Nella recensione di OnePlus 11 vi avevo raccontato di come stessi provando anche le OnePlus Buds Pro 2, che ho continuato a utilizzare fino ad oggi. Il mercato delle cuffiette TWS è ormai in calo, stracolmo di modelli d’ogni tipo e con infinite combinazioni di caratteristiche e prezzi. Risultato: difficilmente i nuovi modelli aggiungono specifiche degne di nota che ci facciano pensare “ok cambio le mie attuali”, assumendo che ormai quasi ognuno di noi ne abbia un paio.
Cosa offrono, quindi, queste Buds Pro 2 come caratteristiche di punta? Una collaborazione con Dynaudio che ha portato ad un sistema dual driver chiamato MelodyBoost , l’audio spaziale con tracking della testa oltre che un lieve miglioramento in tutto quello che già trovavamo nelle OnePlus Buds Pro. Il prezzo di listino recita 179€: mettendole in competizione con tantissime cuffiette con simili caratteristiche, riusciranno a dire la loro?
INDICE
CASE E DESIGN
Sin dal primo contatto ho avuto una ottima impressione considerando che già le Buds Pro mi erano piaciute molto e queste ne sono una naturale evoluzione. Escludendo qualche minima differenza di dimensioni del case e degli auricolari è tutto rimasto pressoché invariato. Adoro il trattamento opaco che permette di trattenere pochissime impronte, la scritta OnePlus lucida e la resistenza del meccanismo di apertura del coperchietto, la cerniera per intenderci. A tutto tondo abbiamo tra le mani una percezione di prodotto premium, c’è la certificazione IPX4 per il case mentre le cuffiette arrivano ad un livello di IP55. Il peso del case è di 47g mentre le cuffiettine 5g l’una.
Esterno al case troviamo soltanto un led di stato ed una porta type-c che permette una carica da 0 a 100 in circa un’ora e trenta minuti, mentre all’interno del case troviamo solo un tasto per andare ad effettuare il pairing. Estrarre gli auricolari è semplicissimo, anche con una mano in alcune intricate situazioni sono riuscito a cavarmela senza lanciare il tutto per terra.
COMODITÀ
Una volta indossati gli auricolari ci rendiamo subito conto che è cambiato anche qui poco e nulla rispetto al passato, ho notato soltanto che su medie e lunghe sessioni tengono meglio l’aderenza, dovendoli meno spesso andare a sistemare all’interno del padiglione auricolare. Sono rimaste piccole e leggere ed anche qui apprezzo la scelta di tenere un design opaco con soltanto una parte dello stelo lucida, che comunque ha una sua funzione specifica: è la zona dedicata alle gesture per il controllo multimediale, che avviene tramite dei “pizzichi”.
GESTURE
Possiamo dall’app andare a configurare questi pizzichi come più preferiamo, più o meno. Il singolo pizzico può infatti essere impostato soltanto su play/pausa mentre il doppio e il triplo possiamo decidere se configurarli per andare avanti o indietro tra brani musicali, impostare l’assistente vocale o attivare la game mode. C’è infine una ultima gesture, ovvero la pressione prolungata che permette di cambiare da modalità cancellazione del rumore alla modalità trasparenza. Vi ricordo che tutte queste impostazioni possono essere cambiate indipendentemente per cuffietta sinistra e destra. Ci fosse stato anche un controllo del volume tramite magari uno swipe verso l’alto o il basso, avremmo avuto un sistema di controllo completissimo; un gran peccato.
Non dovremmo considerarla una vera e propria gesture ma c’è anche la possibilità di interrompere in automatico il contenuto multimediale quando andiamo a rimuovere una cuffiette dal padiglione auriciolare e ovviamente viceversa, ovvero il play automatico quando la andiamo a reinserire.
SOFTWARE
Parlando di gesture vi ho già anticipato la possibilità di utilizzare una app, HeyMelody di Oppo, per configurare ed utilizzare tutte le funzioni a disposizione delle cuffiette su ogni brand di smartphone; su smartphone OnePlus invece possiamo evitare di installare l’app passando tramite i sottomenù Bluetooth che integrano già le funzioni chiave.
