Lo scorso autunno NVIDIA ha ufficialmente annunciato le nuove schede grafiche desktop della serie 30 definendo il passaggio dalla serie 20 come il salto generazionale più importante di sempre. Un lancio preceduto da mesi e mesi di indiscrezioni e indubbiamente atteso con molta curiosità e altissime aspettative da parte di tutti gli appassionati del settore. Purtroppo per chi aspettava con ansia l’arrivo di questo GPU le disponibilità iniziali sono state, e sono tuttora, molto inferiori alla richiesta; tanto che sono ancora pochissimi coloro che hanno potuto avere accesso alle prestazioni delle nuove schede grafiche.
Problemi di disponibilità a parte, le recensioni delle nuove RTX 3060 Ti, RTX 3070, 3080 e 3090 hanno confermato le ottime prestazioni preannunciate, alzando molto l’asticella delle aspettative nei confronti delle rispettive versioni mobile. Annunciate lo scorso gennaio in occasione del CES, queste ultime stanno iniziando ora a fare capolino a bordo dei primi notebook. Da una decina di giorni ho tra le mani proprio un nuovissimo MSI GS66 Stealth equipaggiato con la scintillante RTX 3080 mobile. Come si comporta e fin dove possiamo spingerci grazie a queste nuove bestioline? Ve lo racconto nelle prossime righe.
SOMMARIO
AMPERE E MAX-Q, SCINTILLE ASSICURATE
La serie GeForce RTX 30 Mobile si compone di tre modelli, GeForce RTX 3080, GeForce RTX 3070 e GeForce RTX 3060, soluzioni che riprendono tutte le novità introdotte dai modelli desktop; a partire dall’architettura Ampere che, oltre a garantire una migliore efficienza, può contare sull’implementazione di unità RT Core di 2a gen e Tensor Core 3a gen, entrambe il doppio più veloci rispetto alla precedente generazione. In questo modo la gestione e le prestazioni in ray-tracing risultano nettamente superiori alla serie GeForce RTX 20, soprattutto quando si utilizza la funzionalità DLSS 2.0 (ne abbiamo parlato QUI).
I nuovi portatili con GeForce RTX 30 Mobile potranno quindi beneficiare della potenza e delle migliorie dell’architettura Ampere, ma per garantire la giusta efficienza richiesta dalle piattaforme notebook serve lavorare in maniera molto più attenta sotto l’aspetto dell’ottimizzazione. Ottimizzazione che in questo caso ha un nome ben preciso: NVIDIA Max-Q di Terza Generazione.
La tecnologia Max-Q è da anni uno dei punti di forza della piattaforma NVIDIA mobile, permettendo di bilanciare al meglio la gestione energetica di GPU e CPU e favorendo lo sviluppo di notebook dal design compatto, con sistemi di dissipazione silenziosi e ad alta efficienza. L’ultima declinazione di questo insieme di tecnologie prevede una rivisitazione degli algoritmi con l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale all’interno di importanti funzionalità come la Dynamic Boost (2.0) e il Whisper Mode (2.0).
La tecnologia Dynamic Boost permette di ottimizzare le prestazioni in-game bilanciando in modo intelligente i consumi di CPU e GPU in base al carico; in breve, se la GPU è in una fase di carico pesante, il sistema “sottrae” potenza alla CPU per garantirla alla GPU, alzando così le frequenze per generare più FPS. Con Dynamic Boost 2.0, la principale novità introdotta riguarda però la possibilità di gestire questo flusso in modo bidirezionale. Se prima si poteva trasferire energia solo verso la GPU, ora il trasferimento può avvenire anche in senso contrario, con l’ulteriore possibilità di aumentare la portata di questo scambio andando ad agire anche sulle memorie. Secondo i dati forniti da NVIDIA, questa nuova ottimizzazione permetterebbe in alcuni titoli di avere un incremento delle prestazioni nell’ordine del 10-16%.
Passiamo al Whisper Mode 2.0 che, come suggerisce il nome, permette un nuovo livello di controllo sulla rumorosità del sistema di raffreddamento, servendosi di algoritmi AI per combinare al meglio tutti i parametri in base a frequenze CPU/GPU, tensioni, temperature e regime di rotazione delle ventole. L’utente avrà a disposizione diverse opzioni di personalizzazione, con la possibilità tra l’altro di impostare un livello minimo di frame-rate, il tutto per bilanciare il sistema in base alle esigenze del momento. Wisperer Mode 2.0 dovrà essere implementato dagli OEM che andranno ad adattare i vari parametri in base al design e alle caratteristiche tecniche della piattaforma hardware utilizzata.
