Quest’anno Samsung giunge alla terza generazione dei suoi pannelli OLED dedicati al mercato TV. Sarebbe più corretto definirli QD-OLED, sebbene il costruttore coreano abbia ormai deciso di unificare le serie senza più distinguere tra “i suoi” pannelli QD e i più “tradizionali” White RGB (made in LG).
Ho specificato “top di gamma” visto che nel 2024 la gamma OLED triplica, con la serie S95D oggetto della nostra recensione che vede affiancarsi anche la più economiche serie S90D e S85D, e un’offerta più ampia di diagonali che partono da 48 fino ad arrivare a 83 pollici (con un mix di pannelli QD-OLED e OLED White RGB, n.d.r.). Ma cosa rende la nuova serie S95D speciale e direi quasi unica? Senza alcun dubbio il suo inedito rivestimento anti-riflessi, davvero efficacissimo, ma che potrebbe far storcere il naso a qualcuno e vi spiegheremo più avanti il perché.
Il nuovo S95D viene proposto in tagli da 55, 65 e 77 pollici, rispettivamente a prezzi di listino di 2.449, 3.099 e 4.699 Euro. Come ben sappiamo, gli street-price possono risultare ben inferiori, con il 55 pollici – oggetto della nostra prova – attualmente disponibile a circa 1.800 Euro, ad esempio. Samsung continua quindi a sfidare a viso aperto le migliori proposte della concorrenza OLED, in termini di caratteristiche tecniche, funzionalità, versatilità e ampio supporto gaming.
SOMMARIO
CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE
Iniziamo subito parlando del pannello e del suo inedito rivestimento anti-glare o, in italiano, anti-riflessi. In realtà la parola “glare” (letteralmente “bagliore” in italiano) si addice perfettamente alla soluzione adottata, visto che il trattamento attenua quasi del tutto i riflessi della luce ambientale incidente, operando una diffusione che ne minimizza il fastidioso effetto brillantezza e abbagliamento.
Una soluzione efficacissima e in grado di migliorare notevolmente l’esperienza di visione diurna, ma in realtà anche quella al buio. Sì, perché, magari non ce ne rendiamo del tutto conto, ma nessuno di noi ha realmente una “bat caverna” in salotto e un po’ di illuminazione esterna o qualche spia in ambiente c’è quasi sempre e anche quelle possono “riflettere”. Questo pannello, invece, ne rimarrà del tutto immune regalando la percezione di un’ancora maggiore tridimensionalità e immersione delle immagini, con il televisore che – al buio – vi sembrerà fluttuare nel vuoto.
Tutto perfetto, quindi? Non del tutto. Perché se è vero che risolve il problema dei riflessi di giorno e garantisce neri profondissimi al buio, con la luce diurna l’effetto opacizzato non trasmette mai la sensazione di avere a che fare con un pannello dal nero tombale. Appare sempre come grigio scuro e questo “effetto” potrebbe scontentare qualcuno. A maggior ragione al cospetto di un OLED. Per me la bilancia in termini di esperienza d’uso, pende totalmente a favore di questo tipo di rivestimento, ma potrebbe non convincere tutti!
Per il resto ricordiamo che la serie S95D mantiene – in tutte le diagonali – l’architettura QD-OLED, piuttosto diversa rispetto agli OLED White RGB di LG. Nonostante Samsung faccia uso di soli OLED Blu, possiamo considerare questi pannelli, a tutti gli effetti, degli OLED RGB. Questo perché i substrati di emettitori blu vengono poi assorbiti dai nanocristalli Quantum Dot per essere riemessi in rosso e in verde. Non ci sono quindi filtri colore e non si perde efficienza. La tripletta Rosso, Verde e Blu (RGB, appunto) rimane pura e questo a tutto vantaggio della saturazione dei colori, della loro luminanza e delle prestazioni in HDR. La risoluzione è 4K Ultra HD, il campionamento colori 10 bit nativo e il refresh arriva fino a 144Hz.
Esteticamente e costruttivamente, nessuna rivoluzione, con il nuovo S95D che si rifà in tutto e per tutto al suo predecessore S95C. Mantiene quindi gli stessi materiali pregiati e le ottime finiture, con la vista laterale davvero sottilissima grazie all’adozione, anche quest’anno, del set top box “One Connect Box” esterno che integra alimentazione, connessioni e gran parte dell’elettronica. Per chi volesse appendere il TV a parete, S95D da 55 pollici è compatibile con la staffa proprietaria “Slim Fit Wall-Mount” o con quelle da muro VESA 400 x 300mm.
