Sin dalla sua prima versione Galaxy Note è indubbiamente uno dei dispositivi più iconici e apprezzati all’interno della line-up Samsung. Proprio per questo motivo, quando lo scorso anno l’azienda coreana ha annunciato l’arrivo di due versioni del suo flagship con S-Pen, abbiamo (inutilmente) sperato che una di queste potesse essere posizionata più in basso nella gamma e resa quindi accessibile a una platea più ampia.
Purtroppo così non è stato e, per quanto Galaxy Note 10 sia effettivamente meno costoso di Note 10 Plus (recensito a fine agosto), il listino parte comunque da 980 euro, cifra tutt’altro che contenuta. Forse proprio per questo motivo, e con le richieste degli utenti ben fisse in mente, Samsung ha deciso all’inizio di questo 2020 di lanciare la prima versione Lite di sempre del suo Note. Un prodotto con un listino effettivamente più basso dei fratelli ma che, ad oggi, si scontra con lo street price di questi ultimi e che quindi mi ha lasciato sin da subito con un interrogativo: quanto senso ha nell’attuale line-up? Scopriamolo insieme.
DESIGN E MATERIALI DA ‘COMPITINO’
Prendendo in mano il nuovo Note 10 Lite per la prima volta si ha subito la sensazione di avere tra le mani un prodotto ben costruito, solido e assemblato con cura. Sicuramente il peso è importante, parliamo di circa 200 grammi che lo rendono impegnativo da gestire ma sono ben distribuiti e permettono di avere sempre un baricentro che cade all’interno della mano evitando spiacevoli sbilanciamenti. Sembrerebbero dettagli ma se non fosse così, anche a causa delle dimensioni generose, la stabilità in mano sarebbe sicuramente compromessa.
Parliamo di uno smartphone lungo oltre 16 cm e largo 7,6 cm. Utilizzarlo con una sola mano è praticamente impossibile, bisogna ricorrere a impugnature tutt’altro che naturali per raggiungere le estremità dello schermo e quindi è assolutamente consigliato ricorrere alla seconda mano per compiere tutte le operazioni in maniera più agevole e sicura.
La cover posteriore è in policarbonato; non è necessariamente un male ma quando sentiamo parlare di un prodotto della serie Note le aspettative sono sempre alte e c’è chi potrebbe rimanere un pochino deluso. Il modo in cui sono state integrate le fotocamere nel design non mi piace per nulla. Ok, è comunque un parere soggettivo ma avrei cercato più simmetria, magari avvicinando i sensori per ottenere un quadrato anzichè un rettangolo, oppure abbellendo questo inserto con una cornice metallica. Messo in questo modo sembra proprio incollato lì più per seguire una moda che per reale utilità.
La cornice è tutta realizzata in alluminio e ospita anche il jack audio che era sparito su Note 10 e Note 10 Plus. È vero che le cuffie wireless stanno sempre più prendendo piede nella nostra quotidianità ma il jack ha sempre un suo perchè. Di fianco a quest’ultimo troviamo poi la USB Type-C, che è soltanto 2.0 e non permette quindi di attivare la modalità DeX, e la griglia dello speaker mono.
Sempre nella parte bassa della cornice abbiamo l’alloggiamento per la S-Pen che è esattamente identica a quella degli ultimi Note 10 e Note 10 Plus, sia per dimensioni che per funzioni, ma ne parliamo più avanti. Proseguendo sui due lati lunghi troviamo i tasti di accensione e gestione del volume e il carrellino per l’inserimento di due schede nanoSIM o di una SIM e una microSD. Piccola nota negativa ma non esageratamente penalizzante: non abbiamo la certificazione IP68 e quindi non possiamo immergere lo smartphone in acqua o altri liquidi.
AMPIO DISPLAY AMOLED
Nella parte frontale di questo Galaxy Note 10 Lite troviamo un ampio display da 6,7 pollici di diagonale interrotto nella parte alta solo da un piccolo foro dentro cui troviamo la fotocamera frontale. Un foro che è molto più piccolo di quello che abbiamo sugli altri smartphone Samsung che adottano la stessa soluzione perchè il display è stato tagliato proprio a filo del sensore della fotocamera. Il pannello utilizzato è ovviamente un AMOLED con rapporto d’aspetto 20:9 e risoluzione 2400×1080 pixel.
