Appena qualche giorno fa abbiamo avuto modo di analizzare quella che è la piattaforma hardware più potente in assoluto ad oggi per i laptop gaming, ovvero l’accoppiata del Core i9-14900HX e della RTX 4090 Mobile, grazie all’ASUS ROG Strix Scar 18. Oggi invece vediamo cosa è in grado di fare lo stesso chip, associato più o meno allo stesso display e form factor, con una scheda un pochino meno estrema, la RTX 4070, che permette di risparmiare una quantità considerevole di denaro.
Medion è una società tedesca che dal 2012 fa parte del gruppo Lenovo e che sostanzialmente punta a posizionarsi sulla fascia più economica del mercato in rapporto all’hardware. Tendenzialmente segue due strade: o riusa progetti di Lenovo di precedente generazione oppure chassis “generici” progettati direttamente dagli OEM in luogo di soluzioni custom. In questo caso si tratta della seconda: basta fare una ricerca su internet per scoprire che l’Erazer Beast X40 Series deriva dal TongFang GM7PXxN.
Medion ha aggiornato la gamma in occasione del CES 2024 di Las Vegas: sostanzialmente è arrivato il chip Intel top di gamma di nuova generazione per il Beast X40, che è accoppiato a una RTX 4090, mentre questo X40e è inedito e, oltre al downgrade della scheda video, manca anche la predisposizione per l’unità di raffreddamento a liquido esterna opzionale, e la batteria scende a 60 Wh invece di quasi 100.
SOMMARIO
SCHEDA TECNICA
- Display: LCD IPS da 17”, risoluzione 2.560 x 1.600 pixel, rapporto 16:10, frequenza di refresh massima 240 Hz, copertura 100% sRGB, supporto G-SYNC
- CPU: Intel Core i9-14900HX, 8 P-Core + 16 E-Core, totale 32 thread, frequenza massima 5,8 GHz boost, GPU Integrata Arc
- GPU discreta: NVIDIA GeForce RTX 4070M, 8 GB di VRAM
- Dissipazione: due ventole, heatpipe in rame, pasta termica in metallo liquido su GPU e CPU, feritoie sul retro e sul lato della scocca
- SSD: 2x Phison 1 TB PCIe Gen. 4, removibili
- RAM: 32 GB, DDR5 @5600 MHz, dual channel, removibili
- Tastiera Full QWERTY con tastierino numerico laterale. Sezione principale meccanica con Switch Cherry MX Ultra-Low Profile. Retroilluminazione RGB per-key.
- Webcam FHD, speaker stereo Nahimic by SteelSeries, microfono
- Porte:
- 2x USB 3.2 Gen 1 Type A
- 1x USB 3.2 Gen 2 Type A
- 1x Thunderbolt 4 Type C
- 1x HDMI 2.1
- 1x Gigabit Ethernet
- 1x lettore di schede SD full size
- 2x jack da 3,5 mm (audio e microfono)
- Batteria: 60 Wh
- Alimentatore: 19,5 V / 16,9 A / 330 W, peso circa 800 g
- Dimensioni: 383 x 272 x 33 mm
- Peso: 2,86 kg
ERGONOMIA E MATERIALI
Non ci vuole molto per capire che Medion Erazer Beast X40e è un laptop gaming: tra il logo luminoso sul coperchio e le strisce di LED RGB esterne, per non parlare dell’”arcobaleno” sulla tastiera, sono indizi piuttosto ovvi. In generale, comunque, il design è piuttosto discreto, almeno per gli standard del settore, e non salterebbe troppo all’occhio in ambiti più professionali. La finitura è color nero opaco, e un misto di plastica (scocca principale, area tastiera) e alluminio (coperchio display).
L’assemblaggio è in generale molto buono, la qualità percepita elevata, e la solidità anche – pochi i punti di flessione e richiedono molta forza. Anche produrre scricchiolii è difficile, e la cerniera che apre il display è molto stabile. Le cornici del display sono sottili, ma non da record, soprattutto quella superiore, ma nel complesso, calcolando i quasi 3 kg di peso e gli oltre 3 cm di spessore, è un problema secondario. Chiaramente questo portatile non è fatto per la portabilità, è quasi più un desktop replacement. In caso servissero ulteriori indizi, basti pensare che l’alimentatore (da ben 330 W di picco!) pesa più di 800 g ed è grande come un tablet da 7” (ma spesso 3 cm).
