Prism Solar, la colonnina di ricarica domestica, è una soluzione per chi cerca un prodotto di fascia alta che risponde a determinate esigenze, più evolute rispetto a chi fa dell’auto elettrica un utilizzo base.
PERCHÉ SCEGLIERE UNA WALLBOX
Quando acquistate un’auto elettrica avete diverse possibilità di ricarica a casa, a seconda delle vostre esigenze. La prima è quella di utilizzare il caricatore incluso, un cavo che termina con una presa italiana a tre poli o con una Schuko e che permette di raggiungere potenze molto ridotte, solitamente equivalenti ad una corrente di 10A anche se esistono prese Schuko che possono spingersi leggermente più in alto. Significa arrivare ad una potenza di poco più di 2 kW massimi.
L’installazione di una wallbox è caldamente consigliata per motivi di sicurezza anche a chi non deve gestire potenze enormi. I caricatori con la Schuko, se non sono di quelli evoluti con il sensore di temperatura alla presa (e sono pochissimi), presentano un rischio remoto ma concreto, quello di far passare corrente in maniera costante in un “collo di bottiglia” che potrebbe surriscaldarsi a lungo andare. Per questo è meglio dimensionare tutto con una colonnina casalinga, anche se non si ha in programma di aumentare la potenza impegnata del contatore.
A questo punto avete diverse scelte: il vostro box ha una linea dedicata separata da quella di casa, non avete impianti fotovoltaici oppure caricate sempre l’auto ad una potenza talmente bassa da non entrare mai in conflitto con gli elettrodomestici in casa? Vi basta acquistare una wallbox economica, se affidabile e certificata.
Perché è meglio non scegliere una linea dedicata per il box? Se possibile collegate il garage al contatore di casa ed eventualmente provvedete ad aumentare la potenza impegnata. Scegliere una linea dedicata significa un secondo contatore, ulteriori costi fissi e maggiori costi di installazione. Un salasso per la maggior parte degli utenti…
Se invece volete avere la sicurezza che in qualsiasi momento non dovete andare in garage a interrompere la ricarica per accendere il forno, la lavatrice, o il climatizzatore, a quel punto è consigliabile fare un investimento iniziale più alto, per poi ritrovarsi in mano una colonnina con gestione automatica del carico, possibilità di aggiornamento, connettività WiFi, app dedicata e supporto all’eventuale espansione tramite impianto fotovoltaico.
PERCHÉ SCEGLIERE UNA WALLBOX INTELLIGENTE
Prism Basic è una wallbox monofase che gestisce fino a 7,4 kW di potenza a seconda della linea di casa, lavorando ai classici 230 V. Il cavo di serie è da 5 metri e nel mio garage, un box singolo leggermente più lungo della media, ha consentito di raggiungere la presa di qualsiasi auto elettrica, anche quelle con il posizionamento nel lato opposto rispetto alla colonnina. L’unica accortezza è stata quella di installarla al centro del box, ma anche chi è limitato dagli spazi potrà comunque approfittare di una lunghezza sufficiente.
Nel mio caso l’ho installata pur avendo un contatore da soli 3 kW (3,3 kW effettivi con la tolleranza) perché, pur avendo una Tesla che tramite app è in grado di arrestare e riprendere la ricarica, avere il sensore che gestisce i carichi è un vantaggio pratico enorme: a volte l’app impiega uno o due minuti a collegarsi, altre volte il segnale di rete proveniente dall’auto non è sempre il massimo, altre ancora la vettura va in “deep sleep”… insomma, persino un’auto connessa si scontra con problemi pratici, figuriamoci le altre! Il risultato è che, quando qualcuno in casa si dimenticava che l’auto stava ricaricando, il contatore saltava.
Con la gestione automatica, il sensore legge in ogni momento la potenza richiesta dalla casa: quando questa aumenta, invia alla colonnina un comando automatico di sospensione della ricarica, o rimodula la potenza in base agli ampere disponibili.
Esempio: l’auto sta ricaricando a 3,1 kW, accendo improvvisamente un elettrodomestico che assorbe 1 kW di picco (tot: 4,1 kW, maggiore di 3,3 kW). Il contatore salterebbe, ma con Prism Basic e Prism Solar RFID la potenza erogata alla vettura cala automaticamente e la somma tra casa e garage resta entro il limiti della tolleranza.
INSTALLAZIONE E PREPARAZIONE LINEA
La preparazione della linea è importantissima, specie per le case e i garage di costruzione non recente. L’impianto su cui sono andato ad operare ha solo 10 anni, eppure il costruttore non lo ha realizzato con le auto elettriche in mente, portando quindi nei garage cavi dalla sezione infima.
