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22.04.2022 In android, OnePlus, Tecnologia

Recensione OnePlus 10 Pro: funziona bene, ma si perde nel mucchio

OnePlus 10 Pro è l’ultimo nato della casa cinese, arrivato in Italia dopo un debutto tiepido al culmine di un periodo non facile, concretizzatosi con la fusione ufficializzata con OPPO. Per il momento è l’unico flagship della casa e prosegue con alcuni spunti tecnici inaugurati lo scorso anno come la collaborazione con Hasselblad per il reparto fotocamere, mentre tenta strenuamente di conservare un po’ di quella personalità che aveva reso popolari gli smartphone “flagship killer”.

OnePlus 10 Pro è uno smartphone al quale mi sono approcciato, in tutta franchezza, senza il solito entusiasmo curioso che da sempre mi accompagnava durante gli unboxing delle curatissime confezioni rosse never settle, perché nel corso degli anni ho seguito tutto il percorso, dal mitologico OnePlus One fino agli elevati standard di OnePlus 9 Pro, e ora non posso che constatare come la poesia si sia persa e l’ultimo nato sia più che altro uno tra i tanti, che probabilmente non ricorderemo a lungo.  

INDICE

DESIGN: SI SA FAR NOTARE

A primo impatto OnePlus 10 Pro è uno smartphone quantomeno interessante, che prova a distinguersi dagli altri con una serie di caratteristiche fisiche ben pensate. In particolare la parte posteriore è caratterizzata da un ampio modulo fotografico che ospita tre obiettivi e un doppio flash LED, la “mattonella” in ceramica si lega senza soluzione di continuità al frame laterale metallico, un po’ in stile Galaxy S21 Ultra. 

La back cover è in vetro (Gorilla Glass Victus) satinato, per entrambe le colorazioni nera (Volcanic Black) e verde (Emerald Forest) la finitura è satinata e non trattine le impronte. Si crea quindi un bel gioco di riflessi e materiali tra frame metallico lucido, camera bump in ceramica e cover posteriore in vetro opaco. 

Il secondo aspetto degno di nota è lo spessore, ridotto ad appena 8,55 mm che immediatamente in mano trasmette una bella sensazione di raffinatezza, per quanto esponga a qualche problema di stabilità strutturale, per il quale in verità non siamo un granché preoccupati considerando l’uso che si fa di uno smartphone. Si sente invece, e contribuisce nel restituire un feedback premium, la vibrazione, affidata ad un motore lineare che si muove sull’asse X, preciso nei feedback aptici ma potente quando deve farsi sentire in tasca. 

Le dimensioni sono importanti, il peso supera appena i 200 grammi ma non risulta mai eccessivo visto che è ben distribuito sul corpo del dispositivo. 

La parte frontale è invece rimasta la stessa dello scorso anno, con foro in alto a sinistra, cornici abbastanza sottili e bordi leggermente curvi. Gradevole nel complesso ma ormai vista e rivista su moltissimi prodotti.  Conferma, infine, per lo slider fisico per impostare la modalità silenziosa e non disturbare, un elemento comodissimo e utilizzato inspiegabilmente solo da OnePlus. 

Grande assente la certificazione IP68 contro acqua e polvere. Da anni OnePlus la sacrifica per mantenere basso(?) il prezzo, di fatto lo smartphone resiste senza problemi alle brevi immersioni, solo non è certificato come tale, con buona pace dei mugugni di addetti ai lavori e fan. 

DISPLAY

Lo schermo è un Fluid AMOLED E4 di Samsung Display da 6,7 pollici con risoluzione QHD, si tratta di un LTPO di seconda generazione che arriva a 120 Hz. Nulla di diverso rispetto allo scorso anno, quando già risultava tra i migliori in circolazione, la luminosità di picco è di 1300 nits, il sensore di prossimità e luminosità lavorano bene e nelle impostazioni è possibile regolare con grande precisione la taratura cromatica, arrivando addirittura a personalizzare il tono in base ad un test di visione dei colori. 

