Acclamato e tanto discusso in rete sin dai primissimi istanti, il Poco F3 è di certo tra gli smartphone medio gamma più attesi per la scheda tecnica di rilievo e posizionamento aggressivo. Certo che non è tutto oro ciò che luccica, alcune scelte fatte dalla casa cinese sono di compromesso e ve le racconterò nel dettaglio in questa recensione, d’altronde da qualche parte bisogna pur risparmiare ed è normale che sia così.
Lo sto utilizzando ormai da qualche settimana, un periodo adeguato che mi ha permesso di apprezzarne certi tratti e riconoscere almeno un importante collo di bottiglia. Vuol dire che non ne vale la pena? Vi spiego tutto nei prossimi capitoli e vi raccomando di non perdervi il video realizzato con Matteo e il fratello minore Poco X3 Pro.
VE LO CONSIGLIO?
La risposta a questa prima domanda è affermativa, è quasi impossibile trovare uno smartphone con una simile piattaforma hardware sotto la soglia dei 400 euro. La serie 800 di Qualcomm è sempre stata relegata alle fasce più alte e vederla così, servita su un piatto di argento, di certo fa gola; naturalmente il chip (realizzato a 7nm) è protagonista perché conferisce ben altro spessore rispetto al resto della concorrenza, dalla potenza nuda e cruda all’idea di una maggior longevità del dispositivo stesso.
E non è neanche male: esteticamente l’ho trovato piacevole e certamente più curato di tanti altri modelli dello spinoff Poco, spesso dozzinali: vetro Gorilla Glass 5 su entrambi i lati, nella colorazione scura che ho a disposizione risulta praticamente specchiato. Rispetto al Poco X3 Pro è più bello oltre che molto più sottile, si parla infatti di soli 7.8 millimetri ed un peso che resta comunque sotto la soglia psicologica dei duecento grammi (196g per la precisione).
SCHEDA TECNICA
- display: DotDisplay AMOLED da 6,67″ FHD+, refresh rate 120Hz, campionamento del tocco 360Hz, contrasto 5.000.000:1, luminosità massima 1.300 nit, True Color, True Display, HDR10+, MEMC, display Sunlight 3.0, Gorilla Glass 5
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 870
- memoria:
- 6/8GB di RAM LPDDR5
- 128/256GB interna UFS 3.1
- altro: LiquidCool 1.0 Plus, audio Dolby Atmos, Hi-Res Audio e Hi-Res Audio Wireless, tre microfoni
- OS: MIUI 12 basato su Android 11
- sensore delle impronte digitali: laterale
- dual SIM: sì
- connettività: 5G, WiFi 6, Bluetooth 5.1, NFC, IR, USB-C
- batteria: 4.520mAh con ricarica 33W
- fotocamere:
- anteriore: 20MP, f/2,45, modalità notte, Dual Video
- posteriori:
- 48MP principale, sensore 1/2″, pixel da 1,6um 4-in-1, f/1,79, AF
- 8MP ultra grandangolare, f/2,2, FOV 119°
- 5MP telemacro, f/2,4, AF (3-7cm)
- Audio Zoom, Dual Video, modalità notturna, modalità One Click Video
- dimensioni e peso:
- 163,7×76,4×7,8mm
- 196 grammi
- colorazioni: Arctic White, Night Black, Deep Ocean Blue
I PUNTI CHIAVE
Come giusto che sia parto dalle prestazioni che sono il fulcro del Poco F3, capace addirittura di far segnare oltre 628 mila punti su AnTuTu e far sognare gli amanti dei numeri e della forza bruta su smartphone. Non è solo questione di capacità di calcolo, dimostrata poi nei fatti con esecuzione di numerose app in multitasking in piena leggerezza, a corredo ci sono tutta una serie di soluzioni che lo rendono davvero accattivante. Ci metto la connettività 5G con l’eccellente modem SDX55 e il WiFi 6, ma anche i 6/8GB di memoria RAM e le rapide memorie interne UFS 3.1 (anche se le velocità non sono altissime, stiamo sui 1350 MB/s in lettura e 550 MB/s in scrittura).
A fare poi la differenza è anche il display; rispetto al Poco X3 Pro qui c’è infatti un vero e proprio cambio di marcia avendo adottato un bel pannello AMOLED da 6,67″ con refresh rate a 120Hz, HDR10+ e campionamento del tocco a 360Hz. La resa è nettamente migliore se confrontato con il fratello appena citato, oltre all’elevata luminosità (1.300 nit di picco dichiarati) si scorge una qualità maggiore intrinseca che può fare la differenza.
Giusto citare anche il lettore d’impronte laterale che funziona molto bene e risulta rapidissimo; vista la tecnologia usata per il display avrebbero potuto integrare al di sotto il sensore biometrico ma, sinceramente, non ne sento la mancanza e trovo anzi un vantaggio nell’utilizzo quotidiano. Autonomia che poi è divenuta eccellente su quasi tutti i modelli e anche questo non fa eccezione grazie all’unità da 4.520mAh e ricarica rapida a 33W.
Lato telefonico poi nulla da eccepire, si tratta di un dual-SIM che gode di ottima ricezione e buona vibrazione. Doppio speaker stereo che gode di buona pressione sonora, l’altoparlante secondario posto in alto è davvero potente e si riesce a far sentire a dovere, un piacere quando si guardano contenuti o si gioca.
