Ormai da diversi anni MSI è una delle aziende più attive quando si parla di prodotti dedicati ai videogiocatori; e anche se nell’ultimo periodo ha iniziato a differenziare la sua lineup inserendo soluzioni che strizzano l’occhio a categorie come i creators e i professionisti, spesso con buoni risultati come per la serie Prestige, il focus è sempre e comunque legato al mondo del gaming. Tra i dispositivi che preferisco all’interno di questa categoria ci sono sicuramente i membri della famiglia Stealth. Si tratta infatti di una serie di prodotti che abbinano alla potenza di calcolo tipica dei portatili da gaming un design insolitamente sobrio e delle dimensioni accettabili.
E così, anche quest’anno, quando ho visto per la prima volta il GS66 a Las Vegas in occasione del CES è stato amore a prima vista. A stupirmi stavolta è stata la presenza di una batteria da ben 99.9 Wh che, unita alle nuove piattaforme Intel Core H di decima generazione, mi hanno fatto sperare da subito in una buona autonomia senza rinunciare a prestazioni interessanti. Le mie speranze si sono rivelate vane oppure no? Continuate a leggere per scoprirlo.
SOMMARIO
DESIGN ANCORA PIÚ SOBRIO DEL SOLITO
Come dicevo poco fa nell’introduzione, uno degli aspetti che apprezzo maggiormente di questa serie di notebook è il fatto di avere tra le mani un prodotto che riesce a garantirmi tutta la potenza di calcolo di cui ho bisogno senza dare nell’occhio e senza dover prenotare una visita dall’osteopata ogni volta che cammino per più di 10 minuti con il notebook nello zaino. MSI GS66 Stealth è tutto questo, pur con qualche millimetro e qualche grammo in più rispetto al modello dello scorso anno.
È un grosso problema? Direi proprio di no. Anche a seguito di questa revisione, infatti, il prodotto è spesso soltanto 19.8 mm e pesa 2.1 Kg. Se considerate la scocca quasi totalmente in alluminio e la batteria da 99.9Wh, oltre ad un hardware importante da raffreddare, direi che il lavoro fatto dagli ingegneri è comunque lodevole.
Il tutto è reso ancora più snello dalla colorazione total black della scocca, che in questo modello 2020 perde anche quei pochi accenti dorati che evidenziavano alcuni dettagli nella versione precedente. Così mimetizzato, riesco quasi a digerire anche il logo con il dragone, del quale resto comunque un convinto detrattore: a mio parere, necessiterebbe di un restyling in chiave più moderna.
Resta comunque una soluzione che non sfigura se posizionata sulla scrivania di un ufficio, anzi: come detto nel video, riesce a passare inosservato quasi quanto l’omonimo aereo progettato appositamente per non essere individuato dai radar. Tutte caratteristiche che personalmente apprezzo moltissimo; se invece preferite un design più aggressivo e LED RGB ovunque, dovrete sicuramente guardare altrove.
Detto ciò la costruzione è solida, la cerniera offre la giusta resistenza, il pannello si apre anche con una sola mano e non flette eccessivamente. Il poggiapolsi è rigido ma non molto ampio perché il touchpad ha una forma particolarmente allungata e occupa gran parte dello spazio a disposizione. Il rivestimento in vetro di quest’ultimo permette alle dita di scorrere bene e di essere precisi nel puntamento. Le gesture multi-touch sono sempre riconosciute senza problemi grazie al supporto ai driver Microsoft Precision.
Come il poggiapolsi, anche il piano della tastiera è solido; i tasti sono di dimensioni standard, hanno una buona spaziatura e sono retroilluminati singolarmente. Tramite il software apposito (Steel Series Engine 3) possiamo quindi personalizzare i colori a piacimento e creare diversi layout a seconda delle necessità.
La collaborazione con Steel Series ha portato MSI a realizzare una tastiera molto buona sia per giocare che per scrivere: i tasti si premono con la giusta forza ma il click e il feedback permettono di capire esattamente quando il tasto sia stato effettivamente attivato. L’unico difetto che mi sento di evidenziare è la posizione del tasto accensione, sistemato di fianco al Canc: attenti a non premerlo accidentalmente.
La dotazione di porte è assolutamente soddisfacente e include una HDMI standard, 3 USB Tipo A, due Tipo C di cui una con power delivery e supporto Thunderbolt, jack audio combo e un connettore 2.5 Gigabit Ethernet. L’unica assenza che si è fatta sentire è quella di un lettore di schede di memoria, ma non è un problema irrisolvibile.
Chiudo questa parte con due piccole critiche. La prima riguarda gli speaker, che sono stati posizionati rivolti verso il basso con le griglie per l’uscita del suono sistemate in posizione opposta. Il risultato è un audio di qualità discreta ma caratterizzato da un volume decisamente sottotono. La seconda è invece inerente ai microfoni che, forse per un collocamento poco felice, soffrono un pochino quando le ventole girano ad alti regimi. Tutto si risolve comunque con un bel paio di cuffie, che comunque non dovrebbe mai mancare sulla scrivania di un gamer.
