Perché mai spendere 1.299 euro per uno smartphone? Me lo sono chiesto più volte osservando il Find X5 Pro che sto ormai utilizzando da circa un mese, e la risposta è la stessa che mi do ogni qualvolta arriva uno smartphone top di gamma: pochi compromessi e foto/video eccellenti. Non bastano ovviamente queste tre cose, un modello di questa fascia si sceglie per tanti altri motivi.
Di certo ci sono altrettante per non spendere tutti questi soldi per uno smartphone, soprattutto di questi tempi che anche i medio gamma – ben forniti – riescono ad arrivare dove era impossibile immaginare qualche anno fa. Ho voluto così iniziare questa recensione da dove avevo interrotto la mia anteprima a caldo, ovvero dal prezzo, elemento che spicca di certo a fronte di certi dettagli più ricercati che non tutti necessariamente vorrebbero.
Ad essere sotto esame è qui la tecnologia, la piattaforma hardware e, soprattutto, quella multimediale che vede in questo caso il debutto del chip Marisilicon X a fianco di Snapdragon 8 Gen 1. Farà questa NPU davvero la differenza rispetto a tutti gli altri flagship concorrenti? Vediamo insieme di che pasta è fatto.
CERAMICA O VETRO?!
Il mondo degli smartphone di un certo livello ruota ormai intorno al vetro, materiale che ormai si ritrova in tutti gli anfratti e nelle finiture più disparate: liscio, satinato, trasparente. Il livello di protezione si è alzato tanto grazie alle soluzioni Corning e le cadute accidentali non si traducono necessariamente in un disastro (a volte), ed è in questo scenario che di tanto in tanto riappare la ceramica.
Oppo ha deciso di puntare su quest’ultimo materiale più pregiato e resistente per il Find X5 Pro, mentre il vetro opaco (smerigliato) è stato scelto per il fratello minore Find X5. Vantaggi e svantaggi si equivalgono a mio parere: da un lato la ceramica dà un tocco più premium, dall’altro pesa di più sulla bilancia e ha un costo certamente maggiore. Dopo aver visto entrambi preferirei quindi l’opzione ibrida di un “Pro” con back cover in vetro, più leggero nel peso (e nel costo?). Peccato non esista.
PRESTAZIONI
Forse scontato asserire che si tratta di uno dei migliori smartphone sul mercato, anche sotto il profilo delle performance pure grazie alla piattaforma hardware Snapdragon 8 Gen 1, i suoi 12GB di memoria RAM e i 256GB di storage UFS 3.1 che possono andare occasionalmente in prestito per raggiungere il valore record di 19GB di RAM (sette dei quali tramite la funzione espansione). Non so davvero a cosa potrebbero servire, magari lo scopriremo in un lontano futuro in cui esisteranno applicazioni o modalità tanto onerose. Oltretutto, aggiungo, nessun software verifica effettivamente questo quantitativo di RAM complessivo ed è difficile verificarne eventuali vantaggi.
A bada anche le temperature grazie ad una camera di vapore più ampia del 75% rispetto allo scorso anno (Find X3 Pro) e fogli di grafene 3D, tutte soluzioni che contengono eventuali “spiriti bollenti”. Ho giocato ininterrottamente anche oltre mezz’ora e ho soltanto notato qualche grado in più del normale.
Ciò che conta è anche il modo in cui tutti questi ingredienti vengono mixati e messi insieme; Oppo ha migliorato quel che bastava la sua ColorOS 12 che sembra digerire bene il ricercato chip Qualcomm e tutto il resto dei componenti. Tutto gira egregiamente e non ho mai notato alcuna indecisione o sbavatura nella navigazione di tutti i giorni, anche se si spinge il pannello al massimo, ovvero in QHD+ a 120Hz.
