Lenovo si addentra nel segmento degli ultraportatili top di gamma basati su soluzioni AMD grazie al suo storico marchio business ThinkPad: non è la prima volta, naturalmente, che vediamo un ThinkPad ultrapremium – pensiamo per esempio alla serie X – ma finora abbiamo visto solo piattaforme hardware “Intel Inside”. Questa prima generazione di ThinkPad Z13 è una dichiarazione d’intenti piuttosto inequivocabile: costruzione e materiali prestigiosi, attenzione all’ambiente, hardware al top con tanto di display OLED 1800p e processori AMD Ryzen Pro 6000U. Buona la prima? Ve lo raccontiamo qui di seguito.
SOMMARIO
DESIGN E COSTRUZIONE
Lenovo ha implementato un design ricercato, con tanti elementi e “punti di interesse”, diciamo così. Le dimensioni del laptop sono ottimizzate all’estremo (139 x 295 x 20 mm, peso poco più di 1,2 kg: più compatto e più leggero di un MacBook Air, tranne lo spessore), con bordi laterali al minimo per il display e per la tastiera; c’è un’interessante isola sulla parte superiore dello schermo che include fotocamere e microfoni; il coperchio può essere rivestito in metallo oppure in ecopelle, come nel modello in prova; il puntino sulla “i” di Thinkpad nel coperchio comprende un LED rosso; ci sono accenti in color bronzo sui lati del coperchio e della scocca; l’area tastiera è, come da tradizione Thinkpad, in plastica nera ma super piacevole al tatto. La combinazione di pelle, bronzo e plastica potrebbe non piacere a tutti – diciamo che è ben lontano dal minimalismo a cui ci hanno abituato marchi molto blasonati come Apple o Microsoft.
Buona parte dei materiali, tra cui plastica, alluminio e perfino l’ecopelle del coperchio, sono riciclati. In questo senso, vale la pena spendere due parole anche per il packaging – la scatola esterna è progettata per essere usata direttamente per la spedizione senza bisogno di ulteriori involucri, mentre il laptop vero e proprio è contenuto in un guscio di fibra di bambù molto elegante e 100% compostabile. L’unica plastica è rappresentata dal sacchetto in PE-LD che avvolge il laptop stesso e dalla pellicola dell’alimentatore.
La qualità costruttiva è al top: tutti gli assemblaggi sono perfetti, la sensazione di solidità è assoluta, non ci sono scricchiolii o imperfezioni di sorta. La cerniera dello schermo ha un movimento molto solido, con la giusta resistenza e che ispira fiducia, tuttavia si perde una caratteristica abbastanza tipica dei ThinkPad, ovvero l’apertura a 180°. Se non altro, l’isola che contiene fotocamere e microfoni è sporgente e rende estremamente comoda l’apertura del coperchio anche a una mano. Il laptop è peraltro ben bilanciato quindi la parte inferiore della scocca non si solleva insieme al coperchio.
Come nella miglior tradizione Thinkpad, è chiaro che Lenovo si è impegnata molto nella realizzazione della tastiera, naturalmente retroilluminata (luce bianca); la corsa non è elevatissima ma il feedback fisico e sonoro durante la digitazione sono soddisfacenti. Il layout è abbastanza regolare: mi sono piaciuti molto l’Enter e il Backspace sovradimensionati, non sono fan delle freccette direzionali compatte ma è un compromesso pressoché inevitabile. Finalmente Lenovo si è decisa a invertire la posizione di Fn e CTRL, in modo che come al solito CTRL risulti posizionato nell’angolo in basso a sinistra. C’è uno scanner di impronte digitali integrato in un finto tasto tra le frecce direzionali e il CTRL di destra; nella mia esperienza non si è rivelato eccessivamente preciso, inoltre avrei preferito una più tradizionale integrazione nel tasto di accensione.
Ecco, forse proprio il tasto di accensione è l’elemento meno riuscito di tutto il portatile – si trova sul lato destro, è scomodo da raggiungere e da schiacciare. Vero è che non lo si deve usare troppo spesso, visto che per l’accensione basta usare il coperchio, e che se non altro così il computer si può usare anche a display chiuso, per esempio se si vuole usare un monitor esterno. La tastiera, dicevamo, è in plastica, e benché sia chiaramente “premium” come finitura è molto suscettibile alle ditate, come la parte inferiore della scocca. So che è uno standard del settore e che alla fine poco importa, ma su un computer di questa caratura farei volentieri a meno degli adesivi sul poggiapolsi…
Immancabile il TrackPoint, che rimane uno dei tratti distintivi di questa gamma di prodotti, che si può usare per pilotare il puntatore del mouse oppure per richiamare un menu rapido di comunicazione – permette di gestire la luminosità della fotocamera, le modalità operative dei microfoni, avviare la dettatura vocale e molto altro ancora.
