Chissà come cambierà il mondo mobile nei prossimi anni, il 5G – quando arriverà davvero – porterà con sé nuovi servizi e i produttori cercheranno così di adattare di conseguenza i dispositivi. Pensiamo agli ultimi 10 anni, con gli smartphone che sono diventati via via più grandi permettendo così di godere dei contenuti più in voga e crescita: i video. Sdoganate le reti 4G LTE efficienti ed una quantità rilevante di traffico dati a costi accessibili, tutto si è rapidamente spostato verso la multimedialità e lo streaming.
Probabile che gli smartphone tradizionali si assomiglieranno sempre di più, cosa che di certo non entusiasma, ma se riduci le cornici all’osso e stai su certe diagonali non è che hai molte opzioni. Un lungo preambolo per dire che il futuro è dei pieghevoli, soltanto loro possono essere adattati, modellati e realizzati per svolgere più compiti e, magari, toccare contemporaneamente due categorie come Huawei Mate Xs, sia smartphone sia tablet.
Si tratta del primo del suo genere realizzato nei laboratori di Huawei, un modello 2019 sistemato in qualche dettaglio e adesso in vendita da qualche settimana. Lo sto utilizzando da un po’ e così ho cambiato certe abitudini, non è infatti qualcosa di ordinario ma ha di sicuro stuzzicato il mio interesse. Vediamo cosa mi è piaciuto e cosa invece no.
PIÙ SMARTPHONE CHE TABLET
Il dilemma iniziale è sempre lo stesso: cos’è esattamente, uno smartphone o un tablet? Potremmo dire entrambi; la natura pieghevole della struttura serve proprio a questo, donare ovvero un aspetto da smartphone quando è chiuso e permettere in pochi istanti la trasformazione in tablet. Ma non è così semplice, perché poi bisogna usarlo, capire quando conviene tenerlo in un modo piuttosto che un altro e sfruttarlo secondo le sue reali potenzialità.
A mio avviso questo è uno smartphone, seppur con steroidi, ma la mia conclusione non nasce da una consapevolezza fisica quanto dall’esperienza diretta: gira e rigira, lo apro poco, mi capita di rado di pigiare sul tastino rosso che permette di spiegare il dsiplay OLED. Si tratta come ovvio di una considerazione personale, sono certo che in giro ci sarà qualcuno che la pensa in maniera completamente diversa e mi sta anche bene, il vero vantaggio di questi device è proprio la loro adattabilità.
Si tratta come detto del primo pieghevole per Huawei e sono certo ne seguiranno altri, ma come tale ha un limite: il form factor. Dalle idee del passato, che poi hanno portato al suo debutto al MWC 2019 di Barcellona, è cambiata di molto la percezione di questa nuova categoria. Samsung e Motorola hanno mostrato che i clamshell, pieghevoli dal design a conchiglia, potrebbero rappresentare un’idea più convincente; non stravolgono l’essenza di smartphone e mantengono un formato che ha senso visti i contenuti offerti in giro.
Altra motivazione che mi fa pendere verso la percezione di “smartphone” è l’ergonomia, certamente complessa in ogni caso viste le dimensioni e il peso (ben 300g), anche da chiuso. Per utilizzarlo aperto servono necessariamente due mani e la cosa non è sempre possibile nella nostra quotidianità, il movimento di apertura è poi lento e richiede qualche istante in più del “normale”.
DISPLAY
Il display è ovviamente uno dei protagonisti indiscussi: 8 pollici da aperto ma in formato del tutto atipico e vicino ai 4:3 con risoluzione pari a 2480 x 2200 pixel. La cosa che colpisce, oltre al fatto che si piega, sta nel verso: si tratta infatti dell’unico al mondo tra i dispositivi in commercio che mostra il display sempre all’esterno, nascondendo la backcover una volta richiuso.