UN BUON DISPLAY A 240Hz
Il nuovo GS66 Stealth offre molta scelta in termini di configurazioni per quanto riguarda il display. Il modello che ho provato è dotato di un IPS FullHD da 15,6″ di diagonale con refresh rate di 240Hz, ma lo stesso prodotto è disponibile anche con pannello UHD a 60Hz, o ancora FHD a 300Hz. Tra le tre possibilità quella testata è probabilmente la più sensata: considerata la potenza delle GPU mobile i 300Hz sono attualmente inutili, e il 4K porterebbe solamente a prestazioni inferiori in gaming.
Detto questo siamo di fronte ad un buon pannello anche dal punto di vista tecnico. La nostra consueta misurazione con colorimetro e software Calman mostra una luminosità massima superiore alle 300 cd/mq con un rapporto di contrasto di circa 1500:1 che permette di utilizzare il notebook anche in ambienti molto luminosi senza troppi problemi.
Buona anche la precisione nella riproduzione dei colori: MSI ci ha spesso abituato a notebook con display calibrati in fabbrica in maniera abbastanza accurata e anche qui non sono stati da meno. Il pannello garantisce infatti una copertura praticamente completa dello spazio colore sRGB e una buona precisione nella riproduzione dei colori. Parliamo infatti di Delta E medi abbastanza contenuti sia per la scala di grigi (4,6) che per i colori (2,7).
PRESTAZIONI OK! MA OCCHIO ALLE TEMPERATURE
Ed eccoci a parlare di hardware e di potenza di calcolo: trattandosi di un notebook da gaming non potevamo che aspettarci una scheda tecnica di tutto rispetto e le nostre aspettative non sono state disattese. Dentro a questo GS66 Stealth troviamo infatti una CPU Intel Core i7 10750H dotata di 6 core e 12 thread, accompagnata da 16 GB di RAM DDR4, purtroppo soltanto a 2666MHz, e da un SSD NVMe Samsung da 1 TB con ottime velocità di lettura e scrittura. Non manca ovviamente una scheda grafica discreta e nello specifico parliamo di una RTX 2070 Max-Q di NVIDIA.
SCHEDA TECNICA MSI GS66 Stealth:
- Display: IPS 15,6 pollici FullHD (1920×1080 px) 240Hz / LQ156M1JW03
- CPU: Intel Core i7-10750H
- GPU: NVIDIA GeForce RTX 2070 Max-Q
- RAM: 16 GB DDR4 2666MHz
- Storage: SSD NVMe PCIe 1TB – Samsung MZVLB1T0HALR
- Connettività:WiFi 6 (Intel AX1650i), Bluetooth 5.1, Killer Gb LAN
- Porte: 1x Type-C (USB3.2 Gen2 / DP / Thunderbolt™3) con PD, 1x Type-C USB3.2 Gen2, 3x Type-A USB3.2 Gen2
1x RJ45, 1x HDMI, 1x Jack audio combo - Batteria: 99,9 Wh
- Dimensioni: 358.3 x 248 x 18.3-19.8 mm
- Peso: 2,1 Kg
Aprendo la scocca non possiamo non notare l’imponente raffreddamento attivo caratterizzato da ben tre ventole che hanno il compito di raffreddare i quattro radiatori che circondano la scheda madre. Da questi partono 5 heatpipe che collegano CPU e GPU al sistema di dissipazione. Il raffreddamento dei due chip è comunque gestito separatamente e questo porta alcuni vantaggi di cui vi parlo tra poco. L’altra buona notizia è che RAM e memorie non sono saldate sulla scheda madre; un dettaglio che ci permette eventualmente di sostituirle successivamente all’acquisto.
Come di consueto abbiamo svolto il nostro stress test caricando al 100% la CPU per una decina di minuti, inserendo poi successivamente nell’equazione anche la GPU. GS66 Stealth si è comportato bene, soprattutto per quanto riguarda le frequenze che si riescono a raggiungere e mantenere sui 6 core. Ovviamente la scocca così sottile e gli spazi ristretti costringono a scendere a qualche compromesso, e in questo caso a risentirne sono le temperature interne.
Lo stress test della sola CPU mostra, dopo il classico picco iniziale, una frequenza media di 3 GHz che viene mantenuta senza troppi problemi per tutti gli oltre 10 minuti di durata. Come dicevamo le temperature sulla CPU salgono parecchio, arrivando anche a sfiorare i 100 gradi con una media di 94.
Per ottenere questi risultati il TDP sale in queste occasioni fino a 65W ed è quindi normale che le temperature raggiungano certi livelli. Nelle situazioni in cui non è richiesto tutto questo sforzo e tutta questa energia il TDP si abbassa notevolmente e come naturale conseguenza anche le temperature non vanno mai oltre i 55-60 gradi. All’esterno poi, sulla tastiera, non si superano mai i 40° e si riesce sempre a tenere le dita in posizione senza noie.
