iPhone 14 Pro Max è il miglior iPhone che i vostri soldi possano comprare e probabilmente il miglior smartphone che il 90% delle persone possa desiderare. No, non è il telefono perfetto e probabilmente non ne esisterà mai uno, ma se siete amanti della tecnologia non potete davvero non apprezzare il lavoro fatto da Apple con questo prodotto: è oggettivo. Non voglio nemmeno infilarmi in discorsi articolati o paragoni azzardati con gli smartphone Android e sono certo che in tanti la penseranno diversamente da me ma, senza dubbio, questo smartphone eccelle in talmente tanti comparti che è difficile trovare un motivo per cui qualcuno non debba esserne attratto.
iPhone 14 Pro Max offre il miglior display del panorama iPhone e non solo, un design ormai iconico e tanto apprezzato da essere spesso “preso come esempio” (leggi copiato), delle fotocamere di altissima qualità, un always-on display che ha mosso tante critiche, anche corrette, ma che alla prima applicazione è già più smart di molte alternative e una nuova soluzione interattiva per la “tacca” che è stata in grado di rendere utile, o forse meglio dire divertente, un buco nero. Della potenza della CPU e della durata della batteria non vi parlo nemmeno perché quasi non ha senso; mentre ha senso dirvi che ci sono anche dei difetti, ma forse non sono così importanti.
DESIGN E ERGONOMIA
Ecco, se c’è un aspetto che non è cambiato poi molto è sicuramente quello estetico, il design. Visto da dietro o a schermo spento questo iPhone 14 Pro Max non è molto diverso dal suo predecessore, anzi. Stessi angoli netti, stesse simmetrie e stesse finiture: insomma, dovrete proprio metterli uno di fianco all’altro per accorgervi delle differenze, che sono minime e quasi impercettibili anche in termini di dimensioni e peso.
Rispetto a 13 Pro Max, infatti, il nuovo 14 Pro Max è solo 0.1 mm più corto e 0.5 mm più stretto, con uno spessore che aumenta di circa 0,3 mm. Come vedete si tratta di frazioni di millimetri, una differenza che probabilmente fareste fatica a scorgere anche con un calibro tra le mani.
Il peso è invece identico: 240 grammi per entrambi. Sì lo so, 240 grammi sono tanti, è fuori di dubbio, ma posso assicurarvi che ci farete caso giusto i primi giorni, o nel momento in cui vi troviate a tener in mano per qualche istante un altro smartphone più leggero. Anche l’impronta è importante, ma non più di quella di un qualsiasi altro smartphone con un display così grande. In sostanza, a meno che non siate radicalmente contro gli smartphone di grandi dimensioni, la resa di questo display vi farà presto dimenticare l’ingombro che dovete “sopportare”.
La costruzione e l’assemblaggio sono perfetti, ma a questo siamo abituati quando si parla di Apple. Anche i materiali sono ovviamente premium, con fronte e retro realizzati in vetro Gorilla Glass e la cornice che è interamente in acciaio chirurgico. Caratteristiche che contribuiscono in maniera importante ad aumentare la resistenza del dispositivo ad urti e altre sollecitazioni ma che allo stesso tempo, inevitabilmente aumentano anche il peso dello smartphone. Motivo per il quale, a mio modo di vedere, i 240 grammi diventano un compromesso ancora più accettabile.
Non cambia poi assolutamente anche la posizione dei connettori e dei tasti fisici. Come sempre abbiamo quindi il connettore lightning alla base, affiancato dai microfoni e dallo speaker di sistema che, insieme alla capsula auricolare riproducono l’audio multimediale in modalità stereo. Sul lato destro troviamo poi il tasto di accensione e spegnimento, mentre su quello sinistro abbiamo il regolatore del volume, il selettore fisico per la modalità d’uso e il carrellino per la Nano SIM. Anche quest’anno il carrellino può contenere una sola SIM ma le funzionalità dual-sim sono comunque garantite dalla possibilità di registrare una eSIM.
