Sono passati ormai quasi tre mesi da quando ho messo le mani per la prima volta sul Realme 14 Pro+ (plus) e in questo lasso di tempo ho deciso di utilizzarlo come mio smartphone principale. Non solo mi ha accompagnato nelle mie giornate quotidiane ma anche durante viaggi nazionali, internazionali ed intercontinentali. Anche solo un anno fa era difficile pensare di poter usare un medio gamma come smartphone principale, per lavoro, sostituendo un top di gamma, ma ormai device come questo Realme 14 Pro+ possono farlo tranquillamente.
Questo grazie a delle fotocamere finalmente di livello, con un hardware paradossalmente migliore dei più costosi iPhone 16 o Galaxy S25 (e Pixel 9), ma anche grazie a batterie incredibili da 6000mAh, ricariche rapidissime, display AMOLED super luminosi, prestazioni decorose ed un software sempre più ricco di funzioni ed intelligenza artificiale. E sì, con la eSIM nativa finalmente ho potuto lasciare a casa l’adattatore eSIM (del quale vi parlerò a breve).
Rispetto ad un top di gamma qui stiamo spendendo la metà ovvero circa 500€. Al listino parliamo di 579€ per la versione 12/512GB ma in fase di lancio sono previsti diversi sconti. Il precedente Realme 12 Pro+ è arrivato a toccare anche i 299€ a mesi dalla sua commercializzazione, quindi in chiave futura può diventare un acquisto ancor più sensato.
E proprio rispetto al precedente modello le migliorie e novità non sono poche e rendono il prodotto finalmente completo a 360°, o quasi. Mancano delle virgolette, come l’LTPO riguardo al display, o la ricarica wireless. Se per la prima mancanza ci si può rammaricare, meno lo si fa per la ricarica wireless: con 6000mAh che durano due giorni è un aspetto non essenziale.
ATTENZIONE: Il Realme 14 Pro+ sarà in sconto nella unica variante 12/512GB. L’offerta è divisa in due ed è applicabile anche presso i classici megastore. Parliamo di 579€ di listino, ai quali togliamo 50€ di sconto immediato. Ci sono poi ulteriori 50€ di sconto con un cashback arrivando quindi a 479€ finali. Non abbiamo notizie ulteriori su come funzioni il cashback ma seguiranno info presso i canali ufficiali di Realme.
Direi però di non perderci in chiacchiere ed iniziare subito ad analizzare questo smartphone. Il suo punto debole sembrano essere le prestazioni, mentre quello forte è chiaramente la fotocamera e l’autonomia. Scopriamo quindi tutti i PRO ed i CONTRO in questa recensione completa, annunciandovi già da ora che finalmente c’è stato un upgrade della politica di aggiornamento e finalmente questo Realme verrà supportato per ben 5 anni fra major update e patch di sicurezza, finalmente!
INDICE
DESIGN E QUALITÀ COSTRUTTIVA
Il Realme 14 Pro+ in nostro possesso è la variante che avevamo già osservato a Copenhagen in anteprima. Parliamo della versione “sensibile” alla temperatura. Il bianco perlato, della back cover in plastica, sotto i 14°C cambia colore, o per meglio dire mostra delle striature celesti.
Vanno fatte riguardo a questo trattamento delle precisazioni, in primis annunciando che il trattamento avrà una durata di circa 12 mesi, andando pian piano a degradarsi con la repentina esposizione alla luce solare. Questo in mia opinione non è necessariamente un male: reputo la colorazione bianco/perlata molto carina ma quando si arrichisce dei dettagli azzurri la trovo sgradevole.
Ovviamente è un gusto personale quello espresso, ma reputo più carina ed elegante la versione “Suede” come quella che sto provando sul Realme 14 Pro. Questa variante è anche gommata, migliorando e non di poco il grip! Il frame, nella variante nera gommata, ha anche un frame opaco che sembra più elegante e ricercato, seppur rimanga sempre in plastica.
