Come può reinventarsi una piattaforma di microblogging, nata per inviare messaggi brevissimi (appena 140 caratteri)?
Può concedere un numero maggiore di caratteri, può aggiungere funzioni che somigliano molto a quelle dei suoi rivali nati espressamente per essere dei social network. E poi può aggiungere l’audio.
È questa infatti l’ultima novità di Twitter: la possibilità di sostituire il solito testo con un breve messaggio audio – una nota vocale, come si usa dire – registrato direttamente dall’utente.
«A volte 280 caratteri non sono abbastanza e certe sfumature della conversazione si perdono nella traduzione» spiega Maya Patterson, dirigente di Twitter.
«Così, a partire da oggi, stiamo mettendo alla prova una nuova funzionalità che aggiungerà un tocco più umano al modo in cui usiamo Twitter: la vostra voce».
Dopo aver provato a diventare un po’ più simile a Facebook, insomma, Twitter sembra aver deciso di avvicinarsi ora anche a WhatsApp dove i messaggi audio spesso sostituiscono i messaggi più lunghi, e pazienze se ascoltare una registrazione non è sempre pratico o rispettoso (soprattutto in luoghi affollati).
Dal punto di vista di chi frequenta Twitter, un tweet con un audio incorporato non appare molto diverso da un tweet con un video incorporato: la riproduzione si avvia nel medesimo modo, ma l’immagine è costituita dalla foto del profilo dell’autore.
Per registrare l’audio è stata introdotta una nuova icona che rappresenta la forma d’onda di una generica registrazione sonora, ma – come per il testo – è necessario essere sintetici: il messaggio non può durare più di 140 secondi.
Se si oltrepassa il limite, le parole pronunciate non vanno perse: Twitter si occupa di creare automaticamente un thread, spezzando l’audio su più tweet.
Al momento i tweet vocali sono disponibili a un numero limitato di utenti che accedono alla piattaforma dall’app per iOS; la disponibilità universale arriverà nelle prossime settimane.