UN PO’ DI CONFUSIONE
Capisco che sviluppare una app proprietaria sarebbe stato troppo e le cuffiette avendo molto in comune con le Enco X2 (il sistema di dual driver nello specifico) vengono supportate da HeyMelody divinamente, ma ci sono alcune cose che mi lasciano dubbioso, vi spiego. Su OnePlus nelle impostazioni di sistema non abbiamo ad esempio la possibilità di sfruttare il nuovo preset di bilanciamento EQ di Hans Zimmer ma abbiamo l’audio spaziale. Su tutti gli altri smartphone Android e iPhone, tramite l’app HeyMelody, non abbiamo l’audio spaziale ma abbiamo il preset Hans Zimmer. Insomma c’è ancora da lavorare per permettere a tutti gli utenti di sfruttare al 100% queste cuffiette.
CANCELLAZIONE DEL RUMORE
Le impostazioni per la cancellazione del rumore attiva sono molto semplici e sono tre: Cancellazione attiva, Off e Modalità Trasparenza. Quando attiviamo l’ANC si attiva un sottomenù dove possiamo scegliere se lasciar impostare agli auricolari che intensità di cancellazione del rumore applicare o farlo noi manualmente. Se non siamo soddisfatti possiamo anche avviare un test per la cancellazione del rumore personalizzata con una analisi del canale uditivo e dell’aderenza degli auricolari.
EQUALIZZATORE
Sound Master EQ, questo è il nome dell’equalizzatore di queste OnePlus Buds Pro 2. A disposizione, oltre che ovviamente ad un EQ manuale, abbiamo quattro preset bilanciati da Dynaudio come Bilanciato, Bold, Serenata e Bassi ed infine tramite app HeyMelody abbiamo anche l’ultimo aggiunto Hans Zimmer, quello che ho utilizzato io praticamente in ogni occasione. Sempre tramite aggiornamento vi menziono il BassWave, un comodo slider che permette di incrementare o diminuire i bassi in modo dinamico passando da una scala di -5 a +5, personalmente non sono mai andato oltre il +2.
Hi-Res e GOLDEN SOUND
Per i dispositivi che supportano la modalità Hi-Res e l’LHDC c’è un semplice toggle per attivare queste due opzioni: sarà necessario riavviare le cuffiette e avremo poi la possibilità di ascoltare l’audio in “alta risoluzione”. Non ho ancora ben capito a cosa serva l’Hi-Res se anche da disattivato abbiamo comunque l’LHDC in 24-bit/96kHz e non ho trovato informazioni in merito online. C’è a disposizione anche una analisi della struttura del nostro canale uditivo e delle caratteristiche del nostro udito chiamato Golden Sound per creare dei preset personalizzati per andare a migliorare in maniera fine l’ascolto audio. I preset rimarranno salvati nelle cuffiette quindi saranno utilizzabili anche su dispositivi diversi senza dover fare ogni volta la simulazione. Per chi proviene dalle Buds Pro di prima generazione, il test è cambiato ed è molto più accurato.
AUDIO SPAZIALE
Come citato in apertura è presente l’audio spaziale in due declinazioni: fissa e tracking che segue i movimenti della nostra testa. Ho provato svariate volte ad attivare questa funzione sia in riproduzione di film che musica ma non sono mai riuscito a comprenderla appieno. Provo a spiegarmi: su OnePlus 11 ma anche su altri smartphone top di gamma spesso troviamo già il Dolby Atmos che integra di base un effetto surround “3D” o che può essere ottimizzato in autonomia per il miglior ascolto in ogni data situazione.