Tra le particolarità di questo display c’è una doppia calibrazione cromatica realizzata a 100 e 500 nit, quando solitamente gli smartphone ricevono una sola taratura a media luminosità. Ciò permette di conservare una buona visualizzazione dell’immagine non solo a medie illuminazioni ma anche in condizioni di buio, con luminosità su valori minimi. 

Il refresh rate è ben gestito e si muove da 10 a 120 Hz in modo intelligente, adattandosi anche al framerate dei contenuti multimediali visualizzati.

SPECIFICHE TECNICHE: AL TOP

La scheda tecnica di OnePlus 10 Pro non tradisce, mostrandosi capace di reggere il confronto con smartphone ben più costosi senza sbavature rilevanti (peccato per barometro e jack audio). 

  • display: AMOLED LTPO 2.0 da 6,7″ QHD+ curvo 3D, 525ppi, 20,1:9, contrasto 5.000.000:1, schermo-scocca 92,7%, refresh rate 1-120Hz, 1300nit, supporto AOD (1Hz), Corning Gorilla Victus, doppia calibrazione del colore
  • piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1
  • memoria:
    • 8/12GB di RAM LPDDR5
    • 128/256GB interna UFS 3.1
  • connettività: 5G, WiFi 6, Bluetooth 5.2, NFC, USB-C 3.1, GPS dual band, Glonass, Beidou, Galileo dual band
  • altro: HyperBoost Gaming Engine con GPA Frame Stabilizer e O-Sync, 3D Passive Cooling System, Alert slider
  • dual SIM: sì
  • audio: 2x speaker, supporto Dolby Atmos, 2x mic, supporto cancellazione rumore
  • OS: OxygenOS 12.1 basato su Android 12
  • sensore impronte digitali: integrato nel display
  • fotocamere:
    • anteriore: 32MP Sony IMX615, f/2,4, EIS, video fino 1080p a 30fps
    • posteriori:
      • 48MP principale, Sony IMX789, 1/1,43″, pixel da 1,12um, f/1,8, OIS, 23mm eq.
      • 50MP ultra grandangolare, Samsung ISOCELL JN1, 1/2,76″, pixel da 0,64um, f/2,2, FOV 150°
      • 8MP tele, f/2,4, OIS, pixel da 1um, 77mm eq., zoom ottico 3,3x
      • doppio flash LED, PDAF, video fino 8K a 24fps, modalità Hasselblad Pro per scatti in RAW a 12 bit, modalità Movie
  • batteria: 5.000mAh con ricarica rapida cablata SUPERVOOC a 80W, wireless AIRVOOC a 50W (da 1 a 100% in 32 minuti)
  • colori: Foresta di smeraldo (12/256GB), Nero vulcano (8/128GB e 12/256GB)
  • dimensioni e peso: 163×73,9×8,55mm per 200,5g

Le prestazioni non temono confronti, sono ottime sotto tutti i punti di vista. Lo Snapdragon 8 gen 1 viene ben gestito a livello di temperature, senza mai rinunciare alla reattività proverbiale degli smartphone OnePlus. Riesce a dissipare il calore grazie ad una piastra di grandi dimensioni molto simile (uguale?) a quella di Realme GT 2 Pro, che abbiamo visto riuscire a spingere al limite il SoC.  Il sistema di dissipazione passivo è realizzato con strati di rame, carbonio, grafene e una camera di vapore in acciaio. 

Chiaramente il gaming è un terreno fertile, ma è anche nell’utilizzo quotidiano che OnePlus 10 Pro si sa far apprezzare per la costanza di rendimento e la fluidità generale con cui si muove tra le app e nel sistema.

Rimanendo ancora per un attimo nel contesto ludico, ricordo un paio di funzionalità dedicate GPA Frame Stabilizer si occupa di analizzare dinamicamente il frame rate del gioco e veicolare risorse a GPU e CPU per evitare drastici cali di frame, privilegiando un downgrade graduale. O-Sync invece aumenta il sampling rate del display quando si sta giocando, diminuendo il tempo di risposta fino a 30 millisecondi. 