Il pannello in vista è un vantaggio da un lato, perché non pone le limitazioni viste su tutti gli altri pieghevoli e permette un’interazione immediata su un “display principale” da 6,6 pollici (2480 x 1148 pixel) come fosse un tradizionale smartphone, ma porta anche un quesito fondamentale: così non si graffia? La risposta è probabilmente affermativa, il Mate Xs utilizza una pellicola plastica ben evidente che protegge il pannello e non deve essere rimossa, do per scontato che la sua resistenza ai graffi sia inferiore a quella garantito dal vetro. Non ne ho la certezza matematica perché, per mia fortuna, non vedo dopo qualche settimana alcun graffio, ma è anche vero che sin dal primo istante ho inserito e usato la cover presente in confezione, più un bumper che cover ad esser più precisi.
Di una cosa sono certo più che mai: questa pellicola plastica attira polvere, si sporca con facilità. Anche il feedback al tocco non è dei migliori, si sente subito il materiale composito dopo che i nostri polpastrelli si sono abituati per anni alle diverse generazioni di vetro Gorilla Glass. Questo limite, ad essere onesto, l’ho riscontrato in tutti gli altri pieghevoli provati fino adesso ad eccezione di uno, il Galaxy Z Flip, che non a caso utilizza un sottile strato di vetro flessibile di nuova generazione.
ESPERIENZA D’USO
C’è una differenza importante tra ciò che un dispositivo può fare e ciò che effettivamente poi si sfrutta, per questo ritengo importante dover raccontare il più possibile la mia quotidianità in compagnia di Mate Xs. Anzi, ripercorriamola insieme in una giornata tipo (quarantena-style):
MATTINA
Non appena sveglio prendo lo smartphone per controllare eventuali messaggi, naturalmente lo tengo chiuso perché occupa meno spazio sul mio comodino e così lo mantengo nei primi minuti di utilizzo mattutino. Scorro WhatsApp, Telegram e Facebook, tutti funzionanti, ma devo passare sul browser per buttare un’occhio sui servizi Google come Analytics e YouTube/YT Studio, cosa a cui non posso materialmente rinunciare.
Quando navigo sul browser, generalmente, clicco sul tastino rosso posteriore e spiego il display così da avere una vista migliore su tutto. La cosa mi dà molta soddisfazione, in un attimo mi ritrovo in modalità desktop e visualizzo le cose come se fossi dal portatile, una comodità per uno sguardo rapido dal letto. A schermo aperto passo anche la rassegna stampa: un rapido passaggio sui principali siti d’informazione italiani e stranieri che faccio ogni mattina indifferentemente dall’orario, su un 8 pollici è fantastico questo momento.
Inevitabilmente passo al PC, in questo momento una mini postazione con notebook, rete FTTH (grazie al cielo) e un monitor da 34″ in formato 32:9 per una vista su “tutto”. Il Mate Xs sta a fianco sulla scrivania, chiuso con l’Always On in bella vista che mi avverte di eventuali nuove notifiche. Durante la mattina sono solito ricevere qualche chiamata, certamente meno rispetto ai periodi normali, ma le gestisco tutte tramite vivavoce, qui forte e squillante. Lui resta sempre chiuso, l’oh quasi sempre usato con due nano SIM inserite nel piccolo slot.
POMERIGGIO
Il lavoro al PC continua imperterrito tra videochiamate e riunioni varie, lo scenario non cambia di molto. Nel tardo pomeriggio iniziano quelle con amici e parenti; tutti stiamo accorciando le distanze in un modo digitale o nell’altro, stare in contatto con le persone più importanti ci sta permettendo di affrontare nel modo più opportuno la situazione. Lo faccio anche io, appena avvio una conversazione con video su Mate Xs, ad esempio con WhatsApp, mi viene suggerito di ruotare lo smartphone perché le fotocamere si trovano nella parte posteriore.
Così utilizzo il display “secondario” da 6,38 pollici (chiamato così impropriamente visto che si tratta dello stesso pannello, si potrebbe semplicemente definire come la porzione posteriore) dove posso seguire la videochiamata senza problemi. Peccato non ci sia una cam frontale, mi sarebbe piaciuto parlare e seguire sui suoi 8 pollici le conversazioni. L’audio è stereo, dalla capsula auricolare il suono è ovviamente più flebile rispetto allo speaker principale, particolarmente potente, ma ben presente. Butto spesso uno sguardo sul widget di Yahoo Finanza, anche quella funziona senza sbavature.
