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27.02.2025 In Apple, Tecnologia

Recensione iPhone 16e, la porta d’ingresso più economica per Apple Intelligence

E alla fine eccoci qui con iPhone 16e tra le nostre mani. Uno dei prodotti più attesi di questo inizio di 2025 che fa il suo esordio sugli scaffali dei negozi esattamente nella giornata di domani ma che è stato ufficialmente svelato al pubblico esattamente una settimana fa. Parliamo di quello che dovrebbe essere, e a tutti gli effetti è, l’iPhone più economico della line up attuale degli smartphone Apple, anche se in molti si aspettavano, o forse speravano, in un posizionamento ancora più aggressivo. In fin dei conti, però, dopo una settimana di utilizzo mi sento di dirvi che molto probabilmente questo prodotto è assolutamente in grado di soddisfare le esigenze di una fetta di utenza ben più ampia di quello che si possa pensare; e anche su di lui le offerte non mancheranno e probabilmente nemmeno tarderanno. Ma scopriamolo meglio in questa recensione.

INDICE

ERGONOMIA E COSTRUZIONE

E iniziamo parlando del fattore estetico. Questo iPhone 16e riprende quelle che sono le linee delle ultime generazioni dei modelli base di iPhone, con un ritorno ad iPhone 14 per il frontale che conserva ancora il notch. Niente Dynamic Island quindi, ma ritroviamo l’Action Button che è anche qui configurabile secondo le proprie esigenze così come accade su tutti i modelli di iPhone che ne sono dotati. A dire il vero un’altra differenza rispetto agli ultimi iPhone c’è e risiede nel numero di fotocamere sul retro. Qui ne abbiamo infatti una sola mentre tutte le ultime generazioni offrono almeno due moduli. Diciamo che questa unica fotocamera è sostanzialmente l’ultima caratteristica rimasta in comune con i vecchi iPhone SE. Manca anche il Camera Button, introdotto quest’anno con la serie 16 ma, onestamente, non lo vedo come un difetto. Vi basti pensare che io l’ho disattivato per quanto poco utilizzato.

La scocca è realizzata in alluminio, mentre il rivestimento della parte posteriore è in vetro satinato. Vi dirò che inizialmente avevo sperato di riceverlo nel colore bianco ma una volta estratto dalla scatola questo nero mi ci sono innamorato. La finitura è davvero di altissimo livello e ho molto apprezzato il fatto che vetro posteriore e cornice siano sostanzialmente dello stesso colore e finitura. Nonostante questa lavorazione quasi soft touch non mi è sembrato un prodotto particolarmente scivoloso, ma comunque, se anche dovesse subire qualche piccola caduta, a protezione del display abbiamo un vetro Ceramic Shield come quello dei modelli superiori. E sempre restando in tema di protezione ritroviamo anche la certificazione IP68, sempre apprezzata e assolutamente da non dare per scontata, anche e soprattutto su prodotti di questo tipo.

Anche in termini di assemblaggio è praticamente impossibile trovargli un difetto, il lavoro di Apple in questo senso è da sempre a dir poco meticoloso, e questo 16e non è da meno. Alla base della cornice resta poi la USB-C, che anche qui come su iPhone 16 è di tipo 2.0. Non raggiungiamo quindi le stesse velocità di trasferimento dati dei modelli Pro ma, onestamente, per quello che è il target di questo prodotto siamo comunque ad un livello più che adeguato.

Ma specifiche a parte questo iPhone 16e mi ha convinto soprattutto per la sua ergonomia e leggerezza. Pensate che lui pesa solo 167 grammi e, con il suo display da 6.1 pollici, riesce a contenere le dimensioni fino a renderlo gestibile anche con una sola mano nella maggior parte delle situazioni. Io uso abitualmente un iPhone 16 Pro che ho comprato quest’anno al lancio e posso dirvi che, pur trattandosi sempre di un prodotto compatto, il passaggio a questo 16e mi ha lasciato di stucco in termini di ergonomia.