AUTONOMIA

Merita un paragrafo a parte l’autonomia: all’interno della scocca si trovano ben 5000 mAh di batteria, divisi in due moduli per massimizzare le performance in ricarica, numeri notevoli considerando che le dimensioni non sono variate rispetto al predecessore, che però aveva una batteria da 4500 mAh. 

Dopo gli ultimi aggiornamenti OnePlus 10 Pro non fatica ad arrivare a sera anche nelle giornate più stressanti, mediamente son riuscito a coprire 7 ore abbondanti di display attivo, un dato notevole rispetto alla concorrenza sulla fascia alta, che, tolto iPhone 13 e 13 Pro, non è mai riuscita a darmi totali garanzie.

Ricarica da 0 a 100% in poco più di 30 minuti grazie all’alimentatore (fornito in confezione) da 80 Watt, ottima anche quella wireless che arriva fino a 50 Watt (0-100 in 50 min), un bel valore aggiunto.

USO DI TUTTI I GIORNI: AFFIDABILE

Il vero punto forte di OnePlus 10 Pro è il daily use, ovvero una folta schiera di caratteristiche di comportamento che incidono in modo importante nell’usabilità quotidiana. Nel tempo mi son trovato tra le mani smartphone con specifiche mirabolanti che però si perdevano in aspetti relativamente marginali e altri prodotti, tra cui proprio il OnePlus 10 Pro, che pur senza guizzi, riescono sempre a cavarsela bene. 

Innanzi tutto ha un’ottima ricezione e gestisce perfettamente l’aggregazione di banda, supporta due nano-SIM, mentre manca la possibilità di usare e-SIM (eddai, ndr). Anche l’audio in chiamata riesce a dare soddisfazioni, è chiaro e forte, sfrattando i due altoparlanti anche in vivavoce. 

Per la riproduzione multimediale OnePlus 10 Pro si appoggia proprio ai due speaker, di cui uno principale sbilanciato sui bassi e la capsula auricolare che ricrea un suono stereofonico, seppur non proprio equilibrato. Il volume è elevato, la qualità è ok, nella media senza eccellere. 

Discorso a parte lo merita la Oxygen OS 12.1, basata su Android 12 che arriva nativamente su questo smartphone e riceverà almeno 3 major update e 4 anni di supporto per le patch di sicurezza. Dell’originale Oxygen rimane ben poco, non tanto in termini di funzionalità che bene o male son state mantenute, quanto più nell’essenzialità e semplicità che derivava dalla Cyanogen MOD su cui era basata. 

Sappiamo che Oxygen OS e Color OS sono destinate a diventare una cosa sola, per il momento rimaniamo in una sorta di Frankestein con il cuore del software che è quello di OPPO e il corollario OnePlus, con elementi come la storica schermata Shelf che si attiva con uno swipe down dall’angolo in alto a destra, la ZenMode che aiuta a posare lo smartphone per un po’ durante la giornata o la funzionalità Work Balance Life che permette di impostare due profili in cui personalizzare l’arrivo delle notifiche. A ciò si aggiunge anche un buon tool per migliorare ulteriormente l’esperienza d’uso in gaming. 

Complessivamente possiamo dire che non manca niente e anzi, con la fusione insieme alla ColorOS è migliorata ulteriormente la cura per l’aspetto grafico e le animazioni, ora un po’ più vistose e appaganti rispetto a quelle fulminee a cui eravamo abituati con la Oxygen. 

COMPARTO FOTO: NIENTE MIRACOLI

Il comparto fotografico di OnePlus 10 Pro è stato leggermente impoverito rispetto al predecessore, in particolare si è persa una fotocamera monocromatica e la ultrawide ha cambiato sensore adottandone uno più piccolo, abbinato ad un’ottica con FOV di 150 gradi. 

Il sensore principale è l’ottimo IMX789 con dimensioni di 1/1.43 pollici, con risoluzione di 48 MP, è un pacchetto di buona qualità, capace di restituire generalmente foto ben dettagliate e pulite. Il software però sembra essere peggiorato enfatizzando ulteriormente una tonalità magenta sulle ombre e un po’ di rumore appena la luce non è ottimale, in compenso risulta leggermente meno contrastato. 

