(ANSA) – ROMA, 08 APR – Dopo i Beatles, Apple fronteggia
un’altra causa musicale che ha i connotati della storia di
Davide contro Golia. Un trombettista ha fatto causa al colosso
di Cupertino e, per il momento, la Corte d’appello Usa gli ha
dato ragione. Oggetto del contendere è parte del marchio Apple
Music, che l’azienda americana utilizza per il servizio di
canzoni in streaming e che il musicista non vuole venga esteso
alle esibizioni dal vivo, in quanto si ritiene suo legittimo
proprietario avendo depositato il marchio Apple Jazz, prima di
quanto abbia fatto Apple col suo Music.
I fatti di questa diatriba risalgono al 2015, anno in cui
Apple lancia sul mercato la piattaforma Music per identificare
diverse categorie di servizi, tra cui lo streaming. É allora che
Charlie Bertini, questo il nome del musicista, un trombettista
jazz anche organizzatore di eventi dal vivo denominati Apple
Jazz, ha avviato la battaglia legale contro Cupertino: nel 2021
il tribunale dello US Trademark Office ha dato ragione
all’azienda californiana in quanto, sosteneva, il marchio era da
correlare ad Apple Corps, registrato dai Beatles nel 1968 poi
confluito in Apple e dunque prima di quello di Bertini
depositato nel 1985. Pochi giorni fa, invece, la sentenza è
stata ribaltata dalla Corte d’appello Usa, come riporta Reuters
online: in sostanza Apple non può estendere i diritti del
marchio Apple Corps alle esibizioni dal vivo, categoria ben
diversa dalle registrazioni audio per cui il marchio stesso è
stato depositato in origine. Il musicista ha sostenuto che il
marchio Apple Music applicato alle esibizioni dal vivo non
farebbe altro che creare confusione con il suo Apple Jazz.
“Forse questa decisione aiuterà anche altre piccole aziende a
proteggere i loro diritti sui marchi”, ha detto l’avvocato di
Bertini. (ANSA).