione del sistema ma non così complicato da comprendere: due sensori, uno trasmette impulsi a luce IR continui che rimbalzano nell’ambiente e tornando indietro venendo letti dal secondo sensore. La lettura del tempo di ritorno crea una mappa in tre dimensioni, lo stesso principio di un radar (onde elettromagnetiche), di un sonar (onde suono) e del sensore ToF già adottato da diverso tempo sugli smartphone Android.
LiDAR funziona meglio del ToF, è più preciso e può sfruttare una maggiore risoluzione perché si affida ad uno scanner continuo e multipunto. Genera una mole di dati notevole che viene caricata in RAM (ecco perché iPhone 12 Pro ha 6GB di RAM) e analizzata per minimizzare le interferenze e le riflessioni di disturbo. Anche il ToF agisce allo stesso modo ma si affida ad un unico flash IR, una sorta di “fotografia 3D”, non una scannerizzazione continua.
Immaginate di indagare la forma di un oggetto tramite numerose fotografie da tutte le angolazioni oppure grazie ad un video con la telecamera che ruota attorno al soggetto.
Le applicazioni pratiche del LiDAR sono molteplici, IKEA Place ad esempio permette di visualizzare nell’ambiente domestico mobili e complementi d’arredo con una precisione centimetrica, Room Scan crea scansioni 3D delle stanze con misurazioni e modellazione, si possono calcolare precisamente le altezze delle persone, senza dimenticare le applicazioni creative come la realtà aumentata sui social, filtri in 3 dimensioni, testi inseriti nell’ambiente e tanto altro.
USABILITA’ E SOFTWARE: ADORABILE
Arriviamo al punto, se dovessi comprare un nuovo smartphone sarei fortemente tentato da iPhone 12 Pro non per il design, non per le foto e i video che è capace di realizzare, non per il MagSafe, nemmeno per il LiDAR ma per iOS14 e la “filosofia funzionale” con cui è realizzato.
E’ dannatamente facile, impossibile sbagliare, impossibile confondersi e non trovare le cose che servono. Se un’opzione non esiste è perché iPhone la esegue autonomamente. Negli ultimi anni poi ha aumentato di molto le funzionalità più “evolute” e c’è persino qualche abbozzo di personalizzazione, poca eh, ma i widget son ben fatti.
Tenendo conto del lungo supporto software, della familiarità che trasmette di generazione in generazione, delle poche ma buone funzioni introdotte ogni volta e della sorprendente facilità con cui si interfaccia con l’ecosistema di prodotti Apple…beh in tutta onestà un androidiano della prima ora come me non può far altro che alzare le mani e ammettere che iOS insieme ad iPhone sia la miglior scelta per chi lo smartphone lo usa per lungo tempo e per molte attività durante la propria giornata.
Questo non significa che iPhone 12 Pro e iOS 14 siano perfetti, anzi, se siete un cosiddetto power user troverete frustranti alcune limitazioni. Per esempio mi è capitato di dover stampare in PDF un documento, impossibile da fare al volo. Trasferire foto e video in formato originale da iPhone ad un PC Windows, impossibile senza ammattire per un paio d’ore. Oppure scegliere di scattare foto in JPG e video in H265, o anche foto in HEIC e video in H264, no iOS non lo permette; ancora utilizzare un tema che segue quello di sistema chiaro/scuro con la tastiera Google, niente da fare; un feedback aptico per la tastiera di base? nemmeno per sogno.
Nonostante questo, usando iOS per un paio di settimane si entra in confidenza stretta con i movimenti, i comandi, le posizioni e vien voglia di non cambiare più. Poi se si ha un Macbook e magari delle Airpods è la fine, difficilissimo uscirne. Solo i Pixel di Google dal mio punto di vista si avvicinano come qualità dell’esperienza d’uso, ma gli mancano completamente quei privilegi di ecosistema che solo Apple si permette di conservare.