Lato connettività non gli manca nulla: quattro porte HDMI 2.1 da 40Gbps e quindi compatibili 4K Ultra HD fino a 120Hz / 144Hz e l’assenza dei 48Gbps ne limita l’utilizzo solo in presenza di segnali a 120Hz / 144Hz in 4:4:4 a 12 bit. Nulla che vada quindi ad impattare l’uso con console o la stragrande maggioranza delle configurazioni gaming PC anche spinte.
Non mancano ovviamente il supporto Variable Refresh Rate anche nelle versioni proprietarie AMD FreeSync Premium e anche Nvidia G-Sync (anche se non ufficialmente), Auto Low Latency Mode, eARC sulla porta 3 con supporto Dolby Atmos, ma non DTS e, naturalmente, pieno supporto HDR nelle varie versioni HDR10, HDR10+ (anche Adaptive in grado di sfruttare il sensore di luminosità e anche Gaming per sfruttare le capacità di tone mapping delle GPU) e HLG (per i canali TV). Anche quest’anno, continua quindi a mancare il supporto all’HDR Dolby Vision.
Sono presenti anche tre porte USB di tipo A e, sul retro del TV, una USB Type-C per il collegamento di un’eventuale webcam o ricaricare, ad esempio, il telecomando (oggettivamente, però, non una posizione comodissima), un’uscita audio digitale ottica, i connettori d’antenna terrestre DVB-T2 e satellitare DVB-S2 con interattività HbbTV, slot per la CAM e, infine, porta LAN (100 Mbps), Wi-Fi 5 e Bluetooth 5.2 anche per eventuali cuffie o game pad. Naturalmente, sono supportati anche Miracast, Apple AirPlay 2 e gli assistenti vocali Bixby, Google Assistant e Amazon Alexa richiamabili dal microfono del telecomando.
Telecomando che è l’ormai immancabile “One Remote” con batteria ricaricabile via cavetto USB Type-C, via pannello solare posto sul retro e anche via onde radio Wi-Fi di casa. È compatto, minimalista e presenta esclusivamente i controlli principali e alcuni pulsanti di accesso diretto a Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e Samsung TV Plus. Nell’uso pesa, secondo me, l’assenza di una pulsantiera numerica, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e si riesce a spaziare agevolmente tra le varie funzionalità.
A gestire il funzionamento del televisore è la nuova versione 2024 del sistema operativo Tizen, che riprende sempre lo stile ad “Hub” degli ultimi anni, ma con ulteriori affinamenti grafici e di suggerimenti personalizzati, nonché l’introduzione della nuova sezione “Daily Plus” che raggruppa il controllo dei dispositivi “Smart Home”, il monitoraggio dell’attività fisica e le App di smart working. Il tutto poi potrà apparire sotto forma di widget “Daily Board” mentre il TV è in stand-by anche con informazioni meteo e news giornaliere. Fronte App non manca davvero nulla e, in merito allo smart working, chi volesse potrà aggiungere una webcam e una tastiera per lavorarci con videocall Google Duo, accedere alla suite produttiva Microsoft 365 o direttamente a un PC remoto (sia Windows, che Mac).
Un capitolo a parte merita poi il gaming e l’integrazione delle piattaforme di cloud gaming come Nvidia Geforce Now, Xbox Cloud Gaming con relativo catalogo “Game Pass Ultimate”, Amazon Luna e Utomik racchiusi all’interno del Samsung Gaming Hub. È possibile associare un gamepad Bluetooth e si è pronti per sessioni di gioco in streaming su grande schermo (connessione Internet veloce e stabile permettendo).
Se invece volete collegare una console o un PC da gioco via HDMI si attiva la modalità Gaming e il relativo menu pop-up “Game Bar”, che permette di tenere sott’occhio tutti i parametri di gioco, selezionare i migliori preset audio-video di genere e di intervenire con le impostazioni necessarie, incluso l’input lag che può scendere fino a circa 10ms a 60 Hz e a poco sopra i 5ms a 120Hz (con il dato che dovrebbe scendere ulteriormente a 144Hz, anche se non abbiamo avuto modo di misurare il valore effettivo).