Il trackpad è tutto nuovo: si chiama in effetti ForcePad, e se avete usato un MacBook negli ultimi anni potete farvi un’idea rapida di cosa aspettarvi – sostanzialmente non c’è alcuna parte in movimento, e il feedback del click sulla superficie in vetro viene generato da uno specifico motorino aptico. La soluzione è molto elegante e raffinata (per non parlare del fatto che meno parti in movimento = meno rischio che si rompano!), ma il feedback restituisce una sensazione di corsa meno profonda rispetto a quanto visto nel mondo Apple. Detto questo, se questa impostazione non vi piace potete sempre regolarla nelle Impostazioni di Windows 11, sezione Bluetooth e dispositivi > Trackpad. Per me l’intensità massima è perfetta, e si può arrivare anche allo zero assoluto. Il default è il 50%. In ogni caso, il trackpad in sé è molto preciso e fluido, e supporta tutte le gesture multi-touch previste da Windows 11 (qui in versione Pro).
La dotazione di porte è al minimo – purtroppo su dispositivi così compatti non ci si possono aspettare miracoli, e qui bisogna accontentarsi di una USB-C per parte. Fortunatamente sono entrambe già 4.0 e sono complete – possono essere usate per dati (anche display out) e per ricarica, nonostante solo quella di sinistra ha un LED di stato. Se non altro c’è il jack audio da 3,5 mm, a differenza del diretto concorrente Dell XPS 13+. L’unità in prova è dotata di uno slot opzionale per nano SIM: la connettività è solo 4G, ma del resto in Italia a oggi i vantaggi del 5G sono pochini – vero è che in ottica futura può far storcere un po’ il naso. In ogni caso, le velocità di download e upload sono paragonabili a quelle ottenute dallo smartphone a parità di zona e condizioni della rete. Per il resto, la connettività si è rivelata perfettamente stabile sia come Bluetooth (5.2) sia come Wi-Fi (6E).
DISPLAY E MULTIMEDIA
L’unità di prova era equipaggiata con il display opzionale OLED WQXGA (2.880 x 1.800 pixel) touch, che stupisce per qualità, luminosità e fedeltà cromatica. Neri assoluti, contrasto infinito, copertura dello spazio colore DCI-P3 perfetta e fino a 400 nit lo rendono un portatile fenomenale per consumare contenuti multimediali, lavorare seriamente nel campo della grafica e del montaggio video – anche in esterna. Il rivestimento lucido (inevitabile per il touch screen) è trattato antiriflesso, ma è chiaro che non si raggiungono i livelli di un rivestimento opaco.
Detto questo, con la luminosità al massimo si riesce a usare con buoni risultati sotto la luce diretta del sole. Come dicevamo, l’esperienza multimediale è al top grazie anche alla certificazione Dolby Vision, la tecnologia HDR che per esempio hanno scelto piattaforme di streaming come Netflix e Disney Plus. I neri assoluti della tecnologia OLED e il formato 16:10 completano il quadro già stellare. Manca solo il refresh elevato per il 10/10 – ma è vero che non stiamo trattando un computer gaming, anche se come vedremo in seguito non disdegna assolutamente.
Gli speaker sono molto buoni per la categoria, ma soffrono un po’ il posizionamento. Sono rivolti verso la parte inferiore della scocca, proprio a metà dei due lati corti e vicino ai margini – diciamo per intenderci in corrispondenza dei tasti Enter da una parte e Tab/Caps Lock dall’altra. Il parlato è ottimo, in perfetta ottica videocall e c’è anche un po’ di presenza nelle basse frequenze che regala soddisfazioni quando si guarda un film o una serie TV; per la musica siamo un po’ più al limite, ma, di nuovo: è difficile pensare a qualcosa di meglio senza incrementare le dimensioni complessive della macchina.
La webcam è un altro punto elevato di questo ThinkPad Z13: il modulo dell’unità in prova ne include in effetti due – una FHD 1080p RGB e una a infrarossi dedicata. C’è uno shutter elettronico per disabilitarla completamente – basta premere Fn+F9. L’immagine è di buona qualità, e il riconoscimento con Windows Hello è rapido e ragionevolmente attendibile. I microfoni fanno davvero un ottimo lavoro sia dal punto di vista della riproduzione della voce sia per quanto riguarda la cancellazione del rumore di fondo.
HARDWARE E PRESTAZIONI
Questa unità è equipaggiata con il migliore dei tre processori AMD Ryzen Pro 6000U previsti da Lenovo, ovvero il Ryzen 7 Pro 6860Z con GPU integrata Radeon 680M, accompagnato 32 GB di memoria RAM LPDDR5 dual channel (attenzione: saldata, non espandibile) e un SSD da 1 TB PCIe 4.0 (sostituibile). Senza girarci molto attorno, è una delle soluzioni più potenti a disposizione della categoria.
