Sono passati poco più di due anni da quando Oppo si è ufficialmente affacciata in Europa e in Italia, un tempo utile per capire quale siano le ambizioni della casa cinese che ha puntato sin dall’inizio su terminali più ricercati e particolari come il Reno 4 Pro. Tutto il resto è rimasto a disposizione del solo pubblico asiatico, una scelta precisa che ha permesso anche di delineare meglio la strada che sta intraprendendo.
Lo sto utilizzando ormai da più di un mese in questa meravigliosa colorazione “Galactic Blue” su cui il brand cinese punta moltissimo; il design e i materiali sono per loro quasi una fissazione, e a noi di certo non dispiace. Si tratta come ovvio del più ricercato della nuova famiglia, perfettamente in linea con il Find X2 Neo visto la scorsa primavera con cui condivide le linee e parte della piattaforma hardware.
Potremmo pure definirlo come un refresh a sei mesi di distanza, un nuovo vestito perfettamente ritagliato su misura e capace di alzare moltissimo il livello dei cosiddetti medio gamma, anche se il posizionamento del Reno 4 Pro dice tutt’altra cosa. Seppur bello, leggero, veloce e particolarmente ottimizzato paga infatti un prezzo di listino che cozza con la diretta concorrenza, esterna ed “interna”. Vediamo insieme di cosa è capace.
SOMMARIO
FINITURE DA CATEGORIA SUPERIORE
Quanto pesa l’estetica nella vostra scelta dello smartphone? Mi piacerebbe che si aprisse una discussione su questo tema, magari anche nei commenti più sotto, perché sono sempre più convinto che l’appiattimento inevitabile di forme e dimensioni stia portando ad una continua ricerca del “diverso”. Lo pensa di certo Oppo che ormai cerca sempre quel dettaglio in più che possa distinguere i propri smartphone – soprattutto delle fasce alte – dal resto della massa e spesso si passa per i materiali.
Anche a questo giro è stato scelto un vetro curvo definito “setoso e luminoso”, una finitura opaca particolarmente piacevole al tatto e anche alla vista. Di certo una delle migliori lavorazioni del vetro viste fino adesso ottenuta grazie ad una tecnica proprietaria di incisione a diamante che migliora l’effetto anti-impronta, riduce i riflessi e aumenta l’opacità. Oltre a questa colorazione che state vedendo nelle immagini – e al classico nero – Oppo ha pensato anche ad un’inedita “Green Glitter” approvata da Pantone che arriverà successivamente in Italia (ad un costo un po’ maggiorato).
Insomma massima attenzione per questi ed altri dettagli, il Reno 4 Pro è ad esempio uno degli smartphone 5G più sottili in commercio con soli 7,6mm di spessore e 172g di peso. Pochi di questi tempi, soprattutto se si parla di un terminale con display da 6,5 pollici.
Non starò qui a ripetermi su questo componente perché si tratta del medesimo pannello Amoled montato sul Find X2 Neo, dunque vetro Gorilla Glass 5 che curva leggermente sui fianchi, risoluzione FHD+ e refresh rata variabile fino a 90Hz. Non sembra cambiato di una virgola, molto luminoso e colori ben bilanciati ma un gradino sotto i migliori display in commercio nel settore mobile e lo si vede ad esempio all’aperto: la leggibilità sotto luce diretta del sole non è infatti delle migliori, certamente sopra la media ma lontana dalla vetta.
PRESTAZIONI DA QUASI TOP
Tanta, tantissima memoria a bordo con ben 12GB LPDDR4x a disposizione che vanno, a mio parere, ben oltre le reali necessità. Di certo non guasta averne in abbondanza anche in vista dei futuri aggiornamenti software e passi in avanti, ma a livello pratico non ho notato chissà quali vantaggi rispetto al Find X2 Neo. Gira splendidamente, SD765G è il solito affidabile chip che tiene quasi testa al suo fratello maggiore e qui viene ancora una volta implementato bene, offrendo la giusta rapidità a consumi contenuti.