Come da tradizione Samsung parliamo di un pannello davvero ottimo. I colori sono brillanti, i neri ovviamente profondissimi e il contrasto molto elevato. Tutto questo porta a una esperienza visiva assolutamente appagante. Il display si vede bene in tutte le situazioni, anche all’aperto sotto la luce del sole. Merito ovviamente del contrasto elevato ma anche della luminosità massima che sfiora le 400 cd/mq con picchi vicino alle 500 cd/mq.
La misurazione tramite colorimetro effettuata con l’ausilio del software Calman mostra poi anche una buona precisione nella riproduzione dei colori. Nella modalità colori “Naturali” abbiamo infatti dei valori molto bassi del delta E sia per la scala di grigi che per i colori. Come ben sappiamo la soglia della tolleranza è fissata a 3 e in tutti e due i casi si registrano dei risultati decisamente inferiori. Oltre a questo, è giusto sottolineare anche l’ottima copertura dello spazio colore sRGB, molto vicina al 100%. Insomma, un ottimo pannello per godere al meglio di tutti i contenuti multimediali, siano essi video, serie TV, ma anche giochi e film in streaming.
Sotto al display troviamo poi il lettore di impronte digitali. Si tratta di un’unità di tipo ottico con prestazioni solo sufficienti. Le impronte vengono riconosciute praticamente sempre ma non si ha la stessa fluidità e rapidità di riconoscimento e sblocco che abbiamo con i lettori dei top di gamma.
TRE FOTOCAMERE VERSATILI
Nella parte posteriore dello smartphone troviamo le tre fotocamere principali che hanno tutte un sensore da 12 megapixel di risoluzione ma offrono lenti differenti sia per luminosità che per tipologia. Oltre al modulo con lente standard abbiamo infatti una fotocamera con ottica Zoom 2X e una terza variante grandangolare con un angolo di visione di 110 gradi. Grazie a questa ampia scelta abbiamo un comparto fotografico che, specialmente di giorno, risulta estremamente versatile. Le tre opzioni a nostra disposizione ci permettono infatti di inquadrare il soggetto sempre al meglio, variando la nostra composizione in base alla situazione in cui ci troviamo.
Di giorno e in condizioni di luce ottimale tutte e tre le fotocamere scattano foto soddisfacenti. Il modulo con lente standard resta quello in grado di garantire la maggiore nitidezza, seguito dallo zoom e dalla grandangolare. Quest’ultima mostra in alcune occasioni dei dettagli un pochino più morbidi, specialmente ai margini della foto. Si tratta di un difetto comunque contenuto e rilevabile solamente andando a zoomare nel dettaglio. In generale tutte e tre le ottiche restituiscono foto caratterizzate da colori brillanti e da una buona gestione delle alte e delle basse luci, grazie anche a una gestione HDR efficace. Bene anche la velocità della messa a fuoco che, in queste condizioni, non si è mai rivelata un problema.
Di sera, o comunque in presenza di poca luce, la situazione cambia e le prestazioni della fotocamera con lente zoom degradano parecchio. Se non siete in qualche modo obbligati a utilizzarla, il mio consiglio è quello di puntare sulle altre due ottiche a disposizione. La fotocamera standard e quella grandangolare possono invece sfruttare la modalità notte, un dettaglio non da poco che permette di scattare foto molto buone anche quando il quantitativo di luce a disposizione non lo permetterebbe. Come potete vedere dalle immagini nella galleria qui sopra gli scatti sono nitidi, hanno un buon bilanciamento tra le fonti di luce e le zone d’ombra e una temperatura colore tendenzialmente corretta. Se non potete utilizzare la modalità notturna perché non siete di fronte ad un soggetto statico, meglio limitare all’ottica standard il vostro utilizzo della fotocamera. Gli altri due moduli generano infatti molto rumore di fondo, compresi alcuni artefatti (principalmente flare) in presenza di fonti di luce dirette.
In condizioni di adeguata luminosità ambientale sono buone anche le foto scattate utilizzando la modalità ritratto, che Samsung chiama Live Focus. Il soggetto viene scontornato in maniera abbastanza precisa in tutte le situazioni e l’effetto sfocato dello sfondo, che può essere regolato successivamente, appare sempre naturale.