Resta anche la resistenza alle infiltrazioni di acqua e polvere che è garantita dalla presenza della certificazione IP68. Nulla di nuovo, era già presente nelle generazioni precedenti ma è bene sottolinearlo ed è ottimo il fatto che ci sia.
Ed infine non cambia anche la dotazione della confezione di vendita. Come per le ultime generazioni dentro alla scatola, per la quale è stato completamente eliminato l’utilizzo della plastica, troviamo lo smartphone, la solita manualistica, l’adesivo con la mela morsicata, il pin per l’estrazione del carrellino della SIM e il cavo da USB-C a Lightning. Niente caricatore, ma ormai non è più una novità e Apple non è più la sola, anzi.
DISPLAY E AUDIO
Come vi dicevo sopra, questo iPhone 14 Pro Max, a display spento, potrebbe essere tranquillamente scambiato per il suo predecessore. Già, a display spento, perché in realtà alcune delle novità più importanti di questa generazione si nascondono proprio all’interno del pannello. Dynamic Island a parte, di cui vi parlerò tra poco, queste novità sono principalmente due. La prima è sicuramente la tecnologia utilizzata per la realizzazione di questo pannello Super Retina XDR: si tratta infatti di uno schermo OLED LTPO in grado di variare dinamicamente la sua frequenza di aggiornamento da 1 a 120 Hz. La seconda novità, non meno importante, è data dalla luminanza massima raggiungibile che è di circa 2000 nit.
Ma andiamo con ordine. Il display di questo iPhone 14 Pro Max è come sempre ottimo per quel che riguarda la precisione nella riproduzione dei colori, supporta l’HDR e offre una copertura completa dello spazio colore sRGB e intorno all’80% per lo spazio colore DCI P3. Sono sicuramente informazioni utili ma Apple ci ha da sempre abituato a queste caratteristiche per i propri pannelli; al punto che, forse erroneamente, le diamo spesso per scontate. Come per le generazioni precedenti c’è la possibilità di attivare il TrueTone, che modifica la temperatura del bianco in base a quella della luce ambientale, e la modalità Night Shift, che filtra la luce blu per non sforzare gli occhi la sera.
Torniamo però alle due novità. Come già detto il pannello LTPO permette di variare dinamicamente la frequenza di aggiornamento passando da 1 Hz a 120 Hz a seconda delle necessità. In questo modo, in presenza di schermate statiche, riducendo la frequenza di aggiornamento si avrà una riduzione notevole dei consumi. Allo stesso tempo, quando necessario, i 120 Hz faranno invece apparire le immagini e le animazioni estremamente fluide.
La seconda grande novità è invece la luminanza massima raggiungibile da questo pannello. Apple dichiara 1000 nits come valore tipico della luminanza massima ed effettivamente in condizioni normali abbiamo misurato 1053 nit. Si passa poi ai 1600 nit dell’HDR, misurati 1567 nit, e si arriva ai 2000 nit di picco quando osserviamo il display all’aperto sotto la luce del sole. Non sono riuscito a misurare questi 2000 nit ma posso assicurarvi che la resa di questo pannello in esterna è incredibile. Anche sotto il sole di mezzogiorno il pannello non perde praticamente mai la sua visibilità ottimale, tanto da sembrare in alcuni casi stampato sulla superficie del vetro. Certo in queste condizioni il consumo è molto elevato ma potete sempre intervenire sulla luminosità in modo da trovare il compromesso migliore. Sapere però che anche nelle condizioni più estreme non avrete problemi, è un aspetto da non sottovalutare.
Due parole poi anche sulla componente audio. Come già detto sopra, lo speaker alla base fa il paio con la capsula auricolare per ottenere un suono stereo molto potente a livello di volume ma allo stesso tempo anche dotato di un’ottima qualità. Posso tranquillamente dire che il volume è tra il più elevati della categoria, se non il più alto in assoluto, e anche per la qualità nella riproduzione e nella pulizia e separazione delle frequenze non ci sono rivali.
La stessa ottima qualità la ritroviamo poi anche per quello che riguarda l’audio in chiamata. Sia in capsula che usando il vivavoce abbiamo infatti un timbro molto preciso e fedele seguito da un buon volume.
