Nella ricerca continua dell’originalità Vivo ha realizzato il nuovo V23 che, come il resto della serie, punta molto sulle capacità di acquisizione di immagini e video dalla fotocamera anteriore, anzi, qui si dovrebbe parlare al plurale vista la dotazione. Ma per farsi notare il produttore cinese ha messo sul piatto anche altro, con un design certamente riconoscibile e materiali di ottima fattura.
Se guardiamo alla sola sfida della ricerca d’identità, beh allora il V23 la vince a mani basse; purtroppo per Vivo non basta soltanto “farsi notare” e il favore del pubblico si ottiene facendo centro in tanti altri ambiti, ad esempio montando un fantastico display come questo Amoled. L’ho provato nell’ultima settimana, in più condizioni, e oggi è arrivato il momento di raccontarvi di che pasta è fatto.
IL VETRO É FOTOCROMATICO
Ci dovremo forse fare l’abitudine, d’altronde i colori semplici sembrano essere stati superati e anche Vivo ha puntato su una back cover in vetro fotocromatico che passa dal Sunshine Gold di base ad un verde smeraldo sotto luce del Sole. Ad “attivare” questo processo la luce ultravioletta, bastano 30 secondi per una transizione completa e in poco tempo tutto torna allo stato di partenza, una simpatica trovata camaleontica che avevamo già visto in altri lidi (su Realme 9 Pro Plus).
In questo caso la resa è certamente migliore, d’altronde i materiali sono più ricercati e la cura è ben diversa – come d’altronde anche il posizionamento del dispositivo – ma una cosa è invariata: il distacco dal modulo delle fotocamere posteriori. Una volta cambiato colore, infatti, si nota una discontinuità cromatica fin troppo evidente che non è certo fantastica.
Scocca in metallo e bordi piatti che lo fanno sembrare più cicciottello di quanto non sia, il V23 è infatti molto sottile con i suoi 7,55 millimetri e anche il peso contenuto di 181 grammi gioca a suo favore. In mano il feedback è decisamente buono, non solo per i materiali usati ma anche per il formato e le dimensioni complessive; stiamo infatti parlando di uno smartphone più piccolino rispetto alla media con i suoi 6,44 pollici.
DISPLAY FANTASTICO
Quello che non ti aspetti è dritto davanti a te: il pannello Amoled HDR10+ è infatti uno dei più luminosi e limpidi della categoria, vanta un ottimo trattamento oleofobico ed una leggibilità massima anche sotto luce del sole, quasi assimilabile a quella di certi top di gamma. Non voglio esagerare ma questa è l’impressione che ho avuto sin da subito, sia al chiuso che all’aperto, soprattutto in quest’ultimo contesto dove tanti competitor si perdono in mille riflessi di troppo.
Diagonale di 6,44 pollici che lo rende una “taglia media”, più piccolina dello standard e capace di migliorare presa ed ergonomia. Il formato in 20:9 lo rende poi discretamente stretto (72,4 millimetri). La risoluzione è quella classica Full HD+ (2400 x 1080 pixel) e il refresh rate massimo è impostabile fino ai 90Hz, il giusto compromesso tra rapidità e consumi a mio avviso.
COME VA
Visto il posizionamento e tutto ciò che poi Vivo ha messo dentro questo V23 mi sarei aspettato qualcosa in più del chip MediaTek Dimensity 920, motore adeguato per tanti medio gamma che qui incontra però qualche piccolo limite. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma qualche piccolo lag l’ho notato nella navigazione, nei passaggi da un’app all’altra e nei momenti di massimo carico. Magari basterà qualche affinamento software e i prossimi aggiornamenti per limare queste piccolezze, per il resto sembra infatti girare rapidamente e gestire come si deve tutto il comparto.
Ben 12GB di memoria RAM LPDDR4X (espandibile tramite impostazioni con altri 4GB aggiuntivi “rubati” alla memoria interna) e 256GB di storage su UFS 2.2, veloci ma non velocissime: 1016 MB/s in lettura e 518 MB/s in lettura.
SCHEDA TECNICA
- display: 6,44″ FHD+ (2400 x 1080 pixel), AMOLED, 20:9, HDR10+, 90Hz, bordi piatti
- soc: Mediatek Dimensity 920 5G
- configurazioni di memoria:
- 12GB LPDDR4X con 256GB di storage UFS 2.2
- fotocamera:
- posteriore:
- 64MP ottica con apertura f/1.89
- 8MP con ottica ultra grandangolare f/2.2
- 2MP macro f/2.4
- anteriore: 50MP con ottica f/2.0 + 8MP con ottica ultra grandangolare (angolo di visione di 105 gradi) f/2.28, flash LED dual tone
- posteriore:
- connettività: 5G SA/NSA, Dual 4G VoLTE, Wi-Fi 802.11 ac (2,4GHz + 5Ghz), Bluetooth 5.2, GPS/GLONASS, USB Type-C
- sicurezza: sensore di impronte integrato nello schermo
- batteria: 4.200 mAh con supporto ricarica rapida 44W
- colorazioni: Stardust Black, Sunshine Gold (cambia colore al sole)
- dimensioni e peso:
- V23 colorazione Stardust Black: 157,20×72, 42×7,39mm, 179 grammi
- V23 colorazione Sunshine Gold: 157.20×72.42×7,55mm, 181 grammi
Ho giocato senza problemi con molti dei titoli classici che stressano gli smartphone, alti dettagli e display che fa la sua parte viste le qualità già descritte. Giocare è un piacere, limitato soltanto dall’audio mono: l’unico speaker è posto infatti in basso, suona bene ma non può certo raggiungere le capacità di un sistema più complesso.
