Che cosa sta succedendo ai prezzi della telefonia in tutto il mondo? Specie in Europa e, in particolare modo in Italia, i prezzi stanno raggiungendo livelli inauditi, quasi offensivi.
Dove vai se non hai un cellulare e una Rete Internet? Nonostante di tratti di servizi primari, fondamentali per la vita di ogni giorno, la telefonia continua a restare un affare costoso; e ancor più le offerte Internet. C’è poco da fare, siamo sinceri: si fa fatica, una terribile fatica. I prezzi salgono e salgono sempre più, inesorabili; e non potendo rinunciare alla rete Internet e al cellulare non rimane che adeguarsi.
Nel caso italiano le compagnie telefoniche si distinguono per cercare di adeguare, spesso e volentieri in maniera forzosa, i prezzi delle tariffe all’odierna inflazione. Si tratta di un meccanismo insidioso, odiato dai cittadini; i rincari infatti avvengono in automatico, senza preavviso o comunicazione di sorta.
Si tratta tecnicamente di adeguamento delle tariffe attraverso rincari automatici, una prepotenza nata sull’onda dell’ inflazione. Il rialzo, ed è l’ unica, consunta, consolazione, scatterà dalla fine del 2024; e molto utenti infuriati già annunciano di volersene andare, di voler migrare verso lidi più ospitali. Il pensiero corre a Iliad e a CoopVoce, tra i tantissimi esempi di alternative allo strapotere dei colossi della telefonia.
Ma quali compagnie hanno scelto di infliggere questi iniqui tassi? Si tratta rispettivamente di Tim e Wind 3. Le associazioni dei consumatori, non appena la notizia è emersa all’orizzonte, hanno immediatamente dichiarato guerra all’idea, promettendo un danno di immagine per le suddette compagnie e immediate azioni legali.
La telefonia e gli aumenti del futuro, l’inquietante scenario nel 2024
Tim ha comunicato, lo scorso 27 ottobre, che le offerte verranno adeguate al livello di inflazione vigente, con un aumento stimato di 3,5 punti percentuale, in linea con i rialzi vigenti. Una decisione che, va da sé, non considera come in Italia i salari non siano in linea con l’inflazione, ma perennemente al ribasso.
Anche nel caso di Wind 3 si è scelto di optare per un rincaro mensile correlato alla variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo. Si stima un aumento del 5 per cento. Una variazione pericolosissima, a dir poco perniciosa in tempi di inflazione galoppante.
Se nel caso della Tim i rialzi non potranno superare il 10 per cento, non vi sono eguali sicurezze nel caso di Wind. I clienti eventuali dovrebbero considerare con attenzione se accettare o meno singole clausole, perché il rischio concreto è di un rialzo ogni mese, una (insostenibile) corsa all’aumento.