Oppo sempre più determinata anche in Europa, da anni ormai lanciai nuovi smartphone che hanno portato anche nella fascia media del mercato alcune delle ottime soluzioni viste solo su modelli più costosi. Penso ad esempio alla ricarica rapidissima, ma anche la scelta dei materiali e delle finiture. Il nuovo Reno 6 Pro esprime più che bene questa idea, rappresenta una sintesi abbastanza completa della filosofia Oppo e lo fa sulla base della potente piattaforma Snapdragon 870.
Pare evidente che poco sia cambiato rispetto ai cugini strettissimi della famiglia Find X3, soprattutto alla variante Neo con cui il Reno 6 Pro condivide tantissimo: il display OLED, le prestazioni generali, le fotocamere e la batteria, oltre alla ricarica a 65W. Hardware lievemente diverso ma design quasi identico, sono figli di una stessa visione che sinceramente distinguo a difficoltà io stesso dopo averli provati entrambi.
DESIGN E DISPLAY
Fratello gemello omozigota del Find X3 Neo, Oppo ha chiaramente variato i colori per distinguerli ma la sostanza proprio non cambia, potremmo anche dire “per fortuna” viste le linee morbide e il vetro ruvido della back cover. Se da un lato non si può che dire bene del Reno 6 Pro dall’altra manca di certo un qualsiasi carattere distintivo, fatica a trovare una vera identità e portare una ventata di aria fresca nel comparto.
Per quanto meno estremo, a questo giro è il Reno 6 a destare qualche curiosità in più sotto il profilo estetico; il profilo squadrato e il design ultra slim rappresentano qualcosa di diverso e, di certo, ricordano un po’ gli ultimi iPhone 12.
Molto simile al modello 2020, il display Amoled resta uno dei punti forti grazie alla qualità intrinseca del pannello utilizzato e la luminosità elevata che lo rende molto visibile anche all’aperto. Diagonale da 6,55 pollici, vanta un rapporto schermo/superficie del 92,1% e bordi laterali leggermente curvi, tanto da nasconderli un po’ alla vista e donare un effetto moderno ma al contempo funzionale.
Dalle nostre misurazioni con Calman sono emersi valori stranamente peggiori rispetto al predecessore, con delta E dei colori a 4,9 (2,56 sul Find X2 Neo), Delta E dei grigi a 5,8 (3,4) e copertura sRGB del 100% (95,3%). Refresh rate massimo impostabile a 90Hz, c’è comunque la possibilità di mantenere lo standard a 60Hz qualora si voglia salvaguardare l’autonomia.
PRESTAZIONI
Difficile pretendere molto di più da questo Reno 6 Pro visto l’hardware a disposizione, d’altronde chiamarlo midrange è un’offesa e Snapdragon 870 ha tutta la potenza bruta che può servire ad uno smartphone. Per chi non lo sapesse, infatti, questo System-on-Chip è una versione overcloccata del noto SD865/865+, realizzata quindi sempre a 7nm, con la GPU Adreno 650 a gestire il comparto grafico, modem X55 5G e triplo ISP per funzioni fotografiche e videografiche avanzate.
Insomma nulla di cui potersi minimamente lamentare e smartphone basato sull’ultimissima release ColorOS 11.3 che poco cambia dalle precedenti. Difficile distinguere la rapidità di esecuzione di questo Reno 6 Pro dal top di gamma Find X3 Pro che ormai utilizzo come principale dispositivo mobile dal giorno in cui è uscito. Le percezioni sono praticamente identiche, cambia solo il display che qui può avere un refresh rate massimo di 90Hz (contro i 120Hz del flagship, che ha anche risoluzione più alta).
CARATTERISTICHE TECNICHE
- SoC: Qualcomm Snapdragon 870 a 3,2 GHz
- Display: OLED da 6,55″ 2400×1080, refresh rate 90Hz, HDR10+, Corning Gorilla Glass 5
- Memoria: 12GB RAM LPDDR4x a 2133 MHz (4 x 16 bit) / 256GB su UFS 3.1
- Fotocamera anteriore: 32MP, f/2,4
- Fotocamere posteriori:
- 50MP Sony IMX766, f/1,8, 1/1,56″, OIS+EIS
- 16MP grandangolare, f/2,2, EIS
- 13MP tele, f/2,4 zoom ottico 5x
- 2MP macro, f/2,4
- Sensore impronte digitali: integrato nel display
- SIM: 2x SIM
- Resistenza: IPx4
- Connettività: 5G (SA/NSA), WiFi 6 (802.11ax), Bluetooth 5.2, NFC, USB-C, GPS, Beidou, Glonass, Galileo
- Batteria: 4.500mAh, ricarica veloce 65W – NO ricarica wireless
- Dimensioni e peso: 160,8 x 72,5 x7,99 mm // peso di 188g
- Sistema operativo: Android 11 con interfaccia utente ColorOS 11.3
AUTONOMIA E RICARICA
Uno dei piaceri di questi modelli resta la ricarica rapidissima, Oppo ci ha infatti abituati benissimo e tornare indietro risulta davvero complicato, se non impossibile. Da una parte trova posto una batteria a doppia cella da 2.250mAh ciascuna, per un totale di 4.500mAh che di certo bastano a concludere serenamente una giornata. Si fanno generalmente 5 ore di display attivo con un uso continuativo di 16 ore, dunque un valore medio alto considerando potenza/capacità. Se però avete una presa vicina, entra in gioco il caricabatterie proprietario (incluso in confezione) che riesce a portarlo da 0 al 100% in poco più di quaranta minuti.
