SpaceX ha portato a termine con successo un nuovo test sulla Crew Dragon: si tratta di una prova obbligatoria ed espressamente richiesto dalla NASA in previsione dell’impiego della navicella spaziale di Musk per le prossime missioni che porteranno i primi astronauti sulla ISS.
La simulazione ha riguardato in particolare l’accensione a terra dei motori SuperDracos che fanno parte del cosiddetto “emergency abort system”, che si attivano cioè solamente nel caso in cui si verifichi un imprevisto in fase di lancio. Qualora uno dei razzi del Falcon 9 dovesse presentare problemi una volta partito, infatti, la capsula Crew Dragon (che ospita gli astronauti) verrebbe automaticamente sganciata e i motori di emergenza (quelli testati) la riporterebbero a terra rallentandone la discesa con l’ausilio dei paracadute.
Full duration static fire test of Crew Dragon’s launch escape system complete – SpaceX and NASA teams are now reviewing test data and working toward an in-flight demonstration of Crew Dragon’s launch escape capabilities pic.twitter.com/CMHvMRBQcW
— SpaceX (@SpaceX) November 13, 2019
Motori d’emergenza che hanno avuto problemi nella prova fallimentare di aprile, e che dunque hanno portato SpaceX ad apportare le opportune modifiche al fine di salvaguardare la sicurezza degli astronauti. In quel caso, si trattava di una valvola che ha fatto fuoriuscire il propellente generando scoppi a catena: il problema è stato risolto riprogettando il sistema.
Il test appena effettuato, comunque, non prevedeva equipaggio a bordo. Le prossime prove completeranno l’intera procedura di fuga degli astronauti in caso di lancio abortito, e in particolare si concentreranno proprio sulla separazione della Crew Dragon dal Falcon 9: stando a quanto riferito da Elon Musk, questa fase in volo verrà affrontata già a dicembre in modo tale da poter consegnare la navicella alla NASA entro Natale.