Oggi vi proponiamo un contenuto “vecchia scuola” quella del modding. La cavia prescelta è Redmi Note 10 Pro, un prodotto con buone potenzialità che pensiamo possa ben prestarsi ad un cambio di ROM: l’hardware c’è, il design e la qualità dei materiali sono di tutto rispetto, un ottimo display e un comparto fotografico notevole, il tutto ad un prezzo che pian piano sta scendendo stabilmente sotto i 300 euro.
Qualche anno fa sarebbe stato il candidato ideale per gli smanettoni, poca spesa e una resa potenziale da quasi top di gamma dopo le opportune modifiche. Oggi il modding è decisamente ridimensionato rispetto al passato, ma per fortuna sopravvivono delle sacche di vitalità, come quella che coinvolge alcuni Redmi.
La serie 10 vanta già un bel numero di appassionati sui forum di settore come XDA Developers, che si stanno prodigando per ideare modifiche e software personalizzati per migliorare o sostituire la MIUI, grazie a questa community è possibile trasformare anche Redmi Note 10 Pro in un prodotto molto diverso, noi abbiamo scelto la custom ROM “Pixel Experience” che lo rende a tutti gli effetti un Google Pixel. Ci abbiamo messo le mani ed è filato tutto liscio, ecco a voi Redmi Note Pixel 10.
COME FARE
Non ci vogliono particolari conoscenze informatiche per portare a termine l’operazione ma è meglio evitare se non vi sentite sicuri. Tuttavia è bene ricordare che sostituendo la ROM del vostro smartphone non invaliderete la garanzia, ma se a seguito di questa operazione doveste ricorrere all’assistenza allora l’intervento non sarà gestito in garanzia.
ATTENZIONE NON CI ASSUMIAMO RESPONSABILITA’ DI MALFUNZIONAMENTI, ESEGUITE LE PROCEDURE CON PIENA CONSAPEVOLEZZA
I passaggi da eseguire sono i seguenti:
PREREQUISITI
Come per tutte le cose ci sono dei prerequisiti da dover soddisfare, in questo caso sono essenzialmente 2: ADB-Fastboot tool installati e funzionanti su un PC e aver abilitato il debug USB sullo smartphone.
Con “ADB e Fastboot tool” ci riferiamo ad un set di comandi da avere sul PC che andremo ad utilizzare per le seguenti operazioni, potrà essere Windows o Mac indifferentemente.
WINDOWS 10
Bisogna scaricare questo pacchetto zip di Google (LINK), poi estraete il contenuto in un percorso a vostra scelta, ad esempio in C:\Users\vostronome (nel mio caso C:\Users\matte). In quel percorso avrò dunque una cartella “platform-tool”.
Entrate dunque in platform-tool e individuate il file “adb”, cliccate con tasto destro e poi su “proprietà”, nella finestra che si aprirà selezionate il percorso del file, poi tasto destro e copiate.
Bene, ora impostiamo le variabili d’ambiente, ci serviranno per richiamare il set di comandi adb e fastboot in modo rapido e pratico. Nella ricerca di Windows scrivete “impostazioni avanzate”, si aprirà una finestra, in basso cliccate su “variabili d’ambiente”.
Nella seguente finestra, nel rettangolo basso individuate la voce “Path”, selezionatela e poi cliccate su modifica. Nella seguente finestra cliccate su “Nuovo” e nel campo testo incollate il percorso precedentemente copiato. Uscite da tutte le finestre con “OK”.
Ora verifichiamo che sia tutto in ordine. Nella ricerca di windows digitate “cmd” e aprite la finestra di comando. Qui digitate “adb” (senza virgolette). Se è tutto ok vi comparirà una lunga lista di comandi.
Prima di proseguire bisognerà ancora installare i driver adb per il vostro smartphone, li trovate in questo pacchetto (LINK).
MACOS
Scaricate questo pacchetto zip di Google (LINK) poi estraetelo nel percorso home (~/adb-fastboot)
Ora modificate il file bash_profile aggiungendo questo testo:
if [ -d "$HOME/adb-fastboot/platform-tools" ] ; then export PATH="$HOME/adb-fastboot/platform-tools:$PATH"
fi
Non vi resta che effettuare un log out e log in.
VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO DI ADB E DEBUG USB
Sul vostro smartphone recatevi nelle “Info sistema” all’interno delle impostazioni, poi toccate 5 volte ripetutamente in corrispondenza di Versione MIUI. Riceverete il messaggio “sei diventato uno sviluppatore”.
