Eccoci qui, con il nuovo Lenovo Yoga 9i, nuovo si fa per dire dal momento che questo laptop giunge nel 2024 alla sua nona generazione. Tuttavia quest’anno l’aggiornamento è stato leggermente più consistente del solito e quindi valeva la pena metterci le mani. Per molti versi questa generazione resta comunque molto simile, se non identica alla precedente, e non è per forza di cose un aspetto negativo, anzi. Quando nel tempo hai tracciato una strada che ti ha portato ad avere in portfolio uno dei migliori prodotti della categoria avrebbe davvero poco senso stravolgere il tutto. Fattore di forma, design dello chassis, tastiera, trackpad, connettività, sono tutti aspetti ereditati dalle generazioni precedenti ma che, in qualche modo era giusto riportare anche qui.
Dove cambia quindi questo Yoga 9i (2024)? Sicuramente nella piattaforma, che è ora una delle recenti Intel Core Ultra, ma anche nella RAM, aggiornata e più veloce e nel display OLED che è ora a 120Hz. Insomma, qualche novità c’è e l’impatto di questi cambiamenti è comunque importante. Quindi non perdiamoci in altre lungaggini e andiamo subito a vedere come si comporta questo Yoga 9i.
INDICE
ESTETICA E MATERIALI
A livello estetico questo Yoga 9i riprende i tratti stilistici della famiglia Yoga: linee pulire, design ricercato e materiali di qualità. La costruzione complessiva è molto solida, soprattutto considerando che si tratta di un 2in1 con display che ruota di 360 gradi fino ad emulare un tablet. La struttura è interamente in allumino con finiture curate, bordi arrotondati e un assemblaggio ottimo. Anche a livello di dimensioni non c’è nulla da eccepire; è sottile e molto leggero, parliamo di circa 1,35 kg, che ne fanno un prodotto che si trasporta in maniera assolutamente agevole.
La maneggevolezza è uno dei suoi punti di forza, ma nonostante ciò il notebook appare sempre solido e senza alcun tipo di cedimento o di gioco nelle giunture. A partire dalla parte superiore, il coperchio ha una finitura liscia e opaca. È completamente privo di grafiche o simili, ma c’è un logo Yoga lucido in rilievo nell’angolo superiore e il tipico stemma Lenovo nell’angolo opposto. Purtroppo l’apertura con una sola mano non è sempre garantita. La colpa è principalmente dei piedini antiscivolo che sono leggermente sottodimensionati e fanno si che il notebook scivoli spesso sul piano d’appoggio quando tentiamo l’apertura.
Di contro la cerniera è molto robusta e oppone la giusta resistenza all’apertura. Un dettaglio da non sottovalutare dato che, con questo form factor, è ancora più importante avere un display che stia fermo in tutte le posizioni in mobilità. Tra l’altro la cerniera integra anche gli speaker stereo, che ruotano insieme ad essa per essere sempre, o quasi, frontali all’utilizzatore. Una soluzione non nuova ma sempre apprezzata.
Il set di connessioni fisiche è un’altra delle cose che sono rimaste invariate. Sul lato sinistro abbiamo una porta USB-A e due USB-C, entrambe con supporto a Thunderbolt 4. Sul lato destro c’è invece un’altra USB-C per l’alimentazione, con supporto all’uscita video DisplayPort 1.4. Oltre a questa troviamo il tasto di accensione e il jack audio combo. Non è una dotazione povera, anzi, ma sicuramente avrei gradito un piccolo upgrade magari con un lettore di schede SD, anche in formato micro.
TASTIERA E TRACKPAD
Anche la tastiera rimane la stessa dei modelli precedenti, ed è assolutamente un bene perchè la qualità delle tastiere dei notebook Lenovo è sempre tra le migliori, specialmente sulle soluzioni premium come quelle della linea Yoga. I tasti sono leggermente concavi, la corsa è di 1,5 mm ed è stata leggermente aumentata rispetto al passato. Il feedback dei tasti è buono, e il ritorno rapido; insomma, bastano davvero poche ore di utilizzo per familiarizzare con il layout e con le caratteristiche di questa tastiera.
