Quando si parla di notebook per la produttività, l’attenzione si concentra spesso su criteri molto concreti: prestazioni affidabili, costruzione solida, buon bilanciamento tra portabilità e comfort d’uso. In questo contesto, MSI ha costruito negli anni una linea di prodotti, la serie Modern, pensata espressamente per rispondere a queste esigenze senza cadere nella tentazione del superfluo. Con il nuovo MSI Modern 15 H AI, l’azienda taiwanese compie un ulteriore passo in questa direzione, proponendo una macchina che fa della concretezza la sua filosofia, ma che allo stesso tempo cerca di distinguersi con una piattaforma hardware aggiornata e l’integrazione di alcune funzioni “AI-powered” che vanno oltre il semplice marketing.
Non è un dispositivo rivoluzionario né vuole esserlo: l’obiettivo qui è fornire una soluzione solida, equilibrata e versatile, capace di accompagnare lo studente, il professionista in mobilità o l’utente domestico evoluto nella gestione delle attività quotidiane, il tutto senza rinunciare a un look sobrio e a una dotazione tecnica generosa per la fascia di prezzo. Ma sarà davvero così efficace nella pratica quotidiana? È un notebook che riesce a mantenere le promesse anche quando si esce dai compiti più semplici? Ve lo racconto nelle prossime righe.
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DESIGN E COSTRUZIONE
Fin dal primo contatto questo notebook trasmette una chiara sensazione di solidità. Non stiamo parlando di un portatile che punta su materiali premium o su soluzioni stilistiche particolarmente ricercate, ma piuttosto di un dispositivo che mette la funzionalità al centro del progetto. La costruzione è in plastica, sì, ma si percepisce subito che non si tratta di una plastica economica: l’assemblaggio è preciso, le superfici sono ben rifinite e non ci sono scricchiolii né flessioni anomale, nemmeno applicando una certa pressione al centro della tastiera o alla base dello chassis.
La finitura è opaca, con un effetto soft-touch sobrio ed elegante che, tuttavia, trattiene un po’ troppo le impronte. Il design, in generale, è molto fedele a quello che MSI ci ha già proposto in passato con altri modelli della linea Modern: linee pulite, profilo sottile, nessun elemento decorativo superfluo. È un portatile pensato per ambienti professionali, per chi vuole portarsi dietro uno strumento di lavoro senza attirare troppo l’attenzione.
Le dimensioni sono nella media per un 15,6″, con uno spessore di circa 20 mm e un peso intorno ai 1,9 kg. Non è quindi un ultrabook da portare ovunque senza accorgersene, ma rimane sufficientemente compatto per entrare in una borsa o uno zaino senza troppo ingombro. È il classico portatile che si adatta bene a chi si sposta per lavoro, meno a chi lavora spostandosi.
Un elemento distintivo è la cerniera del display che permette un’apertura fino a 180 gradi: una caratteristica molto utile in ambito collaborativo, perché consente di posizionare il notebook completamente piatto sul tavolo e, grazie alla funzione integrata nel tasto F12, ribaltare l’immagine a video per condividerla con chi si trova di fronte. È una di quelle funzionalità che si apprezzano solo dopo averle provate, e che denotano un’attenzione non banale all’esperienza d’uso concreta.
Un altro aspetto positivo è la certificazione MIL-STD-810H, che garantisce una certa resistenza a urti, vibrazioni e condizioni ambientali sfavorevoli. Non parliamo ovviamente di un dispositivo rugged, ma sapere che è stato sottoposto a test militari per la durabilità è un segnale positivo per chi cerca affidabilità nel tempo.
TASTIERA E TRACKPAD
Ma in un portatile orientato alla produttività l’esperienza di digitazione gioca un ruolo cruciale. MSI, in questo caso, sceglie un approccio piuttosto classico, ma efficace: la tastiera è di tipo a isola, con tasti ben spaziati, retroilluminazione su tre livelli e un tastierino numerico dedicato. Quest’ultimo è un plus per chi lavora con numeri, fogli di calcolo o software gestionali, ma comporta anche un piccolo compromesso ergonomico: per farlo entrare in uno chassis da 15,6″, la tastiera principale risulta leggermente decentrata rispetto allo schermo. Nulla di drammatico, ma se provenite da un portatile privo di tastierino numerico, potrebbe volerci un po’ di tempo per abituarsi.
