Con l’approvazione del Decreto Legge Infrazioni, l’Italia abolisce un simbolo che per decenni ha rappresentato un argine contro la pirateria e un segno distintivo sui supporti fisici come CD, DVD e vinili: il bollino SIAE. Il provvedimento, atteso da anni, elimina l’obbligo di apporre il contrassegno della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) su questi supporti.
ESULTA LA FIMI
La decisione è stata accolta con favore dalla FIMI, la Federazione dell’Industria Musicale Italiana, che da tempo chiedeva di abbandonare questa misura, ormai considerata superata e inadeguata nell’era digitale. Questo il commento di Enzo Mazza, CEO di FIMI:
Il bollino Siae, che ha svolto a suo tempo un giusto ruolo nella lotta alla pirateria, era ormai diventato esclusivamente un limite alla circolazione dei prodotti legali e un costo per le aziende discografiche, bene la decisione di cancellare l’obbligo
SIAE: OPPORTUNITA’ PER EVOLVERSI
Anche Matteo Fedeli, direttore generale della SIAE, ha commentato positivamente l’emendamento al DL affermando che la rimozione del bollino, elemento importante nella protezione delle opere in un’epoca dominata dal supporto fisico, non rappresenta per SIAE una perdita, ma piuttosto un’opportunità per evolversi. L’emendamento, infatti, si allinea con una visione moderna della protezione dei diritti d’autore, in cui la SIAE intende proporre servizi non per obbligo legislativo ma per il valore che possono offrire.
Questo emendamento per noi in realta’ non e’ assolutamente una cosa negativa e, anzi, ci porta ancor di piu’ in un mondo nel quale dobbiamo offrire dei servizi non perche’ sono un obbligo di legge o qualcuno ce li sta comprando ma perche’ pensiamo che questo possa avere un valore
Fedeli ha anche anticipato che la SIAE sta lavorando a un’idea di revisione del bollino in un’ottica digitale, suggerendo un impegno verso soluzioni più adatte all’era digitale, dove la fruizione delle opere avviene spesso tramite piattaforme online e non più solo su supporti fisici.
IL BOLLINO SIAE
Il bollino SIAE è stato introdotto negli anni ’80, in risposta all’aumento della pirateria musicale e audiovisiva che minacciava seriamente le entrate dei creatori e delle case discografiche. Questo contrassegno, posto su CD, DVD, videocassette e altri supporti fisici, era considerato un marchio di autenticità e un mezzo per garantire che i prodotti venduti fossero legittimi e sottoposti alle dovute royalties per autori ed editori.
Tuttavia, con l’arrivo della digitalizzazione e dei servizi di streaming, l’efficacia del bollino è stata messa in discussione. La sua ’abolizione è vista come una naturale conseguenza dell’era digitale, che ha rivoluzionato il settore musicale, rendendo i supporti fisici meno rilevanti rispetto ai servizi di streaming e ai download digitali. Per le case discografiche e i distributori, il bollino era ormai diventato solo un costo aggiuntivo e un freno burocratico.
Il mercato discografico italiano potrà ora puntare su nuove strategie per il rilancio del settore fisico, come edizioni speciali e collezionabili, senza l’onere del bollino. L’abolizione di questa misura apre quindi la strada a una maggiore agilità e competitività per le aziende, con l’obiettivo di favorire la circolazione legale e a basso costo dei prodotti musicali fisici in un contesto dove il digitale è ormai dominante.