Complice la ColorOS 7.2 che ormai è già ben rodata, mi sarebbe certamente piaciuto vedere e provare l’ultimissima distribuzione ColorOS 11 basata su Android 11 che invece arriverà nei prossimi mesi, Oppo assicura a stretto giro. Ad ogni modo navigare sul web, spostarsi da un’App all’altra, giocare e fare qualsiasi altra operazione comune riesce senza incertezze o rallentamenti. Il sistema gira fluido e con refresh rate del display a 90Hz che aumenta leggermente anche questa sensazione, senza rubare chissà quanta energia in più.
Più che completo poi sul fronte connettività grazie alla dotazione del SoC Qualcomm che porta con se WiFi 802.11ac dual-band MU-MIMO, Bluetooth 5.1 e rete 5G con tanto di supporto SA ed NSA. Insomma tutto ciò che si può desiderare per la navigazione oggi e domani, naturalmente con slot che può ospitare due nano SIM, configurazione in cui lo sto ormai provando dal primo giorno con soddisfazione.
SPECIFICHE TECNICHE
- SoC: Qualcomm Snapdragon 765G octa-core, fino a 2,4 GHz
- GPU: Adreno 620
- Display: AMOLED 6,5″ con vetro curvo 3D (2.400 x 1.080 pixel), refresh rate a 90Hz, 402 PPI, 500nit, Gorilla Glass 5
- Memoria:
- 12 GB di RAM LPDDR4x
- 256 GB di memoria di archiviazione UFS 2.1 (non espandibile)
- Connettività: dual-SIM 4G/LTE, 5G SA/NSA, WiFi 802.11ac dual-band, Bluetooth 5.1, USB-C (OTG), NFC, A-GPS, Beidou, Glonass, Galileo
- Fotocamera posteriore tripla:
- Principale: 48 MP Sony IMX586 pixel da 0,8um, 1/2,0″, f/1,7, AF, Quad Pixel
- Grandangolo: 12 MP IMX708, f/2,2, 120°
- Tele: 13 MP 1/5″, 1,75um, f/2,4
- Video: 4K a 30fps, slow motion 1080p a 120fps, video selfie a 1080p a 30fps
- Fotocamera anteriore: 32MP (Sony IMX 616) f/2,4, supporto modalità notte, filtro bellezza
- Batteria: 4.000 mAh con supporto alla ricarica rapida a 65W (Super VOOC 2.0)
- Sblocco: sensore di impronte digitali integrato nel display
- Dimensioni e peso:
- 159,6 x 72,5 x 7,6 mm
- 172 grammi
- Colorazioni: Galactic Blue, Space Black e Green Glitter
- OS: Android 10 personalizzato ColorOS 7.2
- SCHEDA TECNICA COMPLETA
Memorie rapide, sono delle UFS 2.1 con velocità di scrittura che superano i 970 MB/s e scrittura a 470 MB/s, un taglio che definirei più che adeguato con ben 256 GB a disposizione; lo spazio di certo non manca.
E poi c’è il comparto audio con speaker stereo che offrono un suono piacevole in uscita nonostante lo spazio a disposizione sia davvero poco, Oppo è comunque riuscita a sfruttare a dovere la stretta cornice superiore e integrare un piccolo altoparlante companion all’interno della capsula auricolare. Non si spinge fino ad altissimi decibel, è vero, ma fa la sua bella figura.
FOTO E VIDEO
Un piccolo passo in avanti è stato fatto anche sul fronte fotografico, ma nessuno sconvolgimento. Diverso l’approccio con tre fotocamere posteriori integrate all’interno di una placchetta decisamente più bella ed iconica di quanto non fosse sul “Neo” (che vanta invece una quad-camera). Sparisce quindi il sensore d’immagine in bianco e nero, si è andati qui dritti al sodo mantenendo la principale, con il solito Sony IMX586 da 48 MP, e la tele da 13 MP con zoom ibrido fino a 5x.