Tra i punti di forza ci metto necessariamente il prezzo, visto che il listino risulta sin dal primissimo giorno piuttosto generoso: variante base da 6/128GB a 349€ e quella con più memoria da 8/256GB a 399€. Sono pochi per la dotazione complessiva, lo sono ancora di più se si considera le numerose iniziative, scontistiche e promozioni che limano di continuo questo posizionamento già aggressivo.
LE RINUNCE
L’unico e vero collo di bottiglia riguarda il comparto fotografico che non è certo all’altezza dei tanti cavalli a disposizione sotto il cofano. Pensate che, secondo la scheda tecnica, il chip Snapdragon 870 supporterebbe: video in 8K a 30fps, slow motion in 4K a 120 fps, fotocamere singole fino a 200MP e altro ancora. Quali di queste cose ritroviamo sul Poco F3? Semplice, nessuna.
La verità è che difficilmente i produttori sfruttano a pieno le potenzialità del chip, tuttavia Poco ha voluto risparmiare in pieno così da tenere basso il prezzo, e lo ha fatto utilizzando sensori d’immagine di qualche anno fa. Sulla qualità e la resa ci andiamo fra un attimo, credo sia importante focalizzarci proprio sui componenti così da avere un quadro più completo di questo F3: la principale altro non è che una 48MP già vista su vecchi modelli come TCL Plex, Galaxy A51, Xiaomi Mi A3, Honor 9x Pro e tanti altri. Nulla di pregiato, anzi, stiamo parlando di un sensore d’immagine piccolo (1/2 pollici) con pixel da 0.8µm.
Non va molto meglio con la grandangolare da 8MP, stiamo parlando del piccolissimo sensore Sony IMX355 (1/4″) che, ad esempio, Google ha utilizzato per la frontale del Pixel 4a. Non c’è bisogno di particolari menzioni invece per la terza fotocamera da 5MP , l’ennesima macro con fuoco “fisso” compreso tra i 3 e i 7 cm che lascia un po’ il tempo che trova.
Nessuno si aspetti quindi particolari tecnologie o innovazioni fotografiche o videografiche, le potenzialità ci sarebbero state tutte ma la scelta è netta e precisa. Appassionati del genere, dovrete guardare altrove.
FOTO E VIDEO
Lette certe premesse ci si aspetterebbero foto non sufficienti ma la verità è diversa, d’altronde negli ultimi anni il vero salto in avanti si è avuto per lo più sui modelli costosi e ricercati e la fascia media si è evoluta un po’ più lentamente in certi ambiti. Con la fotocamera principale si riescono ad ottenere degli scatti di tutto rispetto, soprattutto in buone condizioni di luce, con una messa a fuoco discretamente rapida. Più che sufficienti anche le foto realizzate con la modalità notte.
Apparentemente buoni anche gli scatti con ottica ultra grandangolari, bisogna tuttavia tenere in considerazione i fattori descritti pocanzi, basta infatti indagare un po’ nei dettagli per notare come perdano rapidamente qualità. Nessun particolare problema quindi di giorno, resa complessa invece di notte.
Buoni gli autoscatti, diciamo che la fotocamera da 20MP è piuttosto standard e in linea con la categoria. Decisamente più castrati invece i video che non possono essere registrati oltre il 4K a 30fps, un limite evidentemente imposto dai sensori d’immagine utilizzati, vetusti e impossibili da aggiornare sotto questo profilo. Non è certo un dramma ma in ottica futura certo rappresenta un altro limite, soprattutto nel 2021 dove i video sono diventati sempre più centrali nella nostra vita quotidiana (e social).
SOFTWARE
La versione software installata è la MIUI 12.0.5 (Android 11) con le patch di aprile 2021, siamo quindi al passo con i tempi e l’esperienza resta quella che già conosciamo. Qualche pecca generale, grafiche e animazioni che apprezzo sempre di più e qualche applicazione preinstallata di troppo, come al solito.
A fare la differenza non è tanto la grafica quanto l’esperienza d’uso, vista la rapidità con cui lo smartphone risponde ai tocchi e alle esigenze di chi come me tende ad aprire in rapida successione le applicazioni. Unica pecca che ho notato più volte riguarda la pagina Discover di Google a cui si accede con uno swype verso destra, con qualche lag e poca fluidità che non rende giustizia all’F3. Vantaggio software in più rispetto al Poco X3 Pro l’Always On, grazie naturalmente alla tecnologia del pannello che ne permette l’implementazione.
CONCLUSIONI
Non sono uno che si fa entusiasmare dalle schede tecniche e ammetto di essermi approcciato al Poco F3 con un po’ di scetticismo, d’altronde chi offre qualcosa di molto buono e vuole poco in cambio nasconde sempre un trucchetto. In questo caso è evidente il taglio fatto sul comparto fotografico che ne limita le ambizioni, non è e non sarà mai un cameraphone, detto questo è difficile trovare grandi difetti.
Di sicuro non propone nulla di nuovo dal punto di vista estetico, il design è piuttosto semplice ma c’è una cosa su tutte che apprezzo oltre al vetro e al profilo esile, ed è il marchio “Poco” in piccolo sul retro dopo numerosi smartphone con font a caratteri cubitali. Lo consiglio quindi a tutti coloro che desiderano uno smartphone 5G che sia rapido, rapidissimo, con cui poter fare praticamente tutto e giocare con una certa soddisfazione a qualsiasi titolo e al massimo dettaglio. Lasciate solo da parte le aspirazioni da fotografo e regista, seppur a far la differenza è a volte l’idea e il talento, non certo il mezzo.
Poco F3
PRO E CONTRO
VOTO: 7,8
VIDEO
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(aggiornamento del 30 aprile 2021, ore 19:59)