Ad inizio del 2021, LG Display annunciò l’arrivo dei pannelli OLED da 42 pollici. Devo ammettere che la notizia, sebbene nell’aria da qualche mese, mi costrinse a un doveroso “mea culpa”: non credevo alla discesa dei tagli OLED in ambito TV. Già non mi sarei aspettato il 48 pollici, figurarsi poi un 42 pollici come il C2 di cui mi accingo a parlarvi.
Sì perché sebbene gli esordi OLED TV siano stati con pannelli da 11 pollici (Sony XEL-1 e non dimenticherò mai lo stupore!), un prototipo Samsung da 14 pollici e poi gli “Object AMOLED TV” da 15 pollici di LG (tutto ciò nel periodo 2008 / 2009), per la vera commercializzazione ci toccò aspettare 4 anni e si passò direttamente ai 55 pollici proposti da LG. Ed erano Full HD, curvi, 3D e costavano oltre 10.000 euro. Sembra una vita fa, ma non sono passati neppure 10 anni. E all’epoca mi convinsi che con gli OLED non si sarebbe mai scesi sotto ai 55 pollici e che, anzi, si sarebbe quanto prima saliti con le diagonali fino a superare i 100 pollici.
E l’errore di valutazione fu triplice. Il primo che LG volesse proteggere la tecnologia OLED e mantenerla solo per la fascia più alta del mercato – per gli appassionati di cinema più esigenti – e quindi andare sotto ai 55 pollici non avrebbe avuto senso: su diagonali più piccole la tecnologia LCD avrebbe continuato ad accontentare tutti! In secondo luogo non ho tenuto conto del gaming come fenomeno globale, capace di alzare a dismisura l’asticella delle aspettative tecniche! Infine, che le vendite TV tra i 40 e i 50 pollici rappresentano ancora oggi oltre 1/3 del mercato e quelli tra i 40 e 43 pollici oltre il 20%.
Ed ecco che questo nuovo OLED LG C2 da 42 pollici acquisisce un senso… e come se lo acquisisce! Lo considero tra i prodotti più versatili che mi siano capitati tra le mani negli ultimi anni e vi spiegherò il perché!
SOMMARIO
CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE
Smarchiamo subito l’aspetto che mi ha meno entusiasmato: l’estetica. Il TV non appare così sottile (ma capisco che elettronica e alimentazione da qualche parte dovevano pure stare), i piedini laterali in plastica non mi fanno impazzire e il retro tutto bianco in plastica (seppur in pregiati materiali compositi che hanno consentito una riduzione del peso) si discosta nettamente dalle eleganti finiture delle serie C degli anni passati.
Decisamente più bello appeso a parete, grazie al frontale dominato dal display, le cornici sottilissime e il profilo perimetrale in metallo. Però considerando i 1399 euro di listino forse si poteva fare qualcosa in più.
Ciò detto, lato connettività, non gli manca nulla: 4 porte HDMI 2.1 a piena banda da 48 Gbps e quindi compatibili 4K Ultra HD fino a 120 Hz, Variable Refresh Rate anche nelle versioni proprietarie AMD FreeSync Premium e Nvidia G-Sync, Auto Low Latency Mode, eARC (il canale di ritorno audio anche lossless) sulla porta 2 e, naturalmente, pieno supporto HDR nelle varie versioni HDR10, HLG (per i canali TV), HGIG (per il gaming) e Dolby Vision anche nelle versioni IQ (in grado di adattarsi alla luce ambientale tramite il sensore di luminosità) e anche con Precision Detail per migliorare ulteriormente contrasto e dettaglio delle immagini. Quest’ultima un’esclusiva LG per quest’anno, frutto della potenza di calcolo di cui è capace il nuovo processore Alpha 9 di quinta generazione. E, infine, per i gamer il supporto Dolby Vision fino a 120 Hz.
Poi troviamo 3 porte USB, un’uscita audio digitale, un’uscita cuffie, i connettori d’antenna terrestre e satellitare con sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2 con tutte le ultimissime certificazioni del caso e anche servizi interattivi HbbTV, slot per la CAM CI+ (sul lato superiore) e, infine, porta LAN, Wi-Fi (ac) e Bluetooth 5.0. Naturalmente sono supportati anche Miracast, Apple AirPlay 2, HomeKit, la trasmissione audio wireless WiSA e gli assistenti vocali Google e Amazon Alexa.
Il telecomando è l’ormai familiare “Magic Remote” con rotellina centrale e puntatore a schermo. C’è chi lo ama e chi non lo sopporta. Io lo trovo funzionale e apprezzo ancora la presenza del tastierino numerico e anche i vari short-cut disponibili.