Sulla colonna di destra sono presenti alcuni tasti speciali che possono risultare utili. Il primo cambia il profilo di utilizzo (che può essere controllato anche con Fn-Q). Quello successivo permette di modificare le impostazioni dell’equalizzazione degli speaker. Il tasto con disegnato un occhio attiva un filtro per la luce blu, mentre quello con la stella programmabile e consente di aprire un’applicazione, un sito web o digitare una sequenza di tasti. Sono macro che possono essere assegnate ad una combinazione di tasti ma è sicuramente carino avere un tasto configurabile a piacimento in maniera semplice.
L’ultima cosa da dire sulla tastiera è che è retroilluminata. Il bianco è l’unico colore disponibile ed è a zona singola. Ci sono solo due livelli di luminosità e una funzione automatica che la accende e la spegne a seconda delle necessità. Tutto questo può essere controllato premendo Fn-Barra spaziatrice.
Il trackpad è delle dimensioni massime consentite dalla scocca, è rivestito in vetro ed è molto scorrevole. Anche la precisione nel riconoscimento del tocco è ottima e ovviamente c’è il supporto alle gesture multi-touch di Windows. La superficie non è completamente cliccabile ma comunque si riesce a gestire tutto con una discreta semplicità. Insomma, una soluzione all’altvezza della concorrenza, che è esattamente quello che ci si aspetta da una simile soluzione nel 2024.
DISPLAY E AUDIO
Il modello nelle nostre mani è dotato di un display, ovviamente touch, OLED da 2.8K di risoluzione, che opera ad una frequenza massima di 120Hz. Vi assicuro che la resa di questo pannello è davvero ottima, e per accorgersene bastano pochi istanti appena lo si estrae dalla sua confezione di vendita. C’è anche una versione con pannello 4K e 60Hz di frequenza di aggiornamento ma, considerati i 14 pollici di diagonale direi che il 2.8K a 120Hz è la soluzione più sensata.
Anche in termini di precisione nella riproduzione dei colori siamo di fronte ad un prodotto che non ha nulla da rimproverarsi, anzi. Come molti altri display OLED che stiamo provando a bordo di notebook, anche questo pannello è in grado di offrire una copertura completa dello standard sRGB e DCI-P3, con un ottimo 97% anche per il gamut Adobe RGB. Ma il dato più interessante è dato dal Delta E medio, che è addirittura inferiore a 1 e indica una accuratezza cromatica molto elevata.
La luminanza massima si ferma poco sotto i 400 nit ed è forse l’unico parametro su cui si potrebbe ancora migliorare. 400 nit sono più che sufficienti per un utilizzo in interna, con qualsiasi condizione di luce, mentre potrebbero creare qualche grattacapo in esterna, specialmente in questa stagione in cui la luce del sole è molto forte. Oltretutto la finitura lucida del pannello non aiuta a limitare i riflessi, motivo per cui qualche nit in più avrebbe fatto comodo.
Anche lato audio c’è molto poco da recriminare. I tweeter inseriti nella cerniera lavorano in coppia con i due “sub”, inseriti nella scocca e rivolti verso il piano di appoggio, per ottenere un suono di ottima qualità e dal volume discretamente elevato. Ho testato diverse tipologie di sorgente, da Spotify a Youtube, passando per Netflix e le altre app di streaming, in qualsiasi situazione gli speaker di questo Yoga 9i mi hanno decisamente convinto. Posso tranquillamente dire che probabilmente è l’unico notebook che pareggia la qualità di un MacBook Air per quel che riguarda l’audio.
HARDWARE E PRESTAZIONI
Come già anticipato questa nuova versione dello Yoga 9i integra una piattaforma Intel Meteor Lake, per la precisione un Intel Core Ultra 7 155H. Si tratta di un SoC che abbiamo già visto all’opera su molti altri dispositivi nei mesi scorsi e che si è sempre distinta per buone prestazioni all-around e una discreta efficienza energetica. Parliamo di una CPU a 16 core di cui 8 e-core, 6 p-core e 2 ulteriori e-core a frequenza ancora più bassa. In questo caso il SoC appena citato è accompagnato da 32 GB di RAM LPDDR5X, più veloci rispetto al modello precedente e da un SSD da 1 Tb a marchio Samsung.