Lasciatemi dire che è un po’ un peccato che nonostante la collaborazione con Hasselblad in un anno non siano ancora riusciti a trovare la quadra, pur partendo da un’ottima base tecnica. Avevo visto belle potenzialità su OnePlus 9 Pro, ma qui sono rimasto deluso. 

Nulla di particolare da segnalare sul teleobiettivo 3.3, la risoluzione è bassa ma la qualità è in linea con i principali competitor, che sul tele non combinano un granché. 

La ultrawide invece adotta il Samsung ISOCELL JN1, sensore che spesso troviamo sugli smartphone di fascia bassa come fotocamera principale. La qualità è mediocre ma almeno si può scattare con FOV di 150 gradi per un effetto fisheye divertente. Lo abbiamo visto all’opera su Realme GT2 Pro ma ho avuto l’impressione che lì avesse una resa leggermente migliore. I problemi sono quelli tipici di un ultra grandangolare, poca nitidezza e aberrazioni cromatiche ai bordi. 

Abbastanza bene i selfie, da 32 MP, purché ci sia buona luce, però l’immagine non è mai pulitissima dal rumore, specialmente sullo sfondo. Di solito succede quando il software interviene aggiungendo nitidezza senza un adeguato denoiser. 

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I video arrivano fino alla risoluzione 8K a 24 fps, oppure 4K fino a 120 fps (senza stabilizzazione digitale), hanno una qualità davvero elevata, in proporzione molto migliore rispetto alle foto. Mi sono piaciuti i colori, la gestione dell’esposizione e il fuoco, sempre preciso. 

Male invece i video realizzati con la cam anteriore, sembra che la stabilizzazione digitale non sia attiva, probabilmente per un bug. 

IN CONCLUSIONE

OnePlus 10 Pro viene proposto a partire da 919 Euro nella versione 8/128 GB e 999 Euro nella variante 12/256 GB. Prezzi identici allo scorso (e all’anno precedente), bisogna quindi riconoscere il merito a OP di non aver alzato ulteriormente i listini, come invece stanno facendo tutti nel 2022. 

Non bisogna fare l’errore di paragonare questo dispositivo ai prodotti “ultra”, come S22 Ultra, Xiaomi 12 Pro, OPPO Find X5 Pro, iPhone 12 Pro,  che costano di più e offrono di più, bensì alla fascia alta, nella quale trova alcuni diretti competitor con i quali riesce a giocarsela avendo molto da dire. 

Da buon smartphone di fascia alta offre una solida esperienza d’uso, senza brillare per qualche aspetto in particolare, è però completo e senza quelle sbavature (IP68 a parte) su cui tutti alla fine cadono. Le principali alternative sono dunque: 

  • Samsung Galaxy S22 Plus: costa almeno 100 Euro di più, è impermeabile, ha un software migliore, ma ha qualcosa in meno lato batteria e ricarica, con qualche problemino con le prestazioni della GPU
  • OPPO Find X5: stesso prezzo ma processore di una generazione precedente e schermo inferiore, fotocamere migliori e dimensioni più compatte
  • Xiaomi 12: costa 100 euro di meno a parità di memoria, non ha il teleobiettivo ma ha una macro, per il resto si equivalgono, dimensioni a parte.
  • Google Pixel 6 Pro: è un osso duro per tutti ora che è stato aggiornato come si deve, si fa fatica a trovare ma è completo a 360 gradi
  • Realme GT 2 Pro: molto meno curato nel design ma prezzo sensibilmente più basso a fronte di un hardware quasi uguale
  • Motorola Edge 30 Pro: idem come sopra, leggermente più debole sul comparto foto ma permette di risparmiare un bel po’

A questi si aggiungono chiaramente i top di gamma dello scorso anno ormai scesi di prezzo, OPPO Find X3 Pro, Samsung Galaxy S21 Plus e i soliti iPhone, insomma la competizione non manca, i tempi sono cambiati e OnePlus dovrà fare qualcosa in più per riuscire a rimanere a galla, per lo meno se i prezzi rimarranno attorno ai 1000 Euro. 

9.9 Hardware

OnePlus 10 Pro

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Articolo originale disponibile qui

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