Oggi vi parliamo di un monopattino con ruote da 12 pollici, questa è la sua caratteristica principale, il vero motivo per cui prenderlo in considerazione. Si tratta del Nilox DOC Twelve, un mezzo elettrico capace di spingersi quasi ovunque, al netto di qualche compromesso su qualità e funzionalità.
Il bonus di 500 Euro (QUI TUTTE LE INFO) probabilmente vi avrà fatto frullare l’idea di acquistare un monopattino elettrico e tra i modelli più curiosi non può esservi sfuggito lui, il Nilox DOC Twelve, con ruote maggiorate che inevitabilmente trasmettono fiducia pensando alle strade cittadine fatte di dossi, buche, avvallamenti, rotaie, sampietrini, porfido, pozzanghere e altre amenità.
Lo abbiamo messo alla prova su tanti terreni diversi e ne è uscito sulle sue ruote, ci sono però alcune cose importanti da sapere prima di mettere mano al portafogli, anche perché a listino viene proposto a circa 600 Euro e ciò impone a noi una certa attenzione ai particolari.
INDICE
RUOTE DA 12 POLLICI E GUIDA
Nilox Doc Twelve (in inglese “dodici”) si chiama così proprio per le ruote da 12 pollici, si intuisce dunque senza mezzi termini quale sia l’argomento principale della sua proposta. Le ruote più grandi della media offrono diversi vantaggi, tutti sperimentati nella nostra prova:
- passano sopra ad ostacoli impensabili per un monopattino
- migliorano esponenzialmente il comfort e la stabilità
- migliorano la guidabilità
- diminuiscono il consumo energetico migliorando l’autonomia
Chi vi scrive è un appassionato di MTB che ha visto e sperimentato il passaggio dalle ruote da 26″ a quelle da 29″, ecco grossomodo qui vantaggi del mondo della bici vengono traslati anche su un monopattino.
Quello che più ci interessa è la capacità di superare ostacoli, che si lega direttamente al comfort di guida. Sul terreno cittadino e addirittura abbozzando un po’ di fuoristrada, il Nilox Twelve si è dimostrato eccellente. Rispetto ai classici monopattini con ruote da 8 o 10 pollici la differenza è importante, non solo nel poter affrontare a cuor leggero il terreno sconnesso, ma anche nella manovrabilità e sicurezza che trasmette il mezzo.
Non ci sono ammortizzatori ma il diametro importante delle ruota consente comunque una buona attenuazione delle vibrazioni trasmesse a braccia e gambe. Purtroppo i copertoni non sono adatti al montaggio tubeless, prevedono cioè una camera d’aria, soggetta a forature. Va detto che comunque in oltre 100 Km non abbiamo mai forato seppur esagerando volutamente con i terreni sconnessi.
Ci sono anche alcuni svantaggi legati al diametro maggiore delle ruote:
- accelerazione appena sufficiente
- ingombro e peso importanti
- grande inerzia che crea una minore forza frenante
Sull’ingombro c’è poco da fare, ruote grandi occupano spazio e aggiungono peso, di fatto caricare il Nilox Doc Twelve in auto senza abbattere i sedili è molto complicato, si riesce forse con una station wagon o con un SUV di grandi dimensioni, ma per una berlina media è impossibile, pesa poi 19,5 Kg, tanti da sollevare, impensabile portarselo a spasso tra le scale della metropolitana o su e giù da casa se ci sono molte scale.
Per quanto riguarda gli altri due difetti invece semplicemente il prodotto è stato progettato per contenere i costi, un secondo freno anteriore, un sistema di freno elettrico con recupero dell’energia e un motore più prestante avrebbero reso il monopattino un mezzo più piacevole e sicuro da guidare.
Il freno a disco (meccanico) a nostro parere non è sufficiente per gestire un prodotto di tali peso e dimensioni. Sull’assenza della frenata rigenerativa si può chiudere un occhio, ma con il freno a disco posteriore non si può fare molto quando il monopattino è lanciato a piena velocità (25 Km/h). Anche in discesa emergono immediatamente i limiti dell’impianto frenante, che si surriscalda e diminuisce ulteriormente la potenza frenante.
Non è tanto un problema di dimensionamento del disco, quanto piuttosto di posizionamento. Con il baricentro più alto del solito il peso si proietta completamente sull’anteriore in frenata con l’ovvia conseguenza di arrivare al bloccaggio quasi subito per la ruota posteriore, a quel punto lo spazio di arresto aumenta e non si può fare più nulla. Un secondo freno a disco anteriore o per lo meno la frenata rigenerativa avrebbero cambiato la situazione, dovrete quindi prestare particolare attenzione in discesa o in città perché in caso di imprevisto fermarsi non sarà un’operazione così immediata.
QUALITÀ COSTRUTTIVA E ROBUSTEZZA
La qualità percepita del prodotto non è delle migliori, il design e le finiture sono poco curate restituendo una sensazione non proprio positiva.
La pedana però è rivestita in materiale antiscivolo, è molto ampia e comoda, anche le ruote sono ben realizzate, accattivanti, sono equipaggiate con un adesivo circolare giallo fluo per migliorare la visibilità notturna. Ci sono due parafanghi decisamente utili quando si passa su terreno umido o pozzanghere, sono però ancorati con viteria poco raggiungibile e soggetta ad allentamenti causati dalle vibrazioni.