Con le GeForce RTX 30 Mobile abbiamo anche il supporto G-Sync e, altrettanto importante, NVIDIA Advanced Optimus, evoluzione della famosa tecnologia Optimus che permette di ottimizzare i consumi (e quindi l’autonomia) del notebook spostando il carico tra la GPU integrata e quella discreta in base al tipo di carico. La nuova versione di NVIDIA Optimus offre una sostanziale novità: in principio la GPU dedicata NVIDIA non era collegata direttamente al display, passando sempre dal buffer della GPU integrata andando incontro a tutti i limiti del caso quando salendo di frame-rate, risoluzione ecc. Con Advanced Optimus, invece, la GPU dedicata e quella integrata sono entrambe collegate al display e gestite da un interruttore hardware dinamico che, tra le altre cose, può essere impostato via software (o lasciato su gestione Automatica) in base alle esigenze dell’utente, nonché dell’applicazione che si andrà ad autilizzare.
E chiudiamo con un’ultima funzionalità molto attesa e in arrivo prossimamente anche su piattaforma desktop: la Resizable Bar. Inizialmente presentata da AMD come Smart Access Memory, ma sostanzialmente presente da anni nelle specifiche PCI-E. In sostanza, Resizable Bar permette alla CPU di accedere istantaneamente a tutta la memoria delle scheda grafica, garantendo (in alcuni casi) un incremento prestazionale che può variare in base all’ambito di utilizzo o al gioco utilizzato.
ECCO IL 1440P SU NOTEBOOK!
Ora che vi ho spiegato quali sono le principali novità introdotte da NVIDIA per questa nuova generazione di GPU mobile andiamo a vedere quali sono i frutti di tutta questa ottimizzazione. Prima di arrivare ai numeri diamo però uno sguardo alle caratteristiche di questo GS66 Stealth che contribuiscono ad arrivare al risultato. All’interno del notebook, oltre alla già citata RTX 3080 (qui in versione da 16 GB di memoria e 80W di TDP base), troviamo un processore Intel Core i7 10870H, 16 GB di memoria RAM DDR4 (in due moduli accessibili) e un SSD PCIe da 1 TB, anch’esso aggiornabile. Una configurazione di fascia alta che farà sicuramente gola a molti videogiocatori.
Per svolgere i nostri test abbiamo ovviamente impostato la modalità d’uso massime prestazioni all’interno del software MSI Dragon Center e, nelle sessioni di gioco, anche la Gaming Mode. Abbiamo quindi saggiato le capacità di questo hardware con un buon numero di titoli, utilizzando dove possibile i benchmark integrati, e ripetendo lo stesso test in 1080p e 1440p, sempre con dettaglio grafico impostato al livello massimo. Qui di seguito trovate il grafico che vi mostra come si è comportata la nostra RTX 3080 nelle diverse situazioni.
I dati parlano chiaro, anche i più recenti titoli AAA girano in 1440p a più di 60 fps e in molti casi si sta ampiamente sopra questa soglia. Solamente un titolo complesso, e forse anche non troppo ottimizzato, come Red Dead Redemption 2 mette alle strette la nostra GPU e si posiziona come media di FPS leggermente sotto la soglia dei 60 frame. Risultati che erano forse facilmente pronosticabili per il FullHD ma non di altrettanto certa previsione per il 1440p. Con questo tipo di prestazioni e scendendo magari un pochino con il livello di dettaglio grafico, parametro di poco conto in ambito competitivo, acquistano sicuramente senso anche i pannelli con refresh rate sopra i 144Hz, che grazie anche alla tecnologia Reflex cominciano ad essere sfruttati anche su mobile.
Non potevamo poi non andare ad analizzare le prestazioni anche in presenza di titoli che supportano RTX e DLSS e quindi ecco qui di seguito un’ulteriore serie di risultati relativi a giochi che offrono la possibilità di sfruttare queste tecnologie. In occasione di questi test, nel caso in cui fosse possibile scegliere, abbiamo impostato il livello massimo di intervento del DLSS con lo scopo di massimizzare le prestazioni.
Anche qui valgono le stesse considerazioni fatte sopra. Control e Watch Dogs a parte, che stanno comunque sopra sopra la soglia dei 60 fps medi, con tutti i titoli testati abbiamo un framerate medio in 1440p che supera abbondantemente i 60 frame per secondo andando oltre i 100 in più di una occasione.
Risultati quindi più che buoni e che segnano un incremento prestazionale evidente e decisamente importante rispetto alla precedente generazione. A parità di consumi e temperature abbiamo infatti valori che in alcuni casi arrivano ad essere quasi doppi rispetto alla 2080 Super, scheda top di gamma della serie 20. Qui sopra avete un veloce confronto di alcuni risultati ottenuti in FullHD con dettaglio massimo.
