
Toyota ha intenzione di razionalizzare e semplificare la propria gamma soprattutto sotto il profilo dei nomi dei modelli e della loro complessità. Di questo tema si è parlato durante un’intervista di Autocar ad Andrea Carlucci, direttore marketing e sviluppo prodotto di Toyota Europe, in occasione del Salone di Bruxelles 2025.
Il costruttore nipponico attingerà al suo ampio catalogo di modelli del passato per i nomi dei futuri modelli elettrici, ponendo così fine alle nomenclature composte da sigle difficili da leggere e soprattutto da ricordare, come nel caso della Toyota bZ4X.
Il nome del crossover elettrico Toyota non è altro che una sigla in cui le lettere “bZ” stanno per “Beyond Zero”, cioè “Oltre lo zero” (inteso come emissioni zero), mentre il numero 4 si riferisce alle dimensioni del modello, e quindi alla sua fascia di appartenenza all’interno della gamma Toyota, e la “X” indica che si tratta di un crossover.
Se da un lato un nome come bZ4X esprime il massimo della razionalità ed è sicuramente comodo ad uso interno per un costruttore, lo stesso non può dirsi a livello di comunicazione con il pubblico. Per questo motivo, Toyota pensa di cambiare rotta a partire dal suo nuovo modello elettrico, il cui nome, Urban Cruiser, è effettivamente molto più “user friendly”.
IL RITORNO DI TOYOTA URBAN CRUISER
I più attenti noteranno che il nuovo Toyota Urban Cruiser non ha un nome inedito ma riporta in auge quello impiegato dalla casa per un crossover compatto cittadino lanciato nel 2009. È questa una decisione che nasce dalla volontà di accontentare il pubblico europeo, che ha chiesto a gran voce (e ottenuto) un ritorno al passato che consentisse di avere veicoli dai nomi facili da imparare.
Oltre alla volontà di accontentare il pubblico nostrano, Toyota ha sentito l’esigenza di razionalizzare la nomenclatura della propria offerta anche per evitare che con l’ampliamento della gamma elettrica si venissero a creare troppe sigle e quindi eccessive complicazioni. Spiega a tal riguardo Carlucci:
Abbiamo un certo numero di modelli. Se si inizia a moltiplicare per tecnologia, per segmento, le targhette tendono a proliferare troppo. Volevamo razionalizzare questo.
Toyota vuole quindi impedire questa inflazione di sigle in favore di una avere maggiore semplicità che, anche se non è stato esplicitato dal dirigente di Toyota Europe, dovrebbe incidere in maniera positiva anche sull’aspetto del marketing e su quello legato alla comunicazione pubblicitaria dei modelli in arrivo nei prossimi anni.
DOPO L’IBRIDO, TOYOTA PUNTA SULL’ELETTRICO
Per quanto riguarda la nuova Toyota Urban Cruiser, si tratta di un crossover elettrico che nasce in parallelo alla Suzuki eVitara con la quale condivide praticamente tutto. Non è un caso pertanto se la produzione di entrambi i modelli avviene nella stessa catena di montaggio in India.
L’intervista ad Andrea Carlucci ha toccato poi l’argomento, sicuramente interessante, di come Toyota approccerà nei prossimi anni l’auto elettrica pura. La casa nipponica si è costruita infatti una solida reputazione nel mondo dell’ibrido, settore in cui ha scelto di investire in maniera considerevole ottenendo ottimi risultati sul mercato.
In Giappone sperano di avere lo stesso impatto sulla fiducia dei clienti anche con i veicoli 100% elettrici, forti di un’esperienza con questo genere di vetture che Carlucci riassume così:
Toyota sa meglio di chiunque altro come gestire una batteria, come renderla stabile e così via.
La chiusura dell’intervista ha riguardato invece la divisione Gazoo Racing, che a detta di Carlucci potrebbe recitare un ruolo di primo piano nell’elettrificazione della gamma sportiva Toyota del prossimo futuro. In ogni caso, i piani attuali non prevedono grandi scossoni, per cui il grosso degli sforzi rimarrà concentrato più che altro sulle tecnologie di propulsione tradizionali.