Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del POCO X6 Pro, uno smartphone che abbiamo recensito ad inizio anno ma che soltanto recentemente è sceso di prezzo divenendo a tutti gli effetti un best buy. Oggi però ci concentriamo sulle nuove uscite, precisamente sul nuovo POCO F6 Pro che è stato appena annunciato a Dubai assieme al POCO F6. I due smartphone puntano allo stesso target, più o meno, ma l’F6 Pro è destinato a chi ricerca anche una fotocamera principale di alta qualità, oltre alla classica scheda tecnica di altissimo livello.
POCO F6 Pro è pressoché un top di gamma economico del 2023. Il SOC attorno al quale ruota tutto è lo Snapdragon 8 Gen 2 assieme a 12 o 16GB di RAM LPDDR5x, 256/512/1TB di storage UFS 4.0, una fotocamera principale da 50MP denominata LightHunter 800, 5000mAh di batteria con ricarica rapida a 120W ed un display da 4000 nit di picco. Anche aspetti come la connettività non vengono trascurati grazie ad un WiFi 7, feature che non troviamo neanche nei Galaxy S24 base ad esempio. C’è solo un difetto che abbiamo riscontrato nella nostra esperienza ma ve lo raccontiamo più avanti. Occhio al prezzo poiché grazie alle offerte di lancio partiamo da 499€ per la versione 12/256GB ed arriviamo a 599€ per la 16/1TB ma su questo discorso ci torniamo alla fine dell’articolo!
INDICE
QUALITÀ COSTRUTTIVA E DESIGN
Con POCO F6 Pro il sub-brand di Xiaomi torna a proporci un design quantomeno più ricercato di F5 Pro e dei materiali più piacevoli, sia alla vista che al tatto. Il frame torna ad essere in alluminio e di ottima fattura, grazie ad un trattamento opaco che non trattiene lo sporco e non ci fa rinunciare ad una buona presa. La back cover rimane in vetro, ma sia nella nostra colorazione sia in quella bianca ha dei particolari giochi di colore. La sensazione al tatto della back cover è simil sandstone di OnePlus 12, che abbiamo riprovato qualche settimana fa, con il pregio di non trattenere ditate e sporco grazie al trattamento opaco.
Il peso è di 209g, poco sopra la media dei suoi rivali, ma per fortuna le dimensioni pari a 160.86mm x 74.95mm x 8.21mm lo rendono non eccessivamente scomodo da usare. Questo target di smartphone spesso si spinge anche sui 165mm di altezza e oltre i 220 grammi di peso. Vi anticipo già che il display è da 6.67″ e queste dimensioni contenute sono dovute al fatto che le cornici attorno al display sono decisamente ridotte e ottimizzate, quasi da sembrare perfettamente simmetriche.
Sul frame troviamo un sensore IR, il bilanciere del volume, il tasto di accensione, la Type C 2.0, il carrellino per le due SIM fisiche e lo speaker principale. Non c’è quindi il supporto alle eSIM ed è un gran peccato su questa fascia di prezzo. Proprio in questi giorni POCO ci ha invitato all’evento di presentazione che si sta tenendo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e l’azienda ci ha gentilmente offerto una eSIM 4G con traffico dati illimitato, eSIM che non abbiamo potuto sfruttare col POCO F6 Pro, un peccato!
DISPLAY E SBLOCCO CON L’IMPRONTA
Il display di POCO F6 Pro riprende alcune specifiche della precedente generazione, essendo un Flow AMOLED da 6.67″ con risoluzione WQHD+ e refresh rate a 120Hz, ma migliora tantissimi altri aspetti. La luminosità di picco passa da 1400 nit a 4000 nit, seppur in contenuti SDR ci assestiamo a 1200 nit. Nei nostri test di vita reale la differenza di luminosità tra l’attuale e la precedente generazione si è assestata a circa 100-150 nit massimo, mentre in contenuti HDR ha superato i 2000-2500 nit. IL PWM Dimming sale da 1920Hz ai 3840Hz massimi. Vi parlo di Hz massimi poiché il valore varia in base alla luminosità del display, alternando tra l’altro DC Dimming e PWM Dimming.
