Anche quest’anno non può mancare l’appuntamento con quello che è universalmente riconosciuto come LO smartphone di fascia media. Sto ovviamente parlando di Samsung Galaxy A55 che, per quanto il mercato sia ormai saturo di soluzioni in tutte le fasce di prezzo, riesce ogni anno a ritagliarsi la sua importante fetta di mercato e a posizionarsi stabilmente tra i prodotti più venduti in ambito Android. Io lo sto utilizzando ormai da qualche giorno e posso dirvi che ci sono diverse differenze rispetto al modello precedente e tutte vanno a migliorare un prodotto che era comunque già buono. Ma basterà questo a giustificare il prezzo che, invece, rimane identico allo scorso anno? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
MATERIALI E ERGONOMIA
Inizio subito dicendovi che, come ormai da qualche anno a questa parte, Samsung cerca con questa serie A5x di portare sul mercato un prodotto che sia comunque gradevole dal punto di vista estetico. Di fatto, con un pannello in vetro Gorilla Glass Victus+ sia davanti che dietro, il feeling è effettivamente simile a quello di un top di gamma; per quanto la serie S24, soprattutto ora con la cornice in titanio, resti ancora su un livello decisamente più alto.
Qui il frame è “soltanto” in allumino, ed è opaco, in contrasto con il resto della scocca in vetro che è invece lucida. Tra l’altro quest’anno, il lato destro di questo frame presenta una stondatura convessa, un dettaglio stilistico abbastanza particolare e che ancora non sono riuscito ad apprezzare del tutto. C’è la certificazione per la resistenza ad acqua e polvere ma è “solo” IP67, quindi un gradino sotto a quello che è attualmente il rating massimo per degli smartphone non rugged.
In termini di dimensioni parliamo invece di uno smartphone che è cresciuto leggermente rispetto allo scorso anno. La causa è ovviamente un display che è leggermente più grande. Si passa infatti da 6,4 pollici a 6,64 pollici. Non è una differenza abissale ma se preferite le soluzioni più compatte quei mm in più si faranno sentire. In generale siamo comunque di fronte ad uno smartphone che è molto complicato da maneggiare con una sola mano. Anche perchè il vetro lucido posteriore è abbastanza scivoloso, dettaglio non da poco in termini di sicurezza nell’impugnatura, e che mi porta a consigliarvi di acquistare sin da subito una bella cover.
Lungo la cornice abbiamo tutto quello che serve. Oltre ai classici tasti fisici, troviamo la USB-C, i microfoni, l’altoparlante, e ho molto apprezzato il fatto che anche quest’anno Samsung abbia mantenuto l’espandibilità della memoria tramite microSD, che si può inserire sfruttando il carrellino ibrido che ospita due nanoSIM o una nanoSIM e una microSD. Al centro del display abbiamo poi un sensore per lo sblocco tramite impronta che si è rivelato molto preciso e sufficientemente rapido, ovviamente non siamo a livello degli ultrasonici dei top di gamma, ma nell’utilizzo di tutti i giorni non possiamo lamentarci.
Come anticipato poco fa, comunque, visto da dietro questo A55 può tranquillamente confondersi con un prodotto di fascia alta. Il problema si propone però quando lo giriamo e accendiamo il display. Non tanto per quest’ultimo che anzi è di ottima qualità, e ne parleremo tra poco, quanto per le cornici che lo circondano. Delle cornici così spesse su un prodotto da 500 euro, nel 2024, non sono assolutamente accettabili. E non sono nemmeno simmetriche, la cornice superiore e quella inferiore sono ancora più spesse delle due laterali. Oggigiorno troviamo smartphone decisamente più economici che fanno molto molto meglio da questo punto di vista. Cara Samsung, prendi appunti e ci risentiamo per A56.