Dopo decido generalmente di svagarmi un po’ e giocare, sono ancora fissato a Call of Duty: Mobile che ho prontamente scaricato su ApkPure e qui funzionante fino a qualche giorno fa, purtroppo un recente aggiornamento mi impedisce di sfruttarlo senza crash. Peccato. Lo sblocco spesso e il sistema è comodo, il sensore pigiabile posto sul lato destro è rapido e affidabile.
SERA
Non guardo molta TV, a prescindere dal fatto che oltre al Covid-19 non si parla di altro sono solito puntare su un film o una serie TV su una delle piattaforme streaming più classiche: Netflix, Prime Video e adesso Disney+ che sto provando da poco. Purtroppo solo l’App di Amazon funziona correttamente, la prima è infatti relegata in bassa risoluzione e senza alcuni dei classici strumenti mentre Disney non è supportata e non permette la riproduzione dei contenuti.
In parole povere mi trovo un po’ in difficoltà, ho comunque sfruttato Netflix accettando il compromesso e quando guardo qualcosa apro sempre il display. Peccato che il formato sia del tutto atipico, guardare un film in 21:9 su un display in (quasi) 4:3 significa infatti avere degli enormi fascioni neri sopra e sotto. Questo è uno dei motivi per cui, al momento, credo più nel design “a conchiglia”. Devo purtroppo segnalare che negli ultimi giorni, a seguito di un aggiornamento, Netflix ha smesso di funzionare e nessuna versione del software che ho provato ha risolto il problema al momento ma la situazione cambia ad ogni update.
Concludo le mie giornate avendo consumato pochissimo, la batteria da 4.500mAh basta e avanza per concludere 24 ore di utilizzo e generalmente non ho chiuso mai i cicli prima di 36 ore, d’altronde il sistema è quello già rodato del chip Kirin 990 ed EMUI 10. Ad ogni modo c’è il caricabatterie da 55W in confezione che assicura tempi molto rapidi nella fase di ricarica.
Come avrete capito lo apro di rado, perché non è semplice in questa transizione e non trovo sempre un valore aggiunto se non nel web browsing e, parzialmente, nella visione di contenuti multimediali. Per la maggior parte del tempo lo sfrutto come un comune smartphone top di gamma, potente e con tutte le limitazioni di una piattaforma solo HMS. Al di là dei servizi Google, trovo povera la personalizzazione software: ho un pieghevole che può fare tante cose ma non ci sono app veramente ottimizzate a questo (doppio) utilizzo.
APP GALLERY E APK, IL NUOVO CORSO
Parlando dei nuovi smartphone e dispositivi mobili Huawei si parlerà sempre più spesso della parte software perché si tratta comunque di ambiente Android ma con certe differenze. Non funziona Maps ma Waze si, vanno bene tutte le applicazioni social ma non ancora quelle bancarie, devo rinunciare a molti dei servizi Google ma li posso comunque ritrovare su browser.
Ecco, questa è forse una delle differenze più importanti che il Mate Xs ha rispetto ad altri smartphone HMS come il P40 Pro che abbiamo recensito da poco: il display più grande mi spinge a navigare su browser sfruttando tutti i suoi 8 pollici e così facendo ho un ambiente molto simile a quello dekstop. Nessuno mi vieta infatti di aprire su Chrome (che non può ovviamente essere sincronizzato) o Microsoft Edge la pagina web di Google Analytics, YouTube e YouTube Studio, o ancora Maps e Gmail.
Personalmente non posso rinunciare a questi strumenti perché rappresentano delle portanti nel mio lavoro e per consultarle lascio sempre aperto i tab che mi interessano. Non è la scelta migliore e di certo preferirei avere le applicazioni dedicate, ma almeno non sono tagliato fuori. Oltretutto impostare Gmail è abbastanza semplice, sfrutta il client di posta preinstallato e per l’accesso rimanda anche qui al browser.