FOTOCAMERE
E siamo ad un’altra delle novità, ovvero il comparto fotografico. Rispetto ai passaggi di generazione degli ultimi anni le differenze con la serie 13 è a mio modo di vedere più marcata ed è dovuta principalmente all’introduzione del nuovo sensore da 48 megapixel per la fotocamera principale e al Photonic Engine per l’elaborazione delle immagini catturate. Due elementi molto importanti e che sono stati in grado di alzare ulteriormente il livello di un gruppo di fotocamere che era indiscutibilmente già buono.
Se vi state chiedendo cosa sia il Photonic Engine, cerco di spiegarvelo subito in poche parole. Si tratta del nome che Apple ha dato al nuovo processo di elaborazione delle foto. Quest’ultimo è stato ottimizzato e sostanzialmente applica la tecnologia e gli algoritmi di fotografia computazionale del Deep Fusion sin dalle prime fasi dell’elaborazione, quando ancora la foto è “vergine” e quando le informazioni a disposizione sono molte di più.
Ma andiamo con ordine e partiamo proprio dalla nuova fotocamera principale e dal nuovo sensore da 48 megapixel che è qui abbinato ad una lente con apertura f/1.78 e lunghezza focale equivalente di 24 mm, contro i 26 mm dello scorso anno. Una lente luminosa quindi, ma anche in grado di catturare immagini con un campo visivo più ampio.
Bene, questa nuova fotocamera può essere sfruttata in tre modi differenti. Il classico punta e scatta vi porterà a catturare foto con una risoluzione di 12 megapixel sfruttando la tecnologia del Pixel Binning. In sostanza quattro pixel vengono uniti tra loro per formarne uno dotato di una superficie maggiore e quindi in grado di catturare più luce e di garantire prestazioni migliori in condizioni di scarsa luminosità. Con la stessa fotocamera potete poi anche scattare a 48 megapixel, attivando la modalità Pro Raw che vi consente anche di ottenere immagini con una colorazione più neutra e maggiormente dettagliate; già ottime così ma perfette per essere poi lavorate in post produzione. E infine la fotocamera principale viene utilizzata anche per scattare con ingrandimento 2x. In questo caso viene utilizzato solo un ritaglio centrale del sensore, da 4000×3000 pixel, per ottenere un’immagine ingrandita ma sostanzialmente senza perdere qualità.
Ok, ma ora che vi ho spiegato tutte le possibilità di questa fotocamere vediamo un attimo come scatta. I risultati ottenuti di giorno sono ottimi, ma credo proprio sarebbe stato strano il contrario. Le immagini catturate sono nitide, dotate di un perfetto bilanciamento del bianco, tanti dettagli e un buon contrasto. Anche la gestione delle luci e delle ombre è ottimale, con un HDR che funziona ma non risulta mai innaturale. La messa a fuoco è rapida e precisa e come sempre iPhone è tra i migliori smartphone nella gestione del ritaglio dei soggetti nelle foto in modalità ritratto. Insomma, è esattamente la fotocamera che ci aspetteremmo su un iPhone top di gamma.
Ovviamente scattando in modalità Pro Raw i risultati sono ancora migliori, sia per quantità di dettagli che per pulizia. La maggiore risoluzione gioca un ruolo importante ma anche l’utilizzo molto più contenuto della maschera di contrasto contribuisce all’ottenimento di immagini che risultano, a mio parere, complessivamente migliori. Certo il peso di queste foto è importante e anche la condivisione diventa più complicata. I risultati degli scatti “standard” sono comunque davvero ottimi quindi vi direi di utilizzare la modalità Pro Raw nel caso in cui vogliate poi agire in post o se si tratta di foto che volete conservare al massimo della qualità possibile.
E poi ci sono gli scatti 2x che sono anch’essi qualitativamente molto buoni e si caratterizzano per un buona quantità di dettagli e per una gestione assolutamente corretta di esposizione e bilanciamento del bianco. L’ingrandimento 2x è a mio avviso ottimo anche per scattare ritratti senza sfruttare l’apposita modalità. In alcuni frangenti lo sfuocato risulterà più piacevole senza dover intervenire artificialmente.