Frontalmente troviamo un modulo dotato di 32 megapixel di risoluzione. Le foto scattate con questa fotocamera sono discrete, diciamo pure nella media del segmento. Di giorno abbiamo una buona gestione delle luci ma gli scatti sono generalmente contraddistinti da una nitidezza inferiore a quella che mi aspetterei da un sensore con una risoluzione così elevata. La sera o in presenza di poca luce i selfie sono meno dettagliati e compare un pochino di rumore di fondo, ma fortunatamente possiamo attivare anche qui la modalità notte per avere risultati migliori.
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Chiudo parlando di video. La fotocamera di questo Note 10 Lite può registrare clip con tutti e tre i moduli a una risoluzione massima di 4K 30 fps. C’è poi la possibilità di registrare in 4k con framerate di 60 fps ma è una opzione riservata solamente alla fotocamera principale. I video sono generalmente sufficienti in termini di qualità generale: la compensazione dell’esposizione è reattiva, la messa a fuoco veloce e i colori sono realistici. Il modulo principale ha una stabilizzazione ottica che funziona in maniera discreta ma, in questo senso, i risultati migliori si ottengono registrando in fullHD a 60 fps. Registrando con queste impostazioni possiamo infatti attivare anche la stabilizzazione elettronica che risulta estremamente efficace.
PRESTAZIONI E S-PEN
All’interno del nuovo Galaxy Note 10 Plus troviamo sostanzialmente lo stesso hardware che avevamo dentro il Galaxy Note 9 circa due anni fa. Il SoC è un Exynos 9810 dotato di CPU octa-core e GPU Mali-G72 MP18, ed è accompagnato da 6 GB di memoria RAM e 128 GB di storage che, come già detto in precedenza, possono essere espansi sfruttando lo slot per la memoria microSD.
Si tratta di una dotazione hardware teoricamente vecchia di due anni ma che, in sostanza, è paragonabile a quella di molti prodotti attualmente inseriti nella fascia medio-alta del mercato. Devo essere sincero, in due settimane di utilizzo non ho mai sentito la necessità di avere più cavalli nel motore. Il sistema gira sempre fluido, le app si aprono velocemente e il multitasking è gestito bene. Si possono tenere aperte in background anche 5-6 applicazioni trovandole sempre pronte all’uso quando le richiamiamo.
Bene anche la componente telefonica. C’è il 4G+ come anche il WiFi dual band e, in tutti e due i casi, le prestazioni sono molto buone. La rete viene agganciata rapidamente e il segnale è generalmente stabile. Insomma, non ho notato criticità e nei luoghi che frequento abitualmente le prestazioni in termini di ricezione mi sono parse paragonabili a quelle della maggior parte degli smartphone oggi sul mercato.
SCHEDA TECNICA NOTE 10 LITE
- Display:
- 6,7″ Full HD+
- Super AMOLED Infinity-O
- 2400×1080 pixel (394ppi)
- Processore: Octa-core (quad 2,7GHz + quad 1,7GHz), 10 nanometri
- Memoria:
- 6GB di RAM
- 128GB di memoria di archiviazione espandibile sino a 1TB
- Fotocamera:
- Tripla posteriore
- Grandangolare: 12Mp Dual Pixel, f/1.7, OIS
- Ultra grandangolare: 12MP, f/2.2, angolo di visione di 123 gradi
- Tele: 12MP, f/2.4, OIS
- Anteriore: 32MP, f/2.2
- Tripla posteriore
- Scheda SIM: Dual SIM ibrida, 2 slot per Nano SIM oppure uno per Nano SIM e uno per microSD
- Batteria: 4.500 mAh, supporto ricarica rapida a 25W
- Sensori: Accelerometro, giroscopio, prossimità, bussola, ANT+
- Connettività: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, dual-band, Wi-Fi Direct, hotspot, Bluetooth 5.0, NFC
- Dimensioni e peso:
- 76,1 x 163,7 x 8,7mm
- 199 grammi
- Colorazioni: Aura Glow, Aura Black e Aura Red
- Sistema operativo: Android 10
- Altro:
- Sensore di impronte di tipo ottico integrato nello schermo
- Supporto S-Pen
- Jack audio da 3,5 mm
- USB Type-C 2.0
Due note per quanto riguarda la componente audio: lo speaker è mono ma offre un volume discreto e una qualità complessivamente buona, sia quando vengono riprodotti contenuti multimediali che quando utilizziamo il vivavoce; la capsula è inserita in una fessura tra il vetro e la cornice nella parte alta del display ed è in grado di restituire un timbro fedele. Non male anche i microfoni che confermano la buona qualità generale dell’esperienza di conversazione.