L’SSD è l’unico elemento aggiornabile del latptop ma fate attenzione se volete sostituirlo perchè l’apertura potrebbe non essere cosi semplice. Il sistema di aggancio del pannello è abbastanza ostico e per raggiungere tutte le viti è necessario rimuovere i piedini in gomma per localizzarle tutte.
SCHEDA TECNICA LENOVO YOGA 9i Gen9
Dimensioni | 1,53 x 31,5 x 21,8 cm |
Peso | da 1,35Kg |
CPU | Intel Core Ultra 7 155H |
GPU | Intel Arc graphics |
RAM | 16/32GB |
Display | 14.0-inch 16:10 2.8K (2880 x 1800) OLED touch, 120Hz 14.0-inch 16:10 4K+ (3840 x 2400) OLED touch, 60Hz |
Storage | 512GB/1TB SSD |
I/O | 2 x USB-C con Thunderbolt 4 1 x USB-C 4 1 x USB-A 3.2 Gen 2 1 x 3.5mm audio jack |
Connettività | Wi-Fi 6E and Bluetooth 5.1 |
Webcam | 5MP 2.5K with infrared camera for Windows 11 Hello |
Sistema operativo | Windows 11 |
Batteria | 75Wh |
Le performance di questo Yoga 9i sono generalmente buone, specie considerando il form factor e le misure del dispositivo. Riesce a portare a termine tutte le operazioni più comuni agevolmente esattamente come gli altri prodotti che offrono la stessa piattaforma. Ma vediamo un attimo meglio le capacità di questo Core Ultra 7 155H, che ho voluto testare nella messa a punto Lenovo in tre situazioni differenti: con modalità d’uso Prestazioni, Raffreddamento Intelligente e Risparmio energetico. Cosi facendo non ci limitiamo a scoprire le massime prestazioni possibili, che già per altro conosciamo visto che non si tratta di una nuova piattaforma, ma cerchiamo anche di capire quale sia la modalità d’uso più conveniente in termini di rapporto prestazioni/consumi.
Per questo tipo di test ho scelto tre benchmark differenti ma tutti abbastanza comuni. Nel dettaglio parliamo di 3D Mark Time Spy, in cui testiamo insieme CPU e GPU, Cinebench 24 e Geekbench 6, entrambi questi ultimi legati alla CPU e con test single core e multi core. Anzitutto però andiamo a capire cosa cambia a livello di consumi tra le tre modalità citate sopra.
Modalità Prestazioni: il TDP massimo è impostato a 64W, ma dopo un breve picco si scende intorno ai 35 W di media nella maggior parte delle situazioni
Modalità Raffreddamento Intelligente: anche qui il TDP massimo è di 64W ma nella pratica la media raggiunta durante i test scende a 28W
Modalità Risparmio Energetico: cambia il TDP massimo, che è di 43W, mentre la media dei consumi scende addirittura a 15W
Come si vede dai risultati qui sopra, nonostante una differenza di consumi del 20% circa, i risultati dei testi svolti con la modalità prestazioni hanno un vantaggio abbastanza contenuto rispetto a quelli svolti in modalità raffreddamento intelligente; siamo nell’ordine del 10%, o in alcuni casi anche meno. Differente invece il discorso se parliamo della modalità risparmio energetico, dove il divario di consumi si allarga, parliamo di oltre il 50% in meno, ma con prestazioni che calano significativamente. Ma anche in questo caso il divario non è comunque direttamente proporzionale alla differenza di consumi, segno che comunque, anche abbassando il TDP, il SoC riesce comunque a garantire buone prestazioni. Detto questo, per l’uso di tutti i giorni, tra le tre modalità vi consiglio di utilizzare quella raffreddamento intelligente.