DISPLAY

Il display di questo iPhone 16e è un tuffo nel passato con uno sguardo al presente. In che senso direte voi? Beh, semplice; la presenza del notch riporta il disegno di questo componente al 2022, quando ancora iPhone 14 era riconoscibile per la presenza della famosa “tacca” in mezzo alla parte alta del display. Ecco questo notch è un pochino più piccolo rispetto a quello ma resta comunque un’interruzione leggermente più invasiva della Dynamic Island. Lo sguardo al presente è invece da ricercarsi nella tecnologia di questo pannello, che è sostanzialmente allineata a quella delle ultime versioni. Si parla infatti ancora di un Super Retina XDR con una risoluzione di 2532×1170 pixel ed un refresh rate fermo a 60Hz.

Lo avevo già detto in occasione della recensione di iPhone 16 e lo ripeto anche qui. Una frequenza di aggiornamento di 60Hz nel 2025 su un prodotto di questo tipo è sicuramente un gap da colmare con gran parte della concorrenza e non possiamo non considerarlo come una mancanza. Con un pannello a 90 o 120 Hz, in determinate occasioni, l’esperienza sarebbe infatti risultata ancora più fluida di quello che già è. Perchè parliamoci chiaro, nella maggior parte dei casi questa differenza non è poi così impattante. Il sistema è talmente reattivo e le animazioni di iOS talmente ottimizzate che la maggior parte degli utenti, senza un’imbeccata, probabilmente non si accorgerebbe nemmeno di questa caratteristica.

Ma considerazioni sul refresh rate a parte resta un dato di fatto, questo pannello è comunque in grado di soddisfare a pieno le esigenze di praticamente qualsiasi persona. La luminanza massima, sia tipica che di picco, è assolutamente sufficiente per la stra-grande maggioranza delle situazioni, i colori sono come sempre molto ben riprodotti e il contrasto è ovviamente elevatissimo perchè comunque si parla di un display OLED. Insomma non ci sarà la tecnologia Pro Motion ma andare contro a questo display dopo averlo provato è molto difficile.

AUDIO E CONNETTIVITÀ

Ma giustamente, restando in ambito multimedialità, non può mancare un giudizio anche a proposito della qualità del comparto audio. iPhone 16e è dotato di un sistema di speaker stereo che può contare su un altoparlante dedicato nella parte bassa dello smartphone per poi sfruttare la capsula auricolare come rafforzativo. Il suono che otteniamo in questo modo è molto nitido e di buonissima qualità. Anche il volume è assolutamente sufficiente e anzi, in alcuni casi anche eccessivo.

Si tratta di un giudizio che vale per l’audio multimediale, video o musica che sia, ma anche per l’audio in chiamata. Il timbro è infatti sempre chiaro e fedele, l’audio pulito e il volume sufficientemente elevato, sia che si tratti della capsula auricolare che per il vivavoce. Ma sono buoni anche i microfoni e anche in questo caso è un giudizio che comprende sia le chiamate che la registrazione di video o note vocali.

Certo, i modelli Pro suonano anche meglio, garantiscono probabilmente una pressione sonora maggiore e una corposità superiore ma costano anche molto di più e, soprattutto, hanno dimensioni maggiori che gli permettono di adottare degli speaker di misure leggermente superiori rispetto a quelle di 16e. Possiamo comunque tranquillamente dichiarare che iPhone 16e rimane ai vertici della cateogoria per quel che riguarda questo aspetto.

Bene poi anche la vibrazione, che rimane sufficientemente intensa e precisa. Anche qui si nota un piccola differenza rispetto ai modelli Pro, che fanno ancora meglio, ma rimaniamo comunque su un livello più che buono, sia per la vibrazione classica che in termini di feedback aptico.

Ma già che stiamo parlando di chiamate non possiamo non tenere in considerazione la ricezione e la connettività. Già perchè, tra le altre cose, questo iPhone è anche il primo ad essere dotato di un modem proprietario; si chiama Apple C1 ed è disegnato per offrire buone prestazioni ma, soprattutto, una grande ottimizzazione in termini di dispendio energetico. Ora, non ho un raffronto preciso con il modem Qualcomm precedente per quanto riguarda i consumi, ma posso dirvi che a livello di ricezione del segnale sono rimasto quasi stupito. Nel confronto diretto con il mio iPhone 16 Pro posso dirvi che la qualità e la costanza con con cui viene mantenuto un segnale sono molto simili e anzi, in alcuni casi anche superiori per iPhone 16.