Il cuore elettronico del TV è, invece, il nuovo processore Neural Quantum 4K AI Gen 2, capace di gestire tutte le elaborazioni delle immagini, a cominciare dall’upscaling, passando per tutti gli algoritmi di miglioramento della nitidezza, del contrasto e di riduzione del rumore.
Tutte operazioni affidate all’ormai immancabile Intelligenza Artificiale che vede aumentare la velocità e il numero di reti neurali e che sfruttano anche il sensore di luminosità ambientale. Gli algoritmi sono indubbiamente efficaci, ma tendono quasi sempre anche ad esagerare, rendendo le immagini talmente nitide da risultare del tutto innaturali.
Ma per fortuna quest’anno è stata introdotta anche la modalità di personalizzazione, che consente di impostare l’intervento di IA secondo il proprio gusto, così da mitigare eventuali “esagerazioni”.
LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV
Venendo all’uso, superata la prima installazione alquanto facile e intuitiva (si può completare anche tramite il proprio smartphone), il televisore vedrà attiva la “Modalità Intelligente” che impedisce qualsiasi (o quasi) controllo sulle immagini riprodotte e, nella maggior parte di casi, la resa non mi convince. Consiglio quindi di disattivarla.
Modalità Intelligente a parte, viene comunque sempre attivato il “Risparmio Energetico” – all’interno del menu “Generale” – per qualsiasi preset. La funzione richiama l’uso del sensore di luminosità, con i più pigri che possono anche tenerlo attivo e questo anche con le modalità “migliori” come “Film” o “Filmaker Mode”. Ma se volete invece riprendere il controllo del TV – per una vera e propria calibrazione, ad esempio – dovrete disattivarne gli interventi.
Ma venendo all’ampia versatilità di regolazioni, nel menu “Immagine”, troviamo i cinque preset “Dinamica” (da evitare sempre), “Standard”, “Eco”, “Film” e “Filmaker Mode”, tutti personalizzabili e totalmente indipendenti per la visione di contenuti SDR e HDR.
Per chi volesse partire da zero nella calibrazione, manca un preset “personalizzato” e chi fosse interessato a fare due tarature “notte” e “giorno” dovrà quindi modificare i preset presenti (usando magari “Filmaker” per la calibrazione stanza buia e “Film” per la visione diurna), a meno di pagare l’intervento di un calibratore professionista che sarà in grado di attivare le aggiuntive modalità ISF “Cal Night” e “Cal Day” e di effettuare le relative tarature “giorno” e “notte” (liberando quindi ulteriori due banchi di memoria).
Dovrebbe anche essere prevista la modalità di “Auto Calibrazione” con il software Calman di Portrait Display (da acquistare a parte, in combinazione con un colorimetro e un generatore di segnali) ma, al momento della prova, la gamma 2024 non è risultata ancora supportata dall’ultima release del programma di calibrazione. All’interno delle “Impostazioni Avanzate” del menu “Immagine” è presente, anche quest’anno, la voce “Calibrazione intelligente” che dovrebbe consentire di effettuare una taratura automatizzata del televisore grazie alla fotocamera di uno smartphone Samsung Galaxy o di un iPhone che supporta FaceID. Ho usato il condizionale visto che la funzione continua a peccare in accuratezza.
Una funzione che può trarre in inganno sulle prestazioni luminose del televisore riguarda l’attenuazione delle luminosità dei loghi. Sulla carta molto utile per evitare rischi di stampaggio localizzato (vedi i loghi delle emittenti TV, ad esempio), tende però ad attenuare tutto lo schermo e non solo una zona, rendendo di fatto l’ABL (il sistema che attenua la luminosità del pannello) parecchio più aggressivo. Si comporta sostanzialmente come la versione dello scorso anno (leggermente meno invasivo rispetto al passato), quindi per la normale visione TV lo terrei attivato, ma per una riproduzione ottimale di film e serie TV suggerisco invece di disattivarla (specie in HDR).