I tasti hanno una corsa di 1,5 mm, sufficiente a garantire una buona precisione nella scrittura, ma la risposta alla pressione è piuttosto morbida. Manca un feedback deciso, quel click secco che alcuni utenti, me compreso, prediligono, specie se abituati a tastiere meccaniche o a modelli di fascia più alta. Si tratta comunque di un aspetto molto soggettivo: la maggior parte degli utenti troverà comunque la digitazione fluida, silenziosa e adatta anche a sessioni di scrittura prolungate.
Il trackpad, dal canto suo, non è tra i più grandi della categoria, ma si comporta bene. Il rivestimento superficiale è piacevole al tatto e garantisce uno scorrimento fluido delle dita, mentre la reattività è buona sia nelle operazioni di base che nell’uso delle gesture multitouch di Windows. Certo, viste le dimensioni complessive del notebook, si sarebbe potuto osare un po’ di più, magari sfruttando meglio lo spazio disponibile, ma resta comunque un trackpad affidabile.
La dotazione di porte, infine, è completa: troviamo una USB-C con Power Delivery e DisplayPort, HDMI 2.1 per output 4K, tre USB-A, jack audio da 3,5 mm e un lettore microSD, sempre utile per chi lavora con dispositivi mobili o fotocamere. Se proprio devo essere pignolo avrei gradito una ulteriore USB-C, anche al posto di una delle USB-A; in modo che se l’unica presente fosse occupata dall’alimentazione resterebbe comunque la seconda per collegare eventuali accessori. Sul fronte wireless, invece, non manca nulla: abbiamo Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3 che assicurano buone velocità, stabilità e compatibilità con accessori moderni.
DISPLAY E AUDIO
Il display dell’MSI Modern 15 H AI è uno degli elementi più “onesti” dell’intera macchina. Si posiziona in modo coerente con il target del prodotto, offrendo un’esperienza visiva sufficiente per la maggior parte delle attività lavorative e di intrattenimento leggero, restando però un gradino sotto alla media per qualità complessiva e, soprattutto, luminosità.
Parliamo di un pannello da 15,6 pollici di tipo IPS con risoluzione Full HD (1920×1080), refresh rate standard a 60 Hz e un rapporto d’aspetto 16:9. La finitura opaca è forse la sua caratteristica più apprezzabile: elimina quasi del tutto i riflessi, migliora la leggibilità in ambienti ben illuminati e consente un uso più comodo anche vicino a fonti di luce diretta come finestre o lampade da scrivania. È una caratteristica necessaria soprattutto perché affiancata da una luminanza massima non eccezionale, parliamo di circa 270 nit, un valore che ormai fatichiamo a trovare anche su soluzioni di fascia bassa.
Detto questo, dal punto di vista della qualità dell’immagine, il pannello si difende bene. I colori sono vivaci, ma non saturi in modo artificiale; il contrasto è ok e gli angoli di visione sono ampi, come ci si aspetta da un buon IPS. Certo, non è uno schermo pensato per la creazione di contenuti professionali, questo va detto: manca la copertura colore estesa, non ci sono profili calibrati per la grafica avanzata, né supporto HDR. Ma per lavorare su documenti, navigare, gestire email e guardare video in streaming rimane una soluzione sufficiente.
Le cornici attorno allo schermo non sono tra le più sottili del mercato, soprattutto quella superiore, che ospita la webcam HD, con un pratico shutter per oscurarla quando non la utilizziamo, e i microfoni per le video call. L’insieme potrebbe apparire un po’ datato se confrontato con i portatili borderless più moderni, ma l’aspetto funzionale è ancora una volta privilegiato su quello estetico. Peccato perché sarebbe bastato un bel vetro edge to edge per dare una sensazione molto più premium.
L’audio integrato sorprende positivamente per chiarezza, pur con un volume che definirei sufficiente: i due speaker offrono un suono equilibrato e ben definito, ideale per videochiamate, streaming e contenuti multimediali leggeri. Non ci sono bassi profondi, ma l’esperienza generale è in linea con la media della categoria. Buona anche l’uscita cuffie, pulita e priva di interferenze.
HARDWARE E PRESTAZIONI
Ma se negli aspetti analizzati fino ad ora qualche compromesso è emerso, è sotto la scocca che il Modern 15 H AI inizia a giocare le sue carte migliori. MSI ha deciso di equipaggiare questo portatile con una piattaforma hardware sorprendentemente generosa per la fascia di prezzo a cui si rivolge. La versione da noi analizzata è dotata di un processore Intel Core Ultra 9 285H, una delle proposte più potenti della famiglia Arrow Lake, affiancato da 32 GB di memoria DDR5 e da un SSD PCIe 4.0 da 1 TB. Una configurazione che, per intenderci, fino a poco tempo fa era riservata a macchine di fascia nettamente superiore. Sia la RAM che lo storage sono aggiornabili, ma non abbiamo slot vuoti; il che significa che vanno sostituiti se volete aumentare la capacità di uno o dell’altro.