Ora su Impostazioni -> impostazioni aggiuntive troverete anche la voce “Opzioni sviluppatore”. Entrate in questa scheda e cercate la voce “Debug USB”, abilitatela confermando il messaggio di attenzione che riceverete.
Ora armatevi di cavetto USB e collegate lo smartphone al PC, sul telefono toccate su “Trasferimento dati/Android auto”. Aprite una finestra di comando generica (per Windows digitate cmd nella ricerca). Digitate:
adb devices
Sullo smartphone comparirà una finestra che chiede l’autorizzazione per il debug usb, mettete dunque la spunta su “consenti sempre” e confermate.
Sulla finestra di comando sul computer vedrete una dicitura di questo tipo “codice alfanumerico unauthorized”
Ora digitate nuovamente il comando e questa volta la console restituirà il codice alfanumerico seguito da “device”. Significa che è tutto a posto, il vostro computer dialoga correttamente con lo smartphone.
SBLOCCO DEL BOOTLOADER
Lo sblocco del bootloader è un’operazione preliminare che “apre la chiave” dello smartphone permettendovi di modificare alcune parti del software. Bisognerà avere un po’ di pazienza, l’operazione infatti è semplicissima ma Xiaomi vi richiede un tempo di attesa prima di darvi la possibilità agire.
Su “impostazioni” -> “impostazioni aggiuntive” troverete la voce “Opzioni Sviluppatore”, all’interno bisogna attivare la voce “Sblocco OEM”.
Poi toccate su Stato Mi Unlock e poi su Aggiungi account e dispositivo. Per questa operazione vi verrà richiesto di inserire una SIM all’interno del telefono ed essere collegati alla rete dati, poi dovrete inserire il vostro account MIUI, se non lo avete in questa fase bisognerà crearlo.
A questo punto con un PC dovrete recarvi all’indirizzo: https://unlock.update.miui.com e cliccare su “Unlock Now”, verrà per prima cosa scaricato un tool (Mi Unlock). Una volta terminato il download aprite il programmino ed effettuate l’accesso con il vostro account MIUI.
Armatevi di cavetto USB, spegnete lo smartphone e riaccendetelo tenendo premuto “Volume giù” e tasto di accensione, in questo modo il dispositivo si avvierà in modalità Fastboot. (una modalità particolare che ci permetterà di sbloccare il bootloader e inseguito eseguire altre operazioni).
Collegate lo smartphone e cliccate su “Unlock”. Sorpresa! Vi verrà semplicemente detto che è necessario attendere un certo quantitativo di tempo prima di poter eseguire. Di solito bisogna mettersi l’anima in pace per una settimana o giù di lì.
Attendete dunque il tempo necessario e ripetete le operazioni di sblocco ma attenzione, lo sblocco del bootloader cancellerà i dati dello smartphone, assicuratevi dunque di aver salvato tutto quello che vorrete ripristinare in un secondo momento.
Terminata la procedura potete scollegare il telefono e riavviarlo, apparentemente non sarà cambiato nulla ma il bootloader sarà sbloccato. Potete verificarlo recandovi nuovamente nelle opzioni sviluppatore (dopo averle abilitate) e nella voce “Stato Mi Unlock”, questa volta dovreste trovare l’indicazione “Sbloccato”.
Siamo pronti per proseguire.
INSTALLAZIONE CUSTOM RECOVERY
Dopo aver sbloccato il bootloader avremo accesso alle partizioni del sistema operativo e potremo modificarle, una di queste si chiama Recovery. Ogni smartphone è dotato di una Recovery di fabbrica, quel che faremo sarà sostituirla con una modificata che consentirà di svolgere ulteriori operazioni.
Scaricate la recovery PixelExperience da qui (LINK). Per il download cliccate prima su “stable”, poi sulla tendina dell’ultima data disponibile, poi su “Download recovery image”. Vi conviene rinominare il file in qualcosa di più semplice come “recovery” poi copiatelo all’interno della cartella “platform-tool” (quella dove avete estratto in precedenza il tool adb-fastboot).
Collegate lo smartphone al PC via USB, poi aprite una finestra di comando e digitate
adb reboot bootloader
Lo smartphone si riavvierà in modalità fastboot. Qui verificate che il PC riconosca correttamente lo smartphone con il comando
fastboot devices
Ora digitate il comando per installare la recovery che avete installato:
fastboot flash recovery .img
Nel mio caso ad esempio sarà
fastboot flash recovery recovery.img
INSTALLAZIONE CUSTOM ROM
Da qui scaricate il file .zip di installazione della ROM (LINK) poi spostatelo nella solita cartella “platform-tool” e rinominatelo con un nome comodo, ad esempio “rompixel”. Tenete presente che con le prossime operazioni andremo nuovamente a resettare la partizione con i dati utente, dunque se avete qualcosa di cui effettuare un backup fatelo ora.