Oltre alle solite impostazioni di luminosità (sui Samsung, il controllo viene chiamato “Dettaglio Ombre” e lo trovate più in basso nel menu), contrasto, colore e tinta, sono presenti varie elaborazioni dedicate al contrasto automatico, al colore, all’intervento di compensazione del moto e interpolazione dei frame, alla riduzione del rumore e così via. Il controllo della luminanza dei pixel OLED (la luminosità generale su schermo) si può modificare tramite la voce “Luminosità” e sono, infine, disponibili le regolazioni del bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, del gamma e un completo CMS per i colori.
Per la visione delle emittenti televisive o di Youtube si può partire dal preset “Film” modificando l’impostazione di “Toni Colore” su “Caldo 1” e attivando anche la compensazione del moto che trovate all’interno del menu “Impostazioni Nitidezza Schermo” che aiutano a guadagnare fluidità e risoluzione in movimento, soprattutto durante gli eventi sportivi. Chi volesse ottenere un’immagine con più “mordente” potrà eventualmente optare per il preset “Standard” o “Eco” (sono molto simili) con l’accortezza di utilizzare l’impostazione “Caldo 1” dei “Toni Colore” e un’impostazione del gamma 2.2. Suggerisco anche di verificare che lo Spazio Colore non sia su “Nativa” (pena un’eccessiva saturazione dei colori del tutto innaturali) e di selezionare “Auto”.
Diverso, invece, l’approccio alla visione di contenuti cinematografici o serie TV da sorgenti esterne come un lettore Blu-ray, un media-player o dai servizi in streaming. In questi casi l’industria si è data delle regole molto precise di riproduzione SDR e HDR e la visione più corretta è garantita dai due preset “Film” e “Filmaker Mode”.
Come di consueto per Samsung, entrambe le modalità risultano dal punto di vista delle impostazioni di scala dei grigi, gamma e colori, assolutamente identiche. Iniziando dall’SDR REC709 (per la visione dei contenuti Blu-ray 1080p o di film / serie TV in Full HD da una piattaforma streaming, ad esempio), denotano impostazioni di luminanza di fabbrica più che doppia rispetto allo standard di riferimento per la riproduzione in stanza buia. Si sfiorano, infatti, i 270 nit di luminanza, adatti a una riproduzione diurna (con un target di gamma che dovrebbe però risultare inferiore al BT1886 / 2.4 impostato di fabbrica), mentre – specie con la modalità “Filmaker” ideata per una corretta visione dei film in stanza buia – il target dovrebbe aggirarsi intorno ai 100-120 nit.
Ciò nonostante, il bilanciamento del bianco risulta molto buono, la scala dei grigi restituisce un delta E medio di 1,4 (quindi ben inferiore al valore 3 di inizio percezione visiva di eventuali scostamenti), il gamma si attesta complessivamente un po’ sotto il 2.4 e la copertura gamut sfiora la perfezione. Il livello del nero è naturalmente esemplare (visto che ogni pixel OLED è totalmente indipendente e può spegnersi) e ne consegue un rapporto di contrasto nativo “infinito”. In SDR, ci troviamo già di fabbrica di fronte a un televisore da riferimento.
Per quanto riguarda l’HDR, vorrei prima di tutto soffermarmi sull’elevato flusso luminoso di cui è capace questo TV, in grado quest’anno di superare agevolmente i 1600 nit di picco con un pattern bianco in finestra all’1%, al 2%, al 5% e al 10% nella perfettamente corretta modalità “Filmaker” e riuscendo anche a mantenerli agevolmente per decine di secondi. Picco che supera poi addirittura i 2000 nit in modalità “Standard”, purtroppo alquanto fredda e scorretta e ne sconsiglio quindi l’utilizzo.
Questo testimonia il lavoro fatto dagli ingegneri coreani in questo anno e la conferma dei positivi affinamenti sul pannello arrivano anche dalla luminanza a pieno schermo che sfiora ora i 310 nit, contro i 290 nit misurati sul precedente S95C del 2023. Insomma, l’ABL (Auto Brightness Limiter) continua ad intervenire a pieno schermo, ma lo fa ora in maniera leggermente meno incisiva.
Il tutto restituendo una scala dei grigi e un tracking della curva EOTF di tone mapping in modalità “Filmaker” semplicemente da applausi! Gli scostamenti dal riferimento sono irrisori e di fabbrica credo sia difficile potersi aspettare di meglio. Come per il top di gamma dello scorso anno, la modalità “Film” tende, invece, ad esaltare tutte le tonalità medie, nonostante un eccellente bilanciamento del bianco.