Realme ha deciso infatti di non osare con vetro e metallo sia per la variante Plus che standard, così da contenere sia i costi che il peso. I due smartphone infatti non sono pesanti: 194 grammi di peso per 163.5mm di altezza e 8mm di spessore sono nella norma.
Bene la presenza di certificazioni IP68/69 e MIL-STD-810H, poiché dimostrano che seppur in plastica il prodotto sia ingegnerizzato molto bene e più di tutto che parliamo di un prodotto resistente alle intemperie e alle eventuali botte o cadute.
Sul frame abbiamo da notare una type-c soltanto 2.0 ed un carrellino per le SIM ma finalmente arriva anche il supporto alle eSIM. C’è il sensore a infrarossi, due microfoni e lo speaker principale.
LE FOTOCAMERE DA TOP DI GAMMA?
Sul retro dei Realme 14 Pro, in particolar modo di questa variante Plus, spicca un modulo delle fotocamere decisamente vistoso. Fortunatamente non è troppo spesso, il giusto per contenere una fotocamera principale ed un teleobiettivo con periscopio che strizzano l’occhio ai top di gamma da 1000€ e più.
A bordo infatti troviamo tre fotocamere ed una selfie camera. Le due fotocamere principali, la 1X e la 3X, sono da 50 megapixel, la ultragrandangolare è da 8 megapixel e la selfie camera da 32 megapixel. Tutte le fotocamere hanno l’autofocus, anche la selfie camera, ad esclusione della ultragrandangolare.
La fotocamera principale è basata su un sensore Sony IMX896 da 1/1.56″, ha stabilizzazione OIS ottica, sei lenti (in plastica) ed una apertura focale di f/1.8. La fotocamera “secondaria” zoom è basata su un sensore Sony IMX882, il pre-rebrand del LYT-600, con una lente in vetro e tre in plastica ed una apertura focale di f/2.65.
Pensate che la fotocamera 3X di Galaxy S25 Ultra ha dimensioni 1/3.55″ (e 5X da 1/2.52″) , iPhone 16 Pro Max ha la 5X di dimensioni 1/3″, Pixel 9 Pro XL ha la 5X di dimensioni 1/2.55″, in pratica questo smartphone da circa 400-500€ ha una fotocamera secondaria nettamente migliore dei top di gamma appena citati.
Ma l’hardware senza un buon software non è nulla, iPhone e Google ce l’hanno più volte dimostrato arrivando ai vertici delle classifiche di gradimento seppur abbiano un hardware mediocre. Ecco, questo Realme non ha il software di scatto migliore del mondo, i JPG elaborati dallo smartphone spesso hanno delle zone di ombra ed in generale i neri un po’ slavati, difetto presente anche su OnePlus e OPPO, ma tutto sommato si difendono bene.
In questo articolo vi ho inserito i RAW elaborati in modo “semplice” per farvi notare proprio ciò, i vantaggi e svantaggi del formato “Punta&Scatta”. I RAW sono molto malleabili e in questi tre mesi ho scattato circa 2000 foto, tenendone salvate giusto poi circa 300. L’esperienza che si ha, con la fotocamera principale e la fotocamera zoom, nell’uso PRO, è molto paragonabile e a volte migliore di un top di gamma non cameraphone.
Da menzione poi la ultragrandangolare a 8 megapixel. Ha una apertura focale f/2.2 e cinque lenti in plastica. Non è eccessivamente grandangolare e non c’è un reale motivo di utilizzarla. Da qualche parte si dovevano tagliare delle spese e questa è la fotocamera meno utilizzata del trio, un “piccolo” sacrificio.
Bene però la selfie camera, per chi ne fa uso: le foto sono dettagliate e c’è anche l’autofocus con tracking dell’occhio.. mica male!
Menzioniamo infine i video perché sono buoni, ma non eccelsi. Qui si notano tutti i limiti rispetto ad un top di gamma, o comunque ad uno smartphone che monta un SoC più prestante. Lo Snapdragon 7S Gen 3 fa quel che può ma non è abbastanza per garantirci dei video di alta qualità. La ultrawide ad esempio oltre il FHD/30fps non entra in azione, non benissimo. I video selfie arrivano invece al 4K/30fps, come la principale ed il periscopio zoom.