Infine diamo un’occhiata a quello che è il comportamento della sola GPU durante una sessione di gaming con CoD Cold War in 1440p impostato al massimo del dettaglio grafico. Come potete vedere dai grafici qui sopra, la scheda gira con una frequenza media di quasi 1,4 GHz e un TDP che arriva a toccare i 95 W con una media di 83 abbassata però dai drop delle cut scene. Nonostante questo andamento abbastanza spinto abbiamo una temperatura di picco di 76 gradi con una media intorno ai 72, un comportamento che dal punto di vista termico definirei quindi più che accettabile.
GAMING MA NON SOLO
Un notebook di questo genere è classificato come un prodotto da gaming ma non è ovviamente l’unico tipo di impiego possibile e anzi, proprio per via delle ottime prestazioni e delle sue doti velocistiche questo PC può essere utilizzato con grande efficacia anche in moltissime situazioni in cui è richiesto un elevato livello di produttività. Montaggio video, fotoritocco, rendering 3D, programmazione, sono tutte operazioni che questo MSI GS66 Stealth supporta con ottimi risultati.
Come consuetudine, oltre ai test in gaming, abbiamo svolto anche i nostri soliti stress test e quelli che vedete qui di seguito sono i risultati che abbiamo ottenuto. Lo stress test che coinvolge la sola CPU mostra un andamento abbastanza comune. Nei primi secondi dopo l’avvio del test le frequenze salgono fino a oltre 4 GHz per poi calare e assestarsi intorno ai 2,6 per tutto il resto del tempo. Le temperature si comportano allo stesso modo salendo nei primi istanti fino a sfiorare i 100 gradi per poi scendere fino a circa 90 gradi per fissarsi lì fino alla fine del test con un TDP medio di oltre 50W. Proprio l’innalzamento delle temperature dentro la scocca è la causa del thermal throttling, che non è comunque troppo penalizzante. Anche a seguito dell’abbassamento delle frequenze, infatti, il sistema resta comunque reattivo per tutte le operazioni più comuni.
Aggiungendo all’equazione la GPU, notiamo poi come il degrado delle prestazioni sia comunque contenuto, con una frequenza media dei core che si abbassa solo di una manciata di MHz. Le temperature dei core sono in media qualche grado più elevate mentre il TDP si abbassa di 5W. Tutto sommato accettabili, invece, le temperature di esercizio della GPU che si assestano a 71 gradi di media. Il picco dei consumi combinato tra CPU e GPU si ha nei primi istanti del test con il sistema che arriva a sfiorare i 180W complessivi.
Pur trattandosi quindi di un portatile da gaming è evidente come le ottime prestazioni di questo notebook lo rendano una proposta adatta alla produzione di contenuti multimediali. Tra le altre cose, infatti, la presenza di una GPU così potente contribuisce in maniera importante ad accelerare tutta una serie di processi in cui è inevitabilmente coinvolta. Da non dimenticare poi la possibilità di sfruttare i driver NVIDIA Studio per ottimizzare ulteriormente questo tipo di operazioni.
Se devo trovare un difetto al GS66 Stealth che ho tra le mani, questo è certamente da ricercarsi nella “pigrizia” di MSI che ha utilizzato sostanzialmente lo stesso sistema di raffreddamento della precedente versione del notebook. Qualsiasi miglioramento in termini di prestazioni è quindi da ricercarsi solo e soltanto nell’ottimizzazione delle nuove schede grafiche NVIDIA e delle tecnologie che ci ruotano attorno.
Infine non aspettatevi una soluzione silenziosa. Le ventole si fanno sentire in maniera importante ogni qual volta si spinga sull’acceleratore. In queste occasioni è altamente consigliato, se non fondamentale, indossare delle cuffie per evitare di farsi distrarre e disturbare dall’insistente fruscio.
UN NOTEBOOK PREMIUM
Prestazioni di ottimo livello che hanno come contorno un prodotto comunque di prima fascia anche per quanto riguarda le soluzioni stilistiche, i materiali e i componenti utilizzati. A partire dal design sobrio, che non direste mai essere quello di un notebook gaming, fino alla scocca, interamente in materiale metallico, e al peso e allo spessore, per cui vale lo stesso discorso del design: difficilmente si vedono soluzioni da gaming con questo hardware racchiuse in meno di due cm di spessore e poco più di due kg di peso.
Uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato, cosi come nella versione precedente del notebook che abbiamo recensito lo scorso anno, è senza dubbio la tastiera. Non è di tipo meccanico ma nonostante ciò il feedback è deciso, la corsa dei tasti profonda e il punto di attivazione correttamente posizionato per evitare pressioni involontarie o troppo difficoltose. Vi sto parlano ovviamente di un utilizzo gaming, se dovessi scegliere una tastiera per scrivere per ore non sarebbe probabilmente questa. Buono il touchpad per quanto riguarda reattività e precisione ma la sua forma un pochino allungata e con proporzioni molto diverse rispetto al display fa sì che siano necessarie alcune ore di utilizzo per raggiungere la confidenza necessaria.
Sufficiente la qualità dell’audio. Da una soluzione pensata per i videogiocatori mi aspetto sempre qualcosa in più: la potenza è buona ma la pulizia delle frequenze non è ottimale e se uniamo il fruscio delle ventole l’esperienza uditiva non è sicuramente al top. È anche vero che la maggior parte dei gamer preferisce comunque utilizzare delle cuffie e quindi gli speaker interni verranno probabilmente sfruttati di più per la fruizione di contenuti come film, video o serie TV.
Molto bello invece il display. Risoluzione 1440p, ottimo contrasto, colori brillanti e una luminosità sufficiente che ci consente di utilizzarlo in maniera agevole anche in ambienti parecchio illuminati. La finitura opaca è poi sempre molto apprezzata per limitare al massimo i riflessi e rendere il pannello ancora più visibile nelle situazioni complicate. Parliamo quindi di un display IPS con refresh rate a 240Hz sicuramente di qualità; se proprio devo trovargli un difetto vi direi che l’angolo di visione non è entusiasmante ma è un piccolo compromesso di fronte ad una soluzione con queste caratteristiche.
Buona poi la dotazione di porte che vede sul lato destro il connettore per l’alimentazione, una USB-C con supporto Thunderbolt 3, una HDMI 2.0 e una USB Tipo A 3.2 Gen2. Sul lato opposto abbiamo invece una porta Ethernet 2.5 Gbps, due USB Tipo A 3.2 Gen2, il jack audio combo e una ulteriore Type C, questa volta senza supporto Thunderbolt. Anche qui, volendo essere pignoli avrei preferito avere i connettori per l’alimentazione e HDMI nella parte posteriore in modo da non avere cavi a intralciare il movimento del mouse ai lati del notebook durante le sessioni di gaming. Restando in tema connettività non mancano poi il WiFi AX e il Bluetooth in versione 5.0.
Concludo parlandovi di autonomia. Sotto la scocca si nasconde una batteria da ben 99Wh, il massimo possibile restando nei limiti imposti dalla legge per il trasporto in cabina a bordo degli aerei. Una batteria che garantisce circa 6 ore di utilizzo lavorativo sotto rete WiFi, 7 ore di riproduzione video in streaming e circa un’ora e mezza di gaming o lavoro a pieno carico. In confezione troviamo poi un alimentatore da 270W (e quasi un Kg di peso) che consente di caricare il notebook anche sotto pieno carico.
CONSIDERAZIONI FINALI
Eccoci al momento di tirare le somme che saranno divise in due giudizi separati. Il primo riguarda la GPU che è l’unica vera novità di questo prodotto e non può che essere più che positivo. Se consideriamo che il design del sistema di raffreddamento è rimasto identico allo scorso anno ma le prestazioni sono aumentate esponenzialmente, fino a quasi raddoppiare in alcune occasioni, è evidente che l’efficienza delle nuove GPU mobile NVIDIA è cresciuta in maniera importante. Il lavoro svolto dall’azienda nero-verde non può che essere promosso; riuscire a sdoganare definitivamente il gaming in 1440p a dettaglio massimo su mobile non era impresa semplice ma possiamo dire che l’obiettivo, con questa RTX 3080, è stato raggiunto.
Possiamo poi, se volete, discutere sull’utilità di un pannello 1440p su di un notebook ma se come me preferite gli open world o le avventure single player agli sparatutto online, vi posso assicurare che l’impatto visivo è notevole e la differenza di definizione rispetto ad un classico 1080p è evidente, specie se potete giocare al massimo del dettaglio.
Il secondo giudizio è invece riservato ad MSI che si è limitata ad aggiornare il componente a bordo di un prodotto già collaudato. Il risultato è buono, ma quali sarebbero potute essere le prestazioni se si fosse ulteriormente ottimizzato il raffreddamento in modo da poter alzare di qualche Watt il TDP della scheda grafica? Purtroppo al momento non ci è dato saperlo ma avremmo sicuramente gradito un piccolo sforzo in più.
Prezzo? Ora come ora non posso parlarvene perché questa esatta configurazione non arriverà in Italia. Sul nostro mercato avremo il modello con display 1080p a 300Hz che sarà certamente caratterizzato da un prezzo di listino elevato ma speriamo congruo.
PRO E CONTRO
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