Restano le feature chiave come il Dolby Vision assieme all’HDR10+ e l’HEVC nelle applicazioni terze come Netflix, una profondità colore 12bit e l’instant touch sampling rate fino a 2160Hz nella modalità Game Turbo. Per sbloccare questo POCO F6 Pro possiamo sfruttare tra l’altro sia il sensore ottico per il riconoscimento delle impronte, posto sotto al display, o la selfie camera per lo sblocco 2D con il volto. Il sensore di impronte funziona molto bene, non fallendo praticamente mai nel riconoscimento. All’interno delle impostazioni possiamo anche scegliere se forzare il display a non illuminarsi troppo in notturna, feature che in genere facilita lo sblocco ma può arrecare fastidio.
SOFTWARE E AGGIORNAMENTI
POCO F6 Pro, proprio come X6 Pro, si aggiornerà per 3 major update e 4 anni di patch di sicurezza. Il supporto sarà quindi fino ad Android 17 e Maggio 2028, non malissimo su questa fascia di prezzo. Un S23 comprato oggi ha praticamente lo stesso ciclo di vita ma con un supporto più costante. Dai nostri test del 2023 abbiamo potuto notare come gli smartphone POCO si aggiornato ogni circa due mesi ed i major arrivano con 2-3 mesi al massimo di ritardo. Facciamo quindi meglio di Honor o Motorola ma peggio di Samsung, Nothing e Pixel.
Parlando del software e come va invece vi racconto di come a bordo dell’F6 Pro abbiamo la HyperOS, ex MIUI, che non ci ha dato particolari noie. Una volta configurato per bene lo smartphone in fase iniziale non ci resta che rimuovere una decina di app preinstallate. Nel nostro caso abbiamo disattivato anche qualche app di sistema relativamente utile, come Mi Video, poiché con pubblicità al suo interno o notifiche non desiderate. Tralasciando ciò l’esperienza software è ottima tra le ben realizzate animazioni grafiche, il centro di controllo funzionale ed alcune app stock ben riuscite. L’app fotocamera ad esempio è una delle migliori lato Android con le giuste funzioni automatiche ma anche una modalità Pro, sia per foto che per video, pulita e reattiva.
FUNZIONI EXTRA E VIBRAZIONE
La vibrazione, basata sull’X-Axis linear vibrator motor, ci accompagna piacevolmente in quasi tutte le operazioni del quotidiano. Se andiamo ad esempio ad alzare il volume avremmo ad ogni step un feedback di vibrazione che varia quando raggiungiamo il massimo o il minimo, anche a schermo spento. Bene anche il Secondo Spazio che come recita il nome permette di creare una interfaccia grafica con app, foto, dati e account completamente differenti ed indipendenti dallo spazio principale. Buona anche la gestione del multitasking, delle app flottanti e le app divise. Rimane sempre da migliorare la gestione automatica delle app in standby, che dobbiamo tarare sempre manualmente, riguardanti le app dei nostri wearable e simili.
SCHEDA TECNICA
- display: 6,67″ 3200×1440, 4.000nit picco, 526ppi, refresh rate fino 120Hz, campionamento touch fino 2.160Hz, 3.840Hz PWM, contrasto 5.000.000: 1, Dolby Vision, HDR10+
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2
- memoria:
- 12/16GB di RAM LPDDR5X
- 256GB/512GB/1TB interna UFS 4.0
- OS: Xiaomi HyperOS
- raffreddamento: camera a vapore 5.000mm2
- connettività: 5G dual SIM, WiFi 7, Bluetooth 5.3, IR, NFC, GPS
- audio: 2x speaker
- fotocamere:
- anteriore: 16MP
- posteriori:
- 50MP principale, Light Hunter 800, 1/1,55″, f/1,6, pixel da 2um, ISO Fusion Max
- 8MP ultra grandangolare
- 2MP macro
- batteria: 5.000mAh, ricarica 120W, chip ricarica P2, chip gestione batteria G1
- dimensioni e peso: 160,86×74,95×8,21mm per 209g
PRESTAZIONI E FUNZIONALITÀ
POCO F6 Pro è a tutti gli effetti un top di gamma della precedente generazione, quando parliamo di prestazioni, grazie allo Snapdragon 8 Gen 2, alla RAM LPDDR5x e allo storage UFS 4.0. La versione con 16GB di ram è quella in nostro possesso con 1TB di storage ma a conti fatti quella da 12GB di RAM ha prestazioni pressoché identiche. Ciò che è migliorato ad oggi è il sistema di dissipazione: passiamo dal LiquidCool 2.0 di POCO F5, F5 Pro e X6 al LiquidCool 4.0 di questo F6 e F6 Pro. La camera di vapore resta da 5.000mm2 ma effettivamente pare che il SOC sia tenuto più sotto controllo lato termico. Non solo perché anche la batteria nei nostri test non ha scaldato poi così tanto. Nella nostra giornata più stress abbiamo avuto per la batteria 37°C di massima e 30°C di media, con una temperatura ambientale di circa 28°C. Se utilizziamo lo smartphone sotto al sole diretto e con un uso impegnativo possiamo toccare anche i 40°C di temperatura batteria.