Il Ryzen 7 Pro 6860Z è un chip octa-core a 16 thread con frequenza operativa base di 2,7 GHz e frequenze di boost che si spingono fino a 4,75 GHz. Prodotto da TSMC su nodo a 6 nm, ha un TDP fino a 28 W, e 512 KB/4 MB / 16 MB di cache L1 / L2 / L3. In soldoni, significa che il dispositivo è sempre estremamente reattivo, veloce e pronto sia nelle operazioni più mondane, come la navigazione Web e l’uso di applicazioni Office, sia in quelle più impegnative, come il fotoritocco, il montaggio video, la compilazione di software e così via. I punteggi di benchmark come Cinebench R23 e PCMark sono tra i migliori della categoria, in linea con quanto offrono i suoi migliori concorrenti – il Dell XPS 13+ o l’HP Spectre x360, per esempio. Negli stress test si osserva una stabilità delle frequenze piuttosto consistente, con i core che si attestano intorno a poco meno di 3 GHz e con consumi tra i 30 e i 25 W.
Lenovo ha implementato un sistema di dissipazione a doppia ventola che non sarà troppo appariscente, ma è chiaramente ben rifinito e riesce a gestire con una certa agilità i bollenti spiriti del laptop. Sotto stress la CPU arriva agilmente a sfiorare i 100°C, ma è progettata per gestirli, quindi per quanto faccia impressione vedere numeri del genere nei software di benchmark si può considerare normale. Durante le sessioni più impegnative il laptop diventa piuttosto caldo, soprattutto nella parte inferiore della scocca e in alcune aree della tastiera; non diventa inutilizzabile, ma diciamo che d’estate non lo vorreste tenere sulle ginocchia.
Le ventole si attivano abbastanza spesso, ma non diventano mai eccessivamente rumorose, anzi – diciamo che in una stanza silenziosa si fatica a sentirle già a 2-3 metri di distanza. Se c’è un televisore acceso a volumi normali spariscono completamente. Ancora più importante, al di là dei puri decibel, producono un suono che non è fastidioso, quasi paragonabile al white noise di un televisore senza segnale.
La GPU integrata, dicevamo, è una Radeon 680M con 12 core grafici e una frequenza massima di 2.200 MHz in grado di sviluppare circa 3,5 TFLOPs nelle operazioni single-precision. Sono numeri significativi: è chiaro che non possiamo parlare di PC da gaming (per quello meglio rivolgersi al brand Legion, se si vuole rimanere in casa Lenovo), ma è al tempo stesso opportuno ricordare che la GPU di una Xbox Series S non è tanto più spinta.
Chiaro, sono due mondi diversi, ma dati alla mano perfino Cyberpunk 2077 è ragionevolmente giocabile, a patto di usare dettagli bassi, limitare la risoluzione al FHD 1080p e accontentarsi dei 30 FPS. Titoli meno impegnativi come per esempio DOOM Eternal o Halo Infinite non hanno problemi ad attestarsi intorno ai 60 FPS. Vale poi la pena ricordare che grazie alle porte USB 4.0 è teoricamente possibile collegare schede video esterne – e visto l’ottimo processore è una soluzione che sarei davvero curioso di testare più a fondo.
SCHEDA TECNICA
In caso di opzioni multiple, evidenziamo quella presente nella configurazione testata.
- Processori:
- AMD Ryzen Pro 6860Z, 8C/16T, 2,7/4,7 GHz, GPU integrata Radeon 680M
- AMD Ryzen Pro 6850U, 8C/16T, 2,7/4,7 GHz, GPU integrata Radeon 680M
- AMD Ryzen Pro 6650U, 6C/12T, 2.9/4.5 GHz, GPU integrata Radeon 660M
- Display:
- 13,3″ OLED, 2.880 x 1.800 pixel, Dolby Vision HDR 400 nit, touch, 100% DCI-P3
- 13,3″ IPS, 1.920 x 1.200 pixel, 400 nit, touch, 100% sRGB
- 13,3″ IPS, 1.920 x 1.200 pixel, 400 nit, 100% sRGB
- RAM: 16 o 32 GB, LPDDR5, saldata, dual-channel
- SSD: 1 PCIe 4.0 da 1 TB, removibile, + 1 slot vuoto
- Porte: 2x USB-C 4.0 full, 1x jack audio/mic da 3,5 mm, slot Nano-SIM
- Connettività: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2, LTE Cat4/Cat16 opzionale
- Input:
- tastiera edge-to-edge retroilluminata bianca resistente agli schizzi
- trackpad ForcePad in vetro e feedback aptico “force touch” con supporto alle gesture multi-touch
- TrackPoint con menu comunicazione apribile via doppio tocco
- Batteria: 51,5 Wh
- Alimentatore: 65 W, tecnologia RapidCharge (0-80% in 60 minuti)
- Multimedia:
- Webcam FHD 1080p ibrida RGB/IR con shutter elettronico
- Doppia webcam FHD RGB + IR con shutter elettronico
- Speaker stereo certificati Dolby Atmos