Venendo alla dotazione tecnica, questo nuovo C2 da 42 pollici utilizza un pannello OLED WRGB 4K Ultra HD 10 bit di ultima generazione, ma rispetto ai fratelli maggiori dai 55 pollici in su della stessa serie, è privo del Brightness Booster che consente di ottenere uno spunto di luminanza più elevata. L’assenza del miglioramento è dovuto alla maggiore densità di pixel della diagonale più piccola, che non permette a questa generazione di pannelli di far passare più luce.
Come detto, tutto il processing è affidato al nuovo SoC Alpha 9 Gen 5 con Intelligenza Artificiale. LG lo descrive come significativamente più potente rispetto alla precedente generazione, tanto da aver potuto applicare nuovi algoritmi di riduzione del rumore e di upscaling, nonché una nuova elaborazione di Tone Mapping Dinamico in HDR10 che riesce ad analizzare e a intervenire ora su oltre 5000 zone dell’immagine. In sostanza riesce a migliorare ulteriormente e, fotogramma per fotogramma, l’eventuale compressione dinamica.
Il processore gestisce tutti gli affinamenti di “Intelligenza Artificiale” basati sul “deep learning” e sviluppati per riconoscere e riprodurre in maniera ottimale qualsiasi tipo di contenuto. Interventi di ottimizzazione della resa che non riguardano esclusivamente le immagini ma che coinvolgono anche il segnale audio, comprese le elaborazioni di surround virtuali.
A proposito di audio, il C2 integra altoparlanti stereo con una potenza complessiva di 20W ed è in grado di riprodurre tracce Dolby Digital, Dolby Digital+ e anche Dolby Atmos (sempre DD+). Tramite HDMI e via eARC vengono riconosciute anche le tracce lossless TrueHD (anche Atmos), mentre manca qualsiasi tipo di supporto alle tracce DTS.
Anche quest’anno ritroviamo il menu “pop up” e relative impostazioni dedicati in maniera specifica al mondo del gaming. Il “Game Optimizer” provvede a soddisfare le aspettative dei videogiocatori più esigenti con una serie di preset di visione, nonché alcune voci che consentono di intervenire sulla riproduzione delle alte e basse luci dei giochi (e superare così l’assenza di un vero e proprio standard di settore), di attivare il Variable Refresh Rate e di ottimizzare l’input lag che si attesa a soli 10ms a 60Hz e ad appena 5ms a 120Hz.
Una serie di attenzioni ben mirate (e pensate) che denotano ancora una volta la dedizione di LG al sempre crescente mercato videoludico.
Il comparto Smart TV webOS aveva ricevuto nel 2021 una decisa “rinfrescata” e si limita quest’anno ad apportare miglioramenti. Ritroviamo quindi la Home Screen con i contenuti e relativi suggerimenti in primo piano. La navigazione è sempre veloce e reattiva e il telecomando “puntatore” consente di muoversi facilmente in tutte le direzioni. E’ presente anche una sezione dedicata al gaming, completa di accesso a servizi in cloud streaming come GeForce Now e Google Stadia.
Durante l’uso delle principali applicazioni come Netflix, Amazon Prime Video, Rai Play o Disney+ è sempre stato possibile sfruttarne tutte le potenzialità audio-video, incluse quindi riproduzioni in 4K Ultra HD , HDR / Dolby Vision / HLG e audio Dolby Digital+ / Dolby Atmos (anche tramite canale di ritorno audio eARC).
L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da hard-disk esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Lo scraping è risultato sempre veloce, privo di impuntamenti e capace di riprodurre qualsiasi contenuto, anche in Dolby Vision con Dolby Atmos (DD+) e in HLG (quindi HDR televisivo).
LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV
Venendo all’uso, il televisore prevede numerosi preset e un’ampia versatilità di regolazioni. L’impostazione di navigazione del menu rimane la stessa dello scorso anno e all’interno di “Immagine” ritroviamo ancora le modalità “Vivace”, “Standard”, “Eco”, “Cinema”, “Sport”, “Game Optimizer”, “Filmmaker Mode”, “ISF Esperto (Stanza luminosa)” e “ISF Esperto (Stanza buia)” in SDR; “Vivace”, “Standard”, “Home Cinema”, “Cinema”, “Game Optimizer” e “Filmmaker Mode” In HDR10; in Dolby Vision rimangono le stesse modalità previste per l’HDR10, ad eccezione dell’assenza di “Filmaker Mode”.
