Il Find X2 Pro mi è piaciuto sin da subito, sarà perché dalla prima accensione ho visto qualcosa di diverso rispetto alla vecchia interfaccia Color OS 6.x che – non è un segreto – mi ha sempre lasciato perplesso provando i vari Oppo. Tolto quindi il primo scoglio, un sospiro di sollievo e via senza pregiudizi alla scoperta di un top di gamma vero, senza compromessi degni di nota.
Non è certo piccino con i suoi 165,2 millimetri di altezza ma il form factor di 19,8:9 facilita la presa, anche i bordi laterali leggermente curvi aiutano nell’ergonomia e non rendono l’interazione complicata, non ho infatti riscontrato fastidiosi tocchi involontari. A primo impatto è ovviamente il display a 10bit che colpisce, vanta una luminosità massima di ben 800 nits ed è certificato HDR+, cosa che lo spinge fino a picchi di 1200 nits locali con certi contenuti. La diagonale da 6,7 pollici è quella che ritengo quasi perfetta, certamente generosa (fin troppo per chi ama gli smartphone piccoli) ma ancora gestibile, un piacere per gli occhi nella visione di contenuti video grazie anche al forellino anteriore che impaccia pochissimo.
Gli argomenti da toccare sono tanti e le cose positive di certo predominano, ma dopo averlo provato per settimane mi sono concentrato sulle poche mancanze e per questo deciso di raggrupparle subito, senza girarci attorno, in una lista breve e concisa.
Oppo Find X2 Pro
4 giorni faDa poche ore è possibile scaricare gli sfondi ufficiali di Oppo Find X2 Pro alla massima risoluzione.
1 settimana faOppo ha presentato quest’oggi il Find X2 Pro, uno smartphone Android dalle prestazioni eccezionali che stiamo provando già da una settimana.
1 settimana faOppo Find X2 Pro arriva anche in variante Lamborghini Edition e costa oltre 1.600 euro.
1 settimana faTutte le novità su Oppo Find X2 in diretta streaming con lo smartphone, il nuovo smartwatch e l’anteprima completa.
I POCHI DIFETTI
- Non mi fa impazzire la parte posteriore – con questo non voglio dire che sia brutto, ma il retro risulta anonimo e fin troppo somigliante ad altri smartphone della concorrenza. Oppo l’abbiamo sempre apprezzata anche per la capacità di distinguersi dalla massa e tirar fuori soluzioni come la prima pop-up (su Find X di prima generazione) e quella con pinna di squalo sui vari Reno e Reno2. Questi ultimi hanno anche portato sul mercato delle colorazioni semplici ma ricercate, insomma, dal top di gamma mi sarei aspettato qualcosa di più oltre alla variante arancione in pelle vegana.
- In Italia è solo single SIM, per qualche strana vicissitudine in corso con Qualcomm non abbiamo la versione dual-SIM e la cosa risulta un po’ limitante, visto il posizionamento credo sia importante fornire un prodotto estremamente completo e attrezzato (si poteva pensare anche ad una eSIM?)
- Le fotocamere posteriori a disposizione verticali sbilanciano il terminale su un lato quando lo poggiamo su un piano, anche utilizzando la cover trasparente in confezione (seppur si limiti di molto la cosa). Trovo alquanto fastidioso questo traballìo, non so voi…
- Solo una variante (12/512GB di memoria) a disposizione limita a mio avviso le sue potenzialità, non voglio inserire il prezzo di 1199 euro tra i difetti perché a mio avviso non lo è, sta semplicemente in linea con la concorrenza che ha scelto o sceglierà questa configurazione hardware. Tuttavia, mi chiedo, non sarebbe stato utile pensare a delle varianti più economiche con 128 o 256GB di memoria interna, tagliando magari di un centinaio di euro il listino?
- Ricarica wireless che latita, per molti è una mancanza per me lo è decisamente meno, in generale su tutti gli smartphone e soprattutto su questo, che ha un sistema di ricarica così particolare e rapido.
FOTO E VIDEO (SUPER STABILIZZATI)
Parto subito dai video, sarà per deformazione professionale e l’uso abbondante che ne faccio su smartphone che poi è una delle prime cose che guardo. Oppo ha sempre curato molto la parte fotografica senza promettere chissà quali cose impossibili, un approccio diretto e senza fanfare che poi lascia spazio a delle belle sorprese: penso ad esempio alle clip 4K (sia a 30 sia a 60 frame per secondo) registrabili che mi hanno piacevolmente stupito.
