Quanto è difficile disintossicarsi dall’uso compulsivo dello smartphone e dei social media? Questa è la domanda che mi sono posto a fine 2023 e dopo vari tentativi andati a male nel provare il cosiddetto digital detox, sono riuscito a trovare una quadra e delle risposte. Da persona che utilizza intensamente lo smartphone mi è solito dover caricare il telefono almeno una volta al giorno, riuscendo a malapena a coprire due giorni quando per un motivo o per l’altro mi ritrovo a non uscire di casa per 48h. Il primo step quindi è stato pormi un obiettivo: passare da una carica al giorno fino a una settimana intera senza dover ricaricare il telefono.
Nessun escamotage particolare come modalità aereo forzate, luminosità manuale al minimo e/o bluetooth e GPS disconnessi. Il mio focus principale era ridurre il tempo che passavo davanti allo smartphone e quindi poco mi interessava realmente di far durare la batteria, poiché era solo un escamotage per limitare l’uso finale del telefono. Una volta trovato un obiettivo mi sono concentrato sul cercare un software che mi aiutasse nell’impresa, il tutto sfruttando un telefono che godesse di una super autonomia ma senza rinunce.
LA SCELTA DELLO SMARTPHONE
In casa ho tantissimi top di gamma incredibili tra iPhone 14 Pro, Pixel 8, S24 Ultra e Plus, Huawei P60 Pro, OnePlus 12 e via dicendo ma tutti questi device non facevano al caso mio. Ho scartato tutti i top di gamma perché troppo energivori anche per le operazioni più semplici e con troppe funzioni delle quali non me ne sarei fatto un bel nulla.
I miei requisiti fondamentali per la scelta del telefono per questo digital detox erano i seguenti: una super batteria ovviamente da 5000mAh o più, un display AMOLED sempre ben visibile, che mi permettesse di risparmiare autonomia con un bel tema nero ma più che altro che avesse un PWM Dimming alto così da coniugare questo “disintossicamento digitale” ad un “benessere” fisico, ovvero dare meno fastidio possibile ai miei occhi.
Tra tutti i telefoni provati di recente la scelta è ricaduta quindi su Honor Magic 6 Lite, uno smartphone con 5300mAh di batteria nella versione europea (ma in alcuni paesi come l’India è venduto addirittura con 5800mAh di batteria). Non solo perché la MagicOS è una delle interfacce grafiche meno esosa lato risorse che ci siano e, seppur non sia la mia preferita da un punto di vista grafico, come vedrete tra poco ciò sarà trascurabile. Il display di Magic 6 Lite, vi ricordo nel caso vi foste persi la nostra recensione completa, è un ottimo AMOLED da 1200 Nits di picco e risoluzione 1.5K. Non solo perché il display ha un PWM Dimming di 1920Hz, rispetto ad esempio i 480Hz di iPhone 15 Pro.
Tra le altre caratteristiche fondamentali, per uno smartphone che comunque reputo piacevole da utilizzare nel quotidiano, menziono il sensore di impronte sotto al display. Tanti medio gamma hanno ancora il sensore laterale a destra e per me che sono mancino spesso è uno strazio. Delle fotocamere mi importava poco in tutta onestà, puntando più sul godermi i momenti e meno sul pubblicarli sui social. Da non sottovalutare la ricezione, sempre incredibile sugli Honor, e la resistenza agli urti fondamentale in questi giorni dove avrei usato distrattamente il telefono.
COME HO CONFIGURATO LO SMARTPHONE
Nelle settimane finali del 2023 ho passato molto tempo a cercare le migliori applicazioni e launcher per il “digital detox” e, seppur sia l’Apple Store che il Play Store ne siano pieni, soltanto una manciata sono utili e graficamente curati. Partiamo dal Launcher: Ratio by Blloc. Non ha una reputazione altissima sul Play Store, ferma a 3.5 stelle su 5, ma c’è da dire che scrutando tra le recensioni, le più critiche erano relegate al 2020/2021. Ad oggi è arrivato alla V6, la sesta versione, e l’ho trovato incredibile. L’home screen è configurabile in macro categorie/cartelle con all’interno le app che preferiamo.