Ma quando cala il sole e la luce viene meno come si comporta la nuova fotocamera principale? Diciamo che i buoni risultati ottenuti di giorno sono confermati da prestazioni ottime anche quando l’ambiente non è così tanto illuminato. Gli scatti di questi giorni mi hanno assolutamente convinto e, a mio modo di vedere, la modalità notte di iPhone resta quella che offre i risultati più realistici. Ci sono alternative che scattano foto più luminose probabilmente, ma spesso il risultato non rispecchia quello che vedono i nostri occhi. Ecco, da questo punto di vista iPhone non enfatizza mai eccessivamente la luce negli scatti, si mantiene fedele a quella che è la scena con vantaggi importanti in termini di rumore.
Non alzando eccessivamente gli ISO e non esasperando le condizioni di luce, le foto notturne di iPhone risultano sempre abbastanza pulite, anche nelle condizioni più complesse. Il contrasto è buono e la gestione delle luci lo è altrettanto. Insomma, anche quando cala la luce non rimarrete delusi. C’è poco da dire, il nuovo sensore e il Photonic Engine lavorano molto bene e i risultati si vedono.
Proprio il Photonic Engine è, a mio modo di vedere, il principale artefice dei miglioramenti che coinvolgono anche le altre due fotocamere di questo iPhone 14 Pro Max. Parlo ovviamente della ultra-wide e della tele-zoom 3x. Come per la principale, in tutti e due i casi dovremmo avere un nuovo sensore ma, dato che la risoluzione è identica e Apple non è solita rilasciare grandi dettagli a riguardo, è una deduzione dovuta ai dati che abbiamo a disposizione in relazione alla dimensione dei pixel che arrivano a 1,44 micron per la ultra-wide e 1,22 micron per lo zoom. Ma, sensori a parte, restano due fotocamere in grado di garantire buonissimi scatti di giorno, con immagini che sono comunque ricche di dettagli e dotate di un’ottima gestione del contrasto, delle luci e dell’esposizione. Come lo scorso anno, grazie alla messa a fuoco a rilevamento di fase, resta poi la possibilità di sfruttare la ultra-wide per scattare foto in modalità macro.
Ovviamente di sera le prestazioni calano un pochino e rispetto alla fotocamera principale abbiamo inevitabilmente delle immagini che presentano maggiore rumore e dettagli un po’ meno nitidi. Tutto nella norma comunque e, considerando la concorrenza restiamo comunque a un livello molto alto. Anzi, rispetto alla generazione precedente e ad alcune alternative, la sensazione è che comunque ci sia uno sforzo nell’elaborazione votato a ottenere il miglior bilanciamento tra luminosità, rumore e dettagli. Come sempre poi, stupisce l’uniformità nella temperatura e nella saturazione del colore degli scatti delle diverse fotocamere.
La fotocamera frontale mantiene anch’essa la risoluzione dello scorso anno, ovvero 12 megapixel, con una apertura f/1.9 e un sensore da 1/1,36 pollici. C’è la messa a fuoco a rilevamento di fase e come sempre la fotocamera lavora in sinergia con il sensore 3D dedicato al FaceID per riconoscere i contorni del volto e applicare al meglio l’effetto sfocato nei ritratti. I risultati ottenuti sono molto buoni in tutte le situazioni e direi che il punto di forza è la resa dei toni dell’incarnato che mi sono parsi sempre molto corretti.