A fare la differenza saranno di certo le tre fotocamere di eccellente livello, ma sui video è anche la stabilizzazione che gioca un ruolo fondamentale. Non è la prima volta che Oppo tira fuori il coniglio dal cilindro (guardate di cosa è stato capace il Reno2 qui), ma su Find X2 Pro ha fatto un gran lavoro e dimostrarlo le immagini che seguono. Ci sono diverse opzioni di stabilizzazione: da quella standard, già eccellente in 4K, si può accedere ad un livello successivo tramite l’icona apposita e poi un ulteriore gradino cliccando sull’iconcina “Pro”. Ma attenzione perché questa compensazione digitale è possibile solo in full HD ed è sconsigliata in situazioni poco luminose.
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Ottimi anche quelli realizzati con la fotocamera wide, certi passaggi tra i diversi sensori d’immagine risultano rapidi ma se ci spingiamo sulla tele 5X (13MP) l’autofocus può dare qualche noia. Al contrario, proprio la messa fuoco è uno dei punti forti della principale (Sony IMX686 da 48MP) che si adatta in un lampo ed è sempre preciso.
Quest’ultimo fa la differenza anche nelle foto, la fotocamera principale riesce a catturare tanti dettagli e permette di scattare a 48MP sfruttando tutti i suoi grandi pixel da 1,12 µm per immagini di ottimo livello. Ottica luminosa con apertura f1.7 che spesso non necessita dell’uso della modalità notte, un esempio lo avete in questa galleria con le ultime due foto: la condizione era molto buia, l’ultimo scatto (notte) risulta addirittura eccessivo.
Bella anche la grandangolare, può esser spinta fino alla massima risoluzione di 48MP e garantisce una certa continuità con la fotocamera principale. Poca distorsione e colori fedeli alla realtà, è la prima volta che vedo il sensore Sony IMX 586 utilizzato a tale scopo. Discretamente luminosa (apertura f2.2), cosa insolita per le wide, può comunque sfruttare la modalità notte che fornisce ancora più luce e dettagli (ultimo scatto).
La tele è poi una costante, Oppo ha mantenuto un sistema periscopico simile a quello visto lo scorso anno sulla serie Reno di fascia più alta, con zoom 5x ottico e ibrido 10x che riesce a dare qualche soddisfazione a distanza. Di seguito un paio di esempi che mostrano fin dove ci si possa spingere con lo zoom 10x garantendo una perdita molto limitata di dettagli, almeno di giorno.
Chiude la fotocamera anteriore da 32MP che svolge bene il suo lavoro e permette anche lo scontorno in tempo reale con i video, così da scegliere il livello di bokeh (molto artificiale) da imporre al nostro background.
Potete scaricare le foto in formato originale, non compresso, a questo link (197,5MB).
RICARICA SUPERVOOC 2.0 CHE GODURIA
Chi avrebbe mai detto che ricaricare lo smartphone sarebbe diventato parte dell’esperienza d’uso? Io di certo no, anche perché stupidamente speravo che a breve qualcuno avrebbe presentato delle batterie rivoluzionarie capaci di far durare gli smartphone anche una settimana. Così non è, Oppo ha quindi aggirato prima di tutti l’ostacolo e sviluppato il SuperVooc 2.0 che necessita di una manciata di minuti per portare a termine il compito più importante.
Dai miei rilevamenti siamo su livelli addirittura migliori rispetto a quanto dichiarato dalla casa cinese: la ricarica con terminale acceso (ma a schermo spento, con AoD attivo) permette di ricaricarlo da 0 al 100 percento in poco più di mezzora.
Ecco i parziali:
- 05 min – 19%
- 10 min – 38%
- 15 min – 54%
- 20 min – 71%
- 25 min – 85%
- 30 min – 94%
- 35:50s – 100%
Il caricabatterie proprietario da 65W è leggermente più grande e pesante rispetto a tanti adattatori che vediamo ormai in giro, ma il piccolo compromesso è ripagato in questo modo. Così ho da subito deciso di usare il Find X2 Pro con display settato alla massima risoluzione (QHD+) e refresh rate a 120Hz, in barba ai consumi maggiori che stressano ovviamente la batteria a due celle da 4.260mAh. Tanta potenza e poco calore, ho addirittura notato temperature inferiori sul terminale in fase di ricarica rispetto alla diretta concorrenza, certamente più lenta.