Contattato un elettricista, la nuova linea elettrica per la wallbox ha visto l’installazione di un cavo da 6 millimetri (3×6 mmq) e di un cavo di rete UTP di categoria 5 per il controllo dei carichi, oltre all’installazione della tubazione e della colonnina appesa a muro.
Per certificare la linea, l’elettricista dimensionerà i cavi in base alla potenza massima della wallbox, indipendentemente dal fatto che vogliate aumentare la potenza del contatore o meno.
Nel mio scenario il box era già stato collegato al contatore personale dell’appartamento, con l’installazione dei magnetotermici e un precedente cablaggio a 4 mmq fatto per dimensionare l’impianto in sicurezza quando caricavo tramite cavi (tutti con sensori termici alla Schuko). A seconda della situazione di partenza, comunque, cambiano le necessità che vi verranno indicate dall’elettricista di fiducia. Prism include un interruttore differenziale che scatta in caso di malfunzionamento.
È bene quindi considerare questo costo: a meno che non abbiate una casa di recentissima costruzione, tutte le altre situazioni vi obbligheranno a rivolgervi ad un elettricista per dimensionare cavi e impianti per garantire la sicurezza. Il fai da te è sempre sconsigliato, anche se avete la classica villetta di proprietà, ma è assolutamente da evitare nei condomini dove avere la certificazione di un professionista vi mette al riparo dai qualsiasi noia. Terminati i lavori e ricevuta la dichiarazione di conformità, potete iniziare a ricaricare.
COME FUNZIONA PRISM BASIC
Prism Basic è una colonnina di ricarica domestica che, già nella sua versione base, propone il sensore di rilevamento dei carichi, cavo da 5 metri con connettore di Tipo 2 e RCM, acronimo di Residual Current Monitor, il dispositivo di monitoraggio della corrente differenziale.
Potenza in ingresso (in kW) e corrente massima erogata (in Ampere) si regolano manualmente tramite gli switch da impostare con un piccolo cacciavite. Quello di sinistra (kW) va tarato sulla potenza massima prelevabile dalla rete, leggasi la potenza installata sul vostro contatore (es: 3 kW). Quello di destra, invece, va a gestire la corrente massima di ricarica erogabile alla vettura.
La differenza fra Prism Basic e Prism Solar RFID è che la cover sostitutiva è dotata anche di connessione. Come possiamo vedere nell’immagine, la scheda di controllo è più complessa, ha l’ingresso ethernet e un modulo WiFi che funziona anche da hotspot.
In questo caso l’installazione avviene tramite PC o smarpthone e ci sono diversi codici di accesso: se non siete esperti lasciate che l’installatore utilizzi l’interfaccia a lui dedicata per fare la configurazione al posto vostro. L’elettricista o il tecnico andrà quindi a settare i parametri in base alla linea e alla potenza. In questo modo vi basterà accedere tramite una combinazione di nome utente e password diverse per visualizzare un’interfaccia dedicata dalla quale sarà impossibile “fare danni”. Questo ci permette di tenere separati gli ambienti di configurazione da quello di utilizzo.
Il vantaggio di Prism è proprio questo: si può scendere in profondità nella configurazione, ma dall’altra parte è semplicissima da utilizzare perché dopo l’installazione basta collegare il cavo e il gioco è fatto. Questo è l’utilizzo base, perché Prism permette di accedere ad opzioni più evolute, arrivando poi al caso più virtuoso che si concretizza appunto acquistando la cover e trasformando Prism Basic in Prism Solar RFID.
Prima di vedere questo scenario, però, anche in assenza di fotovoltaico la semplicità di una wallbox intelligente permette di programmare la ricarica lato colonnina (così da gestire anche le auto che non possono farlo), collegando la vettura immediatamente, ma iniziando l’erogazione solo nella fascia oraria notturna in cui eventualmente è più conveniente. In più si collega al cloud tramite WiFi o cavo ethernet, può gestire i sistemi di accumulo e l’impianto fotovoltaico.
E SE DOPO INSTALLO IL FOTOVOLTAICO?
Ipotizzando ad esempio di partire con una wallbox Prism Basic solo per la ricarica e poi di voler aggiungere un impianto fotovoltaico sul tetto di casa nostra, basterà acquistare la cover Solar, sostituirla (è un’operazione che si fa svitando alcune viti, senza necessità di conoscenze tecniche) e si avrà accesso ad una colonnina più intelligente che integra la gestione dell’energia generata tramite impianto fotovoltaico.