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Ma ovviamente non può mancare la parte video. La grande novità di quest’anno è data sicuramente dalla modalità Action che, come suggerisce il nome ci permette di riprendere clip in una modalità che “trasforma” il nostro iPhone in una sorta di action cam. Parliamo infatti di una modalità di ripresa ultra-stabilizzata che sfrutta ovviamente la stabilizzazione ottica ma va anche ad effettuare un importante crop per intervenire pesantemente con la stabilizzazione elettronica, riducendo ulteriormente le vibrazioni. i risultati che otteniamo sono davvero molto buoni e portano un ulteriore miglioramento rispetto alla già ottima stabilizzazione che caratterizza i video standard di iPhone. Ovviamente ci sono dei compromessi: se utilizzate la fotocamera principale dovete infatti fare i conti con una inquadratura molto stretta a causa del crop necessario a compensare i movimenti, per questo motivo vi consiglio di usare questa modalità soprattutto di giorno e sfruttando la grandangolare, in modo da avere comunque una inquadratura abbastanza ampia. In tutti i casi, comunque, proprio per via di questo crop, la risoluzione massima disponibile è 2.8k a 60 fps.
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Nelle situazioni meno estreme, invece, si può continuare ad utilizzare la modalità video classica che offre comunque una buonissima stabilizzazione e che garantisce una qualità generale assolutamente di altissimo livello. Ottima definizione, colori brillanti, messa a fuoco rapida, insomma, tutto quello che ci aspetteremmo da uno smartphone top di gamma. E se vogliamo dare ulteriore enfasi ai soggetti possiamo sfruttare la modalità Cinema che a partire da questa generazione è disponibile ad una risoluzione più elevata, si arriva infatti fino a 4K a 30 fps con risultati che non si discostano molto dallo scorso anno per qualità ma che guadagnano sicuramente in definizione.
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E infine, anche per quello che riguarda i video abbiamo la possibilità di girare video in una modalità che garantisce la massima qualità possibile, con file ricchi di informazioni utili per lavorare più finemente in post-produzione. Si tratta della modalità ProRes che consente di catturare sequenza in formato ProRes 422 High Quality con un bitrate fino a 92MByte/s. La qualità è ovviamente ottima ma come contro abbiamo file di dimensioni importanti, si parla di 6GB per un minuti di video in 4K a 30fps (che è la massima risoluzione disponibile), motivo per cui il ProRes in 4K è disponibile solo per i modelli da 256 GB in su.
ESPERIENZA D’USO E PRESTAZIONI
Bene, per muovere tutto questo al meglio, dal display alle fotocamere e tutto il software che ci sta dietro, serve però ovviamente un hardware di primissimo livello. Ecco quindi che Apple ha inserito all’interno dei suoi modelli Pro quello che è stato definito come il chipset mobile più potente del momento, si tratta ovviamente di un claim ma senza dubbio il nuovo Apple A16 Bionic è un SoC che migliora le prestazioni del suo predecessore: non con un salto generazionale stratosferico ma comunque le migliora. Si parla nel dettaglio del 15% lato CPU e del 10% per quello che riguarda invece la GPU.
La vera novità sta però nel nuovo design dei componenti interni che permette una migliore dispersione del calore e quindi un minor surriscaldamento. Grazie a questo nuovo sistema di raffreddamento il processore riesce quindi a mantenere frequenze più alte per un periodo di tempo maggiore, garantendo quindi una migliore stabilità oltre che prestazioni più elevate più a lungo. Tutti elementi che vanno ad influire direttamente sull’esperienza d’uso che è sin da subito assolutamente appagante.