Autonomia ottima, soprattutto se impostiamo il refresh rate a 60Hz o in automatico, si riesce tranquillamente ad affrontare anche una giornata più intensa. I consumi ovviamente salgono se si imposta il refresh rate sui 120Hz, come normale che sia, ma io sono comunque riuscito a concludere le mie giornate. Come riferimento siamo sopra l’autonomia del Note 10 Plus con il vantaggio che, in standby, consuma molto meno permettendo di arrivare a sera sempre con facilità in giornate normali.
VELOCE COME I MIGLIORI: SNAPDRAGON 865 È IL TOP
“La potenza è nulla senza controllo”, recitava un celebre spot qualche decina di anni fa e la frase non potrebbe essere più azzeccata per il Find X2 Pro. Sapevo già che a bordo ci sarebbe stato il miglior System-on-Chip in circolazione, lo Snapdragon 865, ma avere tutto ciò poi vanificato da un sistema “castrato” era una delle mie preoccupazioni. Per fortuna sono stato smentito subito dalla Color OS 7.1 che non fa tante promesse ma dà finalmente credito a Oppo e gli permetterà di poter giocare ad armi pari con la concorrenza più accreditata.
Non si tratta solo di icone riviste, scelte cromatiche più moderne ed una traduzione fedele della nostra lingua, con l’ultima distribuzione (basata su Android 10) è stato cambiato l’approccio e l’esecuzione delle varie operazioni. L’interfaccia è rapidissima già di suo, zero lag e i 120Hz che amplificano la nostra percezione, grazie anche al campionamento del tocco a 240Hz che aumenta ulteriormente la sensibilità. Le gesture sono fluidissime, il terminale si sblocca con il viso ad una velocità incredibile e tutto gira come ci si attende su un terminale con un chip di questo calibro.
Poco su cui discutere, la Color OS 7,1 non ha forse un nome particolarmente affascinante ma adesso è concreta, completa di tutte le opzioni di personalizzazione che ci si aspetta da un top di gamma Android nel 2020 e la cura per certi dettagli certifica la buona riuscita dell’operazione. Tanto entusiasmo ma qualcosa andrebbe aggiustata: penso ad esempio alla voce “impostazioni supplementari” che raccoglie i classici “vari ed eventuali” tra cui dispersa la memoria, connessione OTG, backup e ripristino e altre voci che ritengo importanti.
SCHEDA TECNICA OPPO FIND X2 PRO
- dimensioni: 165,2 x 74,4 x 8,8mm
- peso: 207 grammi per la versione Ceramic Black, 200 grammi per il modello Vegan Orange Leather
- sistema operativo: Android 10 con interfaccia ColorOS 7.1
- piattaforma hardware: Qualcomm Snapdragon 865 (Kryo 585 CPU octa-core a 2,84 GHz 64-bit)
- GPU: 650 Vulkan 1.1 API / HDR gaming (10-bit)
- display: AMOLED da 6,7″ QHD+ (3168 x 1440 pixel), 513ppi, 120Hz, campionamento tocco a 240Hz, rapporto schermo-corpo 93%, contrasto 10000000:1 (dinamico) e 5000000 (statico), luminosità 800 nits e 1200 nits (picco HDR)
- memoria: 12GB di RAM LPDDR5 e 512GB di storage UFS 3.0
- fotocamere posteriori:
- Grandangolare da 48MP con sensore Sony IMX689 da 1/1,4″, tecnologia OIS, obiettivo 7P con apertura f/1.7
- Ultra grandangolare con sensore da 48MP IMX586 da 1/2″, obiettivo 6P con apertura f/2.2 e angolo di visione di 120°
- Zoom periscopico con sensore da 13MP, OIS e zoom ibrido 10x e zoom digitale 60X, obiettivo 5P con apertura f/3.0
- fotocamera anteriore: 32MP, obiettivo 5P con apertura f/2.4
- connettività: 5G Dual Mode, WiFi 6 e NFC
- batteria: da 4.260 mAh con supporto alla ricarica rapida SuperVOOC 2.0 a 65W (da 0 al 100% in 36 minuti)
Oppo Find X2 Pro
1 settimana faOppo ha presentato quest’oggi il Find X2 Pro, uno smartphone Android dalle prestazioni eccezionali che stiamo provando già da una settimana.