Per prima cosa, il TV inserisce di fabbrica tutte le elaborazioni di Intelligenza Artificiale, comprese quelle legate alle regolazioni delle immagini in funzione dell’illuminazione ambientale e quelle di risparmio energetico. Possono certamente tornare utili durante l’uso televisivo quotidiano, ma andranno invece disattivati nel caso volessimo riprendere il controllo delle regolazioni e raggiungere una qualità di visione corretta. In particolare, consiglio di disattivare il “Risparmio Energetico” posto all’interno del menu “OLED Care” e “Impostazioni AI Brightness” che trovare nel menu “Servizio AI”.
In tutti i casi risultano da bandire i preset “Vivace” e “Sport”, entrambi troppo saturi, troppo freddi, troppo scorretti. Anche “Standard” ed “Eco” sono lontani dalla correttezza necessaria alla riproduzione di contenuti “cinematografici” ma possono comunque rientrare tra le opzioni percorribili per la visione dei canali televisivi intervenendo sulle impostazioni di temperatura colore (rendendole più “calde”), del gamma e dello spazio colore, modificando la regolazione da “nativo” a “automatico”.
Come sempre, vi ricordo che ogni emittente televisiva utilizza una propria messa in onda, quindi i miei vogliono essere meri suggerimenti di massima e non la regola assoluta: per i canali televisivi regoliamoci utilizzando buon senso e soprattutto buon gusto. I marziani non sono ancora scesi tra noi e i campi da calcio non sono verdi fluo!
Discorso totalmente diverso, invece, quando utilizziamo sorgenti “nobili” come un lettore Blu-ray o Ultra HD Blu-ray, nonché le varie App di streaming. In questi casi l’industria si è data delle regole molto precise di riproduzione SDR e HDR e l’obiettivo sarà quindi quello di individuare la modalità d’immagine di riproduzione più corretta. “Cinema” “Filmaker Mode” e i 2 preset “ISF Esperto” vanno, in tal senso, tutti nella direzione giusta.
Anzi, appaiono “out of the box” tra i preset SDR più corretti che mi sia capitato di misurare negli ultimi anni, con alcune differenze che riguardano semplicemente le impostazioni di gamma (che oscillano tra i 2.2 di “Cinema” e “ISF Giorno” e i 2.4 di “Filmaker Mode” e “ISF Stanza Buia”) e luminanza (l’intensità luminosa a schermo). Ve lo dico senza giri di parole: sono ottimi e chi non volesse richiedere una calibrazione o averne le competenze, potrà tranquillamente limitarsi a scegliere uno tra i preset “ISF Stanza Buia” o “Filmaker Mode” per la visione notturna dei film e uno tra i preset “Cinema” o “ISF stanza luminosa” per la visione cinematografica diurna o stanza illuminata.
Il discorso non cambia molto neppure in HDR, con i preset “Cinema” e “Filmaker Mode” che sfiorano l’ideale cinematografico sia per bilanciamento del bianco, sia per tracking della curva di tone mapping, con un picco di luminanza capace di sfiorare i 700 nit. L’ABL – il limitatore di luminosità che serve a proteggere il pannello ed evitare il burn-in – interviene a circa 130 nit (con schermata bianca “a pieno schermo”) e la copertura gamut DCI P3 raggiunge il 98%, mentre quella BT2020 si attesta a 73%.
Sono impostazioni eccellenti, godetevele! E tenete pure l’algoritmo di Tone Mapping Dinamico attivo (la voce “Mappatura Dinamica dei Toni” che trovate nel menu “Immagine” -> “Luminosità”) con i contenuti in HDR10, perché funziona davvero molto bene nel riprodurre una dinamica ottimale sia alle alte che alle basse luci e indipendentemente dal grading HDR studiato per il contenuto (anche fino a 10.000 nit!).
La calibrazione in SDR ha permesso di limare agevolmente le piccole incertezze sulla scala dei grigi (e questo già con i soli controlli di bilanciamento del bianco a 2 punti) e di centrare perfettamente i gamut colori (senza neppure richiedere interventi sui controlli di CMS – Color Management System), nonché il ColorChecker e le saturazioni. La luminanza SDR (abbassando il valore di “Luce OLED”) è stata riportata a più consoni valori di poco inferiori ai 120 nit (per la visione in stanza buia) e la linearità finale è stata confermata da un valore di deltaE medio di appena 0,1.
Lo stesso copione ha riguardato anche l’HDR: pochi piccoli interventi richiesti sfruttando, in questo caso, i controlli della scala dei grigi a 10 punti. Ma stiamo davvero sfiorando l’esercizio di stile.