SCHEDA TECNICA IPHONE 14 PRO MAX
- colorazioni: Viola scuro, Oro, Argento, Nero siderale
- scocca:
- frontale: Ceramic Shield
- posteriore: vetro opaco
- lato: acciaio inossidabile
- memoria interna: 128/256/512GB, 1TB
- dimensioni e peso: 14 Pro Max: 160,7×77,6×7,85mm per 240g
- display:
- 14 Pro Max: Super Retina XDR 6,7″ OLED 2796×1290, 460ppi
- dynamic island, always-on, tecnologia ProMotion con refresh rate adattivo da 1 a 120Hz
- HDR display
- True Tone
- touch aptico
- contrasto 2.000.000:1
- luminosità max: 1.000nit, picco (HDR) 1.600, picco all’esterno 2.000
- resistenza IP68
- chip: A16 Bionic | 6-core (2x performance, 4x efficienza), GPU 5-core, Neural Engine 16-core
- fotocamere:
- anteriore:
- 12MP, f/1,9, AF con Focus Pixel, Photonic Engine, Deep Fusion, Smart HDR 4
- TrueDepth per riconoscimento facciale
- posteriori:
- 48MP principale, f/1,78, 24mm, sensore quad-pixel, pixel quadruplo da 1,22um, OIS su sensore di 2a gen., 100% Focus Pixel, lenti a 7 elementi
- 12MP ultra grandangolare, f/2,2, 13mm, FOV 120°, lenti a 6 elementi, 100% Focus Pixel, correzione dell’obiettivo
- 12MP tele 2x (tramite sensore quad-pixel), 48mm, f/1,78, OIS 2a gen., lenti a 7 elementi, 100% Focus Pixel
- 12MP tele 3x, f/2,8, 77mm, OIS, lenti a 6 elementi
- Adaptive True Tone flash, Photonic Engine, Deep Fusion, Smart HDR 4, ProRAW
- registrazione video fino a 4K @60fps
- anteriore:
- GPS, Glonass, Beidou, Galileo, QZSS
- Spatial Audio
- batteria 4323 mAh con autonomia fino a 29 ore14 Pro Max
- MagSafe con ricarica wireless fino a 15W
- ricarica fino al 50% in 30 minuti con adattatore 20W
- sensori: Face ID, LiDAR, barometro, giroscopio, accelerometro, prossimità, dual ambient light
Il sistema è sempre molto reattivo e fluido e l’attenzione che pone Apple nelle animazioni dell’interfaccia unite ai 120Hz del display contribuiscono a rendere il tutto ancora più piacevole. Non ho mai notato alcun tipo di rallentamento o perdita di frame e in generale tutto è gestito al meglio, dall’apertura delle applicazioni al passaggio tra una l’altra. Le applicazioni, anche quelle più pesanti trovano pane per i loro denti e vengono gestite sempre senza alcun tipo di incertezza. Insomma, sono esattamente le prestazioni che ti aspetteresti da un top di gamma.
Anche il multitasking funziona a dovere, con il limite noto che dopo diversi minuti alcuni processi delle app in background vengono sospesi. Potrebbe quindi capitare che un messaggio o una mail rimasti in attesa di invio perché lo smartphone non ha segnale, rimangano in stand-by fino alla riapertura dell’applicazione. Questo accade perchè iOS da sempre, per ottimizzare le prestazioni delle app in primo piano, limita il tempo nel quale le app possono eseguire certe operazioni particolarmente onerose in background. Si può evitare che questo accada? Se l’app è compilata con i dovuti accorgimenti sì, ma purtroppo ancora non tutte lo sono. Detto questo vi posso assicurare che si tratta di un problema che impatta in maniera irrisoria sull’utilizzo di tutti i giorni. Anzi, il 99% degli utenti probabilmente non se ne accorgerà nemmeno per il tipo di utilizzo che fa del proprio smartphone.
Detto ciò anche dal punto di vista della connettività siamo di fronte ad una soluzione completa. C’è il WiFi 6, Bluetooth 5.3, NFC, GPS con il supporto a tutti i satelliti, e ovviamente non manca la connettività 5G anche se la versione italiana non ha il supporto alle mmWaves, così come manca l’antenna per le chiamate satellitari di emergenza, che è stata invece introdotta nei modelli americani. Poco male, sarebbe stato interessante ma non è certo una mancanza invalidante, vedremo se arriverà anche da noi con le prossime generazioni.
Sempre in tema connettività sono buone anche le prestazioni in termini di ricezione del segnale. Quest’ultimo viene agganciato rapidamente e viene mantenuto molto bene in tutte le situazioni; anzi devo dire che anche con poca copertura ho notato una migliore stabilità della conversazione rispetto al 13 Pro che ho usato fino a poco fa.
DYNAMIC ISLAND E ALWAYS ON
E siamo un attimo a parlare di software perché al di là del fatto che i nuovi iPhone arrivano con a bordo iOS 16, ci sono due novità davvero importanti e delle quali non possiamo non parlare: la Dynamic Island e l’Always On. Partiamo proprio dalla trasformazione del notch. La cosiddetta tacca si stacca, scusate il gioco di parole, dalla cornice, e va a formare un’isola a forma di pillola in mezzo alla parte alta del display. Un’isola che è stata definita dinamica perché si anima e mostra informazioni e notifiche legate alle applicazioni in background.