Molte delle applicazioni le ho trovate su APK Pure, scaricando quindi l’APK e seguendo l’installazione; il tutto risulta abbastanza rapido e poco macchinoso, cosa che invece non posso dire per gli aggiornamenti di questi stessi software. Una volta dato l’ok per l’aggiornamento di tutto mi viene chiesta la conferma di installazione per ognuna di esse, una perdita di tempo.
Segnalo che la disponibilità degli update è molto tempestiva, quando le nuove versioni delle App arrivano sul PlayStore verosimilmente si trovano anche qui. Di contro ci sono software che smettono improvvisamente di funzionare dopo l’update. Il momento non potrebbe essere più delicato per Huawei Mobile, servirà ancora del tempo per realizzare un’ecosistema di app più stabile ma lo seguiremo nei mesi con molto interesse.
Mi piace l’accesso al menu laterale tramite uno swype sulle homescreen, soluzione ricorrente nella nuova EMUI 10.x che qui diventa ancora più utile, anche perché su Mate Xs non c’è il drawer. Naturalmente posso sfruttare alcune applicazioni su finestre flottanti ridimensionabili ma l’ho fatto di rado, per non dire quasi mai.
FOTO E VIDEO COME IL P30
Sarebbe ridondante soffermarsi troppo su questo aspetto perché il comparto fotografico è identico a quello già visto lo scorso anno su P30, in più trova solo posto un sensore d’immagine ToF e manca come detto l’anteriore. Non è certo una brutta notizia, ma questa composizione conferma quanto il progetto Mate Xs fosse effettivamente programmato al 2019 e poi slittato fino ad inizio 2020.
Visto il posizionamento ci si potrebbe attendere le super fotocamere montate sul P40 Pro, ma è chiaro che i pieghevoli non puntano ancora a stupirci sotto questo profilo, cosa che vale per Huawei e per tutti gli altri brand impegnati in questa nicchia. Ecco un rapido riepilogo dei sensori d’immagine utilizzati:
- 40MP principale con apertura f/1.8 RYYB
- 16MP grandangolare con apertura f/2.2
- 8MP tele con zoom ottico 3x (OIS) e apertura f/2.4
- Time-of-Lights
CONCLUSIONI
Il Mate Xs è uno dei pochissimi pieghevoli in circolazione, appartiene alla prima ondata e come tale ha delle limitazioni oggettive che vi ho raccontato in questa recensione. Non ne faccio un dramma, l’evoluzione di questa categoria sarà rapida e trasformerà a mio avviso l’intero settore mobile, nessuno si può attendere dei dispositivi tecnicamente perfetti al “primo tentativo”.
Il futuro è in questa direzione, non so se con questa o altre forme ma una cosa è chiara: le applicazioni e i servizi faranno la differenza. A Huawei rimprovero il mancato sviluppo di software appositi che enfatizzino le possibilità d’uso di un terminale così ricercato, magari erano stati pensati per i servizi Google e il ban se li è portati via. Così com’è risulta quindi avere un grosso potenziale male espresso, quindi migliorabile sensibilmente al di là delle limitazioni evidenti che il ban impone. Come per il P40 Pro emergono inevitabilmente tutte le problematiche attuali di un Android HMS e la soluzione non sembra essere dietro l’angolo. In coerenza con quanto fatto prima non darò alcun voto al Mate Xs, una valutazione numerica sarebbe impossibile al momento anche perchè non ha rivali paragonabili. Mate Xs è unico sul mercato e non ha nulla di simile rispetto al Fold se non lo schermo in plastica.
Resterà anche lui nella storia come pioniere di una nuova era, chi lo ha adocchiato dallo scorso anno e lo desidera lo avrà probabilmente già preso, altri si lasceranno incuriosire e lo proveranno presto. A differenza di tutti gli altri smartphone, anche questo “foldable” bisogna tenerlo in mano, usarlo, viverlo, per rendersi davvero conto di quale sia il cambio di marcia e il futuro che ci aspetta.
Certo il prezzo non aiuta, che fosse esclusivo lo sapevamo già ma 2.599€ sono tanti visto quanto offerto e la diretta concorrenza. Mate Xs è uno sfizio esclusivo e un tuffo nel futuro.
PRO E CONTRO
Huawei Mate Xs
VIDEO
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