Scovata una popolazione di stelle lente e ‘anemiche’ nel disco della Via Lattea: ruotano attorno al centro della galassia a 150 chilometri al secondo invece che a 180, e sono quasi due volte più povere di metalli rispetto alle altre stelle canoniche. La loro scoperta, che apre nuovi interrogativi sul processo di formazione della galassia, è pubblicata sulla rivista The Astrophyiscal Journal da un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Daniela Carollo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Torino.
Alla base dello studio ci sono gli accuratissimi parametri forniti dalla missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa) su posizioni, distanze e moto intrinseco delle stelle, uniti all’informazione chimica su un campione di 40.000 stelle della Sloan Digital Sky Survey (Sdss).
Questi dati hanno dimostrato che le stelle che costituiscono il disco spesso della nostra galassia appartengono a due distinte popolazioni stellari con caratteristiche differenti e non ad una sola, come si è pensato negli ultimi decenni. Oltre alle stelle tradizionali del disco spesso (Thick Disk, Td), ci sono anche quelle della nuova componente nominata come disco spesso povero di metalli (Metal Weak Thick Disk, Mwtd).
“Erano più di vent’anni che si cercava di risolvere questo puzzle”, commenta Daniela Carollo dell’Inaf. “Infatti si pensava che il Mwtd non fosse altro che un’estensione del disco spesso e non una popolazione indipendente con origini astrofisiche diverse”. Resta da chiarire come si sia potuto formare un secondo disco spesso nella nostra galassia. Le ipotesi sono molteplici e andranno testate attraverso i modelli teorici e le simulazioni di formazione di galassie come la Via Lattea.