Riavviate lo smartphone in recovery: da telefono spento tenere premuto Volume Su e Power finché non compare il logo “Mi”, a quel punto rilasciate i due tasti.
Ora toccate su “Factory Reset” poi su Format data/factory reset e confermate per avviare il processo. Poi tornate al menù principale.
Ora installeremo la ROM. Collegate lo smartphone al PC, poi toccate su “Apply Update from ADB”.
Sul PC aprite una finestra di comando ed eseguite il seguente comando:
adb sideload nomefileROM.zip
Nel mio caso:
adb sideload rompixel.zip
Il processo si concluderà positivamente quando leggerete il risultato:
adb: failed to read command: Succes/No error
A questo punto tornate al menù principale e riavviate toccando su “Reboot system now”. Un po’ di pazienza e voilà, il vostro Redmi Note 10 Pro si sarà trasformato in un Pixel.
FOTOCAMERA GOOGLE
La ROM che abbiamo installato, Pixel Experience, porta con sé diverse applicazioni di Google e un applicativo generico per la fotocamera che non sfrutta adeguatamente le potenzialità di Redmi Note 10 Pro. Andiamo dunque a installare una versione modificata della fotocamera Google in modo da massimizzare le performance fotografiche.
Dopo averla scaricata non vi resta che toccare sul file per avviare l’installazione. Al riavvio avrete a disposizione una versione modificata e completamente funzionante delle fotocamera di Google.
All’interno delle impostazioni ci sono moltissime voci per personalizzare l’algoritmo di elaborazione delle immagini, senza toccare nulla avrete già un buon setup ma con un po’ di pazienza e prove riuscirete ad ottenere ottime foto e video.
RIPORTARE TUTTO ALLA CONFIGURAZIONE DI FABBRICA
Se ad un certo punto voleste tornare indietro alla configurazione di fabbrica non ci sarà da preoccuparsi, anzi le operazioni saranno piuttosto veloci e semplici.
Bisogna innanzi tutto scaricare l’ultimo firmware ufficiale disponibile per il vostro Redmi Note 10 Pro, lo trovate sul sito ufficiale della MI Community (LINK).
Come vedete dall’immagine sopra, scaricate la versione EEA, ovvero quella ottimizzata per il territorio europeo. Dopo aver scaricato il file (pacchetto tgz compresso) estraetelo (vi consigliamo 7zip per l’estrazione).
All’interno troverete un ulteriore file compresso (.tar) estraetelo nuovamente per ottenere una cartella nella quale sono a loro volta contenuti i file necessari, dovreste ottenere una situazione come la seguente:
Ora dovete scaricare un programmino da installare sul PC, si chiama Mi Flash, lo potete scaricare da qui (LINK). Se avete utilizzato un MAC potete scaricare questo tool e seguire le istruzioni, consigliamo però di fare riferimento alla nostra guida utilizzando un PC Windows.
Una volta aperto il programma cliccate su “Select” e selezionate il percorso in cui avete estratto i vari file del firmware. Attenzione a non selezionare la cartella IMAGE ma quella superiore, come nella seguente immagine:
Ora spegnete lo smartphone, poi riavviatelo in modalità fastboot tenendo premuto “Volume giù” e tasto power, a questo punto collegatelo con un cavetto USB al PC.
Su Mi Flash cliccate su “Refresh” per far riconoscere lo smartphone al PC, dovreste trovarvi in una situazione come nell’immagine seguente:
Come si vede nell’immagine, in basso c’è la spunta su “clean all and lock”, questo andrà a cancellare tutti i dati dello smartphone e bloccherà il bootloader riportando lo smartphone alle condizioni di fabbrica.
Lasciate la spunta solo su “Clean all” se non volete ribloccare il bootloader.
Non vi resta ora che cliccare su “Flash” per avviare il processo.
Se il programma dovesse darvi un errore, potrebbe essere semplicemente necessario spostare i file che avete scaricato in un percorso diverso. Ad esempio io ho spostato tutta la cartella con i file del firmware nella cartella platform-tool in cui sono presenti adb-fastboot. Ecco quindi la condizione del mio caso con cui la procedura ha avuto successo.
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