A cambiare è quindi la grandangolare che passa dagli 8 MP ai 12 MP del sensore d’immagine Sony IMX708, dunque più qualità in generale e più possibilità di utilizzo in tutte le condizioni, sopratutto di notte.
Stessa identica fotocamera anteriore da 32 MP all’interno del forellino anteriore, capace di scattare ottime foto e metter a fuoco il soggetto in primo piano.
Mi sarei aspettato qualcosa di più sul fronte video, è pur vero che il sistema di stabilizzazione è sempre più efficace e grazie all’OIS della principale e alle soluzioni software studiate è possibile azzerare tremolii e movimenti, ma è altrettanto vedo che questa funzione ci costringe a scendere in Full HD quando la usiamo. In alternativa possiamo certo accontentarci di una stabilizzazione normale, del tutto accettabile e girare in 4K a non più di 30fps; da uno smartphone di questo prezzo è lecito attendersi di più.
QUANDO LA RICARICA FA LA DIFFERENZA
La principale differenza con il suo fratello gemello della precedente generazione (il “Neo) sta proprio qui, con Oppo che ha cambiato sistema e integrato due batterie da 2.000mAh e 15,48Wh per supportare a dovere il SuperVOOC 2.0, ovvero il sistema di ricarica più veloce in commercio. Stiamo parlando di un adattatore in confezione da 65W che spinge la percentuale di ricarica da 0 a 100 in poco più di 28 minuti, da acceso e con display in funzione a tratti (guardate il video per conferma diretta).
L’esperienza è quindi quella già vissuta con il top di gamma di casa Oppo, seppur i tempi siano ancor più stretti vista la capienza leggermente inferiore di queste due batterie. Di seguito uno split dei tempi rilevati nel nostro test dopo un mese di cicli di ricarica:
- 10% in 2,5 min
- 20% in 4,5 min
- 30% in 6,8 min
- 40% in 9,2 min
- 50% in 11,5 min
- 60% in 14 min
- 70% in 17 min
- 80% in 19,8 min
- 90% in 23,2 min
- 100% in 28 min e 35 s
Approccio allo smartphone che cambia completamente, in un batter d’occhio è possibile infatti avere quanto basta per affrontare anche mezza giornata e i consumi sono oltretutto più che soddisfacenti. Oppo ha davvero fatto centro con questa tecnologia, e adesso che stiamo utilizzando dei loro smartphone anche da più di un anno possiamo anche dire che le preoccupazioni di “batterie più usurate” sono infondate. L’utilizzo di adattatori da 10V e due batterie da 5V rende infatti il processo di ricarica più rapido e non crea particolari sovraccarichi termici.
CONCLUSIONI
Non sono solito passare così tanto tempo con uno smartphone, un mese è quasi un miraggio ma l’ho affrontato nella massima serenità visto il valore di questo Reno 4 Pro e la sua flessibilità: mi piace avere uno smartphone leggero, grande abbastanza e con una batteria che dura e ricarico in un lampo. Le somiglianze con il Find X2 Neo, come avrete capito, sono forse fin troppe ed oltre la SuperVOOC 2.0 ed altri piccoli dettagli non c’è molto di più, motivo per cui ritengo il prezzo di 799€ fin troppo alto.
Si pagano i materiali, le finiture, l’ottimizzazione degli ingombri e delle prestazioni, ma la soglia è elevata per i miei gusti, soprattutto alla luce della concorrenza che in questo finale d’anno si sta rivelando piuttosto aggressiva. Non penso solo al chip SD765G a confronto del fratello maggiore SD865, piuttosto al comparto multimediale che a tale costo dovrebbe offrire qualcosa in più sfruttando sensori d’immagine più al passo con i tempi.
Bello, rapido e funzionale, bisognerà solo ricalibrarsi ad un paio di centinaia di euro più in basso.
PRO E CONTRO
VOTO 7,9
Oppo Reno 4 Pro
VIDEO
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(aggiornamento del 15 ottobre 2020, ore 12:08)