Nel discorso usabilità inserisco anche il 3D Face Unlock, nessun cambiamento rispetto ad iPhone 11 Pro ma continuo a trovarla la soluzione di gran lunga migliore tra le innumerevoli proposte del mondo smartphone. Ecco, a dir la verità ora con il Covid e mascherine addosso h24 le cose sono un po’ complicate ma speriamo che questo guaio passi alla svelta dato che in questi giorni forse risulta più semplice sbloccare un Android da 100 Euro o un iPhone di 5 anni fa con lettore di impronte digitali fisico. True Story.
Il notch c’è ed è enorme, brutto, iconico, è quello di sempre.
AUTONOMIA
La batteria è da appena 2815 mAh eppure riesce a portarvi a sera giusta, non è uno smartphone tra i migliori ma non è nemmeno male. Mi ha ricordato Sony Xperia 5 ii che ho provato un paio di settimane fa.
Mi sono sempre chiesto perché Apple non faccia modo di inserire batterie più grandi nei suoi smartphone, addirittura da 11 Pro a 12 Pro si è scesi di 230 mAh. Ingegnerizzazione interna e spazio tra i componenti è la risposta, con l’obiettivo di estendere la durevolezza del prodotto. E’ uno di quei capisaldi da cui Apple non si schioda, cascasse il mondo.
Più dettagliatamente iPhone 12 Pro ha il comportamento tipico di un iPhone, ovvero un consumo basale praticamente nullo che gli permette di preservare molta energia quando non è attivo. Se dunque avete uno stile di utilizzo medio-basso allora potrà durare anche due giorni.
Se invece avete di continuo lo schermo acceso, specialmente all’aperto allora la batteria scenderà velocemente. In una giornata all’aperto con foto, video, chiamate e molti sblocchi si arriva a sera giusti giusti, però le ore di schermo attivo sono almeno 7, ma si sale anche oltre.
Piccola nota curiosa, la voce “notifiche di esposizione” ovvero quella relativa ad Immuni, è fissa su un 20% di consumo. Un vero e proprio battery drain che su Android non avviene, magari è stato solo un caso, spero.
FOTO E VIDEO
iPhone 12 Pro ripropone la configurazione di fotocamere del precedente modello (wide-ultrawide-tele) con però alcuni cambiamenti hardware e software interessanti che aumentano il livello generale della qualità per foto e video. Vi anticipo però che le vere novità sono su iPhone 12 Pro Max che ha un sistema di stabilizzazione e sensore nuovi.
Tornando al 12 Pro troviamo un nuovo obiettivo con apertura F/1.6 e lenti a 7 elementi, upgrade della funzione HDR e della modalità notturna che ora scatta con tutte e 4 le fotocamere (anche selfie) e di una nuova gestione dei video HDR a 10bit salvati in Dolby Vision.
Partendo dalle foto in realtà non ho moltissimo da dirvi, iPhone 12 Pro è un martello di continuità, in questo mi ricorda le performance dei Google Pixel o del Galaxy Note 20 Ultra che non sbagliano praticamente mai. Non esistono altri smartphone che possono vantare una tale affidabilità e continuità, solo il suo predecessore iPhone 11 Pro che realizza scatti praticamente identici tranne che con il buio utilizzando la grandangolare, dove non può sfruttare la modalità notturna.
Anche i ritratti con poca luce, dove dovrebbe entrare in gioco il LiDAR sono pressoché uguali, probabilmente si può scorgere la differenza solo quando la luce è così poca da non permettere la realizzazione di un ritratto.
Al di là del confronto con iPhone 11 Pro, le foto sono ottime in tutte le condizioni, di giorno il dettaglio è sempre presente, l’algoritmo Deep Fusion esalta in particolare le foto ultra grandangolari che offrono una nitidezza sorprendente. Perfetto l’HDR, non esagera mai conservando colori naturali e senza ricorrere ad un contrasto enfatizzato oltre i limiti.
iPhone ha però una marcia in più nei ritratti dove riesce a scontornare perfettamente ma soprattutto a ricreare una gradualità realistica del bokeh. I selfie sono davvero stupendi, con HDR, modalità notturna e ritratto gli iPhone 12 sono assolutamente i migliori smartphone in questo momento per gli autoscatti.