Ora, ne ho sentite davvero di ogni a proposito di questa Dynamic Island, quindi cercherò di mantenermi più oggettivo possibile. Non è bella da vedere, sicuramente, ma è un dato di fatto che finché non si troverà il modo di nascondere i sensori del Face ID sotto al display dovremo comunque convivere con una interruzione del display, piccola o grande che sia. Anche perché, onestamente, io non cambierei mai il Face ID con nessun altro sistema di sblocco. Detto questo è un dato di fatto che rispetto al notch l’elemento di interruzione è comunque più piccolo e quindi non peggiora l’impatto a livello di praticità. Sì, guardando un video a tutto schermo l’immagine è interrotta ed è certamente più impattante del forellino dei concorrenti, ma per quanto detto poco fa resta un compromesso inevitabile. Il rovescio della medaglia è dato però dal fatto che comunque Apple ha anche trovato il modo di rendere quest’isola utile.
Già, come detto prima l’isola si anima e mostra le informazioni di alcune applicazioni quando queste vengono poste in background. Questo strumento funziona già con buona parte delle app che sfruttano le CallKit API per le chiamate e le Now Playing API per la riproduzione di contenuti, e verranno poi sicuramente incrementate non appena verrà reso disponibile l’ActivityKit Framework. Come forse verrà anche aumentato il numero di app che sarà possibile ridurre a icona nell’isola, al momento limitato a due.
Le interazioni con la Dynamic Island sono al momento uno strumento utile ma allo stesso tempo divertente e, trattandosi della novità più curiosa, vi troverete ad utilizzarle talmente tanto nei primi giorni che alla fine entreranno da subito nel vostro quotidiano. E’ vero, l’isola è posta molto in alto e se state utilizzando lo smartphone con una sola mano può essere molto scomodo arrivarci; con due, invece, non è assolutamente un problema.
Passiamo invece all’Always On, l’altra novità software che è però strettamente legata ad una delle novità hardware, che è il motivo per cui questa funzione è al momento disponibile solo su 14 Pro e 14 Pro Max. Questi sono infatti gli unici due modelli dotati di display LTPO in grado di ridurre il refresh rate fino a 1Hz, e quindi di diminuire sensibilmente i consumi in presenza di una schermata statica come quella dell’AoD.
Si tratta di una funzione che in questi giorni ha ricevuto diverse critiche legate all’eccessivo consumo di batteria. Effettivamente l’utilizzo dell’Always On impatta abbastanza sull’autonomia di iPhone, parliamo del 10-15% su base giornaliera. Ora, nel caso di iPhone 14 Pro Max posso dirvi che all’atto pratico cambia poco, arriverete comunque a sera, ma se guardiamo al Pro con una batteria più piccola, potrebbe diventare un problema. Il concetto di Always On di Apple prevede infatti che il display non si spenga completamente mostrando solo orario e notifiche ma parliamo piuttosto di una attenuazione della luminosità della schermata di blocco che rimane comunque visibile in tutti i suoi elementi, sfondo compreso.
Vista la situazione sono certo che Apple sia già al lavoro per aggiornare questo strumento dotandolo di una gestione differente. Io avrei ad esempio inserito la possibilità di spegnere il display dopo un tot di secondi, o di poter creare una modalità d’uso che escludesse l’always on senza dover entrare nelle impostazioni ogni volta. Cosa che per altro già accade quando colleghiamo iPhone all’automobile con Carplay o quando si attiva la modalità notturna. O ancora attivare una gesture o una pressione prolungata del tasto standby che oscuri completamente il pannello quando sappiamo di non doverlo osservare per diverso tempo.
