
E’ stato un 2020 decisamente interessante per Motorola che ha rinnovato e ampliato la sua gamma di smartphone andando a coprire praticamente tutte le fasce di mercato e lasciando per ultimo quello che ancora resta nell’immaginario di molti lo smartphone ideale, quel Moto G che una volta non aveva praticamente rivali per quanto riguarda il rapporto tra prestazioni e prezzo. Ma i tempi sono cambiati e la concorrenza è diventata ormai tanta.
Il Moto G oggi è un prodotto diverso, grande e abbastanza pesante: 212 grammi ed uno spessore di quasi un centimetro giustificati comunque in parte da una capiente batteria da 5000mAh. Il Moto G è anche 5G ma a differenza dello Snapdragon 765 utilizzato nella sua variante Plus (molto simile), arrivata sei mesi fa, ha il nuovo processore Snapdragon 750G annunciato lo scorso settembre.
Il prezzo di listino è abbastanza importante, 369 euro che sono sicuramente coerenti con le sue caratteristiche ma che non gli rendono assolutamente la vita facile in una fascia di mercato molto competitiva dove ormai si trovano anche device di fascia superiore. Ovviamente, occorrerà attendere qualche settimana per vedere anche il suo “street price” iniziare a scendere verso cifre che potrebbero renderlo molto più appetibile.
MATERIALI E DISPLAY
Moto G 5G ha un design piacevole ma un po’ anonimo. La scocca è realizzata in plastica cosi come il retro lucido che si riempie di impronte con una facilità estrema. Personalmente avrei preferito una finitura opaca. Motorola ha comunque giocato sulla texture della parte posteriore per renderla più interessante. La colorazione Volcanic Gray che ho provato è essenzialmente un viola scuro con una sottilissima trama tipo fibra di carbonio, estesa anche al modulo fotografico, che mostra delle variazioni cromatiche a seconda di come viene inclinato. Nel logo Motorola è integrato un veloce ed affidabile sensore per il riconoscimento delle impronte.
La parte anteriore ha un design che potrei definire “abbastanza convenzionale” con un ampio display, cornici non particolarmente sottili e un foro che ospita la fotocamera da 16MP. Lateralmente, il tasto di accensione, i tasti del volume e un tasto per accedere direttamente all’Assistente Google. Moto G 5G ha certificazione IP52, non il massimo ma sufficiente per proteggerlo da schizzi d’acqua.
L’ergonomia non è assolutamente il suo punto di forza. La combo “dimensioni + peso + retro in plastica lucida” non lo rende proprio facile da utilizzare con una sola mano ma in confezione c’è comunque una cover in silicone trasparente che permette di aumentarne l’aderenza alla mano.
Moto G 5G ha un display da 6.67 pollici in rapporto 20:9. Si tratta di un pannello LTPS con risoluzione FHD+ da 2400×1080 pixel, supporto all’HDR10 ed una frequenza di aggiornamento di 60Hz. Nonostante siano ormai gli AMOLED a dominare la scena, un IPS, se di buona qualità come questo usato da Motorola, riesce ancora ad offrire delle ottime soddisfazioni. In particolare, ho trovato i colori vivaci (impostando “intenso” nelle impostazioni), un contrasto decente ed ampi angoli di visione. Buona anche la visibilità all’aperto facilitata da un rapido ed efficace sensore di luminosità.
PRESTAZIONI
Moto G 5G è praticamente il primo smartphone ad utilizzare lo Snapdragon 750G, evoluzione diretta dello Snapdragon 730G, rispetto al quale è in grado di offrire prestazioni superiori del 20% in ambito CPU e del 10% per quanto riguarda la GPU. Realizzato con un processo produttivo a 8nm, lo Snapdragon 750G è un octa core Kryo 570 (quindi su base Cortex-A77), con 2 core ad alta potenza a 2,2GHz e 6 a basso consumo, mentre il processore grafico è una Adreno 619 supportato, in questo caso, da 6GB di memoria RAM.
I benchmark restituiscono punteggi di poco superiori a quelli ottenuti da Moto G 5G Plus e dal suo Snapdragon 765G. In generale, le prestazioni sono assolutamente soddisfacenti. Moto G 5G si comporta benissimo in tutte le attività, dalla semplice navigazione, allo streaming, all’utilizzo di giochi impegnativi dal punto di vista grafico che richiedono molte più risorse.