IL DISPLAY AMOLED E LO SBLOCCO
Il display di questo Realme 14 Pro+ è una ottima unità AMOLED, molto simile a quella già analizzata a bordo dell’OPPO Reno 13 Pro. Anche la risoluzione ed il picco di luminosità sono le stesse (2800 x 1272 pixel e 1200 Nit al picco). Anche il refresh rate si ferma ai 120Hz senza tecnologia LTPO, senza quindi la dinamicità 1-120Hz. A protezione del display abbiamo un Gorilla Glass 7i, ottimale per resistere ai graffi. Anche il vetro è esattamente lo stesso osservato sull’OPPO Reno 13 Pro quindi è lecito pensare che sia esattamente lo stesso pacchetto, sia fuori che dentro.
Lo sblocco con il sensore di impronte, posto sotto al display, è di tipo ottico. C’è anche un buon sblocco con il riconoscimento del volto grazie ad una ottima selfie camera da 32MP ed autofocus. Parliamo di una delle pochissime selfie cam su uno smartphone di fascia media a supportare il 4K/30fps come formato video, non male! Tornando allo sblocco con l’impronta non parliamo di uno dei più rapidi, soprattutto nell’animazione che segue lo sblocco.
EXTRA: LA VIBRAZIONE
Avendo parlato di sblocco con l’impronta vi cito anche il feedback di vibrazione che segue quelle operazioni. Parliamo di un feedback aptico di buon livello, non è l’O-Haptics visto su smartphone simili dell’azienda ma non siamo poi troppo distanti da quello del Realme GT 7 Pro più costoso. Attenzione perché il Realme 14 Pro, non plus, ha un feedback della vibrazione decisamente peggiore, molto più gommoso.
SCHEDA TECNICA
- Display: 6,83”, OLED, 2.800 x 1.272 pixel, refresh massimo 120 Hz, luminosità massima 1.500 nit, rivestimento Gorilla Glass 7i, scanner di impronte digitali integrato
- SoC: Qualcomm Snapdragon 7s Gen 3
- RAM: 12 GB
- Archiviazione: 256 o 512 GB
- Fotocamere:
- Principale: 50 MP, sensore Sony IMX896, formato 1/1,56”, lunghezza focale 24 mm eq., apertura f/1,8, stabilizzazione ottica, “zoom lossless” 2X (immaginiamo abbandonando il binning e ritagliando la foto a 50 MP efffettivi)
- Tele: 50 MP, 50 MP, sensore Sony IMX882, formato 1/2”, obiettivo periscopico, zoom ottico 3x rispetto alla principale, stabilizzazione ottica
- Ultra-grandangolo: 8 MP
- Frontale: 32 MP
- Batteria: 6.000 mAh
- Ricarica: 80 W cablata
- Colori: Sea Rock Grey, Gilded White (questa variante cambia colore in base alla temperatura)
- Certificazione IP68/IP69 contro polvere e acqua
PRESTAZIONI E BATTERIA
Ricollegandoci al discorso video, nel caso abbiate saltato le ultime righe del capitolo fotografico, vi ricordo che dentro il Realme 14 Pro+ troviamo lo Snapdragon 7S Gen 3, lo stesso SOC che abbiamo a bordo del Redmi Note 14 Pro+ e del Nothing Phone 3(a)/Pro.
A coadiuvare il tutto troviamo 12GB di RAM LPDDR4x e 512GB di storage UFS 3.1. Qualcomm posiziona lo Snap 7S Gen 3 a metà fra il 7 Gen 3 (poco migliore) e il 7S Gen 2 di scorsa generazione (nettamente peggiore). Il SOC di scorso anno era prodotto da Samsung, come i Tensor di Google, e proprio come questi aveva svariati problemi di thottling, riscaldamento e consumo elevato in alcune circostanze. Il nuovo 7S Gen 3 è prodotto da TSMC, con un processo produttivo e fonderie migliori, e questo è un enorme salto in avanti.