Qui le opzioni sono diverse perché ci sono varie possibilità, dallo scambio sul posto all’accumulo. Con Prism Solar si può sfruttare il sensore per monitorare i consumi dell’impianto elettrico (casa + garage e auto) e la produzione del fotovoltaico. La colonnina può quindi dirottare automaticamente l’energia prodotta dal FV e non impiegata dalla casa, immagazzinandola nella batteria dell’auto ed evitando di cederla alla rete per massimizzare il vantaggio economico.
Tutto il sistema è già predisposto per vari scenari: si può ad esempio integrare l’energia prodotta dal sole con quella della rete (se l’impianto è troppo piccolo o durante i mesi invernali), con la possibilità di decidere quanta energia massima prelevare dalla rete tramite il menu del “load balancer”. Lo stesso vale in presenza di sistemi di accumulo statici (batterie): una volta configurata si gestisce tutto automaticamente con il vantaggio di migliorare la resa economica, non sprecare l’energia del FV rivendendola alla rete e, allo stesso tempo, non correre mai il rischio di trovarsi con l’auto scarica quando il FV non riesce a produrre a sufficienza.
Consiglio: non fatevi prendere dall’entusiasmo. La batteria di accumulo non si rivela sempre la soluzione più conveniente e i tempi di rientro dall’investimento possono essere lunghi. Conviene effettuare sempre un’analisi della situazione con specialisti dedicati che valuteranno l’ecosistema casa + fotovoltaico + auto nell’insieme, soppesando costi e benefici.
Prism Solar RFID, lavora su tre modalità (Normal, Night e Solar), è utilizzabile con le tessere RFID programmabili ed è compatibile con la sperimentazione ARERA, essendo infatti incluso tra i dispositivi che permettono di avere l’aumento a 6 kW gratuitamente durante la notte o nei festivi. In più supporta i comandi vocali di Google Assistant e il protocollo MQTT per la domotica.
Inoltre Prism lavora come un hotspot WiFi che può fornire connessione ad altri dispositivi: basta portare un cavo di rete in garage e la colonnina creerà un ripetitore wireless per dare connessione all’auto, alle videocamere di sorveglianza e via dicendo.
COME HO CONNESSO IL GARAGE
Passiamo infine alla parte di controllo. Per le impostazioni basta usare il WiFi integrato: ci si reca in box (o si sta a casa se avete una villetta e siete a portata) e il gioco è fatto. Nel mio caso, però, cercavo una soluzione che mi permettesse di avere la gestione da remoto. L’app si chiama My.Silla.Cloud, è una di quelle universal app che funziona su qualsiasi dispositivo.
Il problema era portare la connessione in box; non essendoci spazio per far passare un cavo di rete, la scelta è stata fra un router WiFi con SIM integrata o una powerline che portasse connettività alla Prism, con la possibilità di trasformarla a sua volta in un hotspot per la Model 3, finora aggiornata sempre tramite la connessione dello smartphone mentre ero in viaggio.
La situazione attuale era complessa, ma non estrema: mini condominio da nove unità abitative (piano terra e primo piano), appartamento con il router al primo piano, garage interrato. La linea elettrica di casa è fisicamente connessa con il garage perché il contatore è unico, ma un paio di dispositivi powerline di vecchia generazione non sono riusciti a garantirmi l’arrivo della connessione vista la lunghezza dei cavi elettrici e un chipset poco performante.
Parliamo però di dispositivi che avevo in casa, forse con 8/10 anni alle spalle. Oggi esistono powerline molto più prestazionali ed è bastato questo video, con una situazione più complicata della mia e un condominio più grande, a convincermi che Devolo poteva essere la soluzione. Vi racconterò più in dettaglio le possibilità in un articolo dedicato, perché non serve andare per forza sul top di gamma Magic 2 WiFi 6, ma basta anche scegliere un prodotto molto più semplice come il Devolo Magic 1 WiFi o il Devolo Magic 2 LAN, entrambi acquistabili con un centinaio di euro.
Glisso sull’installazione per il momento, ma è molto semplice e guidata da un’app per smartphone chiamata Devolo Home Network che serve a fare tutto senza impazzire con le istruzioni, inclusa la configurazione mesh completamente automatica. Questo mi ha permesso di replicare la rete casalinga (in termini di SSID e password) nel garage, così quando sono in box uso gli stessi dati e i dispositivi già configurati nella rete di casa (PC, smartphone) si collegano automaticamente mentre mi sposto.
