C’è un cuore italiano nel nuovo acceleratore europeo destinato a dare una marcia in più alla ricerca in moltissimi campi, dalla biologia alla caccia ai nuovi materiali. E’ destinato alla macchina chiamata Ess (European Spallation Source), in costruzione in Svezia, ed è stato inaugurato oggi a Lund dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dai reali di Svezia: insieme hanno tagliato il nastro, festeggiando così la prima messa in servizio di un importante componente tecnico della macchina. Durante la visita, Mattarella ha incontrato i ricercatori e i tecnici italiani che lavorano nella struttura.
Rappresentazione artistica della struttura per l’acceleratore europeo Ess, in costruzione in Svezia, a Lund (fonte: EUROPEAN SPALLATION SOURCE)
La partecipazione italiana, che consiste in 110 milioni di euro e pari a circa il 6% del costo di costruzione dell’infrastruttura, è coordinata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e comprende Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ed Elettra Sincrotrone Trieste. Del contributo italiano l’81% riguarda la fornitura di servizi, personale e componenti tecnici costruiti direttamente dai centri di ricerca in collaborazione con le industrie nazionali.
I componenti inaugurati oggi sono la sorgente di ioni e la linea di trasporto del fascio Lebt (Low Energy Beam Transport), realizzate entrambe dall’Infn con i suoi laboratori nazionali del Sud di Catania, i Laboratori Nazionali di Legnaro, il Laboratorio Acceleratori e Superconduttività Applicata (Lasa) di Milano e le sue sezioni di Torino e Bologna. “Da Catania fino in Svezia un lungo viaggio e un monito di speranza sul ruolo che la scienza può esercitare nello sforzo di unificazione dei Paesi dell’Unione Europea”, ha detto il direttore dei Laboratori Nazionali del Sud, Giacomo Cuttone.