La dotazione di porte è più che buona: forse al giorno d’oggi una sola USB-C può iniziare a stare stretta, ma se non altro è Thunderbolt 4 ed è affiancata a 3 USB-A, una HDMI, un lettore di SD full size e una Gigabit Ethernet. La porta Thunderbolt 4 supporta la ricarica, ma bisogna tenere presente che nelle fasi di gioco più intenso il laptop consuma più energia di quella supportata dallo standard!
Come dicevamo, la tastiera è retroilluminata con LED RGB programmabili per tasto. Come potete vedere dalle foto, si tratta di un layout “quasi full”, con tastierino numerico laterale ma qualche piccolo compromesso salvaspazio in zona tastierino direzionale. La parte principale è gestita da switch meccanici Cherry MX Low Profile, ma il tastierino numerico laterale e la riga dei tasti funzione superiore hanno un feeling tattile e sonoro chiaramente diverso, che indicano dei più tradizionali switch a membrana.
La scelta è condivisibile per una serie di ragioni, tra cui costi e probabilmente peso, ma è una sensazione un po’ strana durante l’uso. Per il gaming, comunque, la tastiera meccanica si riconferma una scelta nettamente superiore; in ambito produttività potrebbe richiedere un po’ di adattamento, ma diventa poi difficile fare a meno della corsa elevata. In genere l’esperienza di digitazione è ottima, e la solidità come dicevamo assoluta. Peccato per la mancanza di uno scanner di impronte digitali; se non altro c’è un tasto che permette di passare rapidamente da una modalità energetica all’altra. E già che parliamo di privacy e sicurezza, è davvero un peccato osservare l’assenza di uno switch meccanico/fisico per disabilitare webcam e microfono.
Il trackpad è molto ampio, forse un pelo troppo, e può capitare di spostare accidentalmente il cursore mentre si scrive; fortunatamente Medion ha previsto la possibilità di dimezzare l’area attiva del touchpad semplicemente premendo due volte sul puntino in alto a destra (quello in alto a sinistra invece disattiva completamente il touchpad). Il feedback è comunque molto piacevole: bel sound, reazione alla pressione uniforme e regolare, ottima precisione e c’è anche il supporto alle gesture multi-touch di Windows.
Medion si è affidata a Nahimic, brand controllato da SteelSeries, per gli altoparlanti: hanno un buon volume, anche se forse mancano un po’ di corposità nelle basse frequenze. La webcam è tutto sommato discreta: i colori sono forse poco pronunciati e i dettagli si perdono non appena la luminosità è appena sotto all’ideale, ma considerando che qui si punta tutto sul rapporto qualità/prezzo è un buon compromesso.
La filosofia essenziale di Medion si osserva anche nell’app di controllo, chiamata semplicemente Control Center: l’app è molto spartana ed è solo in inglese o tedesco. Permette di regolare diversi parametri come Fn Lock o Num Lock, GPU predefinita, impostazioni del display e così via. Piuttosto buona, comunque, la sezione dedicata all’overclock, anche se documentazione e spiegazione dei vari parametri è completamente assente.
C’è anche la pagina di gestione dell’illuminazione LED; gli effetti preinstallati sono abbastanza spartani e poco ispirati, mentre la user mode permette semplicemente di assegnare un colore solido a ogni singolo tasto. Interessante comunque la possibilità di attivare una “retroilluminazione in background” pensata semplicemente per rendere i tasti visibili di notte. Tutti i tasti vengono illuminati in modo uniforme con una luce più debole, e contemporaneamente ci sono tutti gli effetti in primo piano a intensità maggiore.