Al netto di ciò però continuiamo a parlare di un processore basato su 1x 2.5 GHz Cortex-A720, 3x 2.4 GHz Cortex-A720 e 4x 1.8 GHz Cortex-A520. I core non sono quindi potentissimi e difatti paragonandolo con un Dimensity 8300 di OPPO Reno 13 Pro notiamo come nel concreto questo Realme risulti più “gommoso”, seppur sulla carta i core siano di nuova generazione.
Anche la GPU non è potentissima, parliamo di 537.6 Gigaflops contro i 2150.4 Gigaflops raggiungibili dalla GPU dell’appena citato Dimensity 8300. Questo perchè lo Snapdragon 7S Gen 3 nasce con uno scopo ben preciso: consumare poco, pochissimo, un po’ come il Dimensity 7300 di Mediatek ma offrendo qualcosina in più come prestazioni.
Il risultato è riuscito: rispetto ad un Motorola Edge 50 Neo con Dimensity 7300 siamo effettivamente più scattanti, in gaming si riescono a far girare titoli più impegnativi, non ci sono piccoli freeze e lag nel quotidiano, ma si ha sempre quella sensazione di “gommosità”.
Citando per l’appunto il Reno 13 Pro con Dimensity 8300 si nota come a parità di interfacce grafiche identiche (RealmeUI e ColorOS sono gemelle) uno vada nettamente migliore dell’altro. A paragone con il Nothing 3A, che recensiremo domani, noterete come poi a parità di SoC, con una interfaccia leggera simil stock, sparisca questa “gommosità” del quale vi sto parlando.
Insomma sono dell’idea che anziende come Samsung, Honor, Xiaomi o Realme, che hanno interfacce grafiche come la RealmeUI completissime e ricchissime di funzioni, debbano ricorrere sempre a SoC poco più prestanti, così da compensare il gap da chi ha una interfaccia più snella e reattiva.
IL VANTAGGIO DELLO SNAPDRAGON 7S GEN3: L’AUTONOMIA
Dove la scelta dello Snapdragon 7S Gen 3 risulta vincente però è nell’ambito dell’autonomia e della gestione della batteria. Lo smartphone non scalda praticamente mai, il throttling rispetto alla precedente generazione è inesistente, e la batteria ringrazia non dovendo mai finire sotto stress. La capacità massima è di 5870mAh e la ricarica rapida si assesta ad 80W.
Durante alcuni viaggi di lavoro ho potuto notare come i miei colleghi con i vari top di gamma del 2024 fossero sempre costretti alla ricarica a metà giornata, chi aveva un nuovo top di gamma del 2025 spesso arrivava a sera o notte senza problemi mentre io con questo medio gamma spesso potevo fare anche due giorni pieni di utilizzo, una bella goduria. In qualche viaggio di 1 giorno mi sono azzardato addirittura a non portare il caricatore, affidandomi totalmente alla mia buona gestione per arrivare al giorno seguente.
RICEZIONE, MICROFONI E CONNETTIVITÀ
I due microfoni di Realme 14 Pro+ svolgono un buon lavoro, ma nulla più. Tutte le persone che ho chiamato in questi tre mesi mi hanno sempre evidenziato come la qualità, rispetto agli smartphone top di gamma che utilizzavo di solito (Pixel 9 Pro, iPhone 16 Pro, Mix Flip, Huawei P60 Pro, Galaxy S23) fosse peggiore.
Un peccato anche perché la ricezione è ottima, quasi eccellente per un medio gamma. La plastica sicuramente aiuta rispetto al metallo, ma anche il sistema di antenne a 360° fa tanto del lavoro. La connettività è ok, limitata dal SoC non di altissima fascia: bluetooth 5.2 e WiFi 6.