Io ad esempio ho scelto di inserire quattro “cartelle”: produttività, messaggistica, social e finanze ma potete personalizzarlo un po’ come volete. All’interno delle cartelle ho inserito le cinque applicazioni chiave e per le principali ho impostato un tempo di utilizzo. Fatto ciò vedremo sotto le suddette app una barra dinamica che ci andrà a segnalare quanto tempo abbiamo utilizzato la determinata app. Per tutte le altre app, c’è un semplice conteggio del tempo che abbiamo passato all’interno di essa. La feature più carina, per quanto riguarda il tempo speso nelle app, è un riepilogo generale al lato della cartella per tutte le app all’interno di essa.
Tutte le app tra l’altro possono avere delle icone tematiche, mantenendo quindi uno stile bianco e nero che non crea distrazioni. Anche le notifiche, nel caso le volessimo attive, ci vengono mostrate come dei semplici puntini gialli sulle app. Con uno swipe dal basso ho tutte le applicazioni elencate in ordine alfabetico mentre nella barra di ricerca abbiamo le ultime ricerche effettuate su google, il nostro account gmail, gli ultimi contatti Telegram/WhatsApp/Instagramm da aprire in collegamento rapido e le ultime app ricercate/utilizzate.
Ci sono poi i widget, sempre a tema in bianco e nero, con anche quelli di terze parti che si possono adattare allo stile del launcher. Scorrendo a destra, invece, possiamo configurare le “Conversations” ovvero le chat delle nostre applicazioni social come Instagram, Telegram e Whatsapp in modo da poter leggere la chat e rispondere direttamente da qui. Il tutto è super personalizzabile tra raggruppamenti per tag, gruppi e messaggi archiviati. C’è ancora qualche noia con i messaggi che non svaniscono una volta che abbiamo risposto ma è pur sempre una funzione in beta.
E’ possibile configurare lo swipe verso il basso per aprire il pannello delle notifiche e toggle rapidi, fondamentale per me su ogni launcher stock o di terze parti ed Honor ad esempio non lo supporta di base. Le impostazioni a disposizione sono tantissime ma c’è un “contro”, l’app ha un costo annuale di 10€ o 1,99€ al mese. Personalmente ho optato per l’abbonamento annuale essendo comunque una spesa esigua e per un prodotto valido. Per dirvi ad oggi lo sto utilizzando anche su S24 Ultra e no, non c’è alcun tipo di collaborazione e sponsor con il suddetto launcher e qualunque altra app citata in questo articolo.
Ho installato poi anche Journalistic e Ascent, seppur la prima non l’ho mai utilizzata preferendo sempre l’app stock delle note già inclusa nel launcher. Ascent invece l’ho sfruttata molto e ci chiede, quando andiamo ad aprire una determinata app come Instagram nel mio caso, se ne abbiamo davvero bisogno o possiamo farne a meno. So che può sembrare una scemenza ma più volte per l’attesa dell’animazione mi sono accorto che in realtà non ne avevo bisogno e chiudevo Instagram. Sia Ascent che Ratio consumano poco e nulla a livello di risorse, fondamentale per questo test.
LE PREMESSE DI QUESTO DIGITAL DETOX
Le premesse che mi sono imposto per questo esperimento erano le seguenti: niente gaming, niente utilizzo di smartphone o tablet secondari, niente uso del pc se non per video editing o scrittura di articoli e non più di 1h 30min di display al giorno, possibilmente restando sotto al muro psicologico di 1h di display attivo. Ho lasciato attivo il bluetooth per il mio wearable per tutti i giorni, non ho mai attivato la modalità aereo e non ho disattivato il 5G che in alcune zone di Roma è fondamentale per avere copertura di segnale.
Considerando che mi aspettava una settimana relativamente tranquilla con soltanto un giorno impegnativo in esterna, con queste premesse mi aspettavo di completare ampiamente i sette giorni di autonomia senza ricaricare lo smartphone come mi ero prefissato.