In notturna rimangono i problemini di lens flare già presenti lo scorso anno, le foto sono di buona qualità e non spingono troppo sull’enfasi dell’esposizione con la modalità notturna, le immagini non saranno dunque “illuminate a giorno” come succede con molti altri smartphone di fascia alta, ma conservano un po’ di sottoesposizione. Personalmente preferisco così ma probabilmente affiancando le foto di iPhone a quelle di altri top in molti preferirebbero le seconde.
VIDEO
La novità per il 2020 sono i video in Dolby Vision, ci sono però diversi aspetti su cui occorre fare chiarezza. Dolby Vision è un formato di distribuzione, un contenitore che viene utilizzato per creare un pacchetto video spendibile sui dispositivi compatibili. In altre parole i video realizzati con iPhone 12 Pro e salvati in Dolby Vision possono essere visti al massimo delle potenzialità solo sui dispositivi compatibili con Dolby Vision e non sono affatto molti, anche in casa Apple (i Macbook Pro devono aspettare BigSur).
Questo significa che sarà impossibile rivedere i video di iPhone 12 Pro fuori dal telefono o da un tablet Apple? No, fortunatamente Apple ha pensato a questa ovvia eventualità dotando il file Dolby Vision delle informazioni necessarie per la riproduzione su qualunque dispositivo HDR (traccia HLG).
Riassumendo, i file video di iPhone 12 Pro possono essere visti in Dolby Vision su iPhone stesso e sui device compatibili (TV principalmente, Chromecast con Google TV, Fire TV Stick 4K, Fire TV Stick 2020 ecc..) se il dispositivo di riproduzione non è compatibile verrà riprodotto un normale HDR sfruttando lo standard HLG che è ampiamente diffuso.
Non è tutto qua però, perché iPhone converte i file HDR in SDR in molte situazioni: caricando il file in cloud, trasferendo il file via cavo su un PC Windows, inviando i file con Telegram e altre app di messaggistica, dopo la lavorazione con iMovie o Clip. Ho trovato solo due modi per trasferire il file conservando i dati originali: tramite AirDrop e un Macbook, oppure tramite iTunes con Windows salvando prima “su file” nel menù condivisione.
Tutto ciò per farvi capire che da un lato di non bisogna preoccuparsi perché i video salvati in Dolby Vision in qualche modo possono essere visti ovunque; dall’altro che questa nuova funzionalità di iPhone tornerà utile ad una nicchia di creator che hanno bisogno di realizzare video in HDR con molte informazioni, ma i più non la useranno mai.
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A proposito di qualità dei video partiamo dai 10bit effettivi che vengono immagazzinati nei file HDR, questo significa che si tratta di video HDR a tutti gli effetti. Bene su tutti i fronti, messa a fuoco, stabilizzazione anche in 4K a 60 fps, colori, tutto davvero ineccepibile.
I limiti escono fuori in notturna dove c’è molto rumore e continui lens flare e poi analizzando i file generati con software di video editing come Adobe Premiere, dove saltano fuori dettagli bruciati sulle alte luci e un grading non sempre coerente. Alla fisica non si comanda, un sensore relativamente piccolo come quello di iPhone non può per forza di cose supportare una gamma dinamica abbastanza ampia da consentire una lavorazione HDR di livello.
IN CONCLUSIONE
iPhone 12 Pro parte da 1189 Euro per la versione da 128GB di memoria interna, il prezzo è chiaramente alto ma non più fuori mercato rispetto alla concorrenza che passettino dopo passettino si è allineata verso l’alto ai prezzi della mela morsicata.
Come sempre gli iPhone sono dispositivi controversi, amati da molti e considerati l’unica alternativa possibile nel momento in cui si deve cambiare smartphone, osteggiati da tanti altri che vedono nella prudenza innovativa e la tendenza a spremere i portafogli degli utenti, un macchia imperdonabile per Apple.
La verità è che iPhone 12 Pro costa tanto e offre tanto, non è perfetto e non è per tutti ma garantisce l’affidabilità di un prodotto a cui non dover più pensare per tutta la durata della sua vita, aggiornamenti duraturi, tecnologie efficaci e spendibili. iPhone è questo, che piaccia o no rimane coerente come ha sempre fatto fin dall’estate del 2007.
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(aggiornamento del 01 novembre 2020, ore 13:23)