Trovato il più antico antenato, ormai estinto, di tutti i vertebrati, dei quali fanno parte anche gli esseri umani: è una creatura acquatica vissuta 518 milioni di anni fa, chiamata Yunnanozoo dal nome della provincia dello Yunnan in Cina dove sono stati rinvenuti la maggior parte dei fossili. La conferma, che getta finalmente luce sull’anello mancante nell’evoluzione tra invertebrati e vertebrati, arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Science e guidato dall’Istituto di Geologia e Paleontologia di Nanjing, dell’Accademia Cinese delle Scienze, e dall’Università di Nanjing.
Il processo che ha portato gli invertebrati a diventare vertebrati, e quali caratteristiche presentassero questi nostri primitivi antenati, è rimasto per secoli un mistero. In particolare, i ricercatori hanno studiato gli Yunnanozoi per circa 30 anni, alimentando un acceso dibattito su come interpretare i tratti anatomici di questo animale e se potessero essere considerati o meno dei vertebrati. Ora, i ricercatori guidati da Tian Qingyi hanno trovato nuove prove a sostegno degli Yunnanzoi come primi antenati dei vertebrati.
Gli autori dello studio hanno osservato, grazie a nuove tipologie di analisi ad altissima risoluzione, gli archi faringei presenti in 127 fossili, strutture che negli esseri umani compaiono alla quarta settimana di sviluppo dell’embrione e che vanno a formare diversi elementi del corpo. I risultati hanno confermato in diversi modi che gli Yunnanozoi avevano sette archi di cartilagine nella faringe, una caratteristica considerata tipica dei vertebrati. Questi archi, tutti simili tra loro, formavano una struttura simile ad un cesto, che è possibile trovare ancora oggi in alcuni pesci privi di mandibole, come le lamprede.