SCHEDA TECNICA
- Display: da 6,7″ AMOLED LTPO WQHD+ (3.216 x 1.440 pixel), 10-bit, refresh variabile (massimo 120 Hz)
- SoC: Snapdragon 8 Gen 1 di Qualcomm con GPU Adreno 730 + Marisilicon X
- RAM: 12GB espandibili fino a 19GB via software
- Memoria interna: 256 GB UFS 3.1 (1780 MB/s in lettura e 1250 MB/s in scrittura)
- Fotocamere:
- Posteriore principale grandangolo: 50 MP, Sony IMX766 apertura f/1.7, OIS a cinque assi
- Posteriore secondaria ultra-grandangolo: 50 MP Sony IMX766 apertura f/2.2, FOV 110°
- Posteriore secondaria telefoto: 13 MP f/2.4 zoom 2x
- Anteriore grandangolo: 32 MP, Sony IMX709 RGBW f/2.4, stabilizzazione ottica, FOV 80-90°
- Batteria: 5.000 mAh dual-cell
- Ricarica: 80W cablata, 50W wireless, 10W inversa, compatibile con USB PD a 30W e Qi a 15W
- Connettività: 4G/5G SA, Dual SIM 5G, eSIM, Bluetooth 5.2, NFC
- Audio: stereo
- Altro: Certificazione IP68, materiale ceramico, colori Ceramic White e Black
- OS: ColorOS 12.1 basato su Android 12
- Dimensioni e peso: 163,7 x 73,9 x 8,5 mm / 218g
Display leggermente più luminoso del Find X3 Pro e lettore d’impronte che cambia posizione, o meglio, si distanzia dal bordo inferiore di un paio di centimetro ed è adesso più centrale, facile da raggiungere a mio avviso. Veloce come al solito nel riconoscimento delle impronte, lo sblocco può avvenire naturalmente anche tramite il riconoscimento del volto, anch’esso rapidissimo.
AUDIO E RICEZIONE
Doppio speaker e nessuno scossone rispetto allo scorso anno: c’è il Dolby Atmos e la possibilità di scegliere il profilo per diversi scenari che vanno da quello “film” ai “giochi” e “musica”. Suono potente e ben bilanciato anche ad alti decibel, la resa è tra le migliori del settore.
Doppio slot per le nanoSIM, io lo utilizzo con doppia scheda e non ho notato alcuna sbavatura nella ricezione, Oppo parla anche di un nuovo sistema ancora più performante chiamato “Smart Antenna 3.0” ma la verità è che tutto funzionava anche prima in questo comparto. Se c’è una cosa che migliorerei è invece la vibrazione, buona ma non così incisiva come vorrei. Connettività senza compromessi con il 5G SA/NSA, WiFi 6 ax e Blutooth 5.2 di ultima generazione.
AUTONOMIA E RICARICA
Migliora l’autonomia rispetto al Find X3 Pro, non di molto ma quanto basta per cambiare l’esperienza complessiva, permettendomi ad esempio di chiudere una giornata completa in qualsiasi situazione, anche quelle più stressanti. Si tratta chiaramente di uno smartphone estremo nelle prestazioni e andare oltre sarebbe inverosimile, i 500mAh aggiunti quest’anno (5.000mAh totali) sono una risposta adeguata alle esigenze del momento. Ottimo anche il software che rileva con precisione le applicazioni che stanno consumando più del previsto e con un tasto facilita la pulizia di queste attività in background.
E poi c’è la ricarica, rapidissima, che in trentacinque minuti riporta le batterie al massimo partendo dal fondo, tempistiche in linea con quelle dello scorso anno dove la capienza era minore. Insomma la percezione inganna, ma si ricarica meno rapidamente e Oppo parla anche di un numero di cicli doppio (1.600) prima che il sistema si degradi significativamente. Ecco i tempi di ricarica in dettaglio da 0 al 100%:
- in 0-5 min si raggiunge il 10%
- in 10 min si raggiunge il 29%
- in 15 min si raggiunge il 47%
- in 20 min si raggiunge il 62%
- in 25 min si raggiunge il 77%
- in 30 min si raggiunge il 91%
- in 35 min si raggiunge il 100%
FOTOGRAFIE
Comparto curato e orfano del microscopio che ha fatto una rapida apparizione lo scorso anno; non ne sentiremo la mancanza ad essere sinceri. La fotocamera principale è davvero eccezionale sia di giorno che di notte, con ottiche in vetro e resina che sostituiscono quelle solite in plastica, per una limpidezza e precisione degli scatti che davvero fa la differenza.