Fantastica anche la copertura gamut, con la tripletta RGB che consente di coprire il 100% dello spazio colore DCI-P3 e il 90% di quello REC2020. E per quanto riguarda il gamut più ampio REC2020, la tecnologia QD-OLED si conferma ancora una volta ai vertici assoluti in ambito TV.
Ma rimanendo sui colori in HDR, l’S95D restituisce ottimamente anche le saturazioni intermedie e, soprattutto in termini di volume colore, riesce a raggiungere il 100% in DCI-P3, a garanzia di una luminanza dei colori che rimarrà corretta anche durante i picchi più dinamici.
Con la calibrazione in SDR affidata al software Calman di Portrait Display e a un colorimetro profilato, sarà sufficiente abbassare la luminanza del pannello, impostare il controllo del gamma a -1 e intervenire semplicemente sul controllo del bilanciamento del bianco a 2 punti (quindi alte e basse luci), per linearizzare perfettamente quei leggerissimi scostamenti dal riferimento alle alte luci, centrando l’ideale temperatura colore di 6500°K, il gamma 2,4, una luminanza finale di 120 nit e un deltaE medio di appena 0,2. Sarebbero disponibili anche i controlli a 20 punti, ma visti i risultati già ottenuti con i soli 2 punti, è onestamente inutile starci a perdere tempo.
Per quanto riguarda l’HDR, impostate il preset “Filmaker” e godetevelo così com’è: la calibrazione non serve.
LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI
Con questa terza generazione di QD-OLED top di gamma, Samsung ha introdotto l’importante novità del trattamento anti-riflessi, sicuramente in grado di migliorare nettamente la visione televisiva diurna o in ambienti molto illuminati. In merito alle pure prestazioni non possiamo certamente parlare di un cambio epocale, ma di tanti piccoli miglioramenti che hanno riguardato soprattutto l’HDR, il rigore dei preset di fabbrica e, in parte, anche gli algoritmi di intelligenza artificiale, soprattutto grazie alla modalità “personalizzabile”.
In generale, già di fabbrica, sono richiesti pochissimi interventi e il nuovo S95D rende disponibili delle modalità d’immagine SDR e HDR che rasentano la correttezza assoluta. A una sola condizione: rinunciare all’uso delle “Modalità Intelligenti” che tendono quasi sempre ad esagerare in tutto.
Per contenere i consumi, tutti i preset attivano di default il “Risparmio energetico” e relativo sensore di luminosità ambientale. Per l’uso quotidiano – che alterna visioni diurne a serali (stanza buia) – tenetelo pure attivo: funziona bene e riesce sempre a impostare una luminosità di quadro adeguata.
Specie in stanza buia non presenterà mai problemi, mentre durante l’uso diurno la maggiore luminanza in gioco, unita anche all’intervento di “Attenuazione dei loghi” può portare in alcune circostanze “televisive” o di gaming a un intervento ancora un po’ troppo invasivo del limitatore di luminanza (ABL). E questo soprattutto in HDR. La disattivazione dell’attenuatore riesce in gran parte a limitare l’effetto, ma vi suggerisco di farlo solo con film e serie TV (in cui non saranno presenti loghi).
Al buio la resa delle immagini risulta a dir poco superlativa: il nero è “tombale”, la modulazione e il dettaglio alle basse luci molto efficace, i colori risultano sempre estremamente naturali e con ottime sfumature intermedie e poi, in HDR, l’ampia riserva dinamica del pannello impatta in maniera significativa anche sull’intensità dei colori. Alla luce di tali prestazioni, rimane sempre un peccato il mancato supporto al Dolby Vision, sebbene già con l’HDR10 e soprattutto l’HDR10+ (con i metadati di tone mapping che diventano dinamici come in Dolby Vision) la riproduzione delle immagini sia a dir poco eccellente e anche il tone mapping venga gestito in maniera esemplare anche con contenuti ad elevatissima dinamica (dai 2000 nit in su).