Il monopattino non gode di certificazione di resistenza all’acqua, attenzione dunque a non lavare la pedana con acqua corrente e in caso di pioggia. C’è solo un piccolo tappo in gomma che protegge il connettore per la ricarica. Durante il periodo di test abbiamo comunque affrontato senza problemi qualche pozzanghera e un po’ di pioggia, non c’è da preoccuparsi più del dovuto.
Il telaio è completamente in alluminio, pesante e robusto. Alla base del piantone sterzo c’è il morsetto rapido per la chiusura, apparentemente stabile nel suo insieme anche se molto semplice e poco gradevole esteticamente. C’è poi un anello in plastica che si inserisce nella leva e funge da sicura, questo invece meno convincente.
Il Nilox Doc Twelve si richiude abbassando il piantone e agganciandolo in prossimità della ruota posteriore. Il sistema non è molto sicuro e si affida al peso del monopattino per rimanere bloccato, bisogna anche qui prestare un po’ di attenzione. Caricandolo in macchina in un’occasione si è aperto rischiando di fare danni, si poteva certamente pensare un po’ meglio.
POTENZA E AUTONOMIA
Nilox DOC Twelve è spinto da un motore elettrico da 250 Watt e una batteria da 10, 4 Ah, si ricarica tramite un alimentatore esterno in 8 ore circa e consente di operare per una trentina di Km in pianura, anche qualcosa in più secondo le nostre prove.
Come indicato nei paragrafi precedenti il motore non offre la funzionalità di frenata rigenerativa ed è un po’ spento considerando il peso del mezzo e le ruote grandi. Il limite non si manifesta in termini di velocità massima, raggiunta senza troppi problemi, quanto piuttosto nell’affrontare piccole salite. In questi contesti il monopattino fa più fatica del previsto, oltre il 10% di inclinazione è impossibile andare anche se pesate poco. L’altro limite è l’accelerazione, che definiremmo tranquilla.
Per l’uso cittadino va bene, i cavalcavia o leggere rampe si riescono a superare, ma se per raggiungere la destinazione doveste affrontare una piccola salita, allora meglio guardare a prodotti più potenti.
Tramite il computer si possono impostare tre limiti di velocità (6,20,25 Km/h), è possibile controllare il tempo del tragitto, la distanza parziale e quella totale.
EXTRA
Qualche considerazione in più sull’uso di Nilox Twelve. Ci è piaciuto molto il manubrio smontabile, utile in caso di viaggi lunghi in macchina, molto meno invece l’attacco delle ruote, diverso tra anteriori e posteriori, che vi costringerà a munirvi di diverse chiavi per lo smontaggio.
La manopola dell’acceleratore è un po’ dura e davvero poco modulabile, la sensazione è che passi molto facilmente dalla condizione di tutto chiuso a quella tutto aperto. È’ scomodo spingere con il pollice in continuazione e in questo senso l’assenza del cruise control si è rilevata piuttosto limitante.
Posteriormente ci sono due fari a LED ad accensione manuale, in frenata si accendono ulteriori LED incrementando la luminosità. Il sistema è particolarmente visibile, ci ha convinto pienamente nella navigazione notturna. Meno bene invece il faretto anteriore, potente ma con un fascio netto e puntuale, efficace in termini di visibilità per gli altri utenti della strada ma quasi inutile per quanto riguarda l’illuminazione della carreggiata.
Tra gli accessori in dotazione c’è un porta telefono di cui è meglio evitare l’utilizzo se avete a cuore la salute dello smartphone. È in gomma ma ruota sul manubrio, traballa e rischia in ogni momento di creare danni al vostro smartphone.
Ultima considerazione sul computer di bordo, è visibile anche al buio perché retroilluminato, la fattura però è economica, in plastica lucida poco rassicurante. Curiosamente è possibile entrare in una sorta di menù di configurazione tenendo premuti il tasto + e – per alcuni secondi. Qui potremo giocare con alcuni parametri numerici poco chiari che incidono sul comportamento del monopattino.
Ad esempio siamo riusciti ad attivare la partenza senza spinta, una visualizzazione della potenza erogata, modificare la sensibilità del misuratore di velocità. Vi consigliamo comunque di non modificare nulla per onde evitare il rischio di finire fuori dalla legalità.
IN CONCLUSIONE
Nilox propone il Doc Twelve a 599 Euro di listino, un prezzo elevato che si può giustificare solo con l’unicità delle ruote grandi. Diversamente risulta elevato considerando la fattura mediamente economica del prodotto.
Recentemente abbiamo assistito ad un calo momentaneo di prezzo su Amazon (489 Euro), tenete d’occhio la nostra scheda prezzi per non perdervi eventuali altre offerte.
È da prendere in considerazione se nel vostro tragitto quotidiano vi trovate ad affrontare strade dissestate, buche e dossi, sempre ovviamente in pianura. Diversamente esistono soluzioni più economiche come lo Xiaomi M365 o migliori globalmente circa allo stesso prezzo come il Ninebot Max G30.
Se avete ancora dei dubbi vi consigliamo di consultare la nostra guida ai migliori monopattini elettrici e tutte le info sul bonus mobilità da 500 Euro.
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