A fare la differenza, ancora una volta, è la grandangolare che mostra i muscoli rispetto a tutti. Vediamo ad esempio il crop di questi scatti realizzati nelle medesime condizioni con Find X5 Pro, Galaxy S22 Ultra, iPhone 13 Pro Max e Xiaomi 12 Pro. Le immagini parlano da sole, il livello di dettaglio è completamente diverso e la ultrawide di Oppo risalta nel gruppo.
Più in generale resta probabilmente la migliore della categoria, con tanto di autofocus per scattare in macro in caso ce ne fosse l’esigenza. Poco rumore di fondo in condizioni più difficili e distorsione molto limitata.
Meno entusiasmante la tele, una semplice 2x che non aggiunge moltissimo, avrei preferito infatti uno zoom ottico leggermente più spinto o molto più incisivo con una fotocamera periscopica. Ma per quest’ultima, lo sappiamo, serve tanto spazio. Buona la frontale che si comporta più che positivamente in condizioni complicate come nell’ultimo scatto in completo controluce, tuttavia non
VIDEO
Capitolo a parte per questi contenuti, il Find X5 Pro alza infatti al massimo l’asticella grazie alla stabilizzazione a 5 assi della fotocamera principale, alla sua qualità generale e messa a fuoco precisa. Il gimbal diviene un accessorio da utilizzare solo per comodità e non per la compensazione delle vibrazioni, anche a mano è possibile infatti realizzare video di altissimo livello.
La qualità è molto alta, siamo quasi ai vertici della categoria ma non al massimo assoluto, dal confronto con altri top di gamma sono stati evidenziati piccoli limiti generali. La gamma dinamica è buona, la fluidità nella registrazione altrettanto, anche in 4K a 60fps. Da notare anche i passaggi di fuoco su elementi ravvicinati in questo video demo che vi propongo di seguito, un succulento brunch ravvicinato:
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Sempre più facili e immediati da usare i filtri che permettono di cambiare un po’ l’atmosfera oppure sfocare a dovere il background con la simulazione di apertura del diaframma, cosa molto utile anche con la fotocamera frontale. Se si utilizzano questi stratagemmi, tuttavia, la risoluzione scende fino ai 1080p. Di certo ci sono ancora margini di miglioramento nello scontorno dei capelli, ma ci stiamo avvicinando piano piano alla “perfezione” nella loro applicazione.
CONCLUSIONI
Ho come l’impressione che le capacità della NPU Marisilicon X non siano ancora tutte visibili, con questa base hardware è probabile che Oppo possa spingere ancora più sull’acceleratore e migliorare via via con gli aggiornamenti il tiro, alzando ancora il livello. Resta il costo fin troppo elevato per un capofamiglia fin troppo simile al suo fratello minore Find X5, quasi egualmente interessante e più leggero.
Insomma, per 1.299 euro avrei quindi bisogno di un salto tecnologico ancora più incisivo, altrimenti questa resta una Ferrari con finiture “artigianali” che in pochi potranno permettersi. Chi lo acquisterà resterà di certo più che contento, intendiamoci, alla fine dei conti è per me uno dei migliori sul mercato e anche uno dei più bilanciati nelle prestazioni, autonomia e capacità di acquisizione, sia foto che video.
Dopo averci passato un mese insieme ammetto di essermi abituato a quei grammi di troppo, e sarà difficile convincermi a staccarmene, anche perché la concorrenza scalpita ma pochi, pochissimi riescono ad essere così a fuoco, a tutto tondo.
Con l’acquisto del Find X5 Pro, al momento, Oppo mette gratuitamente in bundle le Enco X, Watch Free, Wireless Charger AirVOOC 50W e Kevlar Protective Case.
PRO E CONTRO
VOTO 8,9
Oppo Find X5 Pro
VIDEO
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