Non c’è il WiFi7, ma onestamente non la reputo una gran mancanza vista la scarsissima diffusione di router dotati di questa tecnologia; molto più importante che ci sia il supporto alle eSIM. Manca però anche l’Ultra WIde Band, che è certamente un pochino più importante perchè di fatto è una mancanza che non ci permette di attivare la navigazione di precisione per recuperare un Airtag, o un quasiasi prodotto compatibile Find My, quando si è in un raggio di 3 metri circa dall’obiettivo. Ma parliamoci chiaro tutti questi oggetti restano comunque visualizzabili sulla mappa,

SCHEDA TECNICA

  • display: Super Retina XDR OLED 6,1″ 2532×1170, 460ppi, HDR, True Tone, contrasto 2.000.000:1, 1.200nit picco, rivestimento oleorepellente
  • chip: Apple A18 (CPU 6-core con 2 performance core e 4 efficiency core), GPU 4-core, Neural Engine 16-core
  • memoria interna: 128/256/512GB
  • OS: iOS 18 con Apple Intelligence
  • rating: IP68
  • Face ID
  • audio: audio spaziale
  • dual SIM: nano SIM + eSIM
  • connettività: 5G, VoLTE, WiFi 802.11ax, Bluetooth 5.3, NFC, USB-C, GPS, iBeacon
  • funzioni satellitari: Messaggi via Satellite, SOS emergenze, Roadside Assistance, Dov’è via satellite
  • fotocamere:
    • anteriore: TrueDepth 12MP, f/1,9, AF con Focus Pixels, Retina Flash, Photonic Engine, Deep Fusion, Smart HDR 5
    • posteriore: Fusion 48MP, 26mm eq., f/1,6, OIS, Hybrid Focus Pixels, risoluzione 24/48MP, tele 2x da 12MP (52mm eq., f/1,6, OIS, Hybrid Focus Pixels), zoom digitale 10x, obiettivo rivestito in cristallo di zaffiro, Flash True TOne, Photonic Engine, Deep Fusion, Smart HDR 5
    • registrazione video: 4K Dolby Vision fino 60fps, audio spaziale, funzione Mix audio per la modifica dei suoni nei video, riduzione rumore del vento
  • batteria: autonomia fino 26 ore (video) / 21 ore (streaming video) / 90 ore (audio), ricarica 50% in 30 minuti con adattatore 20W o superiore, supporto ricarica wireless (Qi)
  • ambiente: 30% di materiali riciclati, tra cui 100% cobalto riciclato, 95% litio riciclato nella batteria, 85% alluminio riciclato nel guscio
  • dimensioni e peso: 146,7×71,5×7,8mm per 167g

HARDWARE E PRESTAZIONI

Sotto la scocca di questo iPhone 16e troviamo il chip A18 Bionic, lo stesso degli iPhone 16 e 16 Pro, ma con una differenza: la GPU qui ha 4 core anziché 5, si tratta infatti di chipset binned che, come vedremo, hanno comunque ben poco da invidiare a quelli standard. Le prestazioni rimangono infatti assolutamente di alto livello, con le uniche differenze che potrebbero farsi notare nel gaming più intenso o in caso di utilizzo di software di grafica particolarmente pesanti, attività che probabilmente non coinvolge il pubblico a cui è riferito questo prodotto.

La CPU a 6 core offre un eccellente bilanciamento tra consumi e potenza, con 2 core ad alte prestazioni e 4 core ad alta efficienza. Questa architettura permette di eseguire senza problemi applicazioni complesse, garantendo un’ottima reattività del sistema anche sotto carichi di lavoro elevati, figuriamoci nel semplice uso quotidiano. E infatti in questi giorni di utilizzo non ho mai potuto lamentarmi delle performance di questo prodotto. Tutto gira alla perfezione, il sistema è reattivo e non ci sono rallentamenti; qualsiasi sia l’applicazione, o le applicazioni, in uso.

Non manca poi un Neural Engine a 16 core, dedicata alle operazioni di intelligenza artificiale e machine learning, che gioca un ruolo cruciale nell’ottimizzazione delle performance quando si ha a che fare con applicazioni che sfruttano proprio l’AI per alcuni strumenti o funzioni.