1 settimana faOppo Find X2 Pro arriva anche in variante Lamborghini Edition e costa oltre 1.600 euro.
1 settimana faTutte le novità su Oppo Find X2 in diretta streaming con lo smartphone, il nuovo smartwatch e l’anteprima completa.
Giocare su questo terminale è un vero piacere, seppur non siano ancora tanti i titoli che supportano i 120Hz abbiamo la GPU Adreno 650 in grado di supportare il massimo dettaglio possibile su qualsiasi gioco mobile, senza batter ciglio e senza consumare troppa energia. Utile anche il menu a cui si accede tramite swype dagli angoli superiori, permette così di chattare (senza uscire dal gioco) o registrare le nostre sessioni con tanto di cam anteriore attiva.
Voglio citare anche i due speaker stereo che spingono fino ad alti decibel e si avvicinano a quello che il re, per me, in questo momento: Galaxy S20 Ultra. Sentire la differenza non è semplice, Oppo ha fatto un gran lavoro, ma il top di gamma Samsung garantisce un suono più completo grazie ai bassi (che su smartphone latitano sempre e comunque) mentre il Find X2 Pro spinge più su medi e alti, senza mai distorcere. Ottimo anche l’audio in chiamata, la capsula auricolare è ben visibile in alto tra vetro e telaio.
Vorrei potervi parlare di più della connettività, d’altronde è la prima volta che ho sotto mano uno smartphone con l’ultimissimo modem Snapdragon X55 ma la verità è che l’ho sfruttato poco e niente con le reti di quinta generazione. Non ne faccio un dramma, navigare in 4G+ alla massima velocità consentita dai miei operatori è già positivo, spero che presto si potrà anche parlare d’altro visto che le premesse del 5G sono state tante e importanti.
CONCLUSIONI
Se dovessi descrivere il Find X2 Pro con due aggettivi direi che “completo e veloce” si sposano bene, dopo aver provato questo dispositivo sono molto curioso di vedere come la Color OS 7.1 potrà cambiare il volto dei primi Oppo arrivati in Europa e in Italia. Approfitto dell’occasione per annunciarvi ad esempio che il Reno2 sarà con tutta probabilità il primo a ricevere l’aggiornamento, forse già da questo mese di marzo.
La casa cinese ha chiuso il 2019 con ottimi risultati, mantenendo la quinta piazza tra i top player mondiali con ben 118,6 milioni di smartphone commercializzati ed uno share di mercato pari al 7,7% (+0,1% rispetto al 2018). Se si guarda il resto della classifica è più che evidente la rivalità con Xiaomi, quarta con l’8,2% (126 Mln di unità) e forte di vendite già ben avviate fuori dalla Cina. Per aspirare a qualcosa di più Oppo deve inevitabilmente attrarre il pubblico occidentale e il Vecchio Continente resta come sempre la più difficile porta d’ingresso.
Obiettivo che può davvero esser raggiunto con questi presupposti, il Find X2 Pro ha stoffa da vendere e di certo si saprà far rispettare una volta giunto sul mercato. L’unica vera limitazione sta in questo, ovvero nella commercializzazione che avverrà a partire dall’8 maggio e di certo non è un grande vantaggio; penso ad esempio alla svalutazione della diretta concorrenza che per quella data sarà forse in grado di offrire terminali di pari livello ad un prezzo anche inferiore.
Staremo a vedere, riparleremo del Find X2 Pro e degli eventuali aggiornamenti in questi due lunghi mesi di attesa, nel frattempo ne esce promosso a pieni voti. Prezzo di listino pari a 1.199 euro con cuffie true wireless Enco Free incluse, non acquistabili separatamente, chi effettuerà il preordine a partire dal 22 aprile all’8 maggio 2020 riceverà anche uno speaker bluetooth in regalo.
PRO E CONTRO
VOTO 9
Oppo Find X2 Pro
VIDEO
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