PRESTAZIONI
La piattaforma hardware, sostenuta da un sistema di dissipazione del calore più che adeguato, rende questo portatile in grado di eseguire anche i giochi più impegnativi con un livello di dettaglio più che decoroso e con il ray tracing attivo, a patto di non esagerare. Chiaramente il supporto al DLSS e in particolare alla tecnologia di Frame Generation è cruciale per ottenere i migliori risultati. Per esempio, F1 22 si riesce a eseguire a livello qualitativo Ultra sopra i 100 FPS con frame gen e DLSS Quality attivo, mentre si crolla a 62 disattivando entrambi. Cyberpunk 2077 riesce a stare intorno ai 77 FPS con RT medio, dettagli alti e DLSS Quality + Frame Generation.
Purtroppo non sono ancora tantissimi i giochi che supportano la Frame Generation; tuttavia, il laptop ha dimostrato di saper gestire anche i titoli più impegnativi che ne sono sprovvisti. Uno dei più emblematici è probabilmente l’ormai vecchiotto ma super impegnativo Red Dead Redemption 2, che si riesce a eseguire a 60 FPS con il preset qualitativo più elevato (sempre con il DLSS a massima qualità). E Far Cry 6, che invece del DLSS deve fare affidamento solo sull’FSR di AMD, riesce comunque a girare intorno ai 90 FPS con tutte le opzioni al massimo, ray tracing e texture HD.
Certo, tutto questo non significa che il laptop non possa essere messo in difficoltà. In genere se si porta tutto al massimo in qualsiasi AAA recente si scende sotto la fatidica soglia dei 60 FPS. Emblematico Watch Dogs Legion, che non si spinge oltre i 40 FPS anche con il DLSS attivo, o Metro Exodus Enhanced, che arriva a 56 FPS ma con rallentamenti visibili durante la partita. Cyberpunk 2077, con la sua implementazione estremamente avanzata del ray tracing e l’ambientazione fisiologicamente molto impegnativa, può scendere anche sotto i 10 FPS – e alcune opzioni, come il full path tracing, non si attivano nemmeno (non c’è abbastanza VRAM).
In generale l’RPG di CDPR non arriva a 60 FPS con nessuno dei preset ray tracing integrati a meno di fare compromessi sulla qualità del DLSS, richiedendo la modalità Auto. Shadow of the Tomb Raider è l’unico altro gioco oltre a RDR2 a non implementare alcuna forma di ray tracing, ma è chiaramente meno complesso e impegnativo del titolo di Rockstar, e riesce infatti a spingersi verso frame rate estremamente elevati.
Dal punto di vista dei benchmark sintetici, questo Beast ha totalizzato un punteggio estremamente elevato in PCMark 10 e 3DMark, sia nel test Time Spy sia in quello Port Royal che si concentra sul ray tracing. Come da aspettative i test su CrystalDiskMark dei due SSD, che ricordiamo sono perfettamente identici tra loro.
Come possiamo vedere dai grafici, il sistema di dissipazione del calore si rivela piuttosto efficiente, anche se non esattamente allo stesso livello dell’ASUS ROG Strix Scar 18 con la stessa CPU. Nello stress test solo CPU dell’Erazer il Core i9-14900HX si attesta su frequenze e consumi leggermente più bassi (rispettivamente 3,5 GHz contro 3,6~3,7 e 120~130 Q W contro 140~160). Lo stress test CPU+GPU vede il processore mantenere invece frequenze un pochino più alte; al tempo stesso alla GPU è concesso di mantenersi su temperature un bel po’ più alte (circa 85 contro circa 75). Si nota anche una maggior consistenza del clock della GPU stessa, ma del resto bisogna tenere presente che la RTX 4070 è decisamente meno impegnativa da gestire.
In ogni caso, è stato particolarmente sorprendente osservare nell’uso che tutta la parte sopra del laptop rimane sostanzialmente fredda, alla peggio appena tiepida nelle aree più cruciali, diciamo vicino al monitor e nella parte più alta della tastiera. Inevitabilmente, le due ventole possono diventare piuttosto rumorose: fortunatamente non è un suono fastidioso, per troppo acuto o sibilante, ma c’è. Mentre si gioca le ventole comunque non sono inchiodate al 100%, anche se sono sempre attive. In caso di carichi di lavoro più contenuti, esempio office e navigazione Web, le ventole sono o completamente spente o appena percepibili anche in ambienti molto silenziosi.