Parlavamo prima positivamente di gestione separata del raffreddamento e infatti, inserendo il carico sulla GPU all’interno del processo di stress test, le prestazioni della CPU non calano e le temperature restano pressoché invariate. La RTX 2070 Max Q che troviamo qui dentro non è la soluzione top di gamma per quanto riguarda le GPU Mobile NVIDIA, ma resta comunque un buon compromesso che ci permette di giocare in fullHD con dettaglio alto, anche ai titoli più recenti, mantenendo un framerate superiore ai fatidici 60 fps.
Con titoli più “comodi”, come Overwatch o Fortnite, si superano tranquillamente i 100 fps anche al massimo della qualità, permettendoci di sfruttare in parte la frequenza di aggiornamento elevata del display.
Dato il livello prestazionale che è possibile raggiungere con questo notebook, non si avranno ovviamente problemi nemmeno nella gestione di un montaggio video in 4K. Se utilizzate poi un software in grado di sfruttare l’accelerazione grafica della GPU noterete un miglioramento netto nella velocità del rendering e nell’applicazione di tutti gli effetti che comportano un grosso carico di lavoro in termini di potenza grafica, come ad esempio la stabilizzazione.
Due parole infine sul software Dragon Center che sicuramente conoscerete se avete avuto a che fare in passato con prodotti gaming MSI: si tratta di un classico software di gestione che vi permette di modificare con pochi click le modalità d’utilizzo e di assegnare ad una determinata applicazione quella più adatta alle risorse che la stessa richiede. Per i giochi, ad esempio, utilizzerete la modalità a massime prestazioni, mentre per il lavoro quotidiano vi basterà probabilmente un preset meno dispendioso.
Per quanto riguarda il supporto Linux, invece, una Live di Ubuntu da USB si avvia senza alcun problema e sin dalla prima accensione riconosce tutto l’hardware in maniera corretta. WiFi e Bluetooth funzionano senza problemi e la maggior parte degli shortcut fanno il loro dovere senza dover essere rimappati manualmente.
BUONA AUTONOMIA CONSIDERANDO IL TARGET
Come ribadito in apertura, la caratteristica che mi ha maggiormente stupito quando ho letto per la prima volta la scheda tecnica di questo notebook è stata da subito la capacità della batteria. 99.9 Wh: è il massimo consentito dalla TSA per poter trasportare il portatile a bordo di un aereo, ma anche se non lo fosse si tratterebbe comunque di una capacità invidiabile, che solo pochissime altre soluzioni sul mercato possono vantare.
I consumi non sono contenutissimi e non potrebbero nemmeno esserlo, considerando l’hardware. Nonostante ciò, proprio grazie alla batteria cosi capiente, si riescono a raggiungere le 6 ore e mezza di utilizzo lavorativo standard sotto rete WiFi: un risultato che, considerando la categoria del prodotto e le sue specifiche è da considerarsi comunque buono. Se poi scendiamo ulteriormente con le pretese e usiamo il notebook per guardare video in streaming con l’app Netflix si raggiungono senza troppi problemi le 8 ore di uso continuativo.
AUTONOMIA MSI GS66 STEALTH
Consumo orario | Autonomia | |
Lavoro Internet giornaliero in Wi-Fi | -15.6% | 6.4 ore |
Netflix HD su app Metro | -12.3% | 8.1 ore |
Rendering Premiere Pro / Giochi | -62,5% | 1.6 ore |
Draining in standby (Connected Standby On) | -0.1% | 41 giorni |
Luminosità schermo al 50%, audio al 50%. Modalità energetica “Batteria Migliorata”.
Ovviamente, al contrario, aumentando il carico durante una sessione di gioco si ottiene il risultato opposto e il PC si spegne dopo poco più di un’ora e mezza di utilizzo. Il caricatore in confezione da 230W è abbastanza ingombrante e pesante, ma riesce a caricare completamente il GS66 Stealth in circa due ore.
CONSIDERAZIONI FINALI
Lo Stealth di MSI resta ancora il mio notebook da gaming preferito? Nel complesso direi di sì. Ho provato di recente alcune soluzioni che per ottimizzazione e prestazioni sono in alcuni casi anche migliori, ma la sobrietà e il fatto di avere comunque un notebook da gaming con display da 15 pollici in meno di 2 cm di spessore e 2 Kg di peso per me fanno ancora la differenza.
Rispetto al modello precedente poi, la messa a punto di questo GS66 porta ad avere un notebook complessivamente più stabile e affidabile, risolvendo buona parte dei problemi segnalati dagli utenti.
Certo non parliamo di un notebook economico: la configurazione da me provata è attualmente disponibile ad un prezzo di listino di 2399 euro. Una cifra indubbiamente alta e che pochi possono spendere a cuor leggero, ma che non mi sento di definire esagerata. A parità di ingombri e prestazioni, infatti, la concorrenza offre comunque soluzioni a prezzi molto simili. Ecco, magari non lo comprerei subito ad occhi chiusi, ma sappiamo che lo street price potrebbe presto renderlo più allettante.
PRO E CONTRO
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