A rendere tutto più fluido e piacevole da utilizzare c’è sicuramente l’interfaccia utente che Motorola da anni lascia volutamente “stock”, senza inutili appesantimenti, andando solo ad aggiungere qualche funzionalità. Tramite l’app Moto possiamo personalizzare colori, caratteri e forme delle icone oltre al layout delle homescreen. Non mancano tutte le classiche gesture di navigazione e Gametime che consente di avere accesso ad una serie di strumenti utili durante il gaming. Rinnovata anche l’app per la gestione della fotocamera che offre ora un’interfaccia più semplice e ordinata.
Il Moto G 5G è basato (ancora) su Android 10 con patch di sicurezza che, ad oggi, sono (ancora) relative a novembre 2020. Ecco, questo è un aspetto che mi fa storcere il naso. Soprattutto da un brand che sceglie di utilizzare il sistema operativo di Google senza particolari personalizzazioni mi aspetterei aggiornamenti più rapidi e patch di sicurezza rilasciate regolarmente ogni mese (vedi ad esempio Samsung).
Tornando al processore, altro punto di forza è il modem Snapdragon X52 che garantisce l’accesso al 5G sia tramite le frequenze sub 6GHz, sia tramite le onde millimetriche, il tutto in modalità SA e NSA sino a 3,7Gbps. Insomma, si tratta a tutti gli effetti di un vero supporto 5G, un qualcosa di assolutamente non scontato, specialmente se prendiamo in considerazione il posizionamento del SoC.
Purtroppo, se da un lato gli smartphone diventano sempre più completi per quanto riguarda il 5G, dall’altro le reti ancora si fanno attendere ed anche abitando a Roma ho dovuto provare questo Moto G 5G praticamente solo in 4G+, anche se con molta soddisfazione. La ricezione è sempre stata ottima così come la qualità audio tramite la capsula auricolare, corposa e con un volume elevato.
Ci sono due slot per SIM card ma uno va purtroppo sacrificato se vogliamo espandere i veloci 128GB di storage di tipo UFS 2.1. A completare la connettività abbiamo il Wi-Fi 802.11ac dual band, il Bluetooth 5.1, NFC e un ricevitore GPS assistito con GLONASS e Galileo.
Moto G 5G ha un solo speaker di sistema mono sulla parte inferiore, accanto alla porta Type-C 2.0 ed al sempre apprezzabile jack audio da 3.5mm (in confezione ci sono anche degli auricolari). La qualità audio è abbastanza buona e tramite un’apposita app “effetti audio” possiamo scegliere di enfatizzare tonalità alte e basse con delle curve di equalizzazione preimpostate.
AUTONOMIA
Come detto in apertura, Moto G 5G ha una capiente batteria da 5000mAh con supporto alla ricarica a 20W (con caricatore in dotazione) non proprio rapida se consideriamo il fatto che molti competitor diretti offrono ormai ricariche anche a 65W. Per una carica completa occorrono comunque circa un’ora e mezza.
L’autonomia su questo smartphone non è assolutamente un problema. Con un utilizzo non particolarmente stressante si riescono a raggiungere un paio di giorni pieni senza molte difficoltà. Personalmente, facendone un uso abbastanza stressante, sono arrivato a circa 7 ore di display attivo su 16 ore di utilizzo. Il tutto, ovviamente, considerando il fatto che sono stato per lo più sotto copertura 4G. Sicuramente bisognerà tener conto di un consumo maggiore usandolo anche in 5G.
SCHEDA TECNICA
- SoC: Qualcomm Snapdragon 750G 5G
- CPU Kryo 570, octa-core, sino a 2,2GHz
- GPU Adreno 619
- Display: 6,7″ FHD+ Max Vision (2400×1080), 394ppi, formato 20:9, certificazione HDR10
- Memoria:
- 6GB di RAM
- Archiviazione: 128GB UFS 2.1 espandibile fino a 1TB
- Fotocamera:
- Posteriore quadrupla:
- 48MP ottica con apertura f/1.7
- 8MP, dimensione dei pixel 1,12µm, ottica ultra grandangolare, angolo di visione di 118°, apertura f/2.2
- 2MP, dimensione dei pixel 1,12µm, ottica macro, fuoco fisso 4 cm, apertura f/2.4
- 2MP, dimensione dei pixel 1,75µm, rilevamento della profondità di campo
- Anteriore:
- 16MP, dimensione dei pixel 1µm, ottica con apertura f/2.2
- Posteriore quadrupla:
- Connettività: dual SIM, 4G+, 5G Sub6G, WiFi, NFC, trasmettitore IR, USB Type-C 2,0, BT 5.1
- Sicurezza: sensore di impronte laterale, riconoscimento del volto
- Sensori: prossimità, accelerometro, ambiente, Giroscopio, e-Compass
- Audio: singolo altoparlante
- Batteria: 5.000 mAh, supporto alla ricarica a 20W
- Dimensioni e peso:
- 166,1 x 76,1 x 9,9mm
- 212 grammi
- Altro: Certificazione IP52, scocca in policarbonato
- Colorazioni: Volcanic Grey, Froasted Silver
FOTO E VIDEO
L’app per la gestione della fotocamera è personalizzata da Motorola ed offre un’interfaccia ulteriormente ordinata e semplificata con una serie di funzioni e modalità di scatto che possono essere facilmente raggiunte. C’è praticamente di tutto: scatto notturno, scatto automatico con sorriso, composizione intelligente, modalità manuale, ritratto, colore campione, cinemagrafia e panorama. Non manca la possibilità di salvare in RAW oltre a Google Lens. Per i video, che possono avere una risoluzione massima 4K a 30fps, possiamo anche scegliere il formato HEVC più efficiente oppure il classico H.264/AVC.