DISPLAY
E come dicevo poco fa, per fortuna che quelle cornici circondano un display che è invece di ottima qualità. La misura l’ho già anticipata, ovvero 6,64 pollici, mentre la risoluzione è FullHD+ e il refresh rate può arrivare fino a 120Hz. Ovviamente parliamo di un pannello AMOLED ma non trattandosi di un LTPO, questa frequenza di aggiornamento è sì dinamica, ma si muove solamente tra 60, 90 e 120Hz. Non siamo quindi ai livelli dei top di gamma ma la concorrenza in questa fascia non fa meglio.
Anche per quello che riguarda la luminanza massima siamo su livelli più che buoni. Il picco in HDR è di circa 1000 nit, con una luminosità massima tipica in SDR che si aggira invece intorno ai 700 nit, più che sufficienti per poter consultare lo schermo in tutte le situazioni più comuni senza troppi problemi. Ad aumentare questa visibilità troviamo poi, come tipico delle soluzioni AMOLED, dei neri profondissimi, che portano il rapporto di contrasto ad un livello molto alto, offrendo così un maggior senso di definizione e di tridimensionalità dei contenuti.
L’unico difetto che ho trovato risiede nella regolazione automatica della luminosità, che definirei un pochino troppo conservativa. Mi è capitato infatti più volte, specialmente al chiuso, di doverla regolare manualmente per tornare ad un livello di leggibilità ottimale. Non è nulla di particolarmente grave o penalizzante ma certamente avrei gradito una taratura più precisa.
E restando in ambito multimediale spendo giusto due parole anche a proposito dell’audio che è buono in termini di chiamate, sia parlando della capsula che del vivavoce, mentre mostra qualche piccola lacuna se ci riferiamo a contenuti come giochi, video o musica. La diffusione è stereo ma abbiamo un solo vero speaker che è accompagnato dalla capsula auricolare come rafforzativo e, in generale, la dimensione contenuta degli altoparlanti fa sentire il suo peso, mancano le frequenza basse e alzando molto il volume si ha sempre l’impressione di essere al limite della distorsione.
FOTOCAMERE
E siamo a parlare delle fotocamere, anche se, onestamente non c’è molto da dire. Sulla scia di quanto fatto con i propri smartphone top di gamma della serie S, anche qui Samsung ha deciso di proseguire sulla strada dello scorso anno, con un comparto fotografico che è sostanzialmente identico a quello di A54. Resta quindi il sensore principale da 50 megapixel con ottica wide, seguito dalla ultra-wide da 12 megapixel e da una terza ottica macro, messa lì per fare numero, da 5 megapixel.
A proposito di quest’ultima ho ben poco da dire, come già detto in altre occasioni non condivido il fatto di buttare lì un’ottica che non useremo praticamente mai, solo per dare l’impressione di avere un set di fotocamere più completo. Piuttosto rinuncerei alla terza fotocamera e utilizzerei le risorse destinate a quell’ottica per migliorare le altre due presenti. Anche perchè, onestamente, se non fosse stato per verificare che funzionasse, non l’avrei mai utilizzata.
Differente il discorso a proposito della fotocamera principale, le cui prestazioni sono buone, e in generale potremmo dire, allineate a quello che si può trovare in questa fascia di prezzo. Le foto scattate di giorno hanno un buon livello di dettaglio, le luci sono gestite in maniera corretta, il dettaglio è buono, e anche il range dinamico ha un’estensione soddisfacente. A questo si aggiunge una messa a fuoco veloce e precisa e una stabilizzazione ottica che fa il suo lavoro discretamente.
Ma di giorno sono buone anche le foto scattate con la fotocamera ultra-wide, che ovviamente offre un dettaglio un pochino inferiore ma è allineata alla principale per bilanciamento dei colori, sempre abbastanza corretti, e per resa complessiva. Qui ovviamente si paga il sensore più piccolo e una lente che non è proprio nitidissima ai bordi ma il contrasto rimane buono e in generale sono scatti godibili.