Il Core Ultra 9 è un chip ibrido a 16 core, con una struttura composta da 6 core Performance, 8 core Efficient e 2 core Low Power, tutti gestiti in modo da offrire un bilanciamento intelligente tra prestazioni e consumi. La piattaforma supporta anche una NPU dedicata da 13 TOPS, pensata per accelerare i carichi AI, e una GPU integrata Intel Arc 140T, che rappresenta uno degli elementi più interessanti dell’architettura di questi Arrow Lake.
Nel quotidiano, tutto questo si traduce in una reattività molto elevata: avvio del sistema rapido, apertura istantanea delle applicazioni, gestione fluida del multitasking anche con molti tab aperti e diversi software in esecuzione contemporanea. È difficile, davvero, mettere in crisi questa configurazione in un contesto d’uso da ufficio, da studio o da creazione di contenuti leggeri. Anche software come Photoshop o Lightroom girano bene, ovviamente entro i limiti di una macchina priva di GPU dedicata.
Parlando proprio di grafica, la Intel Arc 140T integrata rappresenta un notevole passo avanti rispetto alle precedenti soluzioni Iris Xe. Pur non potendosi considerare una scheda per gaming, riesce comunque a gestire titoli anche recenti se si è disposti a scendere a compromessi in termini di dettagli grafici e risoluzione. In test informali, è stato possibile giocare a Black Myth: Wukong con frame rate stabili attorno ai 50-55 fps, mentre Cyberpunk 2077 ha raggiunto e superato i 60 fps utilizzando le impostazioni “Steam Deck” e FSR 3 su qualità. Non male per una macchina che, almeno sulla carta, non è pensata per il gaming.
Un altro aspetto fondamentale è la gestione termica e energetica. In condizioni di utilizzo standard i consumi si attestano intorno ai 10-15W, mentre in idle si scende anche sotto i 5. Ma è andando a schiacciare sull’acceleratore che si vede il reale potenziale della piattaforma. Il TDP è infatti impostato di default a 45W, ma può salire a 55 o 60 a seconda del Power Limit preso in analisi e della modalità d’uso. Addirittura, quando messa sotto torchio, questa è una piattaforma che arriva sfiorare i 100W di picco; a dimostrazione di quanto abbia lavorato bene Intel con questi SoC in termini di scalabilità.
Parlando di temperature si passa dai 35-40 gradi interni dell’utilizzo standard, per cui raramente le ventole si attivano, ai 70-75 (a volte anche 80 e più) dei momenti in cui si richiede uno sforzo maggiore alla piattaforma. Diciamo che sopra i 70 gradi le ventole cominciano a produrre un fruscio insistente; per cui, se pensate di dover tenere questo notebook sotto sforzo a lungo, procuratevi un paio di cuffiette. La buona notizia è che, anche quando all’interno di raggiungono temperature importanti, la scocca lato tastiera si scalda restando entro limiti tollerabili.
Tutto questo rende il Modern 15 H AI una macchina estremamente versatile: perfetta per l’utente che vuole un notebook pronto a tutto, capace di affrontare le esigenze più comuni senza il minimo rallentamento e con una riserva di potenza tale da spingersi anche oltre l’uso standard. Anzi, in alcuni contesti, la configurazione risulta persino sovradimensionata per il target a cui si rivolge, al punto da farmi pensare che una versione con Core Ultra 7, più bilanciata in termini di prestazioni e autonomia, sarebbe potuta essere ancora più adatta al nostro mercato.
SOFTWARE
Nel caso dell’MSI Modern 15 H AI, il comparto software riveste un ruolo più interessante del previsto, soprattutto perché l’etichetta “AI” nel nome potrebbe indurre a pensare a un dispositivo classificabile come Copilot+ PC. Ma non è così. Sebbene sia presente una componente legata all’intelligenza artificiale, è importante chiarire da subito che non si tratta di un Copilot+ PC in senso stretto: la NPU integrata nel SoC Intel Ultra 9 offre infatti un massimo di 13 TOPS, un valore inferiore rispetto ai requisiti minimi imposti da Microsoft per la nuova categoria Copilot+ (che prevede almeno 40 TOPS).
Nonostante ciò, Copilot è comunque presente, integrato a livello di sistema come assistente AI di Windows 11, e si può richiamare facilmente tramite il tasto dedicato. Tuttavia, tutte le sue funzioni vengono gestite via cloud e non localmente, il che significa che l’esperienza d’uso è legata alla qualità della connessione a Internet e non sfrutta appieno l’hardware AI integrato nella macchina.