L’elettronica integra anche un algoritmo di tone mapping dinamico dedicato ai contenuti con metadati statici in HDR10. Sulla carta dovrebbe contribuire a migliorare la resa alle alte e basse luci dei contenuti con grading HDR particolarmente elevato (dai 2000 nit in su) lasciando intatti quelli fino a 1000 / 1500 nit. Tende invece ad esaltare i toni medi anche quando non sarebbe necessario, dando complessivamente la percezione di immagini “più luminose” del previsto e non riuscendo sempre a gestire sequenze ad elevatissima dinamica, arrivando comunque al clipping. Il consiglio è quindi di tenerlo disattivato (specie al buio, non vi servirà) e, al limite, attivarne il processing per guadagnare più “impatto” durante visioni diurne o in ambienti illuminati.
A proposito di situazioni diurne e illuminate, è vero che il nuovo trattamento “anti-glare” contiene efficacemente le riflessioni, ma il display non risulta mai nero, con una leggerissima tendenza al magenta e l’effetto “opacizzato” potrebbe non piacere a tutti. L’angolo di visione appare invece sempre molto ampio.
Non essendo cambiata l’architettura a “triangolo” dei subpixel RGB, permane anche quest’anno il cosiddetto difetto di “Color Fringing”. Durante la visualizzazione di un testo in modalità monitor PC e anche con alcune grafiche dei videogiochi, ad esempio, intorno ai caratteri sarà possibile notare una mancanza di nitidezza dovuta a un leggero debordamento di verde e magenta. Per fortuna, nulla che sia poi minimamente percepibile e visibile con i contenuti video a normale distanza di visione.
Molto apprezzabile la qualità dell’upscaling, anche in presenza di contenuti di bassa qualità, così come la gestione del moto che può contare su interventi di elaborazione efficaci e sostanzialmente privi di particolari difetti, specie regolando manualmente i parametri di de-judder, blur e de-noise. Naturalmente va trovato un giusto equilibrio, perché impostando tutto al massimo vi ritroverete con parecchi artefatti di interpolazione e il classico “effetto telenovela”. Le impostazioni prevedono anche la possibilità di attivare l’interpolazione con inserimento di fotogrammi neri “Movimento nitido”, che sconsiglio di utilizzare in quanto causa di fastidioso flickering e un’importante perdita di luminosità. Molto apprezzata la possibilità di abilitare la gestione del moto anche durate le sessioni gaming, riuscendo comunque a contenere l’input lag entro i 20ms.
A proposito di gaming, il preset di fabbrica (Gaming Standard) predilige una resa “fredda”, decisamente troppo “aperta” e molto poco rigorosa. Nettamente migliore la modalità “Gaming Originale” che rappresenta una scelta ottimale sia per le sessioni in SDR, che in HDR. Chi volesse potrà comunque intervenire con ampie personalizzazioni delle regolazioni.
Per quanto riguarda la Smart TV e le App di streaming, tutto funziona molto bene e senza intoppi nel riconoscere correttamente i vari contenuti SDR, 4K, HDR (ovviamente limitati ad HDR10 e HDR10+), così come il Dolby Atmos quando presente e anche in pass-through eARC verso una soundbar o un sistema Home Theater compatibile.
In merito all’audio, il sistema integrato prevede un set di altoparlanti in configurazione 4.2.2 con una potenza complessiva di 70W. Le voci sono sempre molto chiare e l’erogazione più che sufficiente a insonorizzare un ambiente di medie dimensioni. Certo, non aspettatevi bassi travolgenti o chissà qualche dinamica.
Per quello è bene affidarsi a un sistema sonoro esterno, con la funzionalità “Q Symphony” che permette di abbinare una soundbar Samsung compatibile (come la ultra slim S700D con subwoofer wireless che vedete in foto) per combinare sia gli altoparlanti del TV, sia quelli della barra sonora e cercare di ricostruire più efficacemente gli effetti sonori multicanale.
La nuova serie OLED S95D supera quindi la prova a pieni voti e riesce a migliorare oltre le aspettative le già eccellenti prestazioni della gamma QD-OLED dello scorso anno. Nonostante l’ormai storico mancato supporto al Dolby Vision, le prestazioni in HDR vi faranno strabuzzare gli occhi e il rivestimento anti-riflessi fa davvero la differenza e rappresenta quel tocco in più che lo distingue dalla concorrenza. Pecca ancora in alcune finezze dell’elettronica (vedi il limitatore di luminosità a volte troppo aggressivo), mentre qualità costruttiva, Smart TV e comparto gaming rimangono sempre da primo della classe.
PRO E CONTRO
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