Queste alcune delle soluzioni valutate: con Silla Prism Solar non vi serva il Magic Wifi perché basta acquistare il Magic 2 LAN e usare un cavo di rete per dare connessione alla Prism che, a sua volta, farà da hotspot WiFi per l’auto o qualsiasi altro dispositivo.
Un kit più costoso come il Magic 2 WiFi 6, però, può essere utile se uno dei due adattatori vi serve per portare la rete wireless in un’altra zona della casa, a quel punto può valerne la pena per “prendere due piccioni con una fava”.
APP E GESTIONE REMOTA
Risolto il problema dell’accesso a Internet, ecco l’interfaccia che viene mostrata quando ci si connette tramite la web app Silla. Nelle impostazioni vado a configurare la tariffa dell’elettricità al kWh, utile per l’eventuale calcolo del risparmio quando si utilizza la modalità Solar.
Inoltre si possono impostare gli orari della modalità notturna per caricare quando la tariffa è più bassa in caso di bi-oraria; non è il mio caso in quanto ho una vecchia mono-oraria bloccata (per ora) ad prezzo vantaggioso di 0,17€ / kWh.
Nella dashboard possiamo vedere lo storico delle ricariche, possiamo esportare i dati delle varie sessioni e possiamo avviare e bloccare la ricarica, cambiando eventualmente modalità. C’è anche un’altra interessante funzione a disposizione degli utenti più smaliziati. Horeca è il servizio che consente di abilitare la vendita di energia elettrica per la ricarica dei veicoli. Prism è impermeabile, quindi può essere tranquillamente installata in esterni anche come classica colonnina. Grazie all’RFID si possono abilitare le tessere per la gestione multi-utente e, grazie ad Horeca (a fronte di un abbonamento mensile), avremo una piattaforma semplice da utilizzare per fatturare ai clienti.
Questo può essere molto utile per chi ha un’attività e vuole offrire questo servizio, basta avere una partita IVA: agriturismi, palestre, ristoranti, qualsiasi attività in cui i clienti si fermano e possono voler sfruttare la ricarica.
Se scegliete di offrire il servizio gratuitamente basterà consegnare ai clienti una delle tessere RFID e queste abiliteranno la colonnina evitando che qualsiasi passante “si attacchi” al cavo. In alternativa, Horeca permette di configurare il prezzo al kWh, registrare le sessioni e assegnarle ad un cliente, oltre a raggrupparle per nominativo e stampare una ricevuta e un riepilogo. Horeca è gratis fino al 30 giugno 2022, poi costa 6€/mese (IVA compresa) e l’abbonamento essere interrotto in qualsiasi momento. Funziona solo sulla Solar e richiede la connessione alla rete e l’account su my.silla.cloud.
CONCLUSIONI
Prism Basic e Prism Solar RFDI sono prodotti di gamma più alta del solito “cinesone”, e vanno scelti consapevolmente. Chi cerca una wallbox/colonnina passiva, per attaccare l’auto e fare tutto manualmente, può certo rivolgersi a qualcosa di più economico.
Con Silla, però, si ha accesso ad un ecosistema scalabile, che cresce con il progetto dell’utente: si può partire dalla Basic, fare un upgrade con la cover Solar RFID nella massima semplicità e avere un’infrastruttura che evolve, dalla semplice necessità di ricaricare l’auto elettrica o ibrida plug-in, alla volontà di abbracciare la transizione energetica al 100% con l’installazione di fotovoltaico ed eventuale batteria di accumulo, ed è proprio questo il progetto che ho in mente e che partirà con 6 kWp di fotovoltaico, seguiti da un anno di sperimentazione e la successiva analisi per decidere se aggiungere una batteria.
Questa è la forza dei prodotti della serie Prism, insieme al vantaggio di avere un dispositivo aggiornabile, connesso alla rete, che rende smart il garage fornendo a sua volta connettività (basta tirare un cavo di rete e avrete un hotspot per tutti i dispositivi e per gli aggiornamenti OTA dell’auto stessa) e con l’assistenza di un’azienda italiana, senza il rischio di prodotti orientali più economici, sì, ma più complicati da gestire nel post vendita.
C’è qualcosa da migliorare? Sì, l’interfaccia di controllo remoto/tramite app. Molte delle funzioni sono accessibili, ma la gestione del WiFi e di alcune schermate resta troppo tecnica e sarebbe utile inserire una procedura guidata o un’interfaccia molto più semplice così da rendere anche questo aspetto alla portata di tutti. Inoltre tramite interfaccia cloud si possono effettuare solo le operazioni base e la reportistica, ma le impostazioni più profonde sono accessibili solo localmente: un vantaggio per la sicurezza, uno svantaggio in termini di configurabilità.