Parlando invece di grafica, la GPU a 4 core, pur con un core in meno rispetto alla GPU di iPhone 16 e superiori, offre un’ottima esperienza in giochi con grafica avanzata come “Assassin’s Creed Mirage” e “Genshin Impact”, con frame rate stabili e dettagli elevati. Ci sono frangenti in cui quel core in più può fare la differenza? Beh probabilmente sì, magari nel rendering di un video particolarmente impegnativo. Ma ripeto che difficilmente il target di questo prodotto si troverà a dover compiere un’operazione di questo tipo.

In termini di RAM poi, iPhone 16e offre 8GB, una quantità più che sufficiente per gestire multitasking e app complesse senza rallentamenti. Questo si traduce in una gestione delle applicazioni in background più efficiente, permettendo di passare da un’app all’altra senza doverle ricaricare di frequente. La memoria interna parte invece da 128GB, si sale poi a 256 GB, per arrivare a 512GB.

Bene, ma prestazioni a parte perché queste caratteristiche segnano un punto di svolta rispetto a modelli come iPhone 11, 12 o anche 13, dai quali potrebbe valer la pena pensare ad un upgrade? Semplice, perché la presenza di questo SoC e gli 8 GB di RAM a questo iPhone di essere compatibile con tutto quello che è e che sarà Apple Intelligence, ovvero l’intelligenza artificiale di Apple in arrivo proprio nelle prossime settimane. Ma non solo perché l’IA sarà sempre più presente anche all’interno di app di terze parti che, quasi sicuramente, non saranno compatibili con le generazioni precedenti degli iPhone base.

FOTOCAMERE

Ed eccoci a parlare di fotocamere, anche se in realtà dovrei parlare al singolare. Come be saprete, infatti, questo iPhone 16e è dotato di un’unico modulo caratterizzato da un sensore da 48 megapixel e una lente con lunghezza focale equivalente di 23 mm, esattamente come accade per i modelli superiori. Non è esattamente la stessa accoppiata sensore-lente di iPhone 16 e 16 Pro ma diciamo che la qualità di entrambi i componenti resta comunque buona, cosi come buoni sono anche i risultati.

Sfruttando poi la risoluzione del sensore Apple consente, già dall’interfaccia della fotocamera, di scattare con un ingrandimento 2x effettuando un crop del sensore a 12 megapixel. In questo modo si riescono ad ottenere delle foto con un ingrandimento equivalente a quello di un’ottica con lunghezza focale di 48 mm, con una perdita di dettaglio quasi nulla. Certo non è come avere una lente tele dedicata ma comunque meglio di nulla.

Bene ma come sono le foto che scattiamo? Beh, di giorno devo dire che i risultati sono molto molto buoni, direi nella maggior parte di casi tranquillamente paragonabili a quelli dei modelli più alti in gamma. Gli scatti sono ben definiti, i colori sono brillanti e la messa a fuoco è rapida. Il tutto impreziosito da una velocità di scatto elevatissima. Forse non arriviamo allo zero-lag dello shutter dei modelli Pro ma non ci siamo certamente molto lontani.

In ambienti con scarsa illuminazione le differenze con i modelli superiori si fanno invece un pochino più marcate. Il sensore riesce comunque a catturare immagini di buona qualità grazie alla modalità Notte automatica ma su tutta l’immagine si può notare un leggero rumore di fondo che tende a diluire un pochino i dettagli più fini. Un degrado che è dovuto sicuramente ad una tendenza a scattare ad ISO più elevati di lenti un pochino meno luminose, che non permettono di alzare più di tanto i tempi di scatto. Anche la gestione delle fonti di luce diretta è meno buona rispetto ad iPhone 16 e Pro, probabilmente per via di una lente che è di qualità leggermente inferiore. Sia chiaro, rimangono scatti comunque godibili e ottimi per una qualsiasi condivisione via social o app di messaggistica.