In condizioni di illuminazione ottimale, il Moto G 5G riesce a cattura delle buone foto con con colori naturali ed un notevole dettaglio, grazie anche al pixel-binning, che tende un po’ a peggiorare nelle zone d’ombra. La gamma dinamica non è eccezionale, ma sicuramente soddisfacente.
Il dettagli tendono a diminuire man mano che anche le condizioni di illuminazione ambientale peggiorano. In questo caso l’algoritmo, cercando di ridurre il rumore, tende ad aumentare leggermente i colori per mantenere un tono più contrastato. La modalità notturna riesce a catturare scatti con una buona gestione sia dell’esposizione che dei colori ma la riduzione ancora più aggressiva del rumore fa perdere ulteriormente dettagli. Anche senza attivarla, le foto al buio riescono ad essere tutto sommato accettabili con questo sensore. Male invece lo zoom digitale che tende a creare un effetto “cartoon” ma mano che aumenta (ultime due foto in galleria).
Discorso diverso per la fotocamera ultra grandangolare che non offre il dettaglio della fotocamera principale ma permette comunque di ottenere delle foto con un’ampia prospettiva, prive di particolari distorsioni del soggetto. Con questo sensore manca la modalità notturna ma in generale, quando le condizioni di illuminazione ambientale sono scarse, è decisamente meglio non utilizzarla affidandosi unicamente alla fotocamere principale.
Il sensore macro da 2 megapixel è da utilizzare solo in rari casi, quando ne abbiamo proprio la necessità. Avendo una buona illuminazione, tuttavia, si possono ottenere degli scatti ravvicinati abbastanza decenti.
Le foto in modalità ritratto riescono ad ottenere una buona separazione del soggetto ma aumentano leggermente la saturazione e tendono a sovraesporre lo sfondo. Decisamente scenografiche le modalità “artistiche” che probabilmente non utilizzeremo mai (ultime due foto nella galleria precedente).
Di buona qualità, infine, i selfie scattati tramite la fotocamera frontale da 16 megapixel che offrono un buon contrasto e colori ben bilanciati. In questo caso, la fotocamera riesce a gestire meglio l’esposizione dello sfondo e il bilanciamento del bianco. La modalità ritratto offre una buona separazione del soggetto ed una decente sfocatura dello sfondo. La qualità è decisamente bassa in condizioni di scarsa illuminazione.
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I video hanno una risoluzione massima 4K a 30fps con una buona stabilizzazione digitale (EIS) e una rapida messa a fuoco. Tramite impostazioni possiamo scegliere anche una risoluzione FHD a 60fps anche a schermo intero. Tramite fotocamera anteriore i video hanno una buona qualità ma sono decisamente poco stabilizzati.
CONCLUSIONI
Il Moto G 5G tutto sommato mi è piaciuto. Non è molto comodo ma è comunque piacevole da utilizzare e questo lo trovo importante specialmente se si ha bisogno di uno smartphone che sia potente e che duri davvero tanto. Ecco, l’autonomia e le prestazioni secondo me sono i motivi principali per sceglierlo sapendo che si riusciranno a fare anche delle foto decenti e si riusciranno a vedere piacevolmente dei contenuti multimediali su un buon display da 6.7 pollici. Proprio il display, tuttavia, potrebbe essere un punto a sfavore dato che a questi prezzi ormai si trovano facilmente anche AMOLED con refresh rate da 90Hz. Questo aspetto lo aggiungo ad un prezzo di listino che al momento lo penalizza, sia rispetto a quanto offre già il mercato, sia rispetto allo stesso Moto G 5G Plus che alla fine non è poi così diverso ed è probabilmente, nel frattempo, quello che sceglierei tra i due.