Non smetterò mai di decantare la tecnologia Supervooc 2.0 e quelle che verranno a seguire, Oppo è stata lungimirante nel suo sviluppo e adesso lo scarto con alcuni dei principali player globali si vede eccome. Meglio una batteria che si ricarica “in un lampo” che un mattoncino da 4.500 milliamperora.
Manca, ancora una volta, la ricarica wireless che ormai impazza in quasi tutti i modelli di fascia alta e medio alta. Personalmente ho iniziato ad apprezzarla nel tempo e riempire la casa e la redazione con punti di approvvigionamento, mi sono abituato ad una comodità di cui devo fare a meno con il Reno 6 Pro, peccato.
AUDIO, CONNETTIVITA’ E RICEZIONE
Non delude la parte audio di questo Reno 6 Pro. Sebbene non ci siano particolarità hardware o soluzioni estreme per portare l’esperienza audio ad un livello pazzesco, la cassa inferiore ha un buon bilanciamento, volume alto e alti puliti e senza distorsione. La capsula auricolare fa da rafforzativo positivo rendendo di fatto l’audio stereo anche se, come spesso accade, è sbilanciato verso il basso non essendo le casse simmetriche. Supporta Dolby Atmos.
In chiamata il confort è ottimo, audio pulito in tutte le situazioni e volume generale alto. Anche con cuffie bluetooth non abbiamo avuto problemi di stabilità – ovviamente in questo caso l’audio dipende dalle cuffie.
Connettività, eccezion fatta per la ricarica wireless, è completa anche se non esiste una modalità desktop e la type-c non ha uscita video. Peccato anche se ammetto sono funzionalità che personalmente utilizzo poco ma potrebbero essere comode per molti.
Ricezione e 5G come da tradizione Oppo. Ho usato questo smartphone anche all’estero, durante la fiera automobilistica di Monaco e non ho mai avuto problemi di aggancio celle, segnale e stabilità della rete. Supporto Dual SIM completo e anche lato wi-fi 6 sempre stabile e molto veloce. Non ci sono particolarità da segnalare e dunque un prodotto approvato anche lato GPS che abbiamo sfruttato molto in viaggio. Vibrazione infine piacevole e forte e con un feedback aptico buono ma migliorabile ancora nonostante l’ottimo motorino inserito.
FOTO E VIDEO
Protagonista assoluto resta il sensore d’immagine Sony IMX766 che Oppo ha integrato anche sul flagship, qui con ottica leggermente meno luminosa con apertura f/1.8 e in grado di scattare in automatico a 12,5 MP con estrema precisione.
La qualità generale è ottima, di giorno ormai trovare smartphone che fanno brutte foto non è facile e questo Reno 6 Pro si conferma molto efficace nella gestione dell’esposizione, bilanciamento dei bianchi e nell’utilizzo dell’HDR. Lo scatto è molto veloce e l’interfaccia personalizzata da Oppo, rende l’esperienza fotografica completa e facile.
Ci sono tutte le opzioni possibili, i menu sono ben strutturati e tutto gira molto bene senza problemi. Anche la messa a fuoco convince con una rapidità ottima che impedisce di fare foto sfuocate di giorno.
Resta la medesima configurazione per la grandangolare da 16 MP f/2.4 che offre il solito punto di vista ampio che fa sempre piacere. La risoluzione è alta e quindi anche un crop in post produzione permette di trovare l’angolo giusto per una condivisione sui social apprezzabile e senza perdità di qualità.
La tele è una 13 MP con ottica f/2.2 e zoom 2x che si spinge fino al 5x con discreto successo, ma come al solito si entra nel campo del digitale ed è tutta un’altra storia.
Resta invariata anche la fotocamera macro da 2MP e la frontale da 32MP che aggiunge qualche funzione sui video con effetto sfocatura migliorato, tuttavia dalle prove fatte non emerge ancora un risultato poi così migliorato rispetto al passato.
Video che possono essere registrati anche qui alla risoluzione massima 4K a 60fps, resta anche sul Reno 6 Pro il limite del 4K a 30fps per la grandangolare che non può essere scambiata con le altre in fase di registrazione.
CONCLUSIONI
Tutto si gioca sul prezzo, viste le tantissime similarità con altri componenti della famiglia è quello che fa la differenza. Rapido, bello e certamente funzionale, a 799 euro risulta ancora una volta caro, come del resto si era detto anche per il Find X3 Neo che, a suo favore, vanta adesso uno street price più dolce di circa 200 euro in meno rispetto al giorno di debutto. A rendere decisamente più interessante il Reno 6 Pro ci pensa il bundle che prevede: 3 mesi di garanzia dello schermo (con Oppo Care Light 2021), le cuffiette true wireless Enco X, la Band Style e una cover in silicone.
Se cercate quindi un top di gamma un po’ diverso, meno estremo ma comunque estremamente valido allora vi conviene puntare diretti sul Neo di ultima generazione: l’alternanza del SoC (Snapdragon 870 al posto dello Snapdragon 865) non vale certo la differenza economica appena citata. Difficile davvero comprendere questa mossa da parte di Oppo che sovrappone due terminali praticamente identici, entrambi eccellenti sotto diversi profili ma comunque equiparabili in ogni direzione.
Di questa nuova famiglia il più interessante potrebbe essere così il Reno 6 con piattaforma MediaTek Dimensity 900, unica vera novità rispetto al passato che proveremo quanto prima.
VOTO 7.8
PRO E CONTRO
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Oppo Reno 6 Pro 5G
VIDEO
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(aggiornamento del 10 settembre 2021, ore 01:57)