Connettività completa che comprende il supporto alle reti 5G, bluetooth 5.2 e WiFi ac dual band, poco di cui lamentarsi quindi e slot dualSIM che permette di utilizzarne due contemporaneamente senza particolari ripercussioni su autonomia o temperature. Ecco, queste ultime sono tenute a bada anche nelle fase di gioco o ricarica, direi che si tratta di un dispositivo “fresco” che non teme di certo l’estate.
FOTO E VIDEO
Iniziamo dalla vera protagonista di questo comparto, la fotocamera frontale principale. Per l’occasione Vivo ha lavorato su un sensore d’immagine JNV ISOCELL 3.0 (customizzato) da 50MP con AF di medie dimensioni, ovvero 1/2.76″, abbastanza se consideriamo che si tratta di una “frontale”. I risultati sono da prima della classe, per dare un’idea del livello abbiamo realizzato anche un rapido confronto con il “re dei selfie” Galaxy S22 Ultra (40MP) e distinguere le foto è quasi impossibile.
Messa a fuoco che lavora benissimo nel riconoscimento dell’occhio, colori ben riprodotti e tanti dettagli. Il limite sta nei video che soffrono di una mancanza di stabilizzazione ottica che in movimento si nota tutta, seppur ci sia l’opzione software che stabilizzi un po’ effettuando un deciso crop dell’immagine. Poco da dire invece sulla grandangolare frontale, una 8MP molto ampia e standard, che cala drasticamente di dettaglio rispetto alla sorella che si trova a fianco.
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Se ci spostiamo invece sulla parte posteriore è la fotocamera da 64MP che fa da protagonista, è di buona qualità e riesce a tirar fuori scatti di un certo livello anche quando si spinge a 2x digitalmente. Mi ha stupito positivamente anche la messa a fuoco, precisa anche dinnanzi a elementi più piccoli e solitamente complessi da riprendere.
Decisamente meno entusiasmante la grandangolare, una classica 8MP che abbiamo già visto più e più volte e fa sufficientemente bene il suo lavoro ma entra in crisi rapidamente e non vanta particolare limpidezza.
AUTONOMIA E RICARICA
Corpo sottile e peso contenuto, nessuno si aspetti quindi una batteria particolarmente capiente, Vivo è stata infatti conservativa e integrato un’unità da 4.200mAh che ho trovato comunque adeguata per sostenere il carico giornaliero di lavoro. Tuttavia, se si stressa più del necessario, in quei giorni particolari in cui si hanno particolari esigenze, si potrebbe arrivare a orario di cena “in rosso fisso”.
A darci una mano, in tutti i casi, il caricabatterie compreso in confezione da 44W che riesce a ricaricarlo da spento al 100% in poco meno di un’ora (58 minuti per la precisione). Non è il massimo, anche su questo fronte si sarebbe potuto fare qualcosa di più, vista soprattutto la concorrenza che anche sui midrange ormai spinge con adattatori da 65-66W. Ecco i parziali (da spento):
- 0-20% in 9 minuti
- 45% in 20 minuti
- 65% in 30 minuti
- 81% in 40 minuti
- 95% in 50 minuti
- 100% in 58 minuti
CONCLUSIONI
Luci ed ombre per questo Vivo V23 che alza la testa rispetto al suo predecessore e mostra un’attenzione particolare per certi aspetti, estetici e funzionali, differenziandosi di certo dalla concorrenza. Il punto di domanda è se questi punti di forza siano abbastanza per giustificare una spesa comunque elevata per un medio gamma: il listino parla infatti di 549€ per la variante 12/256GB che ho anche io in prova (in Italia, dove arriverà a fine mese, non sembra esser prevista quella base con 8/128GB).
Personalmente lo avrei visto meglio con 100 euro in meno circa, cosa che probabilmente avverrà naturalmente con la svalutazione che sappiamo coinvolge quasi tutti i dispositivi Android anche nei primi mesi di vita. Non mi aspettavo di certo la perfezione, è ovvio, a quella non possono ambire neanche i modelli ben più costosi, ma posizionarsi sopra i cinquecento euro significa ad oggi avere certe carte in regola: audio stereo e zero lag, giusto per citare le due cose principali.
Vivo ha una potenza di fuoco notevole in Asia, è infatti uno dei brand più popolari grazie anche ad una line-up molto completa e variegata. In Europa e in Italia la politica è differente e si punta su pochi cavalli ma buoni, e la casa cinese dovrà mirare ben bene per emergere e dimostrare di stare al passo con tutti gli altri, senza dimenticare di mettere sul piatto soluzioni originali a cui ci ha abituati in questi primi due anni in Italia.
PRO E CONTRO
VOTO 7,5
VIDEO
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