Ovviamente la situazione si fa più complicata nel momento in cui cala la luce a disposizione. Nelle occasioni in cui l’ambiente è meno illuminato l’app fotocamera consiglia in maniera automatica di utilizzare la modalità notte e i risultati che otteniamo sono comunque discreti, specie quelli della fotocamera principale. Rispetto al passato abbiamo un algoritmo che sopprime il rumore di fondo in maniera un pochino più aggressivo, pur restando bilanciato e non portando ad un eccessivo degrado nei dettagli. Anche i punti di luce sono gestiti in maniera idonea e in generale, pur non essendo al pari di un top di gamma, si riescono a portare a casa scatti dignitosi anche nelle situazioni più complicate.
La ultra-wide paga invece le dimensioni inferiori del sensore. Gli scatti sono un pochino meno dettagliati e in generale parliamo di prestazioni che sono un gradino sotto a quelle della fotocamera principale. Diciamo che restano foto buone per essere condivise sui social e riviste sullo schermo del telefono.
Parlando della fotocamera frontale posso dirvi che è la stessa che ci accompagna da 4 anni a questa parte. Non è un male in senso assoluto perché comunque le prestazioni sono buone nella maggior parte delle condizioni. Ma sicuramente dopo 4 anni un piccolo upgrade non sarebbe stato male.
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E anche parlando di video non c’è nulla di particolare da mettere in evidenza. La risoluzione massima a cui possiamo girare con la fotocamera principale è 4K a 30 fps, e sicuramente avremmo apprezzato almeno un 4K 60, ma la stabilizzazione è buona, così come la velocità e la precisione della messa a fuoco. Diciamo che generalmente sono risultati che possono essere paragonati ai dispositivi concorrenti, tolto il fatto che alcuni di essi girano già anche in 4K a 60 fps senza problemi.
HARDWARE E PRESTAZIONI
E siamo a parlare dell’hardware e di come si comporta. Vi dirò la verità, non sono mai stato un fan degli Exynos di fascia media e medio-bassa, motivo per cui leggendo la scheda tecnica di questo prodotto sono partito abbastanza prevenuto; ma la buona notizia è che mi sono dovuto ricredere. Sotto la scocca di A55 troviamo infatti il nuovo Exynos 1480, realizzato con processo produttivo a 4 nm, che mi è sembrato molto meglio ottimizzato rispetto ai suoi predecessori.
Ad affiancare questo SoC, che tra l’altro monta anche una nuova GPU sviluppata con AMD, troviamo 8 o 12 GB di RAM LPDDR5 a seconda della versione e 128 o 256 GB di storage su memorie UFS 3.1. Già, non sono le più veloci sul mercato ma c’è da dire che su un prodotto di fascia media come questo non è un problema enorme e la differenza di prestazioni non influenza l’utilizzo di tutti i giorni. Detto questo, su un prodotto, anche di fascia media, che di listino costa 499 euro, era ugualmente lecito aspettarsi delle UFS 4.0. Che la memoria sia espandibile l’abbiamo già anticipato, ma fate attenzione ad utilizzare microSD veloci e di qualità, prima di accusare lo smartphone di essere lento per un vostro errore.
Nell’uso di tutti i giorni lui rimane comunque uno smartphone che si fa apprezzare per la sua fluidità e per una reattività che non è comunque da considerarsi scontata. Anche perchè l’interfaccia Samsung è da sempre una delle più pesanti e qui, rispetto ai top, rinuncia solo alle funzioni di AI. Occorrerà quindi verificare con il passare del tempo se questo software così pesante possa influire, a lungo andare, sulle prestazioni delle memorie.
Anche per quel che riguarda il gaming non abbiamo poi di che lamentarci. Le prestazioni sono buone e con le adeguate impostazioni di qualità grafica, la GPU riesce a svolgere un buon lavoro e a garantire una buona fluidità in tutti i giochi con un riscaldamento comunque sempre accettabile e entro termini che, anche nel caso in cui subentri un pochino di thermal throttling, questo non sia eccessivamente penalizzante per l’utilizzo.