E veniamo a parlare un secondo del software, ma sopratutto della S-Pen. Ovviamente questo Note 10 Lite è basato su Android 10 con interfaccia personalizzata One UI in versione 2.0 e dotata di tutte le funzionalità software legate alla S-Pen che troviamo anche su Note 10 e Note 10 Plus. Proprio questa è la nota positiva: non ci sono differenze rispetto ai due top di gamma e quindi l’esperienza d’uso che ne deriva è esattamente la stessa. Potete prendere appunti, disegnare, realizzare GIF con scritte animate da condividere con gli amici e molto altro ancora.
Come la S-Pen degli ultimi top poi, anche questa è dotata di Bluetooth 5.0 e permette di abilitare tutte funzioni ad esso legate. Tramite la pressione del tastino fisico è quindi possibile scattare foto, controllare la riproduzione dei brani in ascolto su Spotify oppure ancora scorrere le pagine di una presentazione su Power Point. Se vi stavate chiedendo se è davvero possibile considerare questo smartphone come un Note al 100% la risposta è quindi sicuramente sì.
UNA BUONA AUTONOMIA
E concludiamo la nostra analisi parlando di autonomia. La batteria di questo Galaxy Note 10 Lite offre una capacità di 4500 mAh e si afferma come il Galaxy Note con la batteria più capiente attualmente in gamma. Tradotto è anche il Galaxy Note con la migliore autonomia? Probabilmente sì.
Considerando una giornata di utilizzo abbastanza intenso si riesce infatti sempre ad arrivare a sera senza alcun problema. Una decina di giorni fa, in occasione del nostro HD Camp, l’ho utilizzato per un paio di giorni in tutte le sue funzioni senza mai risparmiarlo e, nonostante ciò, sono sempre andato a dormire con ancora un 10-15% di carica residua. Con un utilizzo meno intenso, invece, dopo essermi dimenticato di metterlo in carica la notte sono riuscito a coprire tranquillamente anche metà del secondo giorno di utilizzo.
C’è ovviamente la ricarica rapida e il caricatore in confezione da 25W permette di caricare la batteria fino a circa il 54% in 30 minuti. La carica da 0 a 100 viene invece completata in circa un’ora e mezza.
ALLA FINE HA SENSO?
Tornando alla domanda inziale quindi quanto senso ha questo smartphone? Diciamo che se il mercato fosse fatto solo di listini il suo posizionamento avrebbe assolutamente senso. Il prezzo di Note 10 Lite è infatti di 629 euro; 350 euro meno di Galaxy Note 10 e ben 500 euro in meno di Note 10 Plus nella versione da 256 GB. La realtà dei fatti è però ben diversa perchè gli street price dei due top di gamma li posizionano in realtà molto più vicino a questa versione Lite.
In particolare Note 10 è ormai disponibile da diversi rivenditori a prezzi spesso inferiori ai 700 euro e, onestamente, se dovessi scegliere tra i due preferirei di gran lunga quest’ultimo. Possiamo quindi affermare che, al momento, vista l’assenza di certificazione IP68, della possibilità di sfruttare DeX e dati i materiali e il design sicuramente meno “pregiati” rispetto ai top, difficilmente potrei consigliare questo Note 10 Lite.
La situazione potrebbe però cambiare nei prossimi mesi perchè, come accaduto per i suoi fratelli maggiori, anche questo Lite è destinato a subire un notevole calo di prezzo e verosimilmente lo troveremo prima dell’estate intorno ai 500 euro, se non meno. Ecco, a quel prezzo, se volete un Note e non potete spendere 6-700 euro, potrebbe essere una buona alternativa.
VOTO 7.5
Samsung Galaxy Note 10 Lite
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