Difetti di gioventù a parte, quello che differenzia maggiormente Apple dalla concorrenza è il fatto che oltre ai Widget integrati nella lock screen, abbiamo un Always On contestualizzato con le applicazioni aperte nel momento in cui blocchiamo lo schermo. Ad esempio se stiamo seguendo un percorso su Mappe, l’AoD mostrerà una schermata che riprende le informazioni dell’applicazione in uso, come le indicazioni di svolta, un dettaglio che ci permette di usare il navigatore risparmiando molta batteria rispetto a tenere il display acceso per tutto il tempo. Oppure ancora avviando una registrazione vocale, manterremo i controlli anche nella schermata di blocco, evitando anche qui di dover tenere il display acceso. Come per la Dynamic Island, le app compatibili cresceranno presto a seguito del rilascio delle diverse API.
Tornando velocemente ad iOS 16 c’è poco da dire in termini di funzionalità e prestazioni, il sistema operativo lo conosciamo ormai da tempo e non mi addentrerò nemmeno in discorsi ormai noti legati all’ecosistema e all’interazione con gli altri prodotti Apple. Lasciatemi però ricordare che ora è possibile attivare il feedback aptico sulla tastiera e che è di nuovo disponibile l’opzione per visualizzare la percentuale della batteria.
AUTONOMIA
Ed infine eccoci a parlare di batteria e di conseguenza di autonomia. iPhone 14 Pro Max è il modello che integra il modulo batteria con la maggiore capacità, ovviamente. Parliamo di una batteria da 4323 mAh che non è comunque enorme se paragonata ai 5000 di alcuni concorrenti ma che ci permette di ottenere un’autonomia di tutto rispetto. Con Always On attivo e con un utilizzo anche abbastanza intenso sono sempre riuscito ad arrivare a sera con ancora una certa carica residua, andando ben oltre le 5 ore di schermo attivo. Con un utilizzo meno frequente e disattivando l’Always On, quindi, il dato non può che migliorare e non sarà impossibile iniziare la seconda giornata senza bisogno di caricare il telefono la notte.
Se c’è invece una caratteristica che sicuramente Apple può ancora migliorare questa è sicuramente la velocità di ricarica. Purtroppo la potenza massima supportata è ancora di 20W, oggettivamente troppo inferiore rispetto a quanto disponibile con molto smartphone anche di fascia molto più bassa. Sono diversi anni che si rimprovera questa cosa a Apple ma sono sempre più sicuro che vedremo novità in questo senso solo con l’introduzione della USB-C.
CONSIDERAZIONI
Bene, direi che è giunto il momento di parlare del prezzo che, come sempre, è uno degli aspetti più criticati dei nuovi iPhone. iPhone 14 Pro Max parte da un prezzo di listino di 1489 euro per la versione da 128 GB di storage ma, a mio modo di vedere il modello la prendere davvero in considerazione è quello da 256 GB che costa 1619 euro. Sì, è vero, sono tanti soldi, anzi tantissimi, è una cifra che in valore assoluto appare quasi esagerata, tanto che sono sicuramente poche le persone che possono permetterselo “ad occhi chiusi”.
Detto ciò, se fossi tra queste persone lo comprerei? Assolutamente sì, e onestamente non vedo perché non lo dovrebbe fare chiunque se lo possa permettere. Al netto dei campanilismi e delle preferenze, se vi piace iPhone e non vi spaventa la cifra, questo è di gran lunga il miglior iPhone che possiate comprare. In alternativa potete sempre guardare ai modelli dello scorso anno o ai più economici 14 e 14 Plus.
Il discorso sul prezzo vale però ormai per qualsiasi smartphone top di gamma, Galaxy S22 Ultra o Oppo Find X5 Pro sono stati lanciati con prezzi di listino abbondantemente sopra i 1000 euro e tutti, iPhone compreso, sono dotati di un contenuto tecnologico che giustifica il posizionamento. La differenza sta nel fatto che alcuni di questi concorrenti calano di prezzo molto velocemente e quindi possono essere acquistati dopo breve a cifre sensibilmente più basse, cosa che non accade per iPhone, che però mantiene anche un valore nel tempo molto, ma molto più alto.
PRO E CONTRO
VIDEO
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(aggiornamento del 22 settembre 2022, ore 03:30)