Il geco non ha nulla da invidiare ai supereroi della Marvel: oltre a planare, piroettare in aria, arrampicarsi sui muri e camminare sul soffitto, questo piccolo rettile può perfino correre sul pelo dell’acqua a una velocità di un metro al secondo. Un vero e proprio superpotere naturale, che gli deriva dalla pelle idrorepellente, dalla conformazione delle zampe e dalla coda che usa come propulsore e timone. A svelare tutti i suoi segreti, preziosi per progettare i robot del futuro, è lo studio pubblicato sulla rivista Current Biology dai fisici e biologi dell’Università della California a Berkeley.
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I ricercatori hanno esaminato in particolare le abilità di un piccolo geco (Hemidactylus platyurus) diffuso nel sud-est asiatico, che con i suoi 6 grammi risulta essere troppo ‘pesante’ per poter galleggiare sfruttando solo la tensione superficiale dell’acqua come fanno gli insetti, ma anche troppo ‘leggero’ per darsi la spinta con la forza delle zampe come fanno gli uccelli acquatici. Per scoprire quale fosse il suo segreto, i ricercatori hanno allestito una grande vasca in laboratorio e hanno ripreso l’animale mentre sfrecciava a pelo d’acqua.
Analizzando i filmati si è scoperto che il geco usa almeno due strategie, se non addirittura quattro. Innanzitutto sfrutta la tensione superficiale dell’acqua, perché se la si elimina aggiungendo del sapone, la velocità della corsa si dimezza. In secondo luogo le zampe, che si muovono come pagaie, formano delle sacche d’aria che aiutano il galleggiamento. Terzo elemento cruciale è la pelle, liscia e idrorepellente, che permette di planare sull’acqua. Infine la coda, che il geco usa per darsi spinta e stabilità proprio come fanno gli alligatori.