C’è l’NFC nella nostra variante ma attenzione: se capitate in India e volete acquistare un Realme 14 Pro+ a poco non troverete l’NFC a bordo. Esiste una versione specifica per quel paese che come il CMF Phone 1 che abbiamo ri-provato qualche giorno fa elimina quella funzione, dal momento che in alcuni paesi ancora è poco sfruttata.
SPEAKER STEREO
Il Realme 14 Pro+ ha uno speaker principale in basso e poi sfrutta la capsula auricolare come secondo speaker superiore. Il volume raggiunto è notevole, ma la qualità dell’audio non è eccelsa. I bassi sono un po’ svuotati e anche l’effetto generale con gli alti non è entusiasmante. Durante le chiamate fa il suo, come durante la visualizzazione di contenuti social. Per contenuti multimediali potrebbe non appagare.
AGGIORNAMENTI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il Realme 14 Pro+ arriva in commercio con Android 15 e la RealmeUI 6 (variante gemella di OxygenOS e ColorOS). Lo smartphone supporterà 5 anni di aggiornamenti fra major update e patch di sicurezza, un bel passo avanti dalla solita politica “2+3” di Realme. Le feature smart e “AI” sono le solite già analizzate a bordo del Realme GT 7 Pro, OPPO Find X8 Pro, Reno 13 Pro e OnePlus 13. Essendo la stessa interfaccia grafica anche le funzioni sono le stesse. Questo non è un male poiché il Realme 14 Pro+ eredita funzioni sviluppate direttamente per i top di gamma e permette di sfruttarle alla metà del prezzo.
A noi piace molto la Gomma Magica all’interno della galleria, per andare a cancellare o sostituire soggetti ed oggetti nelle foto: spesso funziona meglio di Samsung e Google. Molto comoda la suite fotografica per migliorare i dettagli.
Per il resto la RealmeUI, come le sue gemelle, risulta una delle interfacce grafiche più complete che ci siano, alla pari di Samsung (che però ha DeX e Good Lock per gli “smanettoni”). Anche la RealmeUI ha le sue chicche, come le “Notifiche Privacy”. Insomma molto dipende da cosa trovate più congeniale al vostro utilizzo. C’è lo SmartLoop, un “Copia & Incolla 2.0”.
Gli aggiornamenti arrivano e molto frequentemente: per i Realme del 2023 e 2024 abbiamo notificato circa un aggiornamento ogni due mesi, a volte anche meno, con major update regolari anche su smartphone economici da 200€.
CONCLUSIONI, ALTERNATIVE E PREZZO
Cosa dire in conclusione di questo Realme 14 Pro+? Un buono smartphone, un ottimo medio gamma, un fantastico “cameraphone di fascia media”. Se siete interessati ad uno smartphone non troppo costo ma con una esperienza di scatto simile a smartphone più costosi, anche due o tre volte tanto, il Realme 14Pro+ potrebbe essere una ottima scelta.
Le alternative sono le solite: Honor 200 Pro e Pixel 8a, ad esempio. Il primo ha sempre una fotocamera secondaria zoom di buon livello (ma un po’ inferiore) ed il secondo ha un fantastico punta e scatta ma non ha una fotocamera zoom ausiliaria. Nella giornata di domani vedremo il Nothing 3(a) ed il Nothing 3(a) Pro, due smartphone con lo stesso SoC di questo Realme ed (il modello Pro) delle fotocamere molto simili a questo Realme.
La competizione insomma è tantissima e per questo andremo a fare un confronto dei medio gamma più “caldi” del momento. Chiaramente il Pixel 8a verrà sostituito dal Pixel 9a, pronto al rilascio, e manca all’appello anche Motorola che arriva sul mercato sempre un po’ in ritardo rispetto ai competitor cinesi.
La completezza di questo Realme però sarà ardua da battere, a maggior ragione pensando al prezzo di 479€ con tutte le promozioni varie al day one. Se poi il percorso dello street price sarà simile al Realme 12 Pro+ prepariamoci a vederlo nei prossimi mesi a prezzi folli di saldo!




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VOTO: 8.5
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(aggiornamento del 04 marzo 2025, ore 01:52)