(ANSA) – ROMA, 06 LUG – “Dalla bioetica all’intelligenza
artificiale, dai poteri privati delle piattaforme al
cyberbullismo; dai discorsi d’odio all’oblio; dagli invisibili
digitali della gig economy alla telemedicina: in tutti questi ed
altri contesti il Garante fornisce il proprio contributo, a
tutela di chi viva la solitudine digitale come soggezione
all’altrui potere”. A rivendicarlo è il presidente dell’Autorità
per la privacy, Pasquale Stanzione, che cita Michel Foucault, “la solitudine è la condizione prima della totale
sottomissione”, e ricorda che “contrastarla è l’obiettivo che il
Garante persegue ogni giorno”.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha detto
Stanzione, va indirizzato “in una direzione compatibile con la
tutela della persona”. “Alla infinita volontà di potenza della
tecnica, a ciò che si è definito il playing God, deve porsi un
indirizzo e un limite, etico e giuridico, a tutela della dignità
della persona. Il rischio, altrimenti, è che le tecniche
divengano sempre più opache, mentre le persone sempre più
trasparenti, secondo l’idea dell’uomo di vetro cara a sistemi
tutt’altro che democratici”, afferma. “Rischi non meno
trascurabili pone il metaverso, destinato ad avere implicazioni
dirimenti sulla società e sulla stessa antropologia
contemporanea”: è infine il monito del presidente del Garante
privacy. (ANSA).