Come ricarica l’auto elettrica chi è nella condizione ideale, ovvero quella in cui ha un garage/posto auto di proprietà collegato alla casa e può sfruttare un impianto fotovoltaico? Approfittando della prova di BYD Atto 3, ma in realtà il discorso è valido per qualsiasi auto elettrica, ho tenuto traccia di un mese tipo in una stagione che, tecnicamente, sarebbe una delle più fortunate per irraggiamento. Ma la realtà di un clima sempre più tropicalizzato, ha trasformato il giugno del 2024, in Lombardia, in un mese costellato da piogge, eppure la produzione si è rivelata comunque sorprendente…
PRODUZIONE DA FOTOVOLTAICO
Con un terzo dei suoi giorni caratterizzato da pioggia, e con le altre giornate dove la variabilità del meteo l’ha fatta da padrona, giugno 2024 non è stato (in teoria) il migliore dei mesi, ma l’impianto da 6 kW ha comunque permesso di generare un buon quantitativo di energia.
L’impianto ha lavorato al massimo nelle giornate in cui la pioggia ha concesso una tregua, riuscendo a ottenere comunque un buon quantitativo di elettricità anche quando il cielo era leggermente velato o soleggiato, ma non in giorni non eccessivamente caldi. Condizione, questa che ha aumentato la resa grazie ad un buon irraggiamento senza che i pannelli soffrissero per via delle temperature eccessive.
A sinistra, non avendo il raffronto con giugno 2023 poiché l’impianto è stato attivato a metà luglio dell’anno scorso, trovate la produzione dei pannelli fotovoltaici di agosto 2023. A destra, invece, i dati di giugno 2024.
Come si evince dai numeri, e se consideriamo anche le giornate del 29 e 30 giugno non presenti nello screenshot ma con una discreta produzione, il risultato finale è stato ottimo e vicino al massimo storico del mio impianto… almeno per il momento. Gli 825 kWh generati equivalgono a più di 13 ricariche complete di una BYD Atto 3 con la sua batteria da 60,48 kWh.
COME HO RICARICATO
L’auto, ovviamente, non può essere sempre a casa durante i momenti di produzione, e per calcolare la convenienza bisogna scendere necessariamente nei casi specifici di ognuno. Nel mio caso, alterno giorni in cui sono in trasferta per gli eventi stampa, a giorni in cui lavoro da casa (siamo in due in casa, entrambi in smart working).
Proprio per questo esistono giornate in cui è impossibile sfruttare la ricarica diretta dall’impianto fotovoltaico, ma collegando la spina ogni volta che l’auto è in garage e potendo sfruttare una wallbox (in questo caso la Pulsar Max) che ricarica automaticamente solo quando produco energia in eccesso, l’ottimizzazione delle ricariche è un processo invisibile e privo di pensieri.
Chi è fortunato e si è portato a casa delle batterie di accumulo, magari a spese della collettività con i vari bonus, può ridurre l’impatto dell’asimmetria generativa del fotovoltaico. Nel mio caso, con un impianto a zero bonus, non ho ancora acquistato alcuna batteria poiché sono in fase di raccolta dati e sperimentazione con piccole batterie temporanee in prova prima di valutare se passare ad un accumulo fisso.
Con le autonomie raggiunte dalle auto elettriche oggi, una Atto 3 può arrivare tranquillamente a più di 300 chilometri nel ciclo misto, tutto dipende dalle vostre percorrenze mensili. Secondo i dati medi, con 30/40 chilometri al giorno, in Italia basterebbe una ricarica ogni 10 giorni. Oppure, ipotizzando di sfruttare solo qualche ora di fotovoltaico ogni giorno, basterebbe una produzione di 8 kWh al giorno che, con un impianto da 6 kW e un irraggiamento buono, si ottiene in un paio di ore, quattro se vogliamo dimezzare l’impianto o dimezzare l’irraggiamento.
Nell’immagine qui sopra vedete infatti le ricariche effettuate a maggio. Tolte quelle tramite rete perché in emergenza o effettuate di ritorno da giorni in cui ero in trasferta, la maggior parte del mese ha visto ricariche concentrate in un paio di giorni e sfruttando quasi esclusivamente l’energia generata dal fotovoltaico. In quel caso, per la prima parte del mese ho utilizzato la mia Model 3, per la seconda parte la BYD Dolphin ritirata il 17 maggio in prova da parco stampa.
- 17 maggio (BYD Dolphin): ritiro l’auto, torno a casa e la metto in carica. 28,31 kWh ricaricati di cui 26,48 kWh prodotti dal fotovoltaico, risparmio di 6,62€
- 18 maggio (BYD Dolphin): completo la ricarica della Dolphin con 35,98 kWh (non tutti per la Dolphin, l’eccedenza l’ho messa nella Model 3). 31,10 kWh prodotti dal fotovoltaico, risparmio di 8,52€
- 19 maggio (Model 3): la Dolphin era già carica al 100%, sfrutto l’impianto per un rabbocco della Model 3 con ulteriori 13,42 kWh di cui 11,62 da fotovoltaico
Passiamo ora a giugno, mese della sperimentazione completa che, per darvi un contesto, mi ha visto fuori casa (con l’auto a seguito ovviamente) per un totale di 14 giorni dedicati alle trasferte di lavoro, ai quali si sommano alcune uscite da mezza giornata, e gli spostamenti per commissioni e supermercato, oltre ad un weekend passato fuori per piacere e una domenica di trasferta in Piemonte per un battesimo. Giusto per smentire quelli che dicono che con l’auto elettrica non si può viaggiare…
Buona parte delle trasferte di due giorni sono state verso gli aeroporti (140 km a/r per Malpensa, 60 km a/r per Linate). Altre sono state affrontate in auto, come i 280 km andata e ritorno per Salsomaggiore Terme, i 260 km a/r per Ponti sul Mincio o i 140 km a/r per Novara. A giugno ho percorso 1.200 chilometri con BYD Atto 3, con un consumo medio di circa 20 kWh / 100 km (dovuto alle molte percorrenze autostradali):
- 40 km di percorrenza media giornaliera
- 240 kWh di energia consumata nel mese dalla BYD Atto 3 (1.200 km totali)
- 223 kWh ricaricati a casa, di cui 94 kWh da rete elettrica e 129 kWh da fotovoltaico
- 23,63€ costo delle ricariche da casa calcolato sul costo finito della bolletta (quota energia + tutto il resto)
- 1,96€ / 100 km costo effettivo ogni 100 chilometri con il fotovoltaico e la ricarica da rete
QUANTO SPENDO SENZA FOTOVOLTAICO?
E se non avessi avuto il fotovoltaico? Caricare da casa tutti i 240 kWh necessari agli spostamenti del mese di giugno sarebbe costato 60€, con un costo al chilometro reale di 5 centesimi (5€ ogni 100 km). Infine il terzo caso, la ricarica utilizzando solamente colonnine pubbliche. Con gestori tipo Wroom o usando la rete di Tesla Supercharger, accessibile a ogni auto elettrica, il prezzo medio va da 0,42 a 0,49 euro al kWh, incluse le colonnine fast in corrente continua. Significa spendere, per i 1.200 chilometri fatti con la Atto 3, tra i 100 e i 117€ (8-10 € ogni 100 chilometri).
In quest’ultimo caso ci avviciniamo al costo chilometrico di un’auto diesel (SUV di segmento C da 200 cv, ad esempio Tiguan TDI 2.0) di taglia equivalente che, ipotizzando un consumo medio di 6 litri, ci porterebbe a spendere 10,5€ ogni 100 chilometri.