In generale possiamo dire di essere di fronte ad un notebook in grado di supportare tutti i task più comuni senza troppi problemi con prestazioni che sono adatte ad un utilizzo lavorativo e di produttività che non preveda carichi pesanti per un tempo prolungato. In quel caso il throttling della CPU e il calo di prestazioni conseguente, volto a evitare il surriscaldamento, possono essere un collo di bottiglia più impattante rispetto a quello che si avrebbe con delle workstation pensate esattamente per questo tipo di operazioni.
Ma a proposito di surriscaldamento, in tutto questo non vi ho parlato di temperature interne ed esterne. Nell’utilizzo lavorativo classico la temperatura della CPU varia tra i 40 e i 50 gradi, mentre il picco toccato nei test è di poco superiore agli 80 gradi. Questo si traduce in una temperatura che, sulla scocca, nell’uso quotidiano non va mai oltre i 35 gradi.
E per quello che riguarda la GPU. Non essendoci una GPU discreta la componente grafica è affidata alla integrata Intel Arc che ha prestazioni decisamente migliori rispetto alle precedenti Iris Xe e vi permette, volendo, di spendere un pochino del vostro tempo libero giocando. Non è ovviamente una soluzione da gaming ma diciamo che con qualche titolo un pochino datato, tipo The Witcher 3, in 1080p con dettaglio basso, si riesce a stare sopra i 40 fps costanti.
AUTONOMIA
Ed eccoci a parlare di autonomia. Iniziamo dicendo che sotto la scocca di questo Yoga 9i, Lenovo ha inserito una batteria da 75Wh, che considerando dimensioni e form-factor del notebook è assolutamente un valore di tutto rispetto. Se guardiamo ad un utilizzo lavorativo fatto principalmente di navigazione e videoscrittura, con luminosità dello schermo al 50% e modalità d’uso bilanciata, la batteria di questo laptop ci consente di ottenere un’autonomia compresa tra le 6 e le 8 ore a seconda delle operazioni svolte. In riproduzione video con un file locale si va tranquillamente oltre le 10 ore, mentre al massimo carico la batteria si scarica completamente in circa 2 ore.
In confezione troviamo poi un caricatore da 65W di potenza, abbastanza compatto in termini di dimensioni e in grado di caricare completamente il notebook, in standby, in circa due ore. La ricarica con notebook in uso varia nelle tempistiche a seconda del tipo di utilizzo e del consumo istantaneo.
CONSIDERAZIONI
Ed eccoci al momento di tirare le somme. Come già detto in apertura questo Lenovo Yoga 9i è una evoluzione del modello dello scorso anno che già era uno tra i migliori 2in1 in commercio e che, con questa nuova versione, consolida oggi la sua posizione nel mercato. Le novità non sono tantissime ma rimangono comunque significative. La nuova piattaforma Intel Core Ultra porta un guadagno in prestazioni nell’ordine del 10% circa, il nuovo display OLED porta il refresh rate a 120Hz, mentre le RAM aggiornate e altri piccoli dettagli rivisti qua e là contribuiscono a rendere l’esperienza d’uso generale ancora più di alto livello.
Bene, ma di che cifra stiamo parlando? Perchè poi alla fine anche il prezzo ha il suo peso. Yoga 9i ha quindi un prezzo di listino di 1700 euro circa nella versione “base” con 16 GB di RAM e un SSD da 512GB. No, non è una soluzione economica, ma da sempre la linea Yoga di Lenovo è caratterizzata da prodotti premium che, come tali hanno costi di sviluppo importanti. In valore assoluto rimane quindi una cifra importante e forse sul mercato ci sono anche alternative un pochino meno costose. Lo comprerei? A questa cifra probabilmente no, ma se dovesse scendere intorno ai 1400 euro con il passare dei mesi allora potrebbe diventare davvero interessante. Attenzione però, a breve arriveranno le nuove soluzioni Lunar Lake di Intel, e chissà che non arrivi anche una versione aggiornata di questo 9i.
PRO E CONTRO