I PRIMI DUE GIORNI
Il primo giorno è stato decisamente tranquillo, un sabato dove mi sono concesso del meritato riposo dopo aver completato una recensione e non sono uscito neanche la sera, preferendo un triste ma comunque soddisfacente food delivery. A conti fatti sono arrivato a notte con il 95% di batteria e soltanto poco whatsapp ed instagram utilizzato con un totale di 40 minuti di display attivo.
Il secondo giorno è stato più pesante ed in generale sono le 24h che hanno drenato più autonomia durante questo esperimento. Per forza di cose mi sono dovuto spostare secondo i canonici 200km che spesso vi racconto nell’arco delle recensioni e quindi tra molti swap di celle 4G/5G e comunque svariate chat WhatsApp ed Instagram per organizzare eventi lavorativi sono arrivato a consumare circa un 25%. Con 1h e 34min di schermo attivo ho avuto comunque un controllo importante su una giornata che di solito mi drena al 100% la batteria di uno smartphone.
LA CRITICITA’: IL TERZO E QUARTO GIORNO
Dopo essere arrivato al 70% in due giorni temevo di non arrivare neanche all’alba del quinto giorno ed invece con un utilizzo più normalizzato e con poco utilizzo della rete dati sono riuscito ad ottenere 24min di display nel terzo giorno e 2h 2min il quarto giorno. Avendo usato poco e nulla il telefono il terzo giorno ho “sfruttato” quei 30 minuti di bonus sul giorno seguente, che tra organizzazioni lavorative e svago si è portato via molte più attenzioni. Occhio perché seppur le ore di display attivo siano 2, in realtà all’interno delle app ho passato soltanto 1h 30min. All’inizio del quinto giorno mi sono ritrovato col 31% di batteria residua.
IL QUINTO ED IL SESTO GIORNO
Personalmente reputo la batteria di uno smartphone scarica già al 15% ma per questo test non mi sono posto limiti e seppur alla fine del quinto giorno ero al 13% di batteria residua con circa 1h 20min di utilizzo tra social e molto Chrome per lavoro, ho continuato ad utilizzare lo smartphone senza limiti, risparmi energetici ed altro. Il sesto giorno è passato abbastanza tranquillamente arrivando alle prime ore del settimo con l’1% di batteria residua e circa 40min di utilizzo alle spalle.
UN BUON INIZIO PER LA DISINTOSSICAZIONE DA SOCIAL
Contro ogni aspettativa, sono riuscito ad arrivare al settimo giorno, seppur senza completarlo, con una sola carica completa. Essendo abituato a ricaricare lo smartphone ogni giorno capite che, seppur non sia un detox completo e che rimuove completamente l’utilizzo dei social, è comunque un grandissimo traguardo. Nonostante l’applicazione avesse ipotizzato 1h 43min di display di media in un primo periodo sono riuscito a scendere a 53min di display attivo, di media, al giorno. Le sensazioni personali sono state ottime e sono ancora ottime, poiché sto mantenendo queste impostazioni e il launcher anche sul mio smartphone personale, con l’obiettivo di ripropormi questo “detox” almeno una volta al mese.
SCELTA DELL’HONOR MAGIC 6 LITE AZZECCATA
In queste settimane di esperimenti posso dirvi che non mi è mancato utilizzare un top di gamma, poiché alcune feature chiave come le quattro/cinque fotocamere a disposizione con una super qualità non le avrei usate in ogni caso. Seppur io abbia sfruttato molto le chat, ho eliminato completamente tutta quella parte di Stories ed ostentazione nel dover far sapere a tutti dove fossi e cosa stessi facendo, godendomi molto di più i rapporti sociali e la buona compagnia del momento.
In questo senso, spendere 299€ per un Honor Magic 6 Lite con display AMOLED, 5300mAh e Snapdragon 6 Gen 1 non porta davvero differenze rispetto a modelli più costosi, come anche il Magic 5 Pro, tanto per dire. Insomma, esperimento più che riuscito ma aspetto di sapere da voi cosa ne pensate!
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Contenuto in collaborazione con Honor.