- 2 microfoni con riduzione del rumore Dolby Voice
- Tecnologia cuffia certificata Dolby Atmos
- Materiali:
- Plastica per sotto scocca e piano tastiera
- Alluminio per la scocca
- Ecopelle PET per il coperchio (opzionale)
- Dimensioni: 295 x 200 x 13,9 mm, peso: 1,25 kg
- Sicurezza:
- AMD Memory Guard
- Microsoft Pluton
- Modulo TPM discreto
- Scanner di impronte digitali MoC (Match-on-Chip)
- Riconoscimento del volto
- Shutter/kill switch elettronico per la webcam
- OS: Windows 11 Pro
AUTONOMIA E RICARICA
Le fantastiche specifiche hardware di questo Lenovo ThinkBook Z13 sono purtroppo anche il loro cruccio principale. L’autonomia è decisamente meno che stellare, tanto che non sono mai riuscito a completare la mia giornata lavorativa tipica, che consiste di 8 ore d’uso più o meno continuativo (approssimando: intorno alle 7 ore di schermo acceso) con n-mila schede di Chrome aperte, fotoritocco leggero, streaming video, audio, altre n-mila schede di Chrome, l’occasionale videoconferenza e altri task di questo livello. Nei sette giorni che ho usato il PC ho raggiunto una media di circa 6 ore e 20, usando peraltro il piano più parco nei consumi; il risparmio energetico (entra in automatico al 20% di carica residua) si attiva generalmente dopo 5 ore abbondanti, ma il giorno in cui l’ho usato per un paio d’ore in esterna, con la luminosità al 100%, ci è arrivato praticamente a ora di pranzo, dopo 4 ore.
Chiariamoci, è irrealistico aspettarsi un “battery laptop” con queste specifiche tecniche, soprattutto se si considera che la batteria è da “soli” 51,5 Wh (per chiarire, considerando le dimensioni generali del laptop è una capacità quasi miracolosa). Sarei tuttavia curioso di fare un confronto a pari CPU/memoria con un modello dotato del semplice pannello 1200p IPS. Se non altro, l’alimentatore incluso in confezione è un 65 W che riesce a ricaricare completamente la batteria in un tempo variabile tra 1:20 e 1:30 ore. Insomma, in una giornata di lavoro tipica è realistico aspettarsi di lavorare tutta la giornata a batteria se c’è un’oretta di tempo in pausa pranzo per ricaricarla. Da notare che, se durante l’uso normale può capitare che le ventole siano completamente spente, mentre la batteria è in carica sono sempre attive.
CONCLUSIONI
Fa molto piacere vedere AMD e il glorioso marchio ThinkPad competere nel settore degli ultraportatili ultrapremium – soprattutto perché è un nome estremamente rispettato nel mondo del lavoro, a cui questa categoria di prodotto si rivolge. È ben progettato, ben assemblato e si spinge ai limiti di ciò che è fisicamente possibile ottenere in così poco spazio. Alcune scelte estetiche e di layout potrebbero non incontrare il gusto di tutti, e le poche porte sono un potenziale problema (almeno il lettore di schede!), ma sono dettagli che si dimenticano quando si accende il sistema e si posano gli occhi su questo pazzesco display OLED super luminoso e super definito, e si osserva con che facilità i Ryzen 6000U riescano a gestire compiti anche impegnativi.
Forse questa specifica configurazione “maxata” (sia come display sia come processore) potrebbe non essere la più consigliabile, per via dell’impatto che ha sull’autonomia, ma se dovete lavorare con la grafica o il video editing anche in mobilità e non avete bisogno di una batteria che vi porti fino a sera in un colpo solo, ne rimarrete soddisfatti. In conclusione, questo è un degno concorrente di computer come MacBook M2 (Pro o Air, decidete voi) – rispetto al quale guadagna in portabilità in quasi tutte le misure e offre un design ricercato e alternativo al classico stile Mac, oltre ad ASUS Zenbook S13, Dell XPS 13+, HP Spectre x360 13,5. Rimanendo in casa Lenovo, ci sono i ThinkPad X basati su CPU Intel, anche se è bene precisare che la serie Z ha un design language tutto suo. Infine, piccola considerazione sui prezzi: ThinkPad Z13 parte da 2.199€ in configurazione base, mentre quella testata su queste pagine arriva a ben 3.539€. È un prezzo molto alto guardando anche i diretti concorrenti, ma è vero che Z13 offre alcune caratteristiche che gli altri non hanno – connettività LTE, tanto per cominciare, e doppia fotocamera frontale FHD.
PRO E CONTRO IN SINTESI
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