Dal mondo della ricerca italiana l’appello al nuovo governo per dare alla ricerca scientifica lo spazio che merita in quanto è un volano dello sviluppo economico, cruciale per garantire a lungo termine un futuro alle giovani generazioni. Ecco le voci raccolte dall’ANSA, in riferimento al discorso alla Camera del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del 25 ottobre 2022.
Amaldi, la ricerca è necessaria per il futuro dei giovani
Soltanto lo sviluppo a lungo termine, per il quale è necessaria la ricerca scientifica di oggi, puo’ garantire il futuro dei giovani, più volte citato dal presidente del Consiglio nel suo discorso alla Camera: lo rileva il fisico Ugo Amaldi, fra gli autori del piano quinquennale elaborato dal tavolo di lavoro sulla ricerca fondamentale attivo nei mesi scorsi presso il ministero per l’Università e la ricerca. presieduto dal matematico Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale di Pisa.
“Il presidente del Consiglio, nel suo discorso alla Camera, ha parlato molto dei giovani e delle loro prospettive, pur non toccando un tema che riguarda il futuro a lunga scadenza dell’Italia e delle nuove generazioni, un futuro per il quale la ricerca pubblica, di base e applicata, e, quindi, adeguati finanziamenti all’università e alla ricerca sono necessari”, dice Amaldi.
“In questo campo – prosegue – l’Italia investe meno dei grandi Paesi europei e è indisapensabile lanciare un programma quinquennale di investimenti. Presso il ministero per l’Università e la Ricerca negli ultimi mesi ha lavorato un tavolo tecnico per la ricerca fondamentale, che ha esaminato le attuali criticità del sistema della ricerca pubblica, fatto proposte precise per la sua riorganizzazione e proposto un piano quinquennale che richiede 3 miliardi nel triennio 2023-2027. Se adottato, questo piano porterà nel 2027 a un investimento in ricerca pubblica del 0,75% del Pil. A mio giudizio – conclude Amaldi – questa proposta è coerente con tutto quello che è stato detto del futuro dei giovani nel discorso del presidente del Consiglio”.
Maiani, la ricerca assente anche dalla campagna elettorale
La ricerca scientifica è la grande assente nella politica, nella campagna elettorale come nel discorso alla Camera del presidente del Consiglio, rileva detto il fisico Luciano Maiani, del Cern e accademico dei Lincei.
“La ricerca scientifica non è stata mai citata nemmeno nella campagna elettorale, nonostante sia un elemento importante soprattutto in questo momento, nel quale si discute di temi dal grande contenuto scientifico e tecnologico, come i vaccini e la transizione ecologica”: ha osservato Maiani. “I governi si giudicano da quello che fanno e non da quello che anticipano, ma – aggiunge – come ricercatore non sono entusiasta di questo inizio”.
Votano, ricerca + importante per la crescita strutturale
La ricerca scientifica è fondamentale per la crescita strutturale di un Paese perché permette di creare nuove conoscenze, mentre acquisire know-how dalle imprese estere che investono in Italia o comprare brevetti altrui non aiuta a innalzare il livello di innovazione della nostra industria: è quanto osserva la fisica Lucia Votano a proposito del discorso alle Camere del presidente del Consiglio.
“Come donna e ricercatrice, mi ha fatto piacere che nel discorso siano state citate l’astronauta Samantha Cristoforetti e la direttrice del Cern Fabiola Gianotti: denota attenzione nei confronti della scienza, ma forse l’accento maggiore in quel contesto era sulle donne piuttosto che sulla ricerca”, ha detto Votano, prima donna a capo dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dirigente di ricerca emerita dell’Infn.
“Mi ha colpito il punto del discorso nel quale si parla giustamente della difficile congiuntura economica dell’Italia e trovo importante che si voglia impostare l’azione governativa verso qualcosa che faccia crescere strutturalmente la nazione: è un discorso saggio, ma nel citare le cose che andrebbero fatte, si è fatto riferimento alla necessità di aprirsi a investimenti esteri che ci portino know-how”, ha osservato Votano. “È un abbaglio culturale pensare che il know-how possa arrivare da fuori: dobbiamo creare noi nuovo sapere investendo maggiormente e stabilmente nella ricerca scientifica e soprattutto in quella di base”.
Da questo dettaglio, prosegue Votano, capisco che non parlare di ricerca “non è stata una dimenticanza, e non solo da parte della presidente del Consiglio, ma dell’intera classe politica. A differenza di quanto si crede gli italiani sono mediamente interessati alla scienza. Tuttavia non riescono a metabolizzare nel profondo il concetto che gli investimenti in ricerca siano la leva più importante ed efficace per la crescita strutturale del nostro Paese così come l’istruzione e la formazione per l’abbattimento delle disuguaglianze”.
Abbracchio (Gruppo 2003), ‘Auspichiamo attenzione’
“Auspichiamo che alla ricerca scientifica, non citata dalla premier, ma presente nel programma elettorale della coalizione, possa essere data l’attenzione adeguata, dato il suo ruolo cruciale come motore di progresso e crescita economica per il Paese”: è il commento della presidente del Gruppo 2003, Maria Pia Abbracchio, al discorso alle Camere della presidente del Consiglio.
“Nel suo primo discorso al Parlamento, la premier Giorgia Meloni non ha menzionato la ricerca come chiave di sviluppo del nostro Paese. In realtà, i partiti della coalizione che ha vinto le elezioni hanno presentato un programma comune per la scienza che prevedeva “l’allineamento della scienza italiana agli standard dell’UE per il finanziamento della ricerca”, ha osservato ancora Abbracchio. “Durante il governo Draghi parte dei fondi dell’UE per la ripresa dalla pandemia sono stati devoluti alla promozione della ricerca scientifiche e di tecnologie innovative. Questa direzione includeva un piano di investimenti noto come ‘From Research to Business’, che assegna 11 miliardi di euro di questi fondi alla ricerca attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza del governo”, ha aggiunto.
“Il nuovo governo ha espresso l’intenzione di continuare il processo di allineamento dell’Italia agli standard europei. Il Gruppo 2003 – ha concluso – auspica quindi che anche per la presente legislatura la ricerca rappresenti un investimento strategico di fondamentale importanza per la crescita economica del Paese”.