In una giornata standard ripetuta in differenti contesti e utilizzi differenti abbiamo avuto sempre una temperatura media della batteria di 29°C. Usare le app social e di messaggistica con questo POCO F6 Pro ci porta ad avere la stessa esperienza di un top di gamma con lo Snap 8 Gen 3, non essendoci stato un balzo in avanti così notevole. Anche per i videogiochi titoli come Honkai Star Rail girano al massimo della qualità senza la minima incertezza, facendomi più di una volta riflettere su quanto sia stato ben pensato e riuscito questo SOC di Qualcomm. Un SOC da ex top di gamma poi si porta dietro anche una ottima connettività come un buon modem ed un WiFi 7, bene.
BATTERIA E RICARICA
POCO F6 Pro perde circa 160mAh rispetto al precedente POCO F5 Pro e perdiamo anche un’ottima ricarica wireless a 30W. A compensar ciò arriva una ricarica via cavo a 120W rispetto alla 67W dell’anno scorso. Seppur la velocità di ricarica sia raddoppiata le temperature durante questo processo rimangono pressoché identiche, essendo la ricarica sdoppiata con la batteria dual cell. In pratica è come avere due ricariche da 60W indipendenti. Onestamente e personalmente avrei preferito la soluzione della scorsa gen ovvero una ricarica via cavo più lenta ma con anche il supporto ad una carica wireless veloce.
L’UNICO VERO DIFETTO: I MICROFONI
La ricezione di questo POCO F6 Pro è ottima: non ho mai avuto di fronte una situazione dove il telefono avesse problemi o prendesse meno di altri top provati in questo 2024. Peccato però che questa ricezione si scontra poi con dei microfoni assolutamente non di ottima fattura. L’audio risulta sempre un po’ ovattato e ciò mi è stato prima fatto notare durante qualche classica chiamata e poi, andando a registrare qualche video durante una serata con musica, ho notato personalmente come ci fosse qualcosa che non andava.
Non so se si tratta di un problema software, essendo comunque il telefono ancora non ufficialmente in commercio, ma l’audio è estremamente ovattato in alcune circostanze, seppur abbiamo due microfoni a disposizione: uno superiore ed uno inferiore. Appena avrò modo chiederò anche alle altre persone che lo stanno provando in anteprima in modo da fare una quadra sul problema e se sia un caso isolato o meno, aggiornando questa sezione della recensione. La buona notizia è che il sensore di prossimità, su F6 Pro, è fisico e non sbaglia un colpo.
ESTRATTO VIDEO “DA CONCERTO”
ESTRATTO VIDEO “PARLATO”
SPEAKER STEREO
L’audio stereo è di buon livello, seppur ovviamente sempre sbilanciato verso lo speaker principale inferiore. Come qualità siamo leggermente sotto un Samsung Galaxy A55. Bene il supporto comunque al Dolby Atmos oltre allo Xiaomi Sound. C’è anche il supporto all’audio spaziale tra l’altro.
LA NUOVA FOTOCAMERA PRINCIPALE
POCO decide di fare un grande passo avanti lato fotografico, almeno sulla principale, passando da un più vetusto OV64B ad un più recente Light Hunter 800, un sensore realizzato da Xiaomi in collaborazione con Omnivision. Le dimensioni del sensore sono di 1/1.55″ ed abbiamo 50MP con delle lenti ad apertura focale f/1.6. Fortunatamente c’è anche l’OIS, la stabilizzazione ottica delle lenti. Questo sensore verrà montato anche sul Civi 4 cinese, quello che ci saremmo aspettati arrivare in Europa come Xiaomi 14 Lite. Rispetto al Civi 4 però qui abbiamo un supporto minore se pensiamo che ad esempio mancano i RAW e tutta la collaborazione con Leica. Mancano anche delle fotocamere secondarie di livello: a disposizione qui abbiamo soltanto la 2MP macro e la 8MP classica ultragrandangolare con sensorini da 1/4″.