CONNETTIVITA’
Non ci si può poi lamentare nemmeno della connettività. C’è il WiFi 6, cosi come il supporto al 5G e non manca nemmeno la possibilità di utilizzare la eSIM, ovviamente in alternativa alla seconda SIM fisica. La ricezione del segnale si è sempre rivelata efficace e non ho mai avuto particolari problemi ad effettuare una chiamata o a riceverne. Anche l’aggancio del segnale stesso è sufficientemente rapido sia in modalità normale che in roaming.
SOFTWARE E AGGIORNAMENTI
Parlando poi di software non ci sono sorprese, a bordo di A55 troviamo Android 14 personalizzato con la One UI 6.1 che non è molto differente dalla 6.0 di A53 e A54. Come sempre si tratta di un software estremamente completo e largamente farcito di funzioni e app extra che, forse, sugli smartphone di fascia media e medio-bassa ridurrei per mantenere un peso più contenuto. Non ci sono le funzioni Galaxy AI che troviamo sui top di gamma, immaginiamo per ovvi limiti di potenza del SoC, e il numero di major update garantiti scende da sette a quattro. Del resto non è per nulla sorprendente che Samsung voglia mantenere queste caratterstiche esclusive per i suoi top di gamma.
AUTONOMIA E RICARICA
E ovviamente non possiamo non spendere due parole a proposito dell’autonomia. Dentro a questo A55 troviamo una batteria con una capacità di 5000 mAh, esattamente la stessa che caratterizzava il modello dello scorso anno. A differenza di A54, tuttavia, la resa di questa batteria è ancora migliore per via di una maggiore ottimizzazione del comparto hardware, e questo anche a fronte di un display leggermente più grande.
Io sono andato tranquillamente oltre le 5 ore di schermo attivo anche in una giornata di utilizzo intenso. Arrivare a sera non è quindi un problema, nemmeno se utilizzate molto lo smartphone durante la giornata. E anzi, se disattiviamo alcune funzioni abbastanza energivore, come la ricerca continua dei dispositivi bluetooth nelle vicinanze, e magari anche l’always on, non è assolutamente difficile riuscire a coprire due giorni di utilizzo lontani dal caricatore.
Un caricatore che non troviamo in confezione, dove c’è soltanto il cavetto. Ma comunque poco male, uno qualsiasi dei caricatori USB che avete in casa andrà bene, anche perchè qui la ricarca “rapida” è supportata solo fino a 25W. In sostanza si carica il 40% di batteria in mezz’ora ma occorre un’ora e mezza per la carica completa.
CONSIDERAZIONI
Ma quindi in fin dei conti vale la pena acquistare questo Samsung Galaxy A55? Al prezzo di lancio assolutamente no. Il listino parla infatti di 499 euro, oggettivamente troppi per un prodotto di questo tipo e con le caratteristiche appena descritte; che lo pongono in alcuni casi in posizione di svantaggio anche rispetto ai suoi competitor. Del resto, negli ultimi anni, l’andamento del prezzo degli smartphone Samsung della serie A di Samsung ci ha insegnato che acquistarli al prezzo di listino è un’operazione quantomeno svantaggiosa.
Tanto che, già oggi, a nemmeno un mese dal lancio, non è assolutamente difficile trovare questo A55 a meno di 400 euro. Ma senza rischiare di sbagliarmi posso tranquillamente dirvi che non passerà molto tempo prima di poterlo vedere anche intorno ai 350 euro. Ecco a queste cifre o addirittura più in basso, questo è uno smartphone che assume indiscutibilmente tutto un altro senso. Possiamo pure dire che poco sopra i 300 euro è un prodotto certamente consigliabile e che si appresterà, come ogni anno, a risultare uno dei più venduti nella sua fascia di mercato.
PRO E CONTRO
VIDEO
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(aggiornamento del 02 aprile 2024, ore 23:45)