Più avanti, arriverà poi anche il supporto di “Auto Calibrazione” con il software Calman di Portrait Display (da acquistare a parte, insieme a un colorimetro compatibile) per poter effettuare l’operazione in maniera del tutto automatizzata e anche caricare profili LUT personalizzati – e questo può tornare particolarmente utile ai videomaker che volessero utilizzare il TV come monitor di color correction o color check. Al momento della stesura della recensione, il software Calman non risulta ancora compatibile con la nuova gamma OLED 2022 di LG e quindi non abbiamo avuto modo di verificarne la bontà di funzionamento.
Anche in modalità gaming, le regolazioni di fabbrica sono nettamente migliorate rispetto al passato. Continua a prevalere una impostazione delle immagini “fredde”, ma visto che parliamo di gaming, tutto sommato ci può stare! Tra l’altro avrete comunque ampio margine per ottimizzare la visione in funzione delle necessità del gioco e del vostro gusto.
Anche quest’anno le impostazioni di gestione del moto “TruMotion” prevedono la possibilità di abbinare l’interpolazione dei fotogrammi con l’inserimento dei fotogrammi neri BFI – Black Frame Insertion. E’ possibile intervenire manualmente sui parametri di de-judder e de-blur e, a patto di non esagerare, può risultare molto efficace nel migliorare la fluidità e la risoluzione in movimento. Specie durante la visione di eventi sportivi, può davvero fare una grande differenza.
Grazie all’impostazione “OLED Motion” verrà attivato il Black Frame Insertion, che migliora ulteriormente la risoluzione in movimento, a discapito però di una significativa perdita di luminanza, che in HDR arriva a dimezzarsi.
LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI
Ormai l’avrete capito, non vi posso negare un certo entusiasmo per questo nuovo C2 da 42 pollici. Le prestazioni mi hanno davvero sorpreso e non mi aspettavo tanto rigore anche sul taglio più piccolo, al punto tale che lo vedrei bene anche sulla mia scrivania come monitor PC, ma soprattutto come postazione di color correction e color checking.
Per questo tipo di applicazioni, il prezzo di listino risulta davvero molto basso e rendono questo OLED molto appetibile per un uso Pro-sumer e non solo. Uno studio professionale che debba fare la color correction di un film andrà naturalmente su altro, ma per un video maker, anche avanzato, prestazioni, versatilità di calibrazione e rigore non fanno lontanamente rimpiangere soluzioni ben più costose a parità di diagonale.
Davvero esaltante la resa della immagini in HDR e Dolby Vision, mai sopra le righe grazie a un intervento di tone-mapping (specie con la funzionalità “dinamica” attiva) molto equilibrato e preciso. I colori appaiono sempre saturi e luminosi al punto giusto e durante il periodo di prova non abbiamo mai riscontrato problemi legati all’intervento dell’ABL. Per chi ne farà un uso principalmente “film centrico” e gaming, magari in un ambiente tendenzialmente buio, avrà di che deliziare gli occhi, anche perché il mix di evoluzioni pannello ed elettronica hanno migliorato ulteriormente la resa alle basse e bassissime luci. Le cosiddette “chiusure” del passato sono ormai un lontano ricordo e anche i difetti di banding sono quasi del tutto scomparsi.
Molto solida l’elettronica e anche sul fronte dell’upscaling dei contenuti meno “pregiati”, il processore Alpha 9 gen 5 ha messo in luce un significativo upgrade. Ottima, come sempre, la gestione dei canali TV e delle eventuali interattività HbbTV (comunque disattivabili), così come la ricchezza e l’affidabilità del comparto Smart TV. I due piccoli altoparlanti da 20W complessivi hanno sfoderato una verve insospettabile e anche una discreta risposta in frequenza. Riescono a sonorizzare senza particolari difficoltà un ambiente di medie dimensioni e le voci sono restituite sempre con chiarezza. Poi, come sempre, chi volesse ottenere maggiori impatto e coinvolgimento farà bene ad affidarsi a un sistema audio esterno.
LG conferma ancora una volta la maturità raggiunta nello sviluppo dei suoi televisori OLED e anche questo inedito 42 pollici conferma le ambizioni. Un modello “tutto fare” adatto a vari utilizzi e capace di coniugare dimensioni ridotte con elevate prestazioni adatte ai cinefili, ai gamer più esigenti e anche ai video maker. Il listino non risulta contenutissimo, ma il nuovo C2 da 42 pollici ripaga l’appassionato con tanta qualità, versatilità e una ricchezza di dotazione e funzionalità senza pari.
PRO E CONTRO
<!–
–>
VIDEO
[embedded content]