L’intelligenza artificiale sta avanzando a un ritmo impressionante, e le sue potenzialità di crescita iniziano a sembrare quasi illimitate. Dopo aver pesantemente cambiato il mondo della scrittura, della traduzione e della generazione di contenuti foto/video, l’AI si prepara a rivoluzionare anche il lavoro di scienziati, medici e professionisti altamente qualificati. Parliamo di quelli che arrivano ai gradi più alti a livello universitario, ora ve ne parliamo meglio.
Sam Altman, il CEO di OpenAI, ha annunciato un incontro a porte chiuse con il governo degli Stati Uniti per il 30 gennaio 2025. L’obiettivo? Presentare una nuova generazione di agenti di intelligenza artificiale con capacità “da dottorato”, in grado di svolgere compiti complessi e creativi, finora appannaggio esclusivo degli esseri umani.
Negli ultimi mesi, Altman e altri esperti di AI hanno parlato a lungo degli Agenti AI ovvero soluzioni di intelligenza artificiale specializzate in compiti specifici. Anche noi vi abbiamo fornito un quadro piuttosto preciso delle potenzialità di questa nuova tecnologia, definita da tutti come la nuova evoluzione dei chatbot e, a detta di molti analisti di settore, vero focus di questo 2025.
Finora, l’utilizzo di questi agenti è stato limitato a compiti a basso rischio, a causa della possibilità di errori e “allucinazioni” da parte dell’AI. Ma le cose stanno per cambiare. Secondo un recente report di Axios, OpenAI avrebbe compiuto progressi significativi nello sviluppo dell’AI agentiva, tanto da poterla definire “a livello di dottorato”. Ciò significa che questi agenti di AI saranno in grado di svolgere compiti complessi, iterare sul proprio lavoro e persino di apprendere in modo autonomo, proprio come ci si aspetterebbe da un essere umano con un dottorato di ricerca.
L’arrivo di una super AI basata sugli agenti potrebbe avere un impatto enorme sul mondo del lavoro e sulla società in generale. Microsoft, che ha una stretta partnership con OpenAI, sta già esplorando le potenzialità di questa tecnologia per automatizzare compiti complessi e costosi, come la creazione di fogli di calcolo, lo sviluppo di software e persino la generazione di grafica 3D. Ma non è l’unica realtà impegnata e c’è chi lavora a sistemi operativi ottimizzati allo scopo.
Immaginate un futuro in cui potrete chiedere al vostro assistente AI compiti altamente complessi come creare un videogioco personalizzato, di modificare l’interfaccia di Windows o di generare un documento complesso con un semplice comando vocale. Questa è la promessa degli agenti AI, un futuro in cui la tecnologia semplifica e automatizza compiti che oggi richiedono ore di lavoro e competenze specialistiche.