Attivare l’audio spaziale proprietario delle cuffiette disattiva il Dolby Atmos e l’effetto risulta sempre peggiore come se la voce diventasse più metallica ed artefatta, mettendoci al centro di una stanza enorme vuota. Sarà sicuramente anche molto gusto personale ma ho sempre alla fine preferito il buon vecchio e ottimizzato Dolby Atmos e questo ci dimostra alla fine quanto l’audio spaziale sia una feature più di Android 13 che delle cuffiette nello specifico e come ci siano soluzioni generiche decisamente migliori per una esperienza simile.
Preciso che il “tracking” della testa è utilizzabile soltanto con le impostazioni OnePlus ma anche in questo caso non ho trovato mai uno scenario valido per utilizzarlo considerando che ogni tanto il track viene perso e l’effetto rimane comunque non piacevole, almeno in ascolto musicale o in visualizzazione video su uno schermo posto a non più di 30cm dai nostri occhi e con un audio che invece ci fa sembrare immersi in uno stanzone vuoto.
ZEN MODE
Non perdo più di due righe sulla zen mode: possiamo tenere premuto sulla zona soft touch per ascoltare dei suoni bianchi che troviamo pre-caricati nelle cuffiette. Carino ma relativamente inutile.
MULTI DEVICE
Le OnePlus Buds Pro 2 possono essere collegate a due device simultaneamente, funzione decisamente comoda e che ho apprezzato anche con iPhone.
GAME MODE
Due parole vanno spese anche per la game mode che promette di ridurre la latenza tra audio e video, comodo per video di parlato o in utilizzo gaming. Ho provato questa modalità su smartphone OnePlus ed è eccellente mentre su altri smartphone se rimaniamo su un codec AAC la latenza è abbastanza vistosa come su PC Windows, un Lenovo Legion 5. Rimanendo in tema di AAC e LHDC OnePlus ha promesso che con un futuro aggiornamento arriverà anche l’LHDC 5.0 con il supporto ai 192kHz.
AUTONOMIA E MICROFONI
OnePlus dichiara per queste Buds Pro 2 fino a 9h di autonomia senza cancellazione attiva del rumore e Hi-Res disattivato mentre con tutte le impostazioni attive si arriva fino a 4h e 30minuti. Personalmente mi sono sempre trovato in un misto tra le due situazioni con un ANC blando e un uso fisso della massima qualità di ascolto fermandomi di media a 6H di utilizzo continuo sfruttando eventualmente 3 cariche piene tramite la batteria del case da 520mAh. Mi ritengo personalmente soddisfatto della autonomia e anche con un leggero degrado nel tempo non dovrebbero esserci noie. OnePlus assicura più di 500 cicli di ricarica prima di arrivare all’80% di capacità.
MICROFONI E CHIAMATE
Ho usato le OnePlus Buds Pro 2 in tantissime chiamate effettuate in questo mese, oltre che chiamate su Meets/Teams e ho mandato centinaia di note vocali tramite i loro sei microfoni. L’esperienza è stata tutto sommato soddisfacente con mai nessuno che si sia lamentato della qualità del mio parlato. In video trovate un esempio di chiamata registrata in una situazione di caos urbano decisamente importante ma i microfoni hanno perfettamente cancellato ogni rumore circostante, lasciando la mia voce un po’ robotica ma sempre ben udibile. Per me i microfoni sono un un punto chiave nella scelta delle mie cuffiette personali e loro hanno passato perfettamente il mio test.
CONCLUSIONI
Non è facile tirare le conclusioni per queste OnePlus Buds Pro 2 perché molto del giudizio dipende dal prezzo al quale si acquistano. 179€ sono sicuramente troppi per quanto richiesto con una concorrenza spietata che fa singolarmente meglio in quasi ogni specifica.
La parola d’ordine per queste Buds Pro 2 è equilibrio: tutto funziona a dovere, senza particolari picchi d’eccellenza ma senza nemmeno grossi problemi da segnalare. Ad un prezzo inferiore a 150€ diventano più interessanti e un must have per i possessori di smartphone OnePlus. Ottimo il fatto che siano state aggiornate via software per migliorare subito l’esperienza d’uso ma mi aspetto ulteriori passi in avanti lato ottimizzazione EQ ed Audio Spaziale.
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