Diciamo che comuqnue, nell’uso di tutti i giorni rimane una fotocamera che, per quanto sola soletta, fa bene il suo dovere sia lato foto che lato video, dove comunque rimane un iPhone in quasi tutto.Rispetto agli altri modelli, una stabilizzazione un pochino meno efficace. Oltre a questo non abbiamo le funzioni Pro della parte video, quindi niente ProRes e niente 4K a 120 frame, ma erano mancanze assolutamente prevedibili e che, a parer mio, è giusto che siano riservate ai Pro. Diciamo quindi che, in generale, abbiamo video caratterizzati da una buona gestione dei colori e del contrasto, da una messa a fuoco rapida e da un perfetto adattamento alle alte e alle basse luci, ma se guardiamo alla stabilizzazione gli altri modelli hanno una resa decisamente superiore.

AUTONOMIA

Ed eccoci a parlare di autonomia. Ancora questo iPhone 16e non è stato smontato, quindi ancora non sappiamo esattamente la capacità della sua batteria dal momento che Apple non è solita dichiararla. Molto probabilmente parliamo di un modulo simile per capacità a quella di iPhone 16, al punto che i dati dichiarati dalla stessa Apple per l’autonomia di questo 16e sono molto vicini a quelli del modello base.

Un dichiarato che incontra poi quella che è stata la mia esperienza in questi giorni. Nell’uso di tutti i giorni mi sono trovato tra le mani un prodotto che permette di raggiungere il termine di una giornata d’uso con circa 5 ore e mezza di schermo attivo, tra gestione mail, chiamate, navigazione web, Youtube e anche un pochino di navigazione con CarPlay wireless, insomma, un uso tipico di uno smartphone. Insomma, nella maggior parte dei casi una giornata di utilizzo sarà sempre garantita, ed è quello che si chiede ad un prodotto di questo tipo.

Giusto un accenno poi alla ricarica, che resta identica ad iPhone 16 per potenza massima cablata ma che non supporta Magsafe se parliamo di ricarica wireless. Ma anche qui c’è da fare un chiarimento; la ricarica wireless c’è e può arrivare fino ad una potenza massima di 7,5W. Con una qualsiasi cover Magsafe poi, il telefono è comunque compatibile con gli accessori Magsafe, nel senso che si aggancia magneticamente ma NON aumenta la potenza di ricarica oltre i 7.5W, come invece accade con i modelli compatibili Magsafe “alla nascita”. I vantaggi ci sono comunque e si traducono nella stabilità dell’attacco e nel perfetto allineamento dei magneti che consente di arrivare a 7,5W di assorbimento costante, cosa che non avviene senza l’allineamento dei magneti.

CONSIDERAZIONI E PREZZO

Ed eccoci a tirare un attimo le conclusioni di questa partendo da una considerazione, questo iPhone 16e, a prescindere da ogni discorso è e sarà per i prossimi due o tre anni il punto d’accesso più economico ad Apple Intelligence, che ho citato poco perché ufficialmente in Italia arriverà solo il prossimo mese ma che di fatto segna uno spartiacque nell’esperienza d’uso di iPhone e porta con se tutta una serie di implicazioni lato sicurezza dei dati sicuramente da non sottovalutare, tema sempre molto caro a Apple, che ha ampiamente dimostrato negli anni la bontà dei suoi prodotti da questo punto di vista. Se quindi siete interessati a questa tecnologia e volete spendere il meno possibile c’è poco da fare, questa è l’opzione migliore restando in casa Apple.

Parlando poi di prezzi ecco che iPhone 16e parte da 729 euro, una cifra che ha un po’ lasciato deluso chi sperava in un iPhone molto economico ma che in realtà, se guardiamo alla lineup e ai prezzi di listino è correttamente allineato. Si parla di 250 euro in meno rispetto al 16 base, che sono sicuramente un po’ troppi, ma sono comunque 120 euro in meno del prezzo Amazon dello stesso iPhone 16, e bisogna anche considerare che molto probabilmente non passerà tanto tempo prima che anche lo street price di questo 16e riallinei il gap anche fuori dal listino, rendendolo più interessante. Sono pronto a scommettere che entro Natale questo sarà comunque uno degli iPhone più venduti, come era stato per i vecchi SE, e forse anche di più.

PRO E CONTRO

(aggiornamento del 27 febbraio 2025, ore 23:12)

Articolo originale disponibile qui

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