Il vero valore aggiunto, in questo caso, è rappresentato da MSI AI Engine, il sistema di ottimizzazione sviluppato dall’azienda per sfruttare le capacità computazionali del chip in modo più intelligente. Questo software, spesso silenzioso e nascosto all’utente finale, si occupa di:
- regolare dinamicamente le performance della CPU e della GPU in base al tipo di carico;
- ottimizzare l’autonomia adattando i profili energetici alle abitudini dell’utente;
- migliorare la qualità delle videochiamate intervenendo su audio e video in tempo reale;
- gestire in maniera intelligente i processi in background per mantenere sempre reattivo il sistema.
Si tratta di una suite che lavora in modo discreto, ma concreto, e che non richiede un coinvolgimento diretto da parte dell’utente: niente impostazioni complesse o interfacce sovraccariche, ma un approccio “lascia fare e dimenticatene” che ben si adatta al tipo di pubblico a cui questo notebook è rivolto.
Oltre a questo, MSI include come sempre MSI Center, il classico hub di controllo dove è possibile tenere sott’occhio stato del sistema, aggiornamenti driver, impostazioni di rete, profili di alimentazione, configurazioni delle ventole e molto altro. L’interfaccia è moderna e ben organizzata, pensata per essere intuitiva anche per utenti meno esperti, ma sufficientemente completa per chi vuole avere un po’ più di controllo sulla macchina.
AUTONOMIA
Nel valutare un notebook la durata della batteria è sempre un parametro cruciale. E se è vero che MSI ha puntato molto sulla potenza hardware, è altrettanto vero che ha dovuto necessariamente scendere a compromessi sul fronte energetico. All’interno di questo portatile troviamo infatti una batteria da 53,8 Wh, una capacità che, di per sé, non fa gridare al miracolo, soprattutto considerando che il telaio da 15,6″ avrebbe anche potuto ospitare un modulo più capiente.
Tuttavia, è proprio l’efficienza della piattaforma Arrow Lake a fare la differenza. Il chip Core Ultra 9 285H, realizzato sul nodo produttivo N3B di TSMC, estremamente raffinato, come già detto, beneficia di una struttura ibrida che consente di scalare molto bene i consumi. Questa scalabilità si traduce in un’autonomia concreta che, in scenari d’uso standard, come navigazione web, videoscrittura, email, gestione documenti e un po’ di streaming, si attesta tra le 8 e le 9 ore con una sola carica. Un risultato comunque positivo, soprattutto se si considera l’hardware.
Ovviamente, se si stressa la macchina con attività più pesanti, editing video, rendering o gaming, l’autonomia scende rapidamente sotto le 5 ore, e in scenari particolarmente intensi può esaurirsi anche in meno di tre. È normale, dato il TDP massimo che può raggiungere picchi molto elevati (fino a 100W in turbo boost), ma è bene tenerne conto se si prevede di lavorare spesso lontano da una presa elettrica.
Il caricatore incluso è compatto, offre un connettore proprietario ma la ricarica avviene anche tramite porta USB-C con supporto al Power Delivery: un dettaglio molto apprezzabile, che permette di ricaricare il portatile anche con alimentatori compatibili di terze parti o con power bank potenti, aumentando la flessibilità in mobilità.
CONSIDERAZIONI
L’MSI Modern 15 H AI è un notebook che convince senza voler strafare. La sua forza sta nella concretezza: è una macchina pensata con intelligenza, costruita con attenzione e dotata di una piattaforma hardware che, a questo prezzo, ha pochi rivali. L’esperienza d’uso è solida, dalla tastiera confortevole, alle prestazioni che non ti abbandonano, passando per una connettività completa e un’autonomia sufficiente a coprire una giornata lavorativa normale.
Certo, non è un dispositivo privo di compromessi. Il design non fa gridare al miracolo, il display è adatto alla produttività ma non ai creativi più esigenti, e l’autonomia, pur buona, non raggiunge i livelli dei modelli ultra ottimizzati e con moduli più capienti. Ma sono aspetti che diventano del tutto accettabili se messi in relazione al prezzo di listino (1.199 euro) e, ancor di più, se nelle prossime settimane, in occasione del Black Friday o di altri periodi promozionali, dovesse scendere sotto i 1000 euro. Non ve lo sto dicendo ma, ecco, fate finta che vi stia strizzando un occhio.
PRO E CONTRO
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