Peccato perché il Redmi K70 Pro, il fratello maggiore cinese di questo POCO F6 Pro, arriva sul mercato con una Tele 2X di buon livello per i ritratti, proprio come il Civi 4. Vi ho detto che non c’è il supporto ai RAW mentre i video, grazie allo Snapdragon 8 Gen 2, arrivano addirittura fino all’8K/24fps e 4K/60fps con la fotocamera principale. La selfie camera è da 16MP e supporta i video fino al 1080p/60fps. La macro camera è pressoché inutile considerando che la distanza minima di messa a fuoco della fotocamera principale è impressionante.
Ho testato la fotocamera principale di questo POCO F6 Pro soprattutto di notte, poiché il sub brand di Xiaomi si faceva fregio delle sue incredibili capacità al buio grazie al Dual ISO nativo, l’apertura focale notevole, l’OIS e questo nuovo sensore con gamma dinamica pari a 13,2 EV. In effetti i risultati sono notevoli anche senza toccare alcun parametro manualmente e ritoccare i colori della foto. Il rumore è minimo e le immagini molto ferme. Anche di giorno la qualità è ottima e la quantità di bokeh naturale moderata. Mi sarei aspettato risultati decisamente peggiori. Gran rimpianto quindi il non avere i RAW poiché con un sensore principale così buono sarebbe stato ottimo poter lavorare al meglio sui colori ed il rumore della foto in autonomia.
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Vi lascio qui sopra un Video 4K/30fps girato con la fotocamera principale in studio dove potrete brevemente apprezzare l’autofocus e la distanza minima di messa a fuoco di questa nuova fotocamera Light Hunter 800. Proprio in base a queste ottime capacità perde ancor più di senso l’inserire una macro cam da 2MP e sensore da 1/4″, praticamente inutilizzabile in molte situazioni.
CONCLUSIONI E PREZZO
Il prezzo di questo POCO F6 Pro è corretto. Non parliamo di un super affare ma neanche di un prezzo al day one eccessivo. I prezzi in offerta sono: 499€ per la 12/256GB, 549€ per la 12/512GB e 599€ per la 16GB/1TB. Lo sconto rispetto al listino è di 80€ per le versioni con 12GB di RAM e 100€ per la versione con 16GB di RAM. Seppur lo sconto maggiore sia sulla versione 16GB/1TB la reputo comunque quella meno a fuoco: il prezzo è valido ma difficilmente avrete bisogno di tutto quello storage non essendo un cameraphone e non avendo per esempio i RAW a disposizione, che occupano molto più spazio dei JPEG.
Prendendo la versione 12/512GB, che potrebbe essere la più valida assieme a quella base, allo stesso prezzo ad oggi troviamo Pixel 8 e Galaxy S23. Entrambi questi smartphone hanno 8GB di RAM e 128GB di storage UFS 3.1, anzichè 4.0. Il Pixel ha il vantaggio di una fotocamera decisamente più prestante e del supporto software longevo. Il Samsung ha il vantaggio di un parco fotocamere più completo tra selfie cam con autofocus e teleobiettivo ottico. Escluse le dimensioni il POCO F6 Pro è uno smartphone decisamente competitivo quando analizziamo la scheda tecnica ed ha un supporto software simile come longevità ai top di gamma della precedente generazione. Anche un OnePlus 11, decisamente più competitivo sulla scheda tecnica di Samsung e Pixel, ha soltanto 8/128GB di storage per un prezzo di 560€, ma ha una fotocamera tele in più.
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Insomma come vi ho raccontato per tutta la recensione il POCO F6 Pro è uno smartphone valido, con soltanto quella macchia vistosa dei microfoni che soffrono in determinate situazioni. Si inserisce perfettamente in quella fascia dei 500€ dove si scontrano ex top di gamma con fotocamere migliori ma qualche rinuncia in più e medio gamma che puntano sulla fotocamera come il Realme 12 Pro Plus che però rinunciano alle prestazioni. Il POCO F6 probabilmente in offerta lancio a 389€ e 419€ per le versioni 8/256GB e 12/512GB potrebbe essere più appetibile, al netto di specifiche tecniche meno roboanti. L’appuntamento è quindi tra qualche giorno con il POCO F6 che avremo a breve in prova, così da poter confermare o meno questa tesi.
VOTO: 7.7
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