Nel complesso possiamo dire che questo è un laptop per giocare in modo soddisfacente, ovvero ad almeno 60 FPS stabili e a temperature percepite accettabili, in 1440p con dettagli alti a praticamente tutti i migliori giochi usciti di recente; il DLSS e il supporto alla Frame Generation garantiscono una marcia in più, ma occhio a salire di risoluzione – la VRAM ammonta a soli 8 GB, quindi se volete connettere un monitor esterno è meglio evitare il 4K.
DISPLAY
È uno degli aspetti più riusciti del portatile: si tratta di un bell’IPS LCD con ottimi angoli di visione, una fedeltà cromatica sorprendente e un bel rivestimento opaco antiriflesso. La luminosità non raggiunge vette esagerate ma è più che sufficiente per l’uso in esterna controsole. Il refresh si spinge fino a 240 Hz, livello più che ragionevole per il gaming competitivo e un vero balzo in avanti nell’esperienza d’uso quotidiano, e c’è il supporto alla tecnologia G-SYNC. La retroilluminazione è molto precisa e uniforme, e non ci sono fenomeni di backlight bleeding. Chiaramente il contrasto non è ai livelli di un OLED, ma è tutto sommato accettabile.
AUTONOMIA
Inutile girarci tanto attorno: è molto scarsa, ed è inevitabile. Il Core i9-14900HX decisamente non è fatto per completare un’intera giornata lavorativa senza mai un rabbocco – e un display da 17” e fino a 240 Hz di refresh di certo non dà una mano. Colpo di grazia la batteria da “soli” 60 Wh, laddove il Beast X40 “full” con RTX 4090 impiega una 99 Wh.
In modalità bilanciata, selezione GPU integrata, luminosità al 75% circa e refresh massimo, la carica residua era al 5% dopo due ore scarse di lavoro “office” – sostanzialmente Chrome con n-mila schede aperte, qualche video in streaming e un po’ di fotoritocco molto leggero. Facendo un po’ più di attenzione, quindi usando la modalità efficienza di Windows, diminuendo la luminosità intorno alla metà e limitando il refresh a 60 Hz è stato possibile raggiungere quasi le quattro ore che ci portano al “giro di boa” della pausa pranzo. Ma quasi.
Naturalmente nel gaming (max prestazioni, 240 Hz, GPU discreta) l’autonomia precipita ulteriormente: la sessione di Forza Motorsport più proficua in assoluto prima che il PC alzasse bandiera bianca è durata 51 minuti. Se non altro, la ricarica è molto rapida; l’alimentatore originale è inoltre in grado di fornire sufficiente energia per tenere attivo il laptop anche nelle sessioni di gioco più intense.
CONCLUSIONI
Possiamo dire che, come molti dei portatili Medion, questo Erazer Beast X40e centra in pieno i fondamentali e taglia quanto più possibile sui dettagli. È una scelta che può avere senso se si guarda il cartellino del prezzo, e qui le cose si fanno un po’ complicate- Il laptop è al momento in vendita presso pochissimi rivenditori: Medion ci aveva indicato una disponibilità italiana per il mese di aprile, ma a maggio inoltrato abbiamo solo un riferimento sul sito ufficiale tedesco. Si parla di 2.699,95€ di listino; è difficile fare paragoni diretti, primo perché non abbiamo riscontri definitivi italiani, secondo perché la combinazione di CPU e GPU è per certi versi insolita.
L’ASUS ROG Strix da 18″ configurato così ha un prezzo di listino di 2.799€, e si trova già a due o tre centinaia di euro in meno. In queste circostanze è difficile preferire Medion, anche solo per l’esperienza software un po’ più rifinita in casa ASUS. Insomma, è lecito assumere che sarà una buona occasione tra qualche mese, quando le disponibilità si saranno assestate e si vedranno i primi ribassi.