TCL è una della prime aziende ad aver puntato sui miniLED per i pannelli TV di fascia “Premium”. Nonostante ciò è nella fascia media ed entry-level che si sta facendo maggiormente apprezzare dal mercato. Una proposta sempre più ampia che può contare su TV LCD per tutti gli ambienti, grazie a diagonali che arrivano fino a 98 pollici, e con tecnologie di retroilluminazione a LED, LED Quantum Dot e anche con controllo a zone local-dimming.
Il tutto viene sempre accompagnato da un comparto connettività e funzionalità completo e che non ha ormai nulla da invidiare ai concorrenti più noti e “blasonati”. Ne è un caso emblematico la serie C735, disponibile in tagli da 55, 65, 75, 85 e 98 pollici, tutti dotati di pannelli LCD 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel) con retroilluminazione QLED, sistema operativo Google TV, supporto a tutti gli standard HDR con metadati stati e dinamici e anche ampio supporto gaming.
Dopo aver avuto la possibilità di testare in anteprima il modello da 98 pollici, TCL ci ha ora messo a disposizione il taglio più piccolo della gamma, che viene proposto sul mercato a un prezzo di listino di 749,90 euro, ma che si trova nei negozi e online con uno street-price che oscilla tra i 450 e 600 euro (specie nella variante estetica C739, quest’ultima disponibile anche in diagonali da 43 e 50 pollici). Scopriamo quindi come va il TCL C735 da 55 pollici.
SOMMARIO
CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE
Dal punto di vista estetico, il C735 appare da subito ben rifinito, con cornici frontali sottili in elegante colorazione titanio spazzolato e un piacevole rivestimento in metallo sul retro. Visto di lato non appare ultra-slim (poco più di 5 cm di spessore), ma l’ingombro è comunque in linea con prodotti di pari fascia concorrenti.
Il peso del display è di poco superiore ai 10 kg, che con lo stand centrale in metallo lo fanno arrivare a quasi 12 kg. Chi volesse poi appendere il TV a parete potrà utilizzare staffe con attacchi VESA 300 x 300mm.
Le connessioni sul retro prevedono 4 porte HDMI in versione 2.1 e con HDPC 2.3 (di cui una completa di funzionalità eARC / ARC e CEC), 2 porte USB 2.0, una porta Ethernet LAN (100 Mbps), un’uscita cuffie, un’uscita audio digitale ottica, i connettori coassiali d’antenna digitale terrestre e satellitare (che supportano ovviamente tutti gli standard di ultima generazione, inclusi quindi DVB-T2, HEVC e interattività HbbTV) e un slot CI+ 1.4 per l’eventuale utilizzo di CAM (per la piattaforma satellitare TivùSat, ad esempio).
Non manca naturalmente la connettività wireless che può contare su Wi-Fi 5 dual-band (2,4 e 5 GHz) anche con funzionalità Wi-Fi Direct, Apple AirPlay, DLNA e Google Cast e Bluetooth 5.2.
Per quanto riguarda le porte HDMI, tutte garantiscono un pieno supporto HDR (HDR10, HDR10+, Dolby Vision, Dolby Vision IQ e HLG), mentre solo le prime 2 a piena banda da 48 Gbps supportano anche avanzate funzionalità gaming come ALLM (Auto-Low Latency Mode), HFR fino a 120 Hz (HDMI 2) / 144 Hz (HDMI 1) con input lag che scende fino a circa 6ms e VRR con range compreso tra 48 e 120/144 Hz anche in versione proprietaria AMD FreeSync Premium. Il Dolby Vision viene invece supportato solo con frequenze fino a 60Hz.
Il pannello in dotazione è un LCD di tipo VA a risoluzione nativa 4K Ultra, a 8bit + FRC (per assicurare il supporto contenuti fino a 10 bit) e con refresh-rate fino a 144 Hz. La retroilluminazione a LED Quantum Dot è posta direttamente dietro al pannello. La gestione della modulazione dei LED è affidata alla tecnologia Micro-Dimming (che simula il funzionamento di un vero e proprio local-dimming tramite algoritmi software).
A gestire tutta l’elettronica e le elaborazioni delle immagini troviamo l’ultimo processore AiPQ 2.0 Engine con algoritmi di intelligenza artificiale (e relativi preset di elaborazione delle immagini / audio e riconoscimento automatico del genere riprodotto non disponibili per sorgenti collegate alle porte HDMI 1 e 2), mentre la parte Smart TV Google TV (basata su Android 11) è affidata a un SoC quad-core MediaTek MT9615.
Smart TV che riprende, naturalmente, la classica interfaccia Google TV con il launcher che privilegia soprattutto le raccomandazioni (specie quelle di noleggio e acquisto digital download su “Play Movies” o YouTube), a discapito delle tradizionali emittenti televisive. Sono presenti tutte le App di streaming principali richieste dal mercato italiano – da Netflix, a Prime Video, per arrivare a Disney+, DAZN o Apple TV+ -, nonché le soluzioni casting come Google Cast e gli assistenti vocali di Google (nativo e attivabile anche senza telecomando) e Alexa di Amazon (non nativamente integrato, ma che permette il controllo del TV tramite eventuali speaker compatibili).
Durante l’uso delle principali applicazioni come Netflix, Amazon Prime Video o Disney+ è sempre stato possibile sfruttarne tutte le potenzialità audio-video, incluse quindi riproduzioni in 4K Ultra HD , HDR / Dolby Vision e audio Dolby Digital+ / Dolby Atmos (anche tramite canale di ritorno audio eARC). L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Lo scraping non è sempre dei più veloci e mi ha qualche volta costretto a ricaricare l’App per riuscire ad attingere a tutti i contenuti presenti nell’hard-disk USB, ma poi si è rivelato efficace nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec (anche AV1), container e anche in Dolby Vision con Dolby Atmos, in HLG (quindi HDR televisivo) e anche con audio codificato in DTS (sì TCL supporta il formato). In alternativa è comunque sempre possibile attingere ad applicazioni di terze parti come VLC, Nova Player o Kodi.
Concludiamo, infine, questa panoramica sulla dotazione evidenziando come il TV venga venduto con 2 telecomandi (uno più completo e un secondo per un utilizzo giornaliero meno avanzato), mentre il comparto audio è affidato a un sistema a 2 canali da 20W di potenza complessiva sviluppato da Onkyo e con gli altoparlanti posti sotto la cornice inferiore.
LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV
Una volta completata la prima installazione, che risulta piuttosto facilitata a chi possiede già un account Google e uno smartphone Android (numerosi disclaimer e autorizzazioni che riguardano la privacy, a parte), ci ritroviamo subito il televisore pronto con in bella mostra tutte le icone e i tile delle varie applicazioni dell’interfaccia Google TV.
Entrando poi nel menu delle impostazioni è possibile configurare tutti gli aspetti delle immagini sia in maniera “basilare”, che in modalità più avanzata. Gli ausili di “intelligenza artificiale” possono essere lasciati attivi per la visione delle emittenti TV, anche perché saranno in grado di sfruttare il sensore di luminosità ambientale per regolare dinamicamente la luminanza a schermo in funzione dell’intensità luminosa in ambiente.
Se invece dovete vedere film o serie TV dalle piattaforme streaming o da sorgenti esterne (come Blu-ray o Blu-ray 4K), suggerisco vivamente di disattivare gli aiuti IA di elaborazione e anche di disattivare le funzionalità di risparmio energetico. Nel menù dedicato alle impostazioni delle immagini, ci ritroveremo diversi preset e tutte le relative configurazioni (come luminosità, contrasto, tinta, bilanciamento del bianco, gamma, aumento del dettaglio, gestione del moto, ecc…). Per quanto riguarda la visione di contenuti in SDR e in HDR, le modalità d’immagine disponibili sono “Dynamic”, “Standard”, “Cinema”, “Sport” e “Gioco”, mentre per il Dolby Vision abbiamo le modalità “Luminoso” (per ambienti diurni) e “Scuro” (per ambienti bui), oltre alla “IQ” in grado di sfruttare il sensore di luminosità per adattare la riproduzione delle immagini alle condizioni ambientali.
Venendo alle rilevazioni strumentali SDR di fabbrica, le peggiori in assoluto sono “Dynamic” e “Sport”, in grado sì di assicurare i picchi di luminanza più elevati (che si avvicinano ai 400 nit), ma anche una resa di temperatura colore (freddissima) e colori (decisamente troppo saturi) totalmente fuori scala e inadeguati a una corretta visione dei contenuti. La modalità “Standard”, con adeguati accorgimenti di regolazione della temperatura colore e del gamma, potrebbe invece risultare utile per la visione di emittenti televisive in contesti diurni (anche per avere un pochino più di “impatto”).
La situazione migliora, invece, nettamente con la modalità “Cinema” (la più corretta in assoluto di fabbrica), ma anche in quella “Gioco” (e questa è forse la notizia più sorprendente). La modalità “Cinema” di fabbrica è pensata soprattutto per un utilizzo in contesti diurni, in virtù di una retroilluminazione LED impostata con una luminanza di circa 260 nit. Il gamma non è linearissimo (specie ai primi step della scala dei grigi, quindi le basse luci, con una tendenza alla “chiusura”), mentre sorprendono il bilanciamento del bianco piuttosto centrato (poco più di 6500° K), il gamma medio (attestato a poco meno di 2.3) e la resa dei colori sia in termini di copertura gamut, che di saturazioni intermedie e “color checker”.
Non è da meno il preset “Gioco” che si distingue dall’ottimo “Cinema” per un’impostazione del gamma più bassa (a poco meno di 2.1) e una luminanza che supera i 300 nit a pieno schermo. Il tutto, anche qui, con un deltaE medio molto contenuto e di appena 1.3. Una modalità “gaming” che privilegia dunque una resa po’ più di “apertura” che ben si adatta alle sessioni videoludiche e che condivido.
Ma in termini di livello del nero e di rapporto di contrasto nativi di che prestazioni è capace il TV? Di fabbrica è attivo il dimming del LED (la voce “Contrasto Locale”) e quindi i valori rilevati risultano totalmente “fuorvianti”. Ma è possibile disattivare la modulazione automatica (che rimane comunque sempre un minimo attiva) e “ingannando” l’elettronica con appositi pattern abbiamo riscontrato ai 260 nit di luminanza di fabbrica un nero di circa 0,06 nit e un rapporto di contrasto nativo di 4000:1. Sono valori assolutamente in linea con la fascia di prezzo del TV e che possono essere ulteriormente migliorati in fase di calibrazione (abbassando soprattutto la luminanza e affinando il gamma).
Calibrazione SDR che è risultata davvero facilissima, richiedendo semplicemente un intervento sui controlli di bilanciamento a 2 punti (sono disponibili anche quelli a 20 punti), sul gamma (spostandoci dal valore 2 al 3) e sulla retroilluminazione (grazie alla voce “Luminosità” portata a 30). Tutti i valori sono stati agevolmente centrati, il gamma si è fatto decisamente più lineare e si è attestato a 2.4 (ideale per una visione in stanza buia), la luminanza è scesa a più consoni 115 nit finali, con il deltaE medio che è sceso dal già lodevole valore di fabbrica di 1.1 a 0.5. Copertura gamut REC709 e saturazioni intermedie sono rimaste anch’esse sempre eccellenti.
In HDR, i due preset da utilizzare sono “Cinema” o “Gioco”, anche perché del tutto assimilabili e con prestazioni di fabbrica che rasentano la perfezione. Non c’è davvero alcun motivo di stare a perdere tempo con la calibrazione, anche perché non vi sarà possibile ottenere di più. Sia chiaro, le rilevazioni strumentali sono ottime, ma i limiti in termini di resa finale delle immagini, dipendono in questo caso dalle prestazioni del pannello, che non consentono di andare oltre i 400 nit di picco di luminanza HDR e offrono un livello di contrasto complessivo (e quindi anche di dinamica percepita) che risentirà di un livello del nero non proprio contenutissimo.
L’utilizzo, invece, dei Quantum Dot permette di raggiungere un’ottima copertura gamut DCI-P3 del 94% e BT2020 del 72%. Assolutamente sorprendente anche la resa delle saturazioni intermedie. Siamo quindi chiaramente di fronte a un prodotto di fascia media, da cui gli ingegneri TCL sono stati però capaci di spremere il meglio già di fabbrica.
Sempre sul fronte dell’HDR, l’elettronica del TV è dotato di un algoritmo di tone mapping dinamico, che consente appunto di rendere dinamici i metadati statici dei contenuti HDR10. Funziona molto bene in abbinamento al controllo del dimming LED (“Contrasto Locale” da impostare su “Alto” in HDR) con tutti i contenuti HDR10 fino 1000 nit di picco, mentre oltre (specie con immagini dai 2000 nit in su) risulta decisamente meno efficace e, in questi casi, può venire in soccorso l’impostazione di “Contrasto Dinamico” da regolare su “Basso”. Tranne in questi casi – diciamo estremi -, il “Contrasto Dinamico” va invece assolutamente disattivato, pena un’eccessiva chiusura alle basse luci.
Per quanto riguarda, infine, la gestione del moto, i controlli sono affidati al menu “Movimento” con diversi parametri di regolazione ed intervento, che andranno ad incidere positivamente sia sul judder, che su blur (come sempre, senza esagerare, pena immediato “effetto telenovela” e anche comparsa di artefatti). Oltre all’interpolazione dei fotogrammi, è prevista anche la funzione “LED Motion Clear” di inserimento dei fotogrammi neri (cosiddetto “Black Frame Insertion”). Purtroppo genera parecchio flickering (sfarfallio) e abbassa ulteriormente il livello di luminanza complessivo. Quindi non risulta utilizzabile.
Recapitolando, suggerisco quindi di utilizzare il preset “Cinema” per i contenuti in SDR, HDR10, HDR10+ e HLG, il preset Dolby Vision “Scuro” per i relativi contenuti con metadati dinamici, i preset “Cinema” (per chi volesse più rigore) o, in alternativa, “Standard” con regolazione della temperatura colore più calda (per chi volesse un po’ più d’impatto specie in contesti diurni) per la visione delle emittenti televisive e, infine, il preset “Gioco” sia in SDR che in HDR per le sessioni di gaming.
LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI
Come per la parte estetica, anche nell’uso il TCL C735 appare, lasciatemi dire, ben rifinito. Funziona tutto in maniera fluida (a parte qualche esitazione iniziale appena lo accendete, giusto il tempo di dare al launcher il tempo di aggiornarsi) e senza impuntamenti. Anche la gestione dei cambi canale è abbastanza veloce e ben rifornita di informazioni.
Come vi dicevo nel capitolo precedente, di fabbrica vengono attivate le funzioni di intelligenza artificiale. Sebbene proprio con i contenuti televisivi possano essere lasciate attive, con benefici in termini di nitidezza in presenza di tutti quei canali di più scarsa qualità (e ce ne sono ancora fin troppi, nonostante il recente definitivo abbandono del codec Mpeg 2), io fatico comunque a capirne la logica di funzionamento complessivo e ho preferito alla fine rinunciarvi.
Con i contenuti televisivi (specie quelli sportivi), la gestione del moto aiuta a percepire più fluidità e dettaglio in movimento, anche se non risulta sempre particolarmente reattiva a intercettare cambi di panning (ad esempio con eventuali scritte a scorrimento orizzontale). Sul fronte dell’upscaling, l’elettronica se la cava, ma non eccelle e alcuni prodotti di pari fascia concorrenti riescono comunque a fare di meglio. Anche sul fronte dell’angolo di visione sia verticale, che orizzontale non sono del tutto soddisfatto.
Passando invece a contenuti cinematografici e serie TV (soprattutto in streaming, ma anche da sorgenti come Blu-ray o Blu-ray 4K), il C735 fa emergere subito la bontà delle scelte operate in termini di preset. Scegliendo quelli giusti che vi ho suggerito in precedenza, le immagini in SDR (quindi fondamentalmente durante la visione di contenuti in HD o in Full HD) risultano davvero molto equilibrate e con una resa dei colori mai sopra le righe e ricca di sfumature.
Certo, nonostante l’aiuto del micro-dimming (quindi una modulazione che interviene a livello software), il pannello paga qualcosa in termini di contrasto e specie in presenza di immagini più buie, la visione può risultare meno appagante. Però anche qui, abbassando la retroilluminazione, si riesce a migliorare sensibilmente la resa e anche a contenere gli eventuali fenomeni di blooming e clouding che emergono in presenza di scene “chiaro / scure”.
Con i contenuti in 4K Ultra HD e HDR si apprezza tutto il dettaglio del pannello nativo e anche durante la visione di immagini ad elevata dinamica emergono subito il grande equilibrio e la correttezza del preset “Cinema”. La funzione di tone mapping dinamico aiuta moltissimo a far emergere tutte le sfumature delle immagini e a evitare i clipping alle alte luci e i colori risultano sempre saturi al punto giusto. Certamente, i 400 nit di picco massimo, uniti a un livello del nero non contenutissimo, non regalano quell’emozione riscontrata con modelli di ben altra caratura tecnologica (leggi miniLED e soprattutto OLED), però siamo anche di fronte a un prezzo decisamente più basso e quindi è bene valutare tutto in proporzione.
Durante la visione dei contenuti in HDR10 e anche HLG, la funzione di “Cancellazione Gradazione” impostata su “Basso” è risultata molto efficace nel ridurre gli eventuali difetti di banding (che possono emergere in presenza di numerose sfumature colore alle alte luci e anche nei gradienti delle bassissime luci e che sono quasi sempre insite nel contenuto di partenza), senza impattare negativamente sul dettaglio.
C’è da dire che in HDR, le migliori prestazioni vengono raggiunte con i contenuti in Dolby Vision, con i preset che consentono di scegliere tra “Scuro” (stanza buia), “Chiaro” (Stanza luminosa) o Dolby Vision IQ in grado di sfruttare il sensore di luminosità per adattare in automatico le migliori regolazioni di tone-mapping in funzione delle condizioni di luce ambientale.
Stranamente però, la modalità IQ non consente più alcun controllo sulla gestione del moto e l’interpolazione dei fotogrammi. Sarà merito dei metadati dinamici già presenti nel contenuto, ma la resa in Dolby Vision riesce a regalare la percezione di una maggiore dinamica e anche tridimensionalità complessiva. E lo sto evidenziando perché è una sensazione positiva che non ho avvertito in maniera così netta durante la prova di altri televisori.
Sul fronte del supporto gaming, non abbiamo mai incontrato criticità e anche le sessioni di gioco in HDR, a 120Hz (per mancanza di hardware compatibile non abbiamo potuto verificare l’aggancio dei 144Hz) e anche in VRR sono state gestite sempre in maniera ottimale. Ovviamente per mantenere basso l’input lag dovrete fare del dimming, con qualche rinuncia in termini di rapporto di contrasto (maggiormente percepibile soprattutto in HDR), mentre il preset “Gioco” (sia in SDR, che in HDR) è uno dei migliori che abbiamo incontrato fino ad oggi.
Per settare al meglio tutti i parametri di immagine durante le sessioni di gioco, anche TCL ha ormai implementato l’immancabile “Game Bar” a pop-up richiamabile da telecomando. Per chi volesse poi affinare al meglio tutte le impostazioni dedicate al gaming, potrà accedere al menù “Game Master” (tradotto in italiano in un originale “Direttore di Gioco”). In HDR Dolby Vision, il refresh-rate si ferma invece a 60Hz.
Con la serie C735, TCL dimostra ancora una volta gli enormi progressi raggiunti in questi anni e l’attenzione per la qualità. Con uno stree-price ormai inferiore a 600 euro ci si porta a casa un televisore da 55 pollici ben rifinito e davvero ricco di funzionalità. Assolutamente sorprendente la resa dei preset di fabbrica e questo favorisce indubbiamente le prestazioni di un pannello LCD con soluzioni tipiche dei modelli di fascia media, che paga inevitabilmente qualcosa in termini di contrasto e picchi di luminanza HDR. Affidabile l’elettronica, completo il comparto Smart TV, ricca la dotazione e ampio il supporto gaming. Insomma, un